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Peavey Classic 50 115
Peavey Classic 50 115
di [user #33547] - pubblicato il

Peavey cattura i clean cristallini e i distorti vintage delle EL84 per unirli in uno chassis in tweed che ammicca a epoche passate. Il Blues Classic offre alti squillanti e bassi profondi, grazie all'altoparlante da ben 15 pollici.
Peavey cattura i clean cristallini e i distorti vintage delle EL84 per unirli in uno chassis in tweed che ammicca a epoche passate. Il Blues Classic offre alti squillanti e bassi profondi, grazie all'altoparlante da ben 15 pollici.

Scrivo questo articolo per portare la mia esperienza personale con questo meraviglioso amplificatore. Come da titolo, si tratta del Peavey Classic 50 115, noto anche col nome di Peavey Blues Classic.
L'amplificatore appartiene alla serie Classic di Peavey, conta 50w valvolari dati da tre 12AX7 (Sovtek) e quattro EL84 (Groove Tubes). Non so se le marche delle valvole rappresentano la configurazione originale, ma il mio (usato) è così.
Il rivestimento è il classico tweed, sono presenti due canali e un cono da 15 pollici.

Munito della mia inseparabile Fender Stratocaster USA, vado a casa del tizio che lo vende e lo provo per bene. La stanza dove ho eseguito la prova è un salotto piuttosto ampio con soffitto alto, lo specifico perché una delle cose che più mi infastidiscono quando provo gli strumenti è che suonano diversamente in base ai luoghi dove vengono suonati. Detto questo, passiamo all'ampli.
La prima cosa che noto è che è ben tenuto ed è bello, molto bello. Non sono un esteta degli amplificatori, ma quando c'è da tirare fuori dei soldi l'estetica aiuta.
Quando lo accendo, sento un leggero soffio sordo dal retro. Il venditore mi spiega che è una ventola di raffreddamento per le valvole. Guardo dietro, le valvole sono quasi nascoste dentro lo chassis, tutto sembra costruito per essere usato in guerra. È molto robusto, se non si intravedessero le valvole all'interno mediante delle piccole griglie sembrerebbe quasi a transistor, puoi tirargli un calcio che secondo me non fai molti danni.
Osservo il retro con più attenzione e vedo l'input per il footswitch, send e return fx, l'uscita per lo speaker (8 e 16 ohm), un riverbero a molle piuttosto grande sulla base e ovviamente il cono da 15". È enorme, me lo aspettavo più piccolo. Non ne avevo mai visto uno dal vero su un ampli da chitarra.

Attacco la Fender, è ora di togliere lo standby. Mi posiziono a circa tre metri dall'ampli senza preoccuparmi minimamente di guardare i settaggi. Me ne preoccuperò dopo.
È nel canale clean, bellissimo, profondo, caldo, dinamico. Sposto il selettore sulle varie posizioni, conosco la mia Fender come le mie tasche, è sempre lei, ma c'è qualcosa in più. Soprattutto con il pickup al manico, ci ho messo un paio di minuti a capire cos'era: mi è bastato suonare un mi basso bello forte per scoprire delle frequenze basse quasi inudibili che sento più nel corpo che nelle orecchie. Bellissimo, una bella sensazione e una bella esperienza.
Comincio a cambiare un po' di regolazioni, l'equalizzatore fa il suo dovere anche in posizioni estreme. Non è mai eccessivo a esclusione degli alti e della presenza che, oltre ore 14, per una Stratocaster sono da evitare perché il suono diventa un po' troppo tagliente e acido.

Il rivebero mi piace. Di solito lo uso sempre e apprezzo quando ce n'è in abbondanza. Questo del Peavey funziona bene, è silenzioso e soprattutto non snatura il suono.

Peavey Classic 50 115

Passati al canale lead, si scopre un suono decisamente vintage, acidulo e graffiante sugli alti e fat sui bassi, piuttosto bilanciato. Regolato al massimo, emette un lieve fischio di fondo e impasta abbastanza le medie, meglio usarlo al massimo a ore 15 dove esce un ottimo suono rock/hard-rock '70-'80.
In rete a volte trovo degli americani che descrivono un suono con il termine "Brown Sound", non so cosa stia a significare di preciso ma il termine descrive l'ampli piuttosto bene, sia a livello estetico sia di suono: ci sono delle frequenze medio-basse e "ultrabasse" che scuriscono un suono che, di base, assomiglia al fratello minore Classic 30, più squillante. Ho avuto recentemente (una settimana fa) modo di provarlo per bene. Credo che la differenza maggiore tra i due (a parte la riserva di pulito) stia appunto nel cono da 15" e nel volume del cabinet.
Questo cono da 15" mi piace proprio. Innanzitutto è poco direzionale, nel senso che spostandosi per la stanza il suono non cambia, e questa cosa l'ho apprezzata moltissimo. A me piacciono molto i Celeston GT75, ma solo quando sono davanti a loro, perché spostandosi lateralmente le alte frequenze scompaiono piuttosto rapidamente. Con questo cono, per sentire differenze sostanziali, occorre praticamente andare dietro l'ampli.

Ok, comprato. Messo in standby, tirato fuori il cash, spento del tutto, il tempo di una sigaretta e lo prendo per portarlo in macchina. E qui realizzo di aver appena pagato un ampli avendo tralasciato una cosa molto importante: il peso.
Pesa parecchio, è vero che è robustissimo (ampli così robusti non ne fanno più, almeno io non ne vedo più), è vero che ha un cono da 15", ma ragazzi pesa veramente tanto. È l'unico difetto (se così si può definire) che ho riscontrato, per il resto è un amplificatore meraviglioso, con un sound molto aperto e bilanciato. Non credo che un microfono possa registrare la sensazione corporea che danno quei bassi molto profondi sui puliti di una Stratocaster.
Consigliato a chiunque abbia l'occasione di prenderlo, l'ho preferito a un Vox AC15 e a un Peavey Classic 30, entrambi ottimi ampli che adoro per suono e per peso, ma questo Blues Classic mi ha convinto di più, anche in camera mia.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Peavey Classic 50 115
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