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Tronical Tune: guida all'installazione e utilizzo
Tronical Tune: guida all'installazione e utilizzo
di [user #3] - pubblicato il

Il sistema di accordatura robot portato al successo da Gibson è ora disponibile anche after-market, in versioni compatibili con la maggior parte delle chitarre in commercio. Lo abbiamo montato su una Telecaster, documentando le tappe di assemblaggio e setup.
Il sistema di accordatura robot portato al successo da Gibson è ora disponibile anche after-market, in versioni compatibili con la maggior parte delle chitarre in commercio. Lo abbiamo montato su una Telecaster, documentando le tappe di assemblaggio e setup.

Tronical Tune, fino a poco tempo fa offerto solo sulle Gibson, è finalmente disponibile per quasi tutte le chitarre in commercio. È un accessorio che intriga fin dal primo istante, non tanto per l’accordatura motorizzata (oggi accordare a mano è questione di un attimo), ma principalmente perché dà la possibilità di passare con un click dall’accordatura standard ad accordature aperte o alternative. Viste le numerose richieste di informazioni che hanno seguito il nostro primo test, abbiamo pensato di spiegare in modo più approfondito come si installa e come si usa.

La confezione contiene tutto quello che serve e il montaggio è intuitivo. Prima di acquistarlo bisogna verificare sul sito che esista la versione adatta alla propria chitarra, ma è coperta la maggior parte di marche e modelli. Noi abbiamo scelto il tipo C1 - adatto a tutte le Fender con meccaniche Kluson-style tipo vintage - che è stato montato su una Telecaster style Warmoth.

La confezione contiene la piastrina con i connettori, le meccaniche, una bustina con chiave esagonale, rondelle e dadi, la batteria e il caricabatteria. Come prima cosa conviene mettere la batteria in carica, così una volta finita l’installazione si avrà energia sufficiente a provare il nuovo giocattolo.


Prima operazione, togliere corde e meccaniche. Qui i sostenitori del cambiare le corde una a una dovranno fare uno strappo alla loro regola, le corde vanno levate tutte. Poi si tolgono le viti delle meccaniche, che escono con facilità dalle boccole. Per rimuovere queste ultime, inserite a pressione, può servire un po’ di energia, un martello e un cacciavite un po’ grande a lama piatta, con cui picchiettare sui bordi della boccola nel foro. È importante sostenere bene la paletta attorno al punto in cui si picchietta, per evitare rotture. Ma basta un po’ di cautela per superare anche questo minimo scoglio.

Passiamo al montaggio del Tronical. Posizionata la piastrina sul retro paletta si infilano le meccaniche, poi tenendole perché non cadano si ribalta la chitarra e la si appoggia usando uno spessore sotto la paletta (libro, spungnetta, straccio piegato o che) per impedire che le meccaniche caschino. Poi si infila una rondella su ogni alberino, il dado e si stringe con cautela a mano, curando che la meccanica sia allineata correttamente (se il dado fa fatica, un microgoccia di olio da macchine per cucire, applicata con la punta di uno stuzzicadenti, aiuta molto). Finalmente si dà l’ultima piccola stretta con la chiavetta in dotazione.

Nota estetica: anche il chitarrista conservatore deve convenire che a fronte di un malloppetto abbastanza evidente dietro la paletta, l’estetica del frontale (ovvero quella che il pubblico vede) è salva.

A questo punto si montano le corde. Qui, fossi il progettista Tronical, avrei scelto una soluzione diversa di tenuta, tipo Sperzel, perché il sistema del perno con i due piccoli svasi e vite di bloccaggio non è comodissimo. Devi portare la corda all’alberino, farla girare attorno, passare in uno svaso e farle fare un altro pezzo di giro, finalmente avvitare sull’alberino la boccola di fissaggio. Avessimo tre mani sarebbe un soffio, con due serve qualche magheggio. Però si fa senza troppi problemi.

Una volta stretto il tutto si tagliano le eccedenze e si attiva il sistema per la messa in tensione preliminare. Le sequenze di pulsanti sono spiegate sulle istruzioni e non le ripeto, fatto sta che si entra in una modalità in cui il sistema mette ciascuna corda in tensione e poi comincia ad accordarla (ovviamente bisogna farla suonare perché Tronical possa sentire la frequenza e correggere). Si fa lo stretching di rito, si ripete l’accordatura (meglio a corde singole) e il gioco è fatto. A questo punto se la chitarra si scorda basta accendere il Tronical, pigiare un tastino, suonare le sei corde un paio di volte e lui accorda tutto alla perfezione.

Le accordature alternative sono gestite da tre banchi di sei memorie, due di default e uno configurabile. Anche in questo caso basta schiacciare due bottoni e strummare in modo uniforme le corde per vedere le meccaniche che girano come matte e ritrovarsi in Sol, Mi, drop D o quel che si vuole. In qualche caso il sistema perde una corda, soprattutto se l’intervallo da accordare è molto ampio, ma basta suonarla separatamente e Tronical si ripiglia in un attimo.


All'uso: il sistema funziona. La batteria ha un’ottima durata (non siamo riusciti a metterla in discussione in un’ora abbondante di lavoro continuo accorda e scorda. L’accordatore non è velocissimo, ma ha una buona sensibilità e offre due vantaggi non da poco: non dover portare una chitarra extra per suonare con lo slide e poter correggere l’accordatura tra un brano e l’altro senza preoccupazioni.

Miglioramenti possibili: il sistema di tenuta della corda e un briciolo di velocità in più, soprattutto nei cambi a grande escursione. Sarebbe anche utile poter correggere il valore di accordatura di qualche centesimo a crescere o calare per ciascuna corda sul banco di memoria a disposizione. Io per esempio tengo sempre il Sol lievemente calante per avere un’intonazione migliore da metà tastiera in su, ma con il Tronical non lo posso fare. Ma sono dettagli a fronte di un prodotto che ha contenuti tecnici e di uso interessanti e utili.

Edit dopo qualche giorno d'uso (ovvero: non si finisce mai di imparare). Leggi e leggi manuali e siti, mi sono accorto che in realtà si può correggere l'accordatura di una o più corde per averle leggermente calanti o crescenti: basta salvare l'accordatura "ritoccata a mano" come accordatura custom e poi richiamarla. Bello che pronto il mio Sol calante. Ma c'è anche di più. Con la funzione "reference tuning" è possibile accordare la chitarra calante o crescente prendendo come riferimento una cora, per esempio per suonare con una sezione fiati magari calante o un piano un po' crescente. L'oggetto si fa sempre più interessante, che altro ci sarà da scoprire?

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