di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 10 settembre 2013 ore 07:30
Costruito per resistere agli shock più violenti e capace restituire sonorità trasparenti, il clean boost Mesa Boogie Tone Burst arricchisce la propria tavolozza grazie alla presenza di due controlli di tono e una riserva di gain sufficiente a far innervosire qualunque valvolare.
Costruito per resistere agli shock più violenti e capace restituire sonorità trasparenti, il clean boost Mesa Boogie Tone Burst arricchisce la propria tavolozza grazie alla presenza di due controlli di tono e una riserva di gain sufficiente a far innervosire qualunque valvolare.
Abbiamo provato l’intera serie di overdive e distorsori marcati Mesa Boogie, da sempre uno dei marchi leader nel settore dell’amplificazione. Eravamo curiosi di vedere se le doti degli stompbox fossero comparabili a quelle dei blasonati amplificatori. Armati di un paio di chitarre e un’ottantina di chili di chitarrismo italiano li abbiamo spremuti a fondo, cominciando dal Tone Burst.
Ci siamo presi un intero pomeriggio per giocare con i quattro pedali Mesa Boogie, effetti per nulla complicati da usare, ma talmente ricchi di sfumature da poterci passare ore. Ci è sembrato utile presentarli a partire dal Tone Burst, un clean boost, andando quindi in ordine crescente di gain.
Si parlava di peso, nel titolo. In effetti tutti e quattro i pedali si fanno sentire, non solo per le caratteristiche timbriche. Sembra siano stati studiati per resistere anche a un viaggio sotto le ruote di un tir o peggio, con uno chassis pesante e spesso, più delle consuete scatolette in alluminio. Non bastasse, oltre alla consistente coltre di vernice sulla superficie troviamo troviamo una placchetta metallica con inciso nome, marchio e controlli. Una realizzazione che sembra non aver badato a spese, che speriamo si faccia sentire anche dal lato sonoro. Le manopole sono solide tanto quanto il case e lo switch d’attivazione è degno. Quattro sono i controlli a disposizione: Volume e Gain per governare livello d’uscita e guadagno, Bass e Treble per regolare a piacere le frequenze che vogliamo enfatizzare con il clean boost. Non resta molto da dire sull’aspetto esteriore del Tone Burst, conviene quindi concentrarsi sul sound.
Mesa Boogie ha pensato di realizzare un boost che potesse essere utilizzato semplicemente per innalzare il livello del nostro segnale, ma senza snaturarlo, senza aggiungere né togliere niente. Questa peculiarità non è per nulla da sottovalutare perché permette, partendo da un buon suono di base, di dare una sferzata di energia alle valvole dell’amplificatore a cui siamo collegati e di aiutarlo a saturare e scaldare ulteriormente il suono risultante. Tutto ciò accade quando manteniamo le manopole dell’equalizzazione in posizione flat. Viceversa, se iniziamo a spippolare, il cerchio si allarga. Le due manopole intervengono con decisione, enfatizzando oppure svuotando bassi e alti. In questa maniera, non solo attivando il Tone Burst otterremo un innalzamento del volume, ma potremo avere un sound completamente rinnovato per un assolo che buchi davvero il mix.
Un pedale, il Tone Burst, all’apparenza molto semplice e basilare, ma che nasconde al suo interno molto più di quello che dà a vedere. Grazie al circuito ben studiato in ogni minimo dettaglio, permette di lavorare a fondo sul proprio sound trasformandolo da poco a tantissimo. Lo abbiamo provato con una Strat e con una Les Paul. La capacità di intervento che abbiamo riscontrato cambia nettamente. Con il maggior output degli humbucker, il Mesa offre già di base un sound molto più aperto, più ricco di armoniche, confermando la lunga storia d’amore tra il marchio americano di amplificatori e i pickup a doppia bobina.
Il prezzo si aggira intorno ai 160-170 euro, un costo leggermente più alto dei classici boost, che spesso però limitano gravemente la propria versatilità con la presenza di un singolo controllo.
I prodotti Mesa Boogie sono distribuiti in Italia da Mogar Music.