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Timber Tones: i suoni della natura
Timber Tones: i suoni della natura
di [user #17844] - pubblicato il

Suonare legno su legno incuriosisce. Suonare osso su legno ancora di più. I plettri Timber Tones permettono di scoprire nuovi feeling e sonorità con l'uso di materiali singolari e innovativi per un costo alla portata di tutte le tasche.
Suonare legno su legno incuriosisce. Suonare osso su legno ancora di più. I plettri Timber Tones permettono di scoprire nuovi feeling e sonorità con l'uso di materiali singolari e innovativi per un costo alla portata di tutte le tasche.

Se il primo anello della catena del suono, appena dopo la testa del chitarrista, è rappresentato dal suo plettro, la scelta del pezzo ideale per il proprio stile non è affatto scontata. Il mercato trabocca di forme, colori e materiali di ogni genere, ciclicamente emerge un nuovo produttore con una formula magica che renderebbe i suoi plettri perfetti per questo o quello scopo. Il problema è che spesso quelle ricerche si pagano e sperimentare composti diversi dalle classiche plasticacce comporta esborsi inconcepibili per un oggetto che, in fondo, viene smarrito da ogni chitarrista con una frequenza impressionante. A volte, però, capita di trovare degli artigiani che propongono alternative curiose a prezzi competitivi, che meritano senz'altro una chance.

Timber Tones è un produttore inglese di plettri decisamente singolari. Nel suo catalogo, composto da oltre 130 modelli differenti, è possibile scegliere tra esemplari di ogni forma tra gli standard più comuni sul mercato. Ciò che differenzia i Timber Tones dai soliti plettri è che sono tutti ricavati da legni differenti e persino da ossa e corna di animali.

Timber Tones: i suoni della natura

Sul sito ufficiale, il produttore correda i plettri di schede tecniche con le caratteristiche dei materiali, quali aspetto e durezza. A una durezza superiore corrispondono un suono più brillante e una maggiore aspettativa di vita. Se i plettri in legno hanno già una durata sensibilmente migliore rispetto a quelli in materiali plastici, quelli in osso risultano virtualmente eterni.

Il catalogo contiene plettri di varie forme, divisi in pacchetti per stile e materiale.
Oltre ai pezzi in legno, in osso e quelli in feltro ideali per ukulele, il sito ufficiale offre anche una collezione Treasure, composta da costosi plettri in argento, oro, platino e palladio. Si tratta di oggetti interamente in materiale prezioso, non solo placcati, quindi dei veri e propri lingotti da gioielleria probabilmente non alla portata dell'hobbista medio.
Noi comuni mortali possiamo concentrarci sui plettri delle serie Electric, Blues e Jazz (fatti in legno i primi due e in osso i terzi) il cui prezzo è tale da non disperarsi nel caso se ne dovesse perdere uno on-stage.

I plettri in prova sono venduti in pacchetti da quattro. Grazie all'importatore italiano Frenexport, ogni confezione arriva nei negozi per una cifra che non raggiunge i venti euro, ovvero poco meno di cinque euro a plettro. Certo, è cinque volte il costo di un plettro comune, ma è anche vero che un Timber Tones assicura un look unico, un sound decisamente particolare e una durata nettamente superiore.
Nell'immagine è possibile vedere i plettri in prova: gli Electric nella prima riga, i Blues nella seconda e i Jazz nella terza. Da sinistra a destra sono mostrati i plettri nell'ordine in cui saranno citati nel corso dell'articolo.

Timber Tones: i suoni della natura

Electric Pack
Il pacchetto definito semplicemente "elettrico" si ispira alle forme classiche Fender. Un plettro tutto sommato grandicello, con punta smussata.
Nella confezione sono contenuti, uno per tipo, plettri in:
palissandro (Sonokeling)
Bloodwood (Brosimum rubescens)
Ebano
Guaiaco (Lignum Vitae).

