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Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai
Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai
di [user #116] - pubblicato il

Non esistono esempi di longervità tecnologica paragonabili alla Fender Stratocaster, che in procinto di festeggiare il 60esimo compleanno è più attuale che mai. Perché?
Non esistono esempi di longervità tecnologica paragonabili alla Fender Stratocaster, che in procinto di festeggiare il 60esimo compleanno è più attuale che mai. Perché?

Chi non ha in casa un oggetto tecnologico di 60 anni fa? Lampada, macchina da scrivere, frullatore, televisione, aspirapolvere, rasoio elettrico, telefono, macchina fotografica. Ma anche una Chevrolet Corvette o una moto MV Agusta. Cimeli, magari funzionanti, certo affascinanti, ma residuati di altri tempi. Gli ultimi 60 anni hanno trasformato in antiquariato quasi tutto il meglio della tecnologia del passato. "Quasi" perché la Fender Stratocaster, che compirà 60 anni in aprile, è l’eccezione che conferma la regola: attuale, efficiente e spaziale oggi come il giorno in cui il primo esemplare uscì da Valencia Drive a Fullerton, California.

Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai

A pensarci, non esistono esempi di longevità tecnologica paragonabili alla Fender Stratocaster, resa invulnerabile al trascorrere del tempo dal genio visionario dell’oscuro elettrotecnico di origine tedesca divenuto mito: Leo Fender. Un genio visionario senza il quale la nostra musica non sarebbe la stessa.

Ora, a celebrare questi 60 anni, si potrebbe riproporre la cronistoria della Stratocaster, con la dovuta riverenza nei confronti di bachelite e Tadeo Gomez, Forrest White e Alnico 5. Ma la Rete è zeppa di informazioni, che senso avrebbe ripetere le solite cose. Così abbiamo deciso di approfondire un altro tema: perché la Stratocaster, anche nella sua versione originale, è uno strumento perfettamente al passo coi tempi oggi come 60 anni fa? Cosa la distingue dal resto del mondo della chitarra che - più o meno - sente il bisogno di aggiornarsi per sopravvivere? Perché i maestri del Custom Shop di Corona sono costantemente impegnati a riprodurla e celebrarla?

In redazione le opinioni sono diverse, ve le proiponiamo così come ce le siamo dette nell’ultima riunione.

Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai

Paolo Anessi
La Stratocaster rappresenta la mia personale araba fenice, di fatto nasco come rockettaro convinto Gibsoniano amante dell'humbucker con i suoni grossi grassi e sontuosi, allora la Fender non mi suonava nelle mani, poi per cottura lenta come il miglior brasato scopro il potenziale espressivo praticamente infinito di questa strepitosa chitarra.
Tuttora la caratteristica principale che apprezzo in questo strumento è l'incredibile versatilità e non da meno il potenziale espressivo, l'unica chitarra che risente e rappresenta appieno il potenziale delle mie mani, cuore e cervello.
Infine, amando visceralmente Gilmour e i Pink Floyd, la Stratocaster è lo strumento che con il suo suono più li rappresenta.
In studio, nelle produzioni pop rock è lo strumento di riferimento che mi permette freschezza e continui rinnovamenti sonori, adattandosi, caratterizzando e impreziosendo ogni singola produzione conferendo personalità e originalità artistica.
Devo tanto al tuo suono, quindi di cuore: buon compleanno Stratocaster!

Alberto Biraghi
Perché è perfetta anche nella sua incarnazione originale. Gli aggiornamenti le donano, rendendola più adatta a generi e gusti specifici, ma non esiste una situazione in cui una Fender Stratocaster non sia in grado di essere protagonista con la sua forma perfetta e la sua voce inimitabile.

Denis Buratto
Per anni è stato il sogno proibito, un desiderio che non potevo realizzare. Una copia Samick come palliativo e ore passate in negozio ad ammirare pletore di Strat appese alle pareti. I primi lavoretti e un auto-regalo portarono una Roadhouse con Texas Special nella rastrelliera. La voglia di rock, la mancanza dell'humbucker mi spinsero a venderla in favore di altre chitarre sempre stratocasteroidi, ma non senza rimpianti. Ecco quindi che dopo quasi sei anni, complice un acquisto sbagliato mi ritrovo a scambiare una J-Custom Ibanez per una Strat giapponese che suona da paura, un felling spettacolare e un look relic devastante. Perché dopo sessant'anni è ancora la regina? Perché trent'anni prima di me mio zio aveva il mio stesso desiderio e passava le stesse ore in negozio a guardare le vere Strat appese ai muri.

Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai

Pietro Paolo Falco
Forse più lentamente rispetto ad altri campi, anche la chitarra elettrica si evolve e oggi abbiamo degli esempi di tecnologia a sei (o più) corde fenomenali. Eppure la base resta immutata: le mode (i Floyd Rose, i pickup noiseless, i synth) passano, ma il tempo non intacca il fascino di un oggetto ben fatto e con un design quanto mai azzeccato, per di più consegnato alla storia dai più grandi artisti.
Questo vale per la Stratocaster come per una vecchia Cadillac, con la sola differenza che non tutti possono permettersi una Cadillac: guardatemi negli occhi e ditemi che non ne prendereste una subito, se solo andasse a GPL.
Non è vero che la Stratocaster è attuale, esistono strumenti molto più performanti, col servosterzo, ma alcune persone (un bel po' di persone) si battono comunque per tener vivo il meglio del secolo scorso. Ed è una cosa meravigliosa.

Federica Pudva
Penso che la Stratocaster sia eterna perché incorpa il concetto stesso del fare musica: dalla sua comparsa fino ai giorni nostri, non c’è stato genere (o quasi) al quale non abbia dato un altissimo contributo, grazie alla sua grande versatilità. Sicuramente parte del suo appeal le deriva dal sudore dei leggendari nomi che l’hanno suonata e che, attraverso la propria storia, hanno fatto anche la sua. Infine, è un’intramontabile icona del design perché possiede qualità fuori dal tempo: minimale e comoda da suonare, ma con invitanti curve sinuose, la Strat ha la silhouette e il fascino di una donna di classe. Finché ci sarà una storia da raccontare, ci sarà una Stratocaster da suonare.

Michele Quaini
La Stratocaster resta ancora oggi un punto di riferimento per intere generazioni di giovani e non che si avvicinano allo strumento. Oltre alle peculiarità estetiche che hanno plasmato piu della metà delle chitarre presenti sul mercato attuale, io trovo che i motivi fondamentali risiedano in questi piccoli segreti:
1 il suono! Gusti o non gusti, la Strat si è guadagnata l'onore di forgiare i suoni rock, blues e funk conferendogli quell'inconfondibile sound di 'corda che sbatte'
2 i grandi nomi che da sempre la accompagnano sui palchi piu importanti della storia, da Buddy Holly agli Iron Maiden passando da Jimi e Clapton
3 la personalità
4 l'evoluzione artistica e la diversificazione dei modelli attuata negli anni.
È ovvio che essendo un 'fenderista' sono un po' di parte, ma ancora oggi non ho trovato una chitarra che riesca ad avvolgerti anima e corpo come una bella Stratocaster in un ampli col collo tirato.

Gianni Rojatti
Il suono della Stratocaster è il suono di chitarristi, band, canzoni e assolo che sono classici, fuori dal tempo. Note che continuano a ispirare idee ed emozioni nuove che la Stratocaster è pronta a ritradurre in musica con suoni oggi più elaborati e linguaggi differenti. È la chitarra del tradizionalista che celebra i classici e quella dell’innovatore che, partendo dai classici, fa evolvere il linguaggio della chitarra.

Fender Stratocaster: la chitarra che non invecchierà mai
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Concordo in pieno...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 11/01/2014 ore 08:55:56
...con Alberto quando dice che è perfetta così come è nata.
Chi mi conosce sa che non sono un amante delle Fender in genere eppure non posso non riconoscere la bellezza della forma equilibrata del body, un design inimmaginabile per quei tempi, il contour che la rende comoda perchè si modella sulle nostre pance come un morbido piumino, lo svaso sul quale si appoggia il braccio che pizzica le corde è stato uno dei tanti colpi di genio della Strato così come il ponte tremolo che critico spesso forse perchè oggi non lo fanno più con la stessa qualità di quella dell'originale che non ho mai avuto il piacere di provare.
In teoria le cose perfette non sarebbero migliorabili eppure la Strato ha avuto anche questo pregio: l'introduzione dello switch a 5 vie con il p.u. centrale in controfase hanno ampliato in modo incredibile la gamma di suoni che la Strato può dare dando vita così a Just One Night....a proposito: è vero che lo switch a 5 vie è stato implementato solo nel 1977?
Non sono un amante delle Strato, mi piace molto quando la ascolto suonata da mani altrui ma non soddisfa me quando la suono..... probabilmente perchè non ho ancora trovato la "mia" Strato.
Rispondi
Re: Concordo in pieno...
di irmo [user #17391]
commento del 11/01/2014 ore 09:21:51
Non ne sono sicuro al 100% ma credo che lo switc a 5 vie sia dal 74 in poi.
Rispondi
Re: Concordo in pieno...
di luvi [user #3191]
commento del 11/01/2014 ore 17:02:38
Pare assurdo, ma il 1977 è proprio l'anno corretto... ;-))
Rispondi
Re: Concordo in pieno...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 12/01/2014 ore 07:46:22
Ed in concomitanza con questa piccola ma fondamentale aggiunta è stato fatto anche il p.u. middle in controfase? voglio dire: le due modifiche sono correlate tra di loro?
Rispondi
Re: Concordo in pieno...
di luvi [user #3191]
commento del 12/01/2014 ore 15:24:21
No, direi che non c'è correlazione: per i set RW/RP occorre aspettare altri dieci anni circa!
I primi, che io sappia, si son visti di serie sulle American Standard, arrivate sul mercato soltanto nel 1987... :-)
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Re: Concordo in pieno...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 12/01/2014 ore 18:17:31
Caspita, così tardi?....ma il suono di Knopfer dei primi Dire Straits non è quindi figlio della posizione 2 della Strato con il controfase?
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Re: Concordo in pieno...
di luvi [user #3191]
commento del 12/01/2014 ore 19:02:01
Da molto prima del '77 gli "stratocasteristi" trovavano le posizioni intermedie 2 e 4 sfruttando una sorta di "falso contatto" del selettore a metà strada tra le posizioni "ufficiali". Erano anche da tempo presenti sul mercato i selettori a 5 posizioni che si sostituivano a quelli a tre montati di serie.
Sono stati modificati per anni, prima che la casa madre si decidesse ad implementare di serie tale possibilità...

