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DrumDisk - Test e intervista all'ideatore
DrumDisk - Test e intervista all'ideatore
di [user #16140] - pubblicato il

Uno tra i problemi più fastidiosi ai quali può andare incontro un batterista sia in ambito domestico che live, risiede nel mantenimento della posizione della cassa e più in generale dei pedali. Tra le tante soluzoni possibili, si aggiunge DrumDisk, elegante, pratico e soprattutto efficace.
Uno tra i problemi più fastidiosi ai quali può andare incontro un batterista sia in ambito domestico che live, risiede nel mantenimento della posizione della cassa e più in generale dei pedali. Tra le tante soluzoni possibili, si aggiunge DrumDisk, elegante, pratico e soprattutto efficace.

Il fulcro di DrumDisk, consiste in un set di dischi composti da una serie di elementi accoppiati con arte. Lo scopo del primo elemento (Ring), è quello di unire i differenti strati di materiale ed evitare che i bordi si sfilaccino. L'elemento denominato Carpet Surface è la vera e propria base di appoggio del pedale. E' realizzato in un tessuto molto resistente disponibile in cinque colorazioni (blu, verde, rosso chiaro, rosso scuro e grigio). Lo strato centrale prende il nome di Grip Grid. La sua particolare struttura, consente a DrumDisk di adattarsi alla superficie sulla quale viene poggiato e di ritornare alla sua forma naturale. L'ultimo strato è denominato Anti-Skating. Suo il compito di aderire in modo ottimale alla superficie sulla quale viene poggiato (marmo e vetro compresi) mantenendo quindi DrumDisk e i relativi pedali lui affidati, nel punto scelto dall'utilizzatore.

Per agevolare ulteriormente la vita dei batteristi che si spostano spesso con il proprio drumset, DrumDisk è leggerissimo, rapidissimo da montare ed estremamente portatile. Come valore aggiunto, è pure resistente ai liquidi quindi facilmente lavabile, metti che si rovesci la birra...

Oltre a poter scegliere - tra quelli a disposizione - il colore preferito, è possibile scegliere il modulo DrumDisk più adatto alle proprie necessità. Il modulo Pratice Pad è composto da due elementi, il modulo Simple Base è composto da tre elementi, quello Advanced Base da quattro e Full Base da cinque. In tutti i casi, uno dei dischi deve essere disposto sotto lo sgabello in modo tale da garantire un'ulteriore resistenza allo spostamento dovuto alle forze applicate dal musicista sui pedali.

DrumDisk - Test e intervista all'ideatore

Tutti i dischi prevedono un diametro di 22". Il modulo di base (Simple Base) oggetto del nostro test, è capace di gestire sino a due casse e cinque pedali. La disposizione dei dischi è personalizzabile in funzione della misura della cassa grazie a due fettucce regolabili che consentono di gestire casse da 18"x16" a 22"x22".

Abbiamo sottoposto DrumDisk a un uso intensivo utilizzando dei pedali dotati di basi differenti l'uno dall'altro. Da pedali dotati di base piatta, a pedali senza piastra di appoggio, sia per cassa che Hi-hat. In tutti i casi sono stati esclusi i puntali stabilizzatori. Il responso è sicuramente positivo in tutti i casi. Nessuno spostamento indesiderato.
Chi volesse entrare in possesso del modello oggetto del test (realizzato a mano come gli altri modelli), dovrà disporre di €70.

Per approfondire ciò che sta alla base del prodotto, abbiamo rivolto qualche domanda a Francesco di Battista, creatore di DrumDisk.

Da cosa nasce l'idea di realizzare DrumDisk?
Diciamo che come ogni invenzione, nasce da un'esigenza maturata sul campo. Nello specifico DrumDisk nasce da un'esigenza personale. Per anni - come credo milioni di altri batteristi - mi sono trovato davanti alle situazioni piu disparate suonando in giro, quindi come a tanti altri problemi a cui si deve far fronte, quello dello slittamento della batteria su superfici poco aderenti, è stato uno dei piu ricorrenti. Così mi sono stufato di girare con tappeti pesanti e pieni di segatura, vedere batteristi inchiodare letteralmente la batteria al palco o legarla con delle corde allo sgabello.
Mi sono quindi annotato alcune caratteristiche a mio avviso fondamentali per un oggetto utile al caso: leggero, semplice, trasportabile, veloce, resistente, versatile e pulito.
Così nacquero i primi prototipi di quello che ora si chiama DrumDisk.

Come si è evoluto il prodotto?
Quello che ora vedete non è molto lontano dal primo prototipo, diciamo che la sua evoluzione è stata determinata dall'uso personale che ne ho fatto nei sei anni prima del suo rilascio ufficiale. Le modifiche sono state concentrate sulla ricerca dei materiali utili al grip e allo scopo di semplificarlo il più possibile.

All'inizio DrumDisk compredeva parti metalliche, poi ho pensato che certi aeroporti non l'avrebbero fatto passare. Sono stati poi impiegati materiali antiscivolo e capaci di favorire il grip diversi, dai più costosi ai più economici. Questo per valutarne la simbiosi, versatilità, l'efficienza e testanre l'usura nel tempo.

DrumDisk - Test e intervista all'ideatore

Sucessivamente, trovata la giusta equilibratura tra i materiali, il loro giusto collocamento e svariati test nei miei live, l'ho presentato in occasione di fiere di settore e clinic da me organizzate facendolo provare a molti batteristi professionisti, dai piu pesanti metallari agli esigenti Jazzisti.
E' sempre stato apprezzato. Ricordo che, durante un mio live di supporto a una band in cui suonava Mike Terrana, ho avuto modo di farglielo testare a lungo. La sua batteria non si è mossa di un millimetro.
Dopo di lui, lo feci provare a molti altri batteristi sempre ottenendo ottimi risultati.

Come sei arrivato quindi alla forma attuale?
La sua forma circolare è una scelta di praticità. Si puo tranquillamente trasportare in una qualsiasi custodia per cassa da 22" o in una sacca per i piatti. Inoltre la forma circolare disperde meglio le forze che dal pedale spingono sulla sua superficie venendo distribuite per tutta la circonferenza. Principalmente sono tre dischi connessi tra loro, ma si possono usare anche separatamente per uso con i pad destinati allo studio o con una batteria dotata di svariati pedali.

Come si può fare per acquistarne uno?
Per acquistarlo è sufficiente contattarmi sul sito ufficiale oppure sulla pagina ufficiale di Facebook.

C'è già qualche batterista che ha incluso DrumDisk nel suo set?
Al momento ci sono molti batteristi che lo stanno usando. Tra questi Derek Roddy, George Kollias (nel suo italian clinic tour), Mike Terrana, John Macaluso, Titta Tani (Goblin), Raphael Saini (Iced Earth), Manuele Rinella, Mario Dellacasa (Ricchi e Poveri), James Payne e tanti altri che lo usano in tour, clinic e scuole.

DrumDisk - Test e intervista all'ideatore

Hai in mente di far evolvere ancora DrumDisk o hai in mente di realizzare qualche altro accessorio similare?
Attulmente in cantiere ci sono altre idee come pad da studio e piccoli accessori per battria. Penso che il futuro del supporto al batterista, sia quello riuscire ad avere sempre con se qualcosa che possa permettere di studiare. Ci sono molti professionisti che passano gran parte della vita viaggiando. Ci saranno - e ci sono- sempre piu esigienze da soddisfare per poter avere il meglio con se e sempre.
accessori drumdisk pedali (percussioni)
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