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Quando il progetto va...
Quando il progetto va...
di [user #30720] - pubblicato il

Non ci sono brutte chitarre, ma progetti più o meno studiati e rispettati in fase di produzione. Individuarne i punti chiave può tornare utile per riconoscere la bontà di uno strumento e scegliere il proprio preferito da personalizzare se e dove necessario.
Non ci sono brutte chitarre, ma progetti più o meno studiati e rispettati in fase di produzione. Individuarne i punti chiave può tornare utile per riconoscere la bontà di uno strumento e scegliere il proprio preferito da personalizzare se e dove necessario.

Un sistema si dice lineare quando, in presenza di più ingressi, la risposta alla somma degli ingressi è pari alla somma delle risposte a ciascun ingresso, nel momento in cui essi agiscano singolarmente.

Molti di voi si staranno chiedendo cosa diavolo c'entri una definizione del genere con le chitarre, gli effetti, gli amplificatori e tutto ciò che presenta rilevanza musicale in un sito come questo. In realtà, da un punto di vista puramente tecnico, soprattutto per ciò che riguarda ingegneri e progettisti in genere, questo principio ha una rilevanza assoluta, molta più di quanto a un profano possa sembrare all'apparenza. Ma questo non è il posto giusto per avviare una discussione puramente tecnico-teorica e dunque è solo il punto di partenza per una riflessione scaturita dalla lettura di un recente articolo orientato a dissacrare la Stratocaster.
A dirla tutta e per essere più precisi, ho pensato di esporre in maniera più o meno approfondita le mie idee in seguito alla lettura dei tantissimi commenti, che quell'articolo è stato in grado di produrre. Mi vorrei concentrare soprattutto su alcune assunzioni che riguardano la corrispondenza qualitativa tra le varie versioni delle chitarre sul mercato - concentrandomi soprattutto sulla Strat, la più venduta - e il loro prezzo.

Quando il progetto va...

A tal proposito vorrei innanzitutto spiegare che il principio che fa da incipit al mio articolo non sarebbe in realtà applicabile al modello Stratocaster in esame, ma per semplicità nel ragionamento assumiamo di poter considerare la Fenderona come la somma di più parti delle quali conosciamo esattamente il comportamento. In realtà, un liutaio sarebbe in grado di fornirci con buona approssimazione quale potrebbe essere il risultato finale al cambiamento di ciascuna componente, ma noi profani possiamo comunque addentrarci in un discorso non troppo tecnico sulla base delle nostre esperienze.

Ciò premesso, dalla lettura dei vari articoli, diari e commenti in questi due anni e più di vita accordiana mi sembra di poter dividere gli utenti in due grossi gruppi, non privi logicamente di eccezioni: coloro i quali sostengono che il vero suono Strat sia ottenibile solo tramite l’acquisto delle originali vintage o di loro riproduzioni di pregio quanto più storicamente corrette e quelli che invece ammettono di poter ottenere risultati strabilianti anche spendendo cifre relativamente basse.
Io sono per natura una persona estremamente equilibrata e tendo a pormi sempre in una posizione che mi consenta di prendere il buono che c’è nelle varie posizioni contrapposte (sono in realtà tutt’altro che democristiano eh!).
Per quanto mi riguarda, a livello puramente industriale, esistono le sperimentazioni, che portano al termine della fase progettuale a stabilire dei cardini. Fissati gli standard irrinunciabili, si prosegue poi alla realizzazione effettiva, tendendo, se siamo di fronte a un'azienda seria, a mantenere una certa costanza.
Di certo fu questo il punto di partenza di Leo Fender & Co. e probabilmente è proprio lì che si può ritrovare la motivazione al fatto che una masnada di operai riuscirono a realizzare alcuni tra gli strumenti più appetibili e ben suonanti della storia della chitarra elettrica (sarà forse qui la motivazione per la quale le Fender acustiche non sono ugualmente ben riuscite?).
A tal proposito prendiamo in considerazione le ormai celeberrime Squier JV. Posto che non ne ho mai suonata una, ma avendo letto tutto il leggibile in più lingue, come mai delle chitarre prodotte con componentistica in parte americana a migliaia di chilometri sono riuscite così bene? Molto probabilmente la risposta risiede nella determinazione di standard elevati in fase progettuale. E quasi certamente le Squier Classic Vibe (quelle sì che le ho provate e in un numero abbastanza elevato, tant’è che probabilmente ne piazzerò una sotto l'albero la sera di Natale) rispondono allo stesso principio: preso un progetto vincente, miscelate le caratteristiche più appetibili di alcune annate, sancita una certa omogeneità nella produzione, ecco che sono in grado di tirar fuori chitarre di tutto rispetto, fedeli filologicamente alla Stratocaster delle origini.
Tutto ciò per dire cosa? Non di certo per pubblicizzare una chitarra economica, ma semplicemente per dire che, una volta messe da parte le variabili indipendenti quali le essenze dei legni - che per quanto mi riguarda nell’ambito degli strumenti elettrici ricoprono un’importanza molto marginale rispetto alle componenti metalliche elettro-magnetiche - rispettando alcuni capisaldi non è poi così difficile raggiungere un certo risultato con un livello di pregio non molto più elevato di quello base.