Dei quattro, il Lignum Vitae è il più duro, mentre il Bloodwood è il più morbido. Si tratta comunque di plettri rigidi in ogni caso, quindi gli amanti dei buoni vecchi Medium o Light potrebbero non trovarsi a proprio agio.
La prova di un plettro è una questione di sensazione e feeling, quindi un test audio-video sembra superfluo. Nel tentativo di trasmettere un dato oggettivo, ho confrontato i Timber Tones con i plettri a cui si ispirano per forma.
Nei clip audio saranno eseguite delle brevi frasi prima col plettro standard e poi ripetute col Timber Tones che, tra i quattro di ogni set, si distacca maggiormente dalla sonorità del primo. Con un paio di buone cuffie e tanta attenzione, è possibile cogliere certe differenze nell'attacco e nel volume delle note prodotte.


Per la prova dell'Electric Pack, il confronto è stato effettuato con un plettro rigido tipo Fender prodotto da Galli/Killerpick. Nello specifico, è il plettro commemorativo di SHG Milano 2013.
In questo caso la differenza tra il Galli e il Timber Tones è palese. Il profilo leggermente ruvido del legno rende l'attacco più presente, prolungato, meno "scoppiettante". La sensazione è di avere un suono nettamente più brillante.

Blues Tones
Ispirati al Dunlop Jazz III, i plettri blues sono più piccoli e appuntiti. Sono piuttosto spessi e la ruvidezza della punta si avverte meno, grazie alle facce non smussate quanto nel precedente pacchetto. Qui troviamo:
Haldu
palissandro indiano
ebano
Padauk.

Nella confezione è capitato un esemplare particolarmente bello di palissandro, presumibilmente tagliato in prossimità di un nodo. Qui emerge anche l'aspetto estetico dei plettri.
Tra i Blues, il più duro è l'ebano, il più morbido è l'Haldu.
Jazz III alla mano, si procede al test sonoro.


Sebbene il contorno sia simile, il plettro in legno appare molto più spesso rispetto al Dunlop. Anche qui l'attacco diviene più brillante ed è divertente provare a cercare le peculiarità dei singoli legni. Grazie alle dimensioni ridotte, il plettro risulta più maneggevole e sembra aprire a un range dinamico maggiore, che però varia di legno in legno. Se quello in Haldu sembra più "monocorde" quanto a escursione in volume, con quello in ebano pare sia possibile andare più facilmente dal piano al forte gustandosi una buona quantità di sfumature. In linea di massima, il volume ottenibile sembra aumentare un pizzico.

Jazz Tones
Tartarughe, tirate un sospiro di sollievo, da oggi chi vuole suonare usando pezzi di animali morti potrà rivolgersi anche alle ossa e corna di bufalo. Può sembrare macabro, ma gli animalisti possono stare tranquilli: le materie prime provengono da animali allevati per l'industria alimentare. Le ossa e le corna con cui vengono prodotti i Jazz Tones appartengono quindi a bufali già macellati per altri scopi estranei a Timber Tones, e nessun animale viene maltrattato col solo scopo di fabbricare plettri.

Anche per i Jazz Tones, il riferimento è il Jazz III.
Appuntito, maneggevole e più sottile rispetto alla controparte in legno, il plettro in osso scivola sulle corde con disinvoltura. La sua punta liscia offre un attacco squillante e secco, non più "trascinato" come per i ruvidi plettri in legno, ma sicuramente meno scoppiettante rispetto a quello di un plettro in plastica. Per il jazz e i generi che richiedono tecnicismi e suoni definiti, è sicuramente un punto a favore.
Di contro, le due facce così levigate fanno perdere aderenza non appena si suda un minimo.
Chiaramente, nulla che un po' di carta vetrata a grana grossa o un paio di incisioni con un trapano a punta sottile non possano risolvere. Inoltre, in catalogo sono presenti anche delle versioni con facce sagomate per migliorare la presa.


Col suono caldo di una archtop e di un ampli coi toni un po' chiusi, le differenze possono risultare quasi impercettibili in quanto l'attacco della plettrata interessa in buona sostanza le frequenze più alte.
Se invece si suona in acustico o si miscela il suono della chitarra amplificata con quello dell'ambiente, i Jazz Tones possono fare la differenza non solo per le mani del musicista, ma anche per il suono offerto all'ascoltatore, restituendo un feel che spinge in modo del tutto naturale anche verso territori gipsy.

