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La batteria dei sogni
La batteria dei sogni
di [user #39141] - pubblicato il

Uno dei sogni più insistenti presenti nelle fantasie di un batterista in erba, è quello di avere una batteria ispirata - se non addirittura uguale - a quella del batterista di uno dei propri gruppi preferiti. Cosa succede però se un giorno si ha la possibilità di avvicinare uno di questi setup?
Uno dei sogni più insistenti presenti nelle fantasie di un batterista in erba, è quello di avere una batteria ispirata - se non addirittura uguale - a quella del batterista di uno dei propri gruppi preferiti. Cosa succede però se un giorno si ha la possibilità di avvicinare uno di questi setup?

Quelli che come me hanno iniziato a suonare nei primi anni '80, venivano proiettati in una realtà stimolante e variegata per quanto riguarda il profilo della proposta musicale con le molteplici correnti del rock degli anni '70 a far la parte del leone.

A 13 anni quell'atmosfera la vivevo con gioia e tanta emozione mentre iniziavo a coltivare il mio sogno di fare musica, desiderio che rinnovo tutt'oggi. Come ogni giovane batterista ho cominciato utilizzando attrezzature alquanto precarie. Come tamburo, una piccola anta quadrata venuta giù da un vecchio mobile di casa e ricoperta di gomma para, quella che adoperano i calzolai per rifare le suole. Si aggiungevano un paio di Regal Tip con punta in nylon e un metodo Burnes & Malin,  entrambi consigliati dall'amico batterista.

Ma il sogno di quel momento era uno solo: la batteria. In quel periodo ascoltavo molto rock progressivo come Genesis e Jethro Tull su tutti, ma anche Emerson, Lake & Palmer, King Crimson e altri. Avevo gli occhi e i pensieri pieni delle immagini di quei fantastici drumset che utilizzavano. Su tutti, quelli dei Genesis immortalati nelle foto del live "Second out".
Ricordo quello Pearl di Chester Thompson e il Grestch/Premier di Phil Collins, entrambi con due casse e sei tom montati in maniera aggressiva con i rullanti a 45° in linea con i toms e una montagna di piatti.

La batteria dei sogni

Essendo Napoletano, spesso andavo nella strada dove erano e sono ubicati tutti i negozi di strumenti musicali (per la cronaca Via Port'alba - zona conservatorio) e immediatamente venivo avvolto dal suono degli strumenti in prova nei vari negozi. Questo aveva un effetto particolare su di me: note di piano si miscelavano a colpi di tom e saturazioni di chitarre.

Erano tempi in cui non c'era strada o palazzo che non avesse una cantina o uno spazio occupato da un gruppo musicale di qualsiasi livello e dei più diversificati generi musicali. A volte anche alcune attività commerciali - dopo la chiusura - venivano utilizzati come sala prove.
Questo fermento portava ottime vendite ai negozianti, quindi se vedevano entrare un ragazzino senza un becco di un quattrino che sbirciava tra le batterie, lo lasciavano fare visto il gran movimento di musicisti che si alternava.

Cari amici, credetemi, in quel periodo si spendevano tanti soldi per strumenti e musica. Nelle mie numerose sortite dai negozianti, ho visto acquistare di tutto. Non ho mai dimenticato la gioia di un batterista che appena acquistato una Yamaha Recording Custom mod. Peter Erskine (quella verde che usa nei vecchi video didattici) stappò una bottiglia di champagne per festeggiare con esercenti e clienti di passaggio. Ricordo la sua enfasi "finalmente ho preso la batteria dei miei sogni!".
Anch'io trovai la batteria dei miei sogni e fu proprio durante uno di questi giri tra i negozi.

Era consuetudine lasciare all'ingresso del negozio - in vista - cataloghi di vari strumenti. Io ne presi uno della Gretsch e nell'ultima pagina rimasi colpito proprio dalla pubblicità che ritraeva Tony Williams con la sua mitica batteria gialla con due tom e tre timpani a terra. Quella foto presa dall'alto con il batterista a braccia aperte davanti al suo set mi rimase in testa e dopo qualche tempo in un negozio, eccola... era li impilata. Spiccava quel grosso rullante (credo fosse 8" di altezza).