Quando il progetto va...

Il consiglio di un signor nessuno, quale io sono, soprattutto per coloro i quali sono alle prime armi è di scegliere una chitarra in relazione a come suona da spenta, senza dare troppa importanza al volume udito proveniente dalle corde, ma più che altro prestando attenzione a quanto a lungo quelle corde suonino, quanto il corpo vibri sulla pancia e quanto le onde meccaniche vi solletichino il palmo della mano sinistra. Cercate di imparare anche a giudicare subito quanto una chitarra possa essere intonata e nel caso in cui lo strumento in prova lo fosse poco, fatelo presente al commesso che vi serve, perché in teoria con un cacciavite e un buon orecchio, che lui dovrebbe avere, in due minuti la chitarra cambia assolutamente faccia.
Io cerco sempre di prestare attenzione a quanto serrata sia la giunzione corpo-manico, il punto nevralgico di trasmissione delle vibrazioni. In pratica, se in quel punto l’aderenza non è ottimale potrete scordarvi del tutto il sustain.

Il suono amplificato è poi un’altra storia, che risponde molto più al gusto soggettivo, ma considererei sempre il fatto che con un cambio pickup o anche solo dei potenziometri e dei condensatori si può stravolgere del tutto la voce di una chitarra e per fini puramente sonori, leggasi suono nel mix di una band e sedute in studio: si possono annullare all’orecchio le differenze con chitarre che possono arrivare a costare anche venti volte il prezzo della economica di turno.
È chiaro che uno strumento, per essere decente, debba possedere un capotasto tagliato bene, tasti livellati e non sporgenti e, magari, un ponte sufficientemente solido da non scordarsi a ogni tocco della leva. Ma anche lì, sostituzione a parte, si possono trovare ottime soluzioni di compromesso, a patto di aver osato, cioè imparato un minimo di rudimenti del settaggio.

Con tutto ciò dove voglio arrivare? Semplice, le case ci fanno pagare uno sproposito per dettagli che il più delle volte non hanno nessuna incidenza sulla qualità sonora, e fin qui la cosa mi sta anche bene, ciò che non accetto è che tanta gente si spenda in considerazioni denigratorie, anche per chitarre dal prezzo non troppo basso, vedasi American Standard, senza fornire mai spiegazioni sufficienti.
Le American Standard per esempio non suoneranno mai come le Strat vintage e non perché siano fatte peggio, ma semplicemente perché il progetto è diverso. Con il tempo poi si potrà sancire quale materiale per il capotasto si pediliga, stessa cosa dicasi per blocco inerziale e sellette, e a coloro i quali pensano che non valga la pena spendere troppi soldi in customizzazione su una chitarra economica, rispondo semplicemente che, qualora la Strat in esame possieda qualità di suonabilità di base buone, non si può far altro che migliorarla.
Inoltre va tenuto presente il fatto che è molto più facile investire piccole somme nel tempo che non quella grossa una tantum, senza prendere in considerazioni il divertimento qualora si sia diventati bravi al punto da intervenire da soli e la possibilità di ottenere qualcosa di realmente unico, molto più unico di quanto qualunque azienda che produca su scala industriale sia in grado di realizzare. 
In ultima analisi imparare a distinguere i vari ingressi del modello Stratocaster è per quanto mi riguarda un aspetto irrinunciabile, sia per la scelta dello strumento da acquistare, sia solo semplicemente per la esaltazione/denigrazione di una chitarra oggetto di discussione.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Quando il progetto va...
chitarre elettriche liuteria
Link utili
Stratocaster: un mito frutto di emulazione?
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Saggio. ...
di kelino [user #5]
commento del 01/12/2013 ore 15:14:14
Saggio.
Rispondi
Re: Saggio. ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 01/12/2013 ore 15:42:1
Sono gli ormai quasi 31!?!? :)
Rispondi
Scientifico...
di Intripp [user #35809]
commento del 01/12/2013 ore 18:28:48
...e dannatamente oggettivo ! complimenti !
Rispondi
Re: Scientifico...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 01/12/2013 ore 21:08:3
Grazie mille davvero, in realtà più per lo scientifico e l'oggettivo che non per i complimenti!
Rispondi
Re: Scientifico...
di johnp. [user #13005]
commento del 03/12/2013 ore 09:37:14
Ciao Tyler D.
gran bell'articolo.
Volevo chiederti una curiosità. Il tuo nome x caso c'entra qualcosa con Fight Club? :)
e poi, fai un lavoro nel campo della musica?
Grazie
John
Rispondi
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Re: Scientifico...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 03/12/2013 ore 10:01:02
Vado per gradi:

1) grazie per i complimenti;

2) si, viene da Fight Club, dato che l'indirizzo mail è uguale e risale a più di dieci anni fa per comodità mi registro ovunque sempre allo stesso modo, anche se nonostante averlo visto 72 volte il film mi gasa ancora (magari quando mi deciderò a leggere il libro la cosa cambierà un po';

3) studio ingegneria elettronica e suono in una cover di Rino Gaetano, principalmente la chitarra acustica (sono curioso per natura e tendo a smontare e modificare un po' tutto, di qui la necessità di non assorbire per osmosi ascellare le assunzioni sugli strumenti, ma verificare direttamente anche a costo di combinare qualche guaio!?)
Rispondi
Re: Scientifico...
di johnp. [user #13005]
commento del 11/12/2013 ore 03:08:36
punto 2..
quando crollano i grattaceli quanto è perfetta la colonna sonora… brividi.. :)
Rispondi
Complimenti. Questo si chiama argomentare. ...
di aleck [user #22654]
commento del 01/12/2013 ore 20:10:07
Complimenti. Questo si chiama argomentare.
Rispondi
Re: Complimenti. Questo si chiama argomentare. ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 01/12/2013 ore 21:11:46
Grazie davvero! Tra l'altro so quanto tu sia un sostenitore delle Classic Vibe...Continuo a tergiversare perchè in realtà sono indecisissimo tre le Tele, sia la '50 che la Custom, e la Strat '50. Per la Strat saprei già dove intervenire per avere ciò che voglio, mentre le Tele le ho trovate perfette già così come sono! Vedremo, al massimo farò un "tocco" e mi affiderò alla fortuna!?
Rispondi
Re: Complimenti. Questo si chiama argomentare. ...
di aleck [user #22654]
commento del 01/12/2013 ore 21:35:24
"al massimo farò un "tocco" e mi affiderò alla fortuna" Esattamente;) Secondo me ti conviene andare a provarle e scegliere così, alla prova. Prendi quella che ti suona meglio e soprattutto senti meglio addosso. Qualunque sia la tua scelta con pochissimi accorgimenti post-acquisto (ponte-meccaniche per la Strat, per la Tele ti renderai conto di dove intervenire solo dopo un po' di convivenza) potresti ritrovarti con uno strumento davvero bello.
Rispondi
Certo, chiaramente prenderó l'esemplare che ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 02/12/2013 ore 09:44:17
Certo, chiaramente prenderó l'esemplare che mi suona meglio, ma l'indecisione deriva proprio dal fatto che le ho provate tutte e mi hanno colpito, anche se a onor del vero le Tele hanno meno roba da sostituire per raggiungere il livello che ho in mente
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Condivido! ...
di Grix [user #36841]
commento del 01/12/2013 ore 20:50:43
Condivido!
Rispondi
Questo approccio mi piace. ...
di Oliver [user #910]
commento del 01/12/2013 ore 21:04:32
Questo approccio mi piace.
Rispondi
Re: Questo approccio mi piace. ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 01/12/2013 ore 21:14:0
Ottimo, mi fa immensamente piacere, anche perchè leggo sempre con piacere tutte le tue "fatiche" tenico-narrative! Avrei voluto aggiungere molto altro, ma immagino che poi avrei appesantito un po' troppo l'articolo.
Rispondi
Re: Questo approccio mi piace. ...
di Oliver [user #910]
commento del 01/12/2013 ore 22:13:55
Beh, puoi sempre pensare ad un sequel :)
Quando le riflessioni sono ponderate ed equilibrate il risultato non può che essere stimolante.
Danno delle dritte importanti ai neofiti e fanno riflettere i più esperti (perlomeno quelli consapevoli del fatto che non si finisce mai di imparare ;)
Rispondi
Mi e' piaciuto lo spirito ...
di Oskar77 [user #17983]
commento del 02/12/2013 ore 09:49:18
Mi e' piaciuto lo spirito del post.. Una conversazione piacevole e costruttiva puo' nascere solo da post cosi'..
Rispondi
mio parere
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 02/12/2013 ore 12:04:54
Articolo Stupendo !
ho provato molte strato e una volta che le idee si sono un pò schiarite ho chiamato il liutaio di fiducia e con lui ho gettato le basi per il progetto strato !
PArlando ci siamo resi conto che in commercio ci sono molte possibilità di scelta,qualcuna buona,qualcuna meno e qualcuna ottima.
Il rapporto qualità prezzo però non torna quasi mai a meno che non provi molte ma molte chitarre e trovare quella giusta non è mai facile. Cosi ho dato l'ok per lavorare insieme alla costruzione della chitarra e oggi sono soddisfattissimo del risultato.La mia strato posso definirla su una scala 0-10 quasi perfetta,un bel 9 e non 10 semplicemente perchè avrei fatto alcune cose diversamente da come le ho fatte.Il nostro progetto è partito in sordina e il lavoro è andato avanti lentamente ma dopo un'anno e mezzo quando la presi in braccio mi resi conto di che cosa avevo in mano: chitarra intonata,non si scorda a meno che la leva non la si usi in maniera maniacale e io neanche la guardo e soprattutto è mia.Usammo legni a dir poco perfetti con venature studiate al mm e lasciamo perdere la precisione nel prendere misure.
Oggi possiedo un gioiello,perchè per me è il mio gioiello e non mi importa nulla di quanto ci ho speso o se rivendendola non ci prendo neanche la metà.So che la mia chitarra è costruita in maniera ottima come poche ( molto poche )altre strato di casa fender e questo perchè col tempo ci abbiamo messo fatica,precisione e amore nel farla !