Plectrum Club
Per i chitarristi interessati ad approfondire la conoscenza dei Timber Tones, l'azienda ha ideato il Plectrum Club, una lista di utenti a cui vengono mensilmente recapitati a casa dei plettri selezionati a mano tra i migliori prodotti Timber Tones. Il servizio è naturalmente a pagamento, ma la spesa in relazione ai plettri spediti mensilmente è molto inferiore rispetto al costo al dettagli degli stessi plettri.
Il contenuto del pacchetto mensile è una sorpresa, può contenere qualunque modello tra i più di 130 presenti in catalogo. Se si hanno già le idee chiare su un modello in particolare, il Plectrum Club può risultare superfluo, ma se si ha l'intenzione di iniziare una collezione o sperimentare nuove sonorità, l'abbonamento può rappresentare un metodo ancora più economico per portarsi a casa dei plettri davvero singolari.

I Timber Tones non sono sicuramente dei plettri per tutti. Gli amanti dei plettri morbidi avranno probabilmente delle difficoltà ad adattarsi al feeling di un oggetto così rigido. Lo spessore di alcuni modelli, superiore rispetto a buona parte dei plettri in commercio, rende curioso anche l'approccio per chi è già abituato a modelli plastici duri, ma una volta superato il periodo d'adattamento iniziale si può trovare nei plettri inglesi un valido alleato, capace di contribuire alla costruzione del suono e soprattutto dello stile in maniera a volte determinante.