P.S. non si tratta di "controfase", ma di "parallelo". Per avere un suono pieno e completo i segnali delle bobine devono essere sempre in fase tra loro, altrimenti le frequenze si cancellano... :-)
Rispondi
Re: Concordo in pieno...
di stefano53 [user #26833]
commento del 13/01/2014 ore 12:31:05
E' vero:lo switch a 5 è stato introdotto ufficialmente,di serie dalla casa,solo nel '77,sulle più brutte strato della storia,quelle ,appunto ,prodotte nel 77-8-9.in frassino pesantissimo,con microtilt e piastra a 3 viti e countour approssimativo
Rispondi
Anch'io come Paolo Anessi ho ...
di tigerwalk [user #26344]
commento del 11/01/2014 ore 09:20:2
Anch'io come Paolo Anessi ho iniziato a suonare con una Ibanez PF200 con humbucker, poi ho cominciato ad apprezzare sempre di più i suoi meno compressi, puliti o appena crunchanti e li, non c'è stata storia, con gli anni ho acquistato la prima standard nel '93 (dopo 12 anni di completa inattività). Non è una chitarra facilissima da suonare anche se il radius più comodo e il profilo moderno dei manici attuali le donano una maggiore suonabilità nei confronti dei primi modelli, ma la sonorità che è in grado di offrire la stratocaster, resta un punto di riferimento per ogni altra chitarra che monti i single coil. Il body poi, è di una comodità disarmante ed assieme alla forma sempre attuale (e copiata), fa dello strumento una sorta di coltellino svizzero del chitarrista più versatile.
Rispondi
Per la Strat e la ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/01/2014 ore 10:25:17
La Strat e la Les Paul sono una sorta di "cogito ergo sum" nel mondo della chitarra. Suonano in quel modo lì, più o meno bene a seconda di chi le imbraccia, ma parlano sempre allo stesso modo, hanno una loro essenza che le contraddistingue ovunque. Si possono ottenere gli stessi suoni imbracciando chitarre ben più comode e versatili, ma un po' a causa della loro nascita e sviluppo, un po' grazie ai chitarristi che le hanno consegnate alla "storia", un po' grazie allo spirito anacronistico dei chitarrai/chitarristi e al loro mantenersi ancorati alle origini, queste due chitarre rimarranno immortali per sempre. Non è che non nomini la Tele in quanto sia meno importante delle altre due, ma se si parla con la gente comune in giro è molto più facile che nel riconoscere o disegnare da zero una chitarra elettrica vengano fuori la Stratocaster e la Les Paul, anzi, ad essere proprio onesti, più la prima che la seconda.
Rispondi
Per me Leo Fender con ...
di poseidon [user #30697]
commento del 11/01/2014 ore 10:28:11
Per me Leo Fender con la stratocaster ha creato un ottimo prototipo di base, che già andava bene in molti casi così com'era, ma la cui caratteristica principale è quella di essere facilmente modificabile e personalizzabile. Non c'è nessun'altra chitarra forse che si presta così bene alle modifiche, sia di fabbrica che fai da te. Dalle piccole variazioni nell'altezza dei pickup, regolazione delle sellette, action, ponte, passando per semplici interventi sui collegamenti, fino a modifiche più spinte.
Inoltre è una chitarra che già di suo fa risaltare molto le peculiarità stilistiche di chi la suona.
Così ognuno può avere la "sua" stratocaster, e sviluppare il proprio stile e il proprio sound, in fondo il bello è questo.
Se non sbaglio una volta Jeff Beck disse una cosa del genere: "Mi piace la Les Paul, ma con la Les Paul suonavamo tutti uguali, con la Stratocaster invece..." Ecco, qui è racchiuso a mio avviso il fascino di questa chitarra.
Rispondi
In effettii altri strumenti a corda...
di ciardis [user #34152]
commento del 11/01/2014 ore 10:46:24
In effettii altri strumenti a corda mantengono lo stesso concept da parecchio tempo
Viola, violino, violoncelllo, contrabbasso, chitarra classica. Forse dovremmo paragonare la strato a questi strumenti piuttosto che ad un aspirapolvere.
Rispondi
penso che il successo della ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 11/01/2014 ore 11:47:15
penso che il successo della strat dipenda dal fatto che e' bellissima.. e la sua estetica e' effettivamente e puramente da chitarra elettrica, niente, in lei, richiama la chitarra acustica o la archtop da jazz...