Rispondi
Vero!
di fender64 [user #14522]
commento del 02/12/2013 ore 13:07:09
Una delle prime cose che mi hanno insegnato e stata proprio quella di provare lo strumento spento e sentire quelle caratteristiche che hai detto.
Rispondi
Re: Vero!
di Claes [user #29011]
commento del 02/12/2013 ore 19:50:15
Vero? VERISSIMO!!! Mai provato una chitarra con ampli prima di comprarla - il suono da spenta è la prova del 9. Questo è un articolo fortissimo - GRAZIE!
Rispondi
Ottimo articolo e bel ragionamento.. ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 02/12/2013 ore 16:38:03
Ottimo articolo e bel ragionamento..

Unico appunto che mi sento di fare è che probabilmente gli strumenti complessi come chitarre ampli ed effetti nel signal path sono tutt'altro che lineari...
Quindi anche rispondendo a uno stesso progetto a rigor di logica ci saranno sempre delle variazioni in qualcosa che comporteranno (per i maniaci) variazioni nel suono su due strumenti supposti identici...

Poi personalmente io sono uno che considera le cose (strumentali) con eccessiva grossolanità in tutto, e per me le cose che contano sulla definizione del suono sono unicamente riassumibili nelle differenti tecniche costruttive impiegate piuttosto che su materiali esotici finiture manuali o lavoro manuale/origine della manodopera..
che trovo diano un contributo aleatorio per le orecchie ma pesante per il portafoglio con segno meno..e sopratutto trovo che spariscano nel momento in cui si collega la chitarra ad un ampli...

Mi viene da chiedermi in cosa tutto ciò che definisce il costo esorbitante per una chitarra si rispecchi con il segnale di corrente generato dai magneti e trasdotto in tensione...e sinceramente non trovo risposta...nella mia ignoranza si intende...

Credo che comunque il consiglio che dai tu sia il più giusto che si possa dire e che una chitarra che risponda nella maniera da te suggerita (che sia questa una risposta lineare o meno) sia una chitarra fatta bene...
bel lavoro.
M.
Rispondi
Re: Ottimo articolo e bel ragionamento.. ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 02/12/2013 ore 17:01:45
Nell'articolo specifico che il modello Stratocaster non può essere lineare, senza spiegare il perché, ma con una forzatura e per semplicità ho preferito trattarlo come tale. In effetti se analizzassimo solo il segnale non so fino a che punto potremmo distinguere i contributi delle varie componenti. Io preferisco pensare che rispettati alcuni punti cardine il suono sua "quello", ottenibile perciò in diverse fasce di prezzo; il di più deriva poi dalla nobiltà dei materiali scelti e dal feeling che la chitarra trasmette, aspetti che verosimilmente crescono con il valore. Chiaramente un manico in più pezzi ed uno in acero fiammato tagliato di quarto se lavorati bene possono avere la stessa suonabilità, na é indubbio che il secondo abbia più pregio del primo e costi di più; non chiedermi in questo esempio quale sia l'incidenza sul suono perchè non ne ho davvero idea!
Rispondi
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