La batteria dei sogni

Nel corso degli anni ho sempre cercato di arrivare a quel set perdendo di vista, in alcuni casi, ciò che effettivamente serviva al mio drumming e la cosa si è ripetuta varie volte nel tempo fino al giugno del 2012 quando, in un noto portale di compravendita strumenti, leggo un annuncio: vendo Gretsch modello Tony Williams con cassa, due toms e timpano a euro 2000 in perfetto stato.

Rimasi per un po' dubbioso sul da farsi. Ormai usavo da anni strumenti Yamaha in quercia e mi trovavo benissimo, ma quell'annuncio riaccese quel vecchio desiderio di ragazzo e ricordai la persona che festante brindava all'acquisto della sua batteria dei sogni e decisi di tentare. Ovviamente l'eventuale acquisto della Gretsch avrebbe significato, in quel momento, vendere la Yamaha Oak Custom X che adoperavo (peraltro strumento in edizione limitata e già fuori produzione in quel periodo).

Andai a Bologna per visionare lo strumento e per qualche giorno riprovai le stesse emozioni di quando andavo per negozi pensando alla batteria dei miei sogni. Lo strumento con cui ti vuoi identificare, in cui ti vuoi riflettere e attraverso il quale vuoi porti verso gli altri. Entrai nella cantina e la vidi. Per un po' restai così senza far niente, la osservavo soltanto. Il venditore mi lasciò solo per poterla provare. Dopo una mezz'ora che l'avevo suonata, richiamai la persona dicendogli che avrei comunicato la mia intenzione entro il giorno dopo.
Qualcosa era cambiato, non ero sicuro che quello fosse lo strumento adatto e in cui immedesimarmi.
Quel tipo di batteria (Solid Yellow Wrapped) era, come modello descrive, ricoperta da uno strato di cellulosa, qualcosa che rendeva il suono del tamburo più povero di armonici anche se molto potente. Tipico per quel tipo di strumento e per l'epoca alla quale risaliva (1975).

Ho dovuto prendere coscienza della verità, sarà pure stata la batteria dei miei sogni di ragazzo, ma non era la batteria di cui necessitavo diversamente dalla mia oak custom X che invece corrispondeva appieno alle mie esigenze di musicista.

Anche se con molto ritardo, ho imparato la lezione: la batteria dei sogni è quella con cui tu puoi esperimerti in pienezza, liberamente e traendone il massimo profitto musicale.
batterie
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Faro leggere questo articolo..
di fender64 [user #14522]
commento del 26/11/2013 ore 08:30:00
Al batterista con cui condivido un progetto che, nell'arco di un anno ha cambiato 3 volte drumset.
Io, schitarratore ho diverse bimbe di legno ma la mia, quella che mi identifica è da anni sempre la stessa. Concordo con te, l'età porta consiglio ma, è anche giusto che un neofita sogni, perché i sogni sono anche motivazione e sprono a proseguire nel percorso della musica.
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eheheh...se si volessero comprare tutti ...
di Stick_ka_ka [user #33058]
commento del 29/11/2013 ore 12:42:58
eheheh...se si volessero comprare tutti i tamburi e i piatti dei propri idoli non si finirebbe più'!
ho cambiato un pò di rullanti anche signature per questo motivo...ma poi mi sono reso conto che la cosa migliore è trovare la propria strada e ora mi diverto molto di più a giocare con il tocco,accordando le pelli e provando bacchette di tutti i tipi...ma forse è solo una scusa perchè non posso permettermi tutta uqella bella roba! XD
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Il "mio" set
di vxvictor [user #31238]
commento del 03/04/2015 ore 09:21:55
Concordo pienamente, anch'io ho cominciato a suonare nei primi anni '80 ed ho desiderato periodicamente quasi tutto. Forse col tempo e con l'esperienza sono riuscito, come te, ad assecondare il suono ed il gusto che ritengo mio, piuttosto che aggrapparmi ai gusti ed alle scelte coloro che tutt'oggi considero i miei punti di riferimento artistico.
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