come suono e' estremamente versatile, i suoi suoni sono piu' differenziati fra di loro di quelli della maggior parte delle altre chitarre...

e' la chitarra sulla quale, come maneggevolezza, mi trovo forse meglio.. ma quando la suono non sento alcuna originalita', mi sembra di stare ascoltando qualcun altro, non me stesso .. l'hanno usata e la usano in troppi...

magari un giorno ne ricomprero' una, ma anche no....

ho provato e suonato anche modelli vintage, molto vintage, roba realmente spaziale, e' stata un'esperienza mistica...
Rispondi
Re: penso che il successo della ...
di scrapgtr [user #12444]
commento del 12/01/2014 ore 21:45:07
Per una volta non sono del tutto d'accordo con te (anche se lo sono in gran parte). E' vero che l'hanno suonata in tanti, ma a mio parere ognuno riesce a darle il proprio suono, ed è questo (dopo la maneggevolezza, e qui sono d'accordo con te) il
suo maggior pregio. Io dopo vent'anni me la sono ricomprata poco prima di Natale.
Rispondi
Re: penso che il successo della ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 12/01/2014 ore 22:01:30
ho detto che non sento alcuna originalita' quando la suono io..
Rispondi
La Stratocaster non è una ...
di xstrings utente non più registrato
commento del 11/01/2014 ore 11:50:26
La Stratocaster non è una chitarra, è un modo di concepire la musica e di suonarla, se la imbracci ti accompagna in un mondo tutto suo e questo vale anche per Gibson.
A mio modo di vedere se ancora oggi questi due modelli ( Strato e Les Paul) hanno ancora tutto questo successo è perché sono strumenti che hanno personalità da vendere, forse l'unico marchio che rispetto agli altri sta seguendo quella via è Paul Reed Smith.
In realtà ci sono tante altre chitarre davvero eccellenti ma quando si parla di Suono con la "S" maiuscola difficilmente pensiamo a brani moderni eseguiti con nuovi modelli di strumentazione, è più facile che ci saltino in testa pezzi di annata quando Fender e Gibson erano quasi gli unici due marchi esistenti.
IMHO
Rispondi
La storia non si discute ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 11/01/2014 ore 13:43:12
La storia non si discute !!! Basta guardare al mercato degli strumenti... Tutto cio' o quasi ha come base di partenza le forme di Fender e Gibson punto . Ciao
Rispondi
La Stratocaster è come la ...
di Liuto1500 utente non più registrato
commento del 11/01/2014 ore 14:31:59
La Stratocaster è come la donna, come il sole, come le lasagne, come il pane... Insomma è un classico e cosi per me resterà. E' una benedizione di Dio!
Rispondi
Re: La Stratocaster è come la ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 11/01/2014 ore 14:44:46
Amen
Rispondi
domande e risposte
di jackvance [user #34268]
commento del 11/01/2014 ore 16:51:3
Prima di tutto rispondo alle domande: la cosa che la distingue è la sua storia e con questo rispondo anche alla domanda numero 1 , oltre che alla 2.La 3 è facile: un prodotto di punta si può diversificare ma nella sostanza e nell'immaginario collettivo è l' Origine che conta.Attuale non significa migliore.
Aggiungo: i "cimeli", alcuni citati nell'articolo, sono e rimangono migliori delle novità in molti molti casi ..dalla artigianiltà alla pesantezza/ scelta dei materiali, alla resistenza all'usura. Si discute da sempre se è megio il vinile o il digitale, se sono migliori le harley di oggi o quelle di 50 anni fa.Sulle auto poi non se ne parla proprio: un auto vintage la porti una volta sola dal meccanico se sistemata, le recenti devono fare l'abbonamento alle riparazioni.
Poi sono da sempre dell' opinione che una strato( come anche altri strumenti) ti fa sentire diverso: imbracci lo strumento da cui molti hanno tirato fuori melodie che ci hanno toccato. Un po quindi la penso come Yaso : toccarla ti ruba facilmente il tuo spazio..e questa è anche una sfida.
Insomma si suona anche, seppur non solo, una storia. Personalmente ho provato una strato 62 in un negozietto non lontano da NYC ed ero in lacrime: suggestione? forse ma le lacrime erano vere.
Rispondi
Mmmm..
di Brighton [user #9612]
commento del 11/01/2014 ore 16:55:5
Trovo molto interessante l'argomento. Che la Stratocaster sia la chitarra elettrica per antonomasia non c'è dubbio. Dire che lo sia perchè è uno strumento perfetto o quasi non credo sia vero.
La Stratocaster è un classico esempio di.... Standard!