Timber Tones: i suoni della natura
frenexport plettri timber tones
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I plettri di Accordo
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lo spessore del plettro
di strambers [user #15413]
commento del 29/12/2013 ore 08:27:06
i plettri in foto sono bellissimi, ma lo spessore?. sembrano molto spessi. io utilizzo plettri sottili (es fender medium) e tutte le volte che ho provato plettri spessi ho avuto molte difficoltà ed ho rinunciato. ho provato anche i plettri essetipicks che sono ancora più belli di questi timber tones e sono per di più italiani, ma ho rinunciato per la difficoltà d manovrarli tra le corde. che ne pensi? un abbraccio
Rispondi
Li ho provati tempo fa
di Spiritello [user #37521]
commento del 29/12/2013 ore 08:51:30
Ho preso quelli in legno (il set chje comprende quello in ebano) tempo fa per curiosità e sono abbastanza spessi, circa due millimetri. Sono effettivamente molto bell e curatii, ma non mi ci sono mai trovato bene. Uso plettri molto spessi di solito (già 1.5 mm lo trovo sottile) e per questo andavano bene, ma anche se non so se abbia molto senso da dire, sentivo male la corda, e ho trovato il suono un po ovattato. Credo sia dovuto al fato che hanno la punta un po arrotondata.
Speravo di risolvere il problema dei plettri di plastica a cui facevo fuori la punta e dovevo buttare.
Alla fine ho risolto facendomeli io in acciaio inox da ritagli di lamiera di 2,5 mm... un po drastico forse... ma mi trovo benone
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Particolarissimi, ma...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 29/12/2013 ore 10:44:21
Una volta ho comprato alcuni di questi plettri (quelli in legno per chitarra elettrica), e ho notato chiaramente le particolarità sonore... per qualche giorno, li ho usati con piacere (anche perchè non ho avuto problemi di adattamento, essendo io un utente di plettri abbastanza spessi)... poi, però, ho notato i difetti: alla prima plettrata più decisa, al primo armonico artificiale un po' più forte, ho visto pezzi di lignum vitae volare in giro per la stanza e pezzi di mogano disintegrarsi.
Per farla breve, nel giro di una settimana mi sono ritrovato con 20 plettri (dal costo totale di circa 80€, visto che li ho comprati direttamente dall'azienda) inutilizzabili, e sono tornato, con il massimo piacere, ai miei Dunlop Maxgrip in plastica: non avranno un suono speciale e unico, ma almeno sono resistenti.
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Madreperla
di AndreaCom [user #39134]
commento del 29/12/2013 ore 13:34:5
Ne ho uno costruito con quel materiale e posso confermare che si ottiene un suono diverso da quello dell'usuale plettro in plastica, a me personalmente piace.
Lo trovo ottimo per l'allenamento della pennata alternata.
L'unica pecca che ho riscontrato è una scarsa aderenza.
Rispondi
Molto belli interessante ... ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 29/12/2013 ore 13:46:06
Molto belli interessante ...
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Tempo addietro ne ho acquistati ...
di Cordarotta [user #21082]
commento del 29/12/2013 ore 16:58:32
Tempo addietro ne ho acquistati alcuni in diverse essenze per provarli. Quelli che mi son piaciuti di più (di fatto i legni più duri) li ho ricomprati per averne 2 o 3 di scorta, ma mi sono accorto che ogni plettro "risponde" a modo suo, nel senso che pur restando nei limiti delle caratteristiche di materiali duri, ad esempio tre plettri in ebano si comportano in modo leggermente diverso tra loro e magari uno dei tre può sembrate più "caldo" di un legno meno duro. Mi sono sembrati anche parecchio sensibili al modo di impugnarli. Tutto ció, che é comunque la mia opinabile opinione, sia dovuto al fatto che trattandosi di un prodotto naturale, non ci possa essere una qualitá costante tra diversi lotti dello stesso legno. Il grip non é dei migliori, specie per chi come me ha le mani asciuttissime, ma con piccoli stratagemmi si risolve. É vero che si possono spezzare ( a me é successo con uno in legno tenero), ma sono comunque intetessanti da provare, cercando almeno di non perderli...
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Il legno per i plettri non va bene...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 30/12/2013 ore 00:09:21
Premetto che sbaglierò ma mi sembra che su sti plettri di legno quest'anno ho già letto due o tre articoli della redazione, va bene fare le marchettone ma almeno mi piacerebbe che almeno il prodotto variasse.
Detto questo io ne ho avevo comprati di varie essenze, mi piace sperimentare e ho provato un po' tutto: quasi tutte le marche (e forme) nei materiali classici, plettri di metallo, plettri di osso, di pietra, i mitici Wegen (che consiglio) ecc. Che dire: è vero il suono specie se si usano con strumenti acustici cambia anche se io continuo a preferire il suono che danno materiali tradizionali. Il vero problema è la durata. Un plettro di legno se suoni parecchio non ti dura che qualche giorno e considerato i prezzi che hanno...insomma carina l'estetica, carina, l'idea, utili forse per un utilizzo ridotto in studio se si vuole proprio quel suono (ma anche lì) per il resto assolutamente inutili...
Rispondi
Re: Il legno per i plettri non va bene...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 30/12/2013 ore 09:36:43
Non ti sembra ingiusto parlare di marchetta quando dietro c'è gente che si sbatte per scovare news e fare test? Vabbe', in questo caso sono io e non mi offendo :P, ma parliamo in generale.

Nel caso specifico, se fai una ricerca trovi un articolo di un utente, una segnalazione fatta nel 2011 da Stefano della rivista Chitarre e poi questa recensione vera e propria con foto ed esempi audio, due anni dopo.
Puoi star sicuro che su Accordo marchette non ne trovi. Articoli pubblicitari sì, adeguatamente segnalati come tali, ma marchette proprio no.
Rispondi
Nope. Non durano niente ...
di Piazza [user #31749]
commento del 30/12/2013 ore 08:49:06
Nope.

Non durano niente e costano troppo.
Rispondi
Re: Nope. Non durano niente ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 30/12/2013 ore 09:43:3
Quali hai usato nello specifico? Quelli in legno dopo un po' si smussano, sì, ma non mi sono parsi affatto in difetto rispetto ad altri plettri, soprattutto se in legni duri come l'ebano (solitamente uso i Paul Gilbert, e li mangio molto più in fretta).
Quelli in corno nero, il mio preferito, è stato usato diverse settimane in maniera piuttosto intensa prima della foto, ed è ancora tutto li!
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Re: Nope. Non durano niente ...
di Piazza [user #31749]
commento del 30/12/2013 ore 17:02:45
Ho usato esclusivamente plettri che mi sono fatto da solo.

