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Top 5 Les Paul players
Top 5 Les Paul players
di [user #116] - pubblicato il

Chi è il miglior lespaulista di sempre? Le stelle nel cielo della Les Paul sono così tante che si potrebbe discutere per giorni su quali chitarristi hanno determinato maggiormente il successo della Les Paul. I ragazzi della redazione hanno espresso le loro preferenze, ma tocca agli Accordiani dire la loro per eleggere i top five lespaulisti.
Chi è il miglior lespaulista di sempre? Le stelle nel cielo della Les Paul sono così tante che si potrebbe discutere per giorni su quali chitarristi hanno determinato maggiormente il successo della Les Paul. I ragazzi della redazione hanno espresso le loro preferenze, ma tocca agli Accordiani dire la loro per eleggere i top five lespaulisti.

Per Gibson, il 2013 è stato annunciato come l'anno di Les Paul. Iniziative dedicate a Lester Polfuss, una valanga di nuovi modelli e continui richiami all'uomo e alla sua chitarra si sono susseguiti già dai primi mesi dell'anno.
Tutto questo parlare di Les Paul ha suscitato diverse considerazioni e riflessioni nella redazione di Accordo. Ci siamo ritrovati a ricordare Lester e il suo lavoro, le sue chitarre e i musicisti che ne hanno fatto delle icone, usandole in dischi storici e concerti indimenticabili. Allora abbiamo provato a definire chi, tra tutti i musicisti che hanno scelto la Les Paul come propria compagna, ha contribuito maggiormente a spedirla sull'Olimpo dei chitarristi. Abbiamo cercato di farne una classifica, ma senza successo: background, gusti e preferenze erano così diversi da non riuscire a concordare su chi dovesse guadagnarsi lo scettro di "miglior lespaulista di sempre".
Alla fine abbiamo mollato il colpo e ci siamo arresi all'evidenza: i lespaulisti DOC sono così tanti che, da soli, non avremmo mai potuto convenire su cinque nomi da reputare davvero distintivi. Ma voi Accordiani forse siete in numero giusto. E allora, quali sono i vostri cinque lespaulisti preferiti e perché?

Top 5 Les Paul players

Paolo Anessi
Era l'estate del 1987, arrivavo dal sound degli AC/DC, EVH e i Saxon, Appetite For Destruction fu una folgorazione nel suono e nell'immagine, conservo ancora il vinile!
Senza YouTube, internet o l'era digitale, la raccolta di informazioni era più lenta e difficile ma forse più emozionante, l'immagine della Gibson Les Paul mi si è associata a due chitarristi grazie alle foto trovate su una rivista: Slash e l'ideatore di questa chitarra appunto il sig Les Paul.
Poi seguendo un filo conduttore scoprii Page, Frehley, Moore e altri ancora, ma l'immagine rock di Slash e jazz di Les Paul è associata indissolubilmente a questa fantastica chitarra.
Chissà, forse il seme che coltivo nel cuore di "jazz-rock" è stato gettato allora, sicuramente la Les Paul è una chitarra che nel mio immaginario nasce dal jazz per finire nell'essere dannatamente rock.

Top 5 Les Paul players

Alberto Biraghi
Billy Gibbons. Perché da oltre 40 anni è fedele al suono della sua Les Paul originale, quella Pearly Gates che è diventata un punto di riferimento per chi ama il tono caldo, pieno, grasso, compresso del rock sudista. Oggi Pearly Gates compare solo nelle grandi occasioni, ma qualunque chitarra imbracci, il Reverendo Will G. ripropone il suono della inimitabile capostipite, ingrediente principale di quel suo stile rozzo e delicato, ma autorevole, al contempo petulante e ironico, soprattutto mai scontato. Un suono "100% Burst" che tanti imitano, ma che nessuno è mai riuscito a riprodurre.

Top 5 Les Paul players

Denis Buratto
Per me non è facile stilare una top five dei chitarristi armati di Les Paul che più apprezzo, più che altro perché i chitarristi che più apprezzo imbracciano tutti Stratocaster o Ibanez. Forse però quello che più ho ascoltato e che più mi ha fatto dire "quanto dannazione suona sta chitarra!" è Zakk Wylde. Le sue ritmiche mi hanno sempre lasciato di sasso. Certo si potrà obbiettare che una Les Paul con gli EMG attivi non produce il vero suono della LP, ma dal basso dei miei 25 anni son rimasto molto più segnato dal sound e dal sudore di Zakk che dalle ritmiche di Page. Al secondo posto piazzo il buon Gibbons che ha condito il periodo più blues della mia formazione musicale. Completa il podio Randy Rhoads, ogni volta che sento Crazy Train resto stupito come fosse la prima volta!

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Pietro Paolo Falco
Come per molti ragazzi della mia generazione, il primo contatto con il suono di una chitarra distorta è avvenuto con gli accordi sgranati e maleducati di Kurt Cobain. Presto la voglia di puro chiasso lasciava spazio al desiderio di qualcosa di più evoluto. Senza esagerare con la ricercatezza, il passo successivo erano solitamente i Guns n' Roses. L'impatto di Slash è stato enorme, tanto da spingermi ad acquistare la mia prima Les Paul e, subito dopo, a realizzare che non sarebbe mai stata giusta per le mie manacce. Nel frattempo però, nella sistematica ricerca a ritroso che partiva una volta esaurita la discografia contemporanea, erano arrivati i Led Zeppelin, e quella burst da cui partivano i riff di "Whole Lotta Love" e "Kashmir" si insediava sempre più nell'inconscio. Il suono sì duro, ma sempre definito e brillante di Jimmy Page era un tarlo. Quando scoprii che buona parte dei brani che adoravo era registrata con Fender e Danelectro era troppo tardi: per me quel sound ormai stava al rock come la Les Paul stava a Page.

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Federica Pudva
I puristi rabbrividiranno, ma anziché scegliere un "preferito" vorrei menzionare l'artista che ha attirato la mia attenzione su una Les Paul per la prima volta: Ace Frehley. I Kiss hanno sempre puntato su un'immagine forte e su trovate live eccessive (se non truculente), e ancora ricordo la mia meraviglia di bambina nel vedere fumo uscire dai pickup e razzi partire dalla paletta della chitarra di questo axeman del Bronx, strappato dalla musica alle gang di New York. Negli anni lo stupore per gli espedienti eccentrici ha lasciato posto a una sincera ammirazione per la musica di Frehey, forse mai presa abbastanza seriamente. Ha scritto delle belle pagine di rock dalle quali chitarristi celebratissimi hanno attinto senza riconoscere il proprio debito. Thumb's up for Ace from Space!

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Gianni Rojatti
Steve Jones dei Sex Pistols con la sua Les Paul Custom bianca ha inciso il più grande disco punk rock di tutti i tempi: Never Mind The Bollocks. Sotto la guida di Chris Thomas, produttore che aveva già lavorato con Beatles e Pink Floyd, Jones inventa una nuova via per la chitarra rock fatta di sovra incisioni, feedback, ritmiche monolitiche in ottavi distorti. Jones con la Les Paul compie un’operazione iconoclastica: la strappa dalle mani di Jeff Beck, Jimmy Page, Eric Clapton dove era un aristocratico strumento da virtuosismo per relegarla alle ritmiche proletarie, brutte, sporche e cattive del punk. E inventa una nuova maniera di suonarla.

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chitarre elettriche gibson les paul
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