Perchè abbiamo avuto le VHS? Perchè ora ci sono i blu-ray? Perchè usiamo tastiere QWERTY?
Perchè sono degli standard! cioè modelli accettati da tutti e considerati come riferimenti unici.
Tuttavia c'è un dettaglio molto importante: non è il prodotto migliore a diventare lo standard!

Usiamo la tastiera QWERTY semplicemente perchè è quella che ha avuto maggiore diffusione e feedback dal pubblico. In realtà non ha una disposizione dei tasti ottimale al 100% per la scrittura. Assieme alla QWERTY era nata un altro tipo di tastiera molto più efficiente ma non prese piede e noi oggi usiamo una tastiera che vale un 8/10 invece che un 9/10 o un 10/10.

Lo stesso discorso vale per le VHS che erano in competizione con i petamax e alla fine vinsero la battaglia per la diffusione e si imposero come standard, condannando all'oblio il petamax. Allo stesso modo il blu-ray rispetto agli HD-DVD. Ma hanno solo vinto una battaglia di mercato e non certo una sulla qualità.

Lungi da me da voler dire che la Stratocaster è una pessima chitarra, sto solo dicendo che il fatto di essere una buona chitarra può anche non significare niente. Dipende da come viene vista, percepita e soprattutto da come viene venduta. Il fatto che costasse meno di una Gibson ha certamente avuto la sua influenza. La Stratocaster ha anche dei difetti che magari altre chitarre non hanno (vogliamo parlare dei bending scordati a causa del ponte mobile? O della mancanza di tenuta dell'accordatura in caso di uso esagerato della leva?) ma non hanno sconfitto la Stratocaster perchè era già consolidata col mercato.
Ovviamente è chiaro che per poter partecipare alla gara per diventare uno standard, bisogna avere le carte in regola e raggiungere un certo livello di qualità e qualche asso nella manica (il ponte mobile per esempio), ma poi la partita si gioca su altri fattori.

Giusto per farvi un ultimo esempio. Perchè al giorno d'oggi è diffusissimo l'uso e lo studio della lingua inglese in tutto il mondo? Non certo perchè "è facile da imparare" ma perchè è la lingua che è stata diffusa maggiormente durante gli ultimi secoli.
Rispondi
Re: Mmmm..
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 11/01/2014 ore 19:47:25
Il Petamax non me lo ricordo...forse l'hai visto in qualche film di Tognazzi. Ah forse era il Betamax!
Non dirmi che è un errore di battitura perchè la P e la B nella QWERTY son distanti.
Il discorso standard è tipico degli informatici...E' vero ma fino ad un certo punto.
Veniamo al dunque.
Secondo me la Strato si è conservata nel tempo per svariati motivi: Ergonomia eccellente, personalità, estetica, modificabilità e (per i suoi tempi) innovazione.
Questi secondo me sono i motivi per i quali è ancora qui.
Ci sono pezzi che se li fai senza Strato suonano male così come è vero l'incontrario.
Rispondi
Re: Mmmm..
di Brighton [user #9612]
commento del 12/01/2014 ore 10:53:49
Ahah! Assolutamente! Erroraccio mio. è Betamax! Grazie per la correzione.

Il discorso degli standard non mi sembra sia tipico degli informatici (non sono un informatico). L'ho sentito anche a lezione da un professore di economia. Ed è una "teoria" consolidata.

I motivi che elenchi tu sono tutti ottimi e mi trovi anche d'accordo. Tuttavia ripeto che delle ottime caratteristiche non sono sufficienti per diventare uno standard.
La buona qualità dell'oggetto è una condizione necessaria ma non sufficiente a farlo diffondere in tutto il mondo.
In questo un ruolo importante l'ha giocato anche Jimi Hendrix. Se a Woodstock avesse suonato una Les Paul, forse non sarebbe la Stratocaster lo standard.
Tral'altro è curioso pensare che anche per Jimi Hendrix vale lo stesso discorso: è lui lo standard di chitarrista elettrico (chiedi ad una persona qualsiasi di nominarti un chitarrista elettrico. Ti dirà Jimi Hendrix senza nemmeno sapere chi è. E sa anche che suona una fender Stratocaster). Ha portato molta innovazione ed era un chitarrista fantastico, ma potrebbe anche non essere il primo chitarrista al mondo. Eppure è lui lo standard.

Di altri esempi ce ne sono a bizzeffe. Anche Michael Jordan è lo standard del giocatore di pallacanestro. Era un mostro ma non credo che la sua tecnica sia inarrivabile.

Riguardo al discorso sui pezzi non ho tanto capito il tuo commento. I pezzi dei Queen, senza la Red Special, suonano male. Questo non fa della Red Special lo standard di chitarra elettrica.
Rispondi
Re: Mmmm..
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 12/01/2014 ore 21:19:06
Ti faccio un esempio pratico così ci capiamo. I pezzi dei Pink Floyd vengono bene con la Strato. I pezzi degli AC DC vengono bene con la SG.
Rispondi
Re: Mmmm..
di daniep [user #15636]
commento del 13/01/2014 ore 01:26:33
--- In questo un ruolo importante l'ha giocato anche Jimi Hendrix. Se a Woodstock avesse suonato una Les Paul, forse non sarebbe la Stratocaster lo standard.

