Partiamo dalla fine: musicisti con occhi spalancati, camminate sconfitte e teste basse, frasi che vanno da un banale "incredibile" a un più rassegnato "boh". Sono ancora di più i sorrisi però, l'euforia e la consapevolezza di aver appena assistito a uno spettacolo unico e che solo una persona al mondo può regalare tenendo da solo il palco per più di due ore. Parlo di Mr. Tommy Emmanuel.
Ma torniamo all'inizio di questa magnifica giornata.
Due sere fa con Denis Buratto abbiamo intervistato Tommy Emmanuel, abbiamo fatto una bellissima chiacchierata e abbiamo colto l'occasione per raccogliere una montagna di materiale inedito per Didattica, con cui proveremo ad avvicinarci di più al suo mondo e sopratutto a rubargli qualche lick!
Non era la prima volta che lo incontravo e si è confermato ancora una volta una persona disponibilissima, mai avaro nelle risposte alle domande che gli ponevamo.
Dopo l'intervista è stata la volta del soundcheck. Tommy ha cambiato le corde alla sua Maton e ha cominciato a suonare sul palco, ricercando i punti in cui innescava il feedback, dando indicazioni al suo fonico personale e dopo qualche minuto il suono era fatto: gigante, ti entrava in pancia!
Per le 20:30 la gente cominciava ad arrivare e alle 21:00 è iniziato il concerto. Ad aprire è stato il duo di Davide Facchini e Anita Cammarella, proponendo un gradevolissimo e raffinato swing chitarra e voce. Alle 21:40 è salito Tommy, ha imbracciato la chitarra ed è partito a mille con "Mombasa". Il pubblico era già conquistato.Il concerto scorreva tra gli intramontabili "Classical Gas", "Blue moon", "Day tripper" e "Lady madonna" intervallati da nuovi brani composti recentemente e l'inarrivabile "Guitar Boogie".
Descriverlo sarebbe ingiusto: un concerto di Tommy Emmanuel va visto, vissuto. Non ho mai sentito ridere così tanto il pubblico a un concerto.
L'inchino, il bis e purtroppo è finito, ti rimane la voglia di rivederlo perché non credi a ciò che hai appena assistito.
Uscendo dal Teatro Sole a Busto Arsizio si potevano vedere musicisti con occhi spalancati, camminate sconfitte e teste basse, frasi che vanno da un banale "incredibile" a un più rassegnato "boh". Sono ancora di più peró i sorrisi, l'euforia e la consapevolezza di aver appena assistito a uno spettacolo unico e che solo una persona al mondo può regalare tenendo da solo il palco per più di due ore. Parlo di Mr. Tommy Emmanuel.