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La mia mini testata più semplice
La mia mini testata più semplice
di [user #16055] - pubblicato il

Per un buon suono, non è sempre necessaria una lunga fila di valvole. A volte anche un singolo bulbo può offrire soddisfazioni con un progetto cucitogli addosso, anche se gli si abbina una sezione finale a stato solido per la potenza totale di 2,5 watt.
Per un buon suono, non è sempre necessaria una lunga fila di valvole. A volte anche un singolo bulbo può offrire soddisfazioni con un progetto cucitogli addosso, anche se gli si abbina una sezione finale a stato solido per la potenza totale di 2,5 watt.

La mia piccola testata da tre watt, descritta qualche tempo fa in questa pagina, ha avuto una semplificazione in una realizzazione richiesta da un paio di amici chitarristi, che mi avevano scritto un'email dopo aver visionato il progetto nel mio sito, ora chiuso. Non conosco lo sviluppo di quel progetto, se sia stato realizzato oppure no, ma la richiesta era di uno schema valvolare da pochi watt economico al massimo, dotato di controlli di tono a tre vie. Si tratta quindi di un progetto minimalista, ma comunque ben adattabile a svariate esigenze e con un suono di base pulito, da sporcare con un overdrive collegato all'inizio.

La mia proposta fu uno schema dotato della sola ECL82, quindi una sezione preamplificatrice con un unico triodo, dotata di controlli di tono a tre bande, un volume e una sezione di potenza a pentodo, con possibilità di variarne il carattere tramite selettore pentodo-triodo. Lo schema è volutamente minimalista per una semplice realizzazione in PTP e per una risposta puramente valvolare. Nessun elemento a stato solido o commutatori opto-elettronici sono presenti sul percorso del segnale.

La mia mini testata più semplice

Lo schema da me elaborato è solamente una bozza non realizzata fisicamente, ma in linea di massima è molto simile al mio One Tube 3 se non fosse per il fatto di avere un solo controllo di volume e le regolazioni di tono tra le due sezioni della valvola anziché all'inizio nella sezione solid-state.
Nello schema base, è addirittura priva di controlli di tono, mentre le due varianti sono l'aggiunta delle tre bande di tono in stile Fender o Marshall, escludibili dal circuito. In questo modo si può adattare il tono generale a questi due standard dell’amplificazione, replicandone l’interazione tra i controlli, con la possibilità di un eventuale bypass per una maggiore saturazione della sezione finale.
La differenza fondamentale tra le due varianti è la chiusura totale del suono nel caso del circuito Fender, con i tre controlli al minimo, che permette una maggiore versatilità del suono, maggiormente scavato nelle medie e quindi più adatto a una timbrica pulita, mentre il circuito Marshall ha comunque le frequenze medio-basse in evidenza, anche chiudendo entrambi i controlli di tono relativi e quindi più adatto a cercare un suono incline alla saturazione.
Una modifica più impegnativa potrebbe essere quella di inserire doppi controlli di tono e volume, quindi ben otto manopole e, tramite un selettore, decidere quale sezione scegliere per avere un amplificatore quasi a due canali, o quantomeno con due regolazioni di tono e volume diversi.

Nel caso di una realizzazione, è sempre bene ricordare che un progetto di questo tipo dovrebbe essere affidato a una persona preparata, che sappia interpretare lo schema elettrico, che conosca la pericolosità delle alte tensioni in gioco, potenzialmente mortali, sappia disporre gli elementi idonei in maniera corretta, adottare tutte le precauzioni necessarie per la migliore riuscita. Una mancanza di funzionamento o prestazioni inferiori alle attese non possono essere imputate al sottoscritto. Le maggiori difficoltà potrebbero essere il reperimento dei due trasformatori e la realizzazione dello chassis di supporto.

Chi ha sempre seguito i miei articoli spero apprezzi questo semplice progetto, facile da realizzare con un piccolo aiuto tecnico, rimasto troppo tempo chiuso in un cassetto.
L'uso ottimale di questo amplificatore è nello studio casalingo della chitarra, non avendo potenza sufficiente per accoppiarsi ad altri strumenti amplificati. Abbinato a un cono adeguato, la potenza è comunque superiore al volume di un'acustica, anche nel suono pulito.

Di seguito un filmato di qualche mese fa, piuttosto lungo, del mio One Tube 3, dove collego la chitarra direttamente al finale di potenza, che dà un'idea abbastanza precisa del risultato finale.


Il filmato mostra le differenze tra i due suoni, a livelli diversi di volume e con funzionamento sia in pentodo sia in triodo. Al massimo del volume e in modo pentodo, si ottiene anche una certa saturazione della sezione di potenza, mentre rimane molto pulito in modo triodo.
Sono stato molto prolisso nelle spiegazioni, perché andando a braccio e cercando di spiegare bene i risultati ottenibili ne sono usciti filmati piuttosto lunghi. Nel mio canale di YouTube sono presenti altri filmati di questa mini testata.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

La mia mini testata più semplice
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One Tube 3
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