Sono sicuro che se Jimi avesse voluto suonare una Les Paul lo avrebbe fatto tuttavia ha SCELTO un altro tipo di strumento. E, azzardo, non è solo un fatto di gusto: con una Les Paul tutte quelle cose non le avrebbe potute fare.

E poi, che intendi con: "Eppure è lui lo standard."? Questo passaggio non l'ho afferrato.
Rispondi
Re: Mmmm..
di Brighton [user #9612]
commento del 13/01/2014 ore 09:51:4
Ma è proprio questo il punto! Jimi Hendrix ha scelto la Strato! Ma perchè piaceva a lui! Non perchè fosse migliore della Les Paul. Era il suo gusto e per fare quello che doveva fare preferiva la Strato! E questo si è inevitabilmente ripercosso sulla standardizzazione della Strato.
Rispondi
Re: Mmmm..
di alexus77 [user #3871]
commento del 11/01/2014 ore 22:37:25
Molti spunti interessanti, ma su altri non condivido. Certo essere stata la prima sul mercato ne ha agevolato la diffusione, perché ha contribuito a far sì che nell'immaginario collettivo quella fosse la forma della chitarra elettrica. Ma alla fine dei conti, non è che la sua diffusione fosse proprio universale. Se è rimasta e a continuato a vendere negli anni ancor di più è perché era ed è tuttora un prodotto valido come si dice nell'articolo. Squadra vincente non si cambia, specialmente se una squadra che vende anche perché i consumatori apprezzano.

Interessatne a proposito anche il paragone con l'inglese. Vero è che gli inglesi hanno conquistato praticamente l'intero pianeta nel corso dei secoli. Però la fine dei conti la ragione per cui l'inglese e' la lingua più parlata è per me proprio perché e' la più facile da imparare - e ovviamente perche' e' la lingua degli inglesi prima e degli Stati Uniti poi. Non a caso nel mondo ci sono più persone che parlano inglese come seconda lingua che non persone che parlano inglese come lingua madre.

Come dico sempre, l'inglese è come una chitarra: e' facilissimo imparare a comunicare in un inglese elementare, tanto da poter vivere e fare affari usando la lingua, ma per imparare veramente le sfumature della lingua, e' molto complicato. Cosi' per la chitarra: tutti possono prendersene una, capire come strimpellarci sopra quattro accordi nel giro di una settimana, diventando cosi' in grado di fare almeno l'80% del repertorio pop musicale... ma imparare a suonarla veramente come si deve è una impresa assai ardua. Cosa centra questo con la Strat? E' un disegno cosi' semplice ed un concetto cosi' apparentemente banale che in molti dicono di scatto "si, ma non e' nulla di che". Pero' alla fine e' questo il segreto della Strat, quella semplicita' efficace e disarmante che solo grandi menti riescono a concepire, e che gli altri possono solo sperare di imitare o migliorare, ma non creare.

Si capisce che mi piace la Strat? ;)


Rispondi
Re: Mmmm..
di Claes [user #29011]
commento del 12/01/2014 ore 11:14:47
L'inglese: l'italiano era la lingua standard della musica. Ora, e data la profusione escalante di terminologia tecnica, è l'inglese. Bisognerebbe che si insegnasse a scuola già dalla prima classe!

Strat: pur essendo Gibsoniano da sempre, devo riconoscere che look & ergonomia sono alla base della chitarra più riuscita di tutti i tempi e di brutto copiata e ricopiata ad infinitum pure dalla stessa Fender con una valanga di modelli Strat con giusto un pochettino differenze l'uno dall'altro.
Rispondi
Re: Mmmm..
di alexus77 [user #3871]
commento del 12/01/2014 ore 22:27:34
:)

Il figlio di una mia amica italiana sta imparando violino a scuola. L'altro giorno torna a casa e le dice: "hey mom, did you know that, when you play violin with fingers instead of using the bow, it's called piz'cat'?" ... lei ci pensa un po', poi realizza: "ma che piz'cat'! si dice pizzicato, e' italiano". Vero, e ora invece si sente sempre piu' gente anche in Italia che usa le lettere (C, D, E...) al posto dei vecchi nomi delle note. Nulla di che, pero' e' un cambiamento interessante.