Qualcuno in legni leggeri per provare (durati pochissimo) e una volta capito il metodo ne ho fatti un paio in palissandro indiano, tenendo uno spessore sui 2-2,5mm circa li consumavo fin troppo in fretta, senza contare consumandosi, si smussavano in maniera fastidiosamente tondeggiante.

Quelli di palissandro mi sono durati tanto quanto i plettri che utilizzo ora, ossia i Dunlop Jazz III XL, che sono però più comodi in quanto più sottili.

Come differenza a livello sonoro i plettri in legno avevano un attacco meno deciso, ma nulla di trascendentale.


Secondo me il gioco non vale la candela.


P.S. Io ho la mano destra parecchio pesante quando suono.
Rispondi
Re: Nope. Non durano niente ...
di Azonic [user #34905]
commento del 30/12/2013 ore 21:36:44
Anche io mi sono fatto un'idea simile. Ho provato per curiosità lo Jatoba e dopo pochi giorni di uso normale (non ho la mano pesante) su chitarra elettrica la punta è diventata rotonda e sottilissima, tanto che hanno cominciato a formarsi delle piccole tacche sul bordo. Ovviamente la suonabilità ne ha risentito moltissimo. Peccato perche:
- la forma e la dimensione del plettro mi piacevano molto, dato che invitavano le dita ad assumere una posizione comoda ed efficace;
- il materiale scorreva bene sulle corde;
- la punta era ben sagomata e funzionava bene anche sui passaggi veloci.

Ho provato a salvare il plettro risagomandolo con lima e carta vetrata, ma chiaramente è una soluzione che non si può ripetere all'infinito.

Al prezzo di 2,7 sterline (quindi oltre 3 euro) non mi sembrano un grandissimo affare, considerando anche che le qualità sonore non mi hanno impressionato particolarmente.

Dello stesso produttore preferisco di gran lunga i Bone Tones Star Tones in corno di bufalo: molto più scorrevoli e durano tantissimo, anche perché sono simmetrici (come il Big Stubby Triangle, per capirci) quindi l'usura si distribuisce su tre punte.


Rispondi
Bellissimi, non mi ci troverei ...
di Liuto1500 utente non più registrato
commento del 30/12/2013 ore 13:46:46
Bellissimi, non mi ci troverei bene perche uso da sempre plettri classici medium ed ormai mi ci sono troppo abituato ma li prenderei tutti per metterli nel salotto sul tavolinetto inuna ciotolina di vetro... Bei colori!!
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mi viene in mente il Marius!
di Sollazzon [user #10046]
commento del 31/12/2013 ore 00:29:23
anzi suo padre che realizza escusivamente per il figlio i plettri a mano! dal cocco, da legni che sa solo lui dove trova.! un Mito..a pare, vedendola oggi, con la tecnologia di cui si di può disporre oggi, senza nenche troppi ''sbattimenti'' una Storia dal sapore ''Antico'', datemi pure del Romantico, ma sa tanto di Collodi e Pinocchio..solo che i plettri si ''slimano''
.. vorrà dire che ...sono Siceri?!?? bah!
sarà il clima natalizio!
..bell'idea cmq!
benvenga la tecnologia anche sotto l'albero e per tutto l'anno :-P
Auguri in anticipo Accordiani! ..Rozzi e anche No!
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RedBear
di parinotto71 [user #13597]
commento del 31/12/2013 ore 10:10:41
Da tempo ormai utilizzo i redbear (vai al link) e, a parte i tempi di consegna molto lunghi e il costo non proprio economico, mi ci trovo molto bene. La scelta è enorme tra spessori forme e personalizzazioni.
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di muchaguitarra [user #62670]
commento del 29/08/2022 ore 06:18:16
Wood picks are great but as many of you noted, the durability is not always good.
I find the more dense & harder woods are much better & the tone is great too
I use an ebony one from these guys: vai al link
And it has lasted well over a month now in the studio.

It's also wise to check the janka hardness scale on the woods used to make guitar picks here:
vai al link
You would notice ebony is some of the best.
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