Per l'inglese, per me in Italia si dovrebbe cominciare dai media. Basta doppiaggi (che tanto i doppiatori italiani sono scandalosi, altro che i migliori del mondo), e solo film e serie TV sottotitolate. Secondo me aiuterebbe molto. Questo si che sarebbe un argomento interessante da trattare nelle giuste sedi politiche.
Rispondi
Re: Mmmm..
di yasodanandana [user #699]
commento del 12/01/2014 ore 01:16:58
==Dire che lo sia perchè è uno strumento perfetto o quasi non credo sia vero==

certamente... anche perche si tratta di una valutazione soggettiva
Rispondi
Coma una cattedrale...
di luxvan [user #15458]
commento del 11/01/2014 ore 16:57:28
rissume in sè un'intera epoca a livello stilistico, culturale, strutturale-tecnologico.
Vince il passare del tempo poichè riassume in sè in modo innovativo quanto ci fosse a disposizione riguardo la costruzoine di chitarre elettriche tra fine anni '40 e primi anni '50. La sua essenza quindi si proietta verso il futuro partendo dal meglio dell'allora presente.
Inoltre c'è anche da sottolineare la parte relativa alle strategie di marketing e la produzione in serie...
Non a caso è diventata un'icona!!
Rispondi
E' solo G.A.S... oppure no?
di Kristian [user #33950]
commento del 11/01/2014 ore 18:38:47
Citazioni:

xstrings:
"A mio modo di vedere se ancora oggi questi due modelli ( Strato e Les Paul) hanno ancora tutto questo successo è perché sono strumenti che hanno personalità da vendere, forse l'unico marchio che rispetto agli altri sta seguendo quella via è Paul Reed Smith."

- Anch'io apprezzo moltissimo la PRS. E' sviluppata su piattaforma LesPaul, se non sbaglio.


brighton:
"Giusto per farvi un ultimo esempio. Perchè al giorno d'oggi è diffusissimo l'uso e lo studio della lingua inglese in tutto il mondo? Non certo perchè "è facile da imparare" ma perchè è la lingua che è stata diffusa maggiormente durante gli ultimi secoli. "

- A parte la pronuncia, mi sa che l'inglese è la lingua con una delle strutture più logiche e semplificate e per questo, facile da imparare. La pronuncia richiede di sicuro più tempo.
E'oltretutto una lingua molto musicale e ritmica. Si possono tagliare le parole e ammorbidire le consonanti. Ma è forse, solo il frutto di una metabolizzazione, che rende l'inglese un pò familiare.

jackvance:
"Si discute da sempre se è megio il vinile o il digitale, se sono migliori le harley di oggi o quelle di 50 anni fa.Sulle auto poi non se ne parla proprio: un auto vintage la porti una volta sola dal meccanico se sistemata, le recenti devono fare l'abbonamento alle riparazioni."

- Anche a me piace il paragone chitarre-moto-auto. Probabilmente perchè in qualche modo sono tutte e tre strettamente legate allo sviluppo economico ed al sogno americano.
Mi sono sempre chiesto: Ma perchè mi piace questa chitarra spartana ed imperfetta, quando ce ne sono altre belle e perfette? Bohh.. Come le moto. Puoi avere una bellissima e velocissima moto giapponese ma il fascino di una harley sgarruppata che perde olio, non lo batte nessuno.

Mia opinione del tutto personale e soggettiva:
Ho sempre desiderato suonare la chitarra elettrica. Non ne capivo niente di marchi e modelli ma ne volevo una rossa, tastiera in acero e paletta con punta rotonda. Volevo quella e basta.
Quando sentivo i riff, gli arpeggi e le ritmiche che mi piacevano le tenevo a mente e, più avanti, vedendo i videoclip, potevo individuare che quei tipi di suoni portavano tutti a quel tipo di chitarra che non sapevo come si chiamava e non mi interessava ma, mi piaceva.
I suoni avvolgenti come i bellissimi soli di Slash mi piacevano, ma in qualche modo mi "appesantivano" il suono. Troppo presenti. I suoni frizzanti e "discreti" come quelli di Andy Summers dei Police per esempio, mi piacevano da matti.
Poi negli anni ho scoperto che si chiamava Fender. Il nome l'ho scoperto dopo. Molto dopo.
Forse è anche questo, il frutto di un'attenta opera di marketing. E chi lo sa.

Concludo:
Non ho più la Strato, l'ho dovuta vendere.
Se avete una Strato, vi consiglio di non venderla. Tenetevela stretta!

Almeno una.

Rispondi
Strato=Vita
di arne_saknussemm [user #24345]
commento del 11/01/2014 ore 20:37:24
La Stratocaster è come l'aria che respiriamo. Può essere asciutta, umida, inquinata, pura, viziata, nauseabonda, profumata ma non possiamo fare a meno di respirarla.
Amen.
Rispondi
Mitica Strato.
di Toby [user #27677]
commento del 11/01/2014 ore 20:41:43
La Stratocaster è la mia chitarra solid body preferita.
Le vintage, originali hanno il loro fascino ed il loro suono inconfondibili, ma per alcuni accorgimenti preferisco quelle di nuova generazione, tastiera 22 tasti, ponte a due perni.

Ciao, buon sabato sera a tutti.

Toby.
Rispondi
La Sratocaster rappresenta il Novecento ...
di waterdog [user #12638]
commento del 11/01/2014 ore 21:36:08
La Sratocaster rappresenta il Novecento come Picasso, Le Corbusier, Andy Warhol, ha una carica evocativa tremenda, racconta una storia solo a vederla, anche se non si sa cosa sia una chitarra.

E' immortale come tutte le opere d'arte, e l'arte, quella vera, è riconosciuta da tutti, anche se non piace, perchè parla direttamente all'inconscio (altro simbolo del '900).

Se si pensa al secolo scorso, o anche a quello presente, insomma alla nostra epoca, quali sono le prime tre cose (o persone, ecc.) che vengono in mente?

Lancio un sondaggio.
Rispondi
Re: La Sratocaster rappresenta il Novecento ...
di musicmaster [user #30940]
commento del 12/01/2014 ore 11:19:06
Ti quoto in pieno
"La Sratocaster rappresenta il Novecento come Picasso, Le Corbusier, Andy Warhol, ha una carica evocativa tremenda, racconta una storia solo a vederla, anche se non si sa cosa sia una chitarra."

Come tanti ho avuto per le mani di tutto Tele, Ibanez, Gibson, Hofner, Eko; ma la prima chitarra che ho sentito veramente "mia" è stata una strato ; per anni mi sono accontentato di surrogati piu o meno accessoriati ma nulla mi ha dato l'emozione di imbracciare per la prima volta una vera STRATO, non che la mia prima stratoide fosse una fetecchia, era una Blade RH4 ! Un surrogato di lusso con circuito boost e Humbucker al ponte, ma nulla proprio nulla rispetto all'emozione di quando ho avuto la mia prima vera strato, una mexico 50 anniversario customizzatata con pick up vintage staggered e ponte a sei viti, è stato come un tuffo al cuore quando l'ho collegata al primo "vero" valvolare Fender che mi sono potuto permettere e ho prodotto con le mie manine quel famoso "twang" col pickup al manico... è stato come se di colpo mi fossi proiettato in 3d nel mondo dei miei idoli di sempre... Eric Clapton, Jimi Hendrix, Steve Ray Vaughan, Mark Knopfler... e ho capito all'improvviso che l'originale non ha nulla a che spartire con le varie reincarnazioni e imitazioni. Niente altro che QUEL suono... Poi ognuno ha le sue preferenze, le sue manie, le sue idiosincrasie, ma niente è bello come girare di due tacche indietro la manopola del tono, chiudere un pizzico quella del volume e con la complicita di un po di crunch trovarsi proiettati nell'universo del vero Rock Blues. Che goduria per le orecchie, che prurito sotto le dita! Ah! Una Strato è una Strato... Nothing compares to you!
Rispondi
Quando la vidi, anzi, quando ...
di MM [user #34535]
commento del 11/01/2014 ore 22:04:07
Quando la vidi, anzi, quando la notai per la prima volta imbracciata da Knopfler, rossa, fu un vero benevole pugno allo stomaco. Lo stesso effetto me lo fece subito anche la Blackie di Clapton. Effetto che non mi fece poi nessuna delle altre chitarre esistenti, eccetto forse la Tele, ma dopo un po' di tempo.
Una meraviglia di forma.
Fantastica l'idea del battipenna che segue il corno piccolo i controlli e ondula nella parte superiore, spaziali i 5 suoni, perfetta l'inimitabile paletta (per ideare quella paletta devi essere un genio, per forza), comodissimo e armonioso il corpo (sexy, come dice Knopfler).
A mio avviso un raro esempio di Design intramontabile, non è l'unica, ma certamente il primo posto in classifica è il suo.
Penso anche che per suonarla si possa accarezzarla, come maltrattarla, e lei risponderà sempre bene.
Rispondi
C'e un liutaio nel modenese ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 12/01/2014 ore 08:45:01
C'e un liutaio nel modenese che afferma che le fender stratocaster sono piene di difetti!Ma secondo me è lui ad avere qualche difetto!Pazzesco!Di veri liutai ce ne sono rimasti pochi!Le fender e le gibson hanno fatto storia nella musica e c'è gente che sa solo criticare!Comunque tornando alla stratocaster,ne ho 2 è non posso farne a meno!
Viva la Stratocaster!Grazie Leo Fender!
Rispondi
Re: C'e un liutaio nel modenese ...
di musicmaster [user #30940]
commento del 12/01/2014 ore 11:34:35
Dal suo punto di vista strettamente tecnico il liutaio modenese forse ha ragione, abbiamo una giunzione tra corpo e manico fatta con quattro viti, un ponte che è un delirio per ottenerne l'intonazione e la tenuta , specialmente se è vintage a sei viti, per non parlare del sistema del tremolo, peggio ancora se la tastiera è di quelle di acero, i tasti sono vintage e le chiavette dei tuner sono le classicissime Kluson... per non parlare degli imbarazzanti single coil. Come dargli torto? Prendi una Charvel o una Ibanez superergonomica, col manico incollato, ponte Floyd Rose ultima generazione con accordatura micrometrica, pickup EMG superattiivi che non emettono nemmeno un sussurro anche se collegati a uno stack Hi-gain tirato a palla se non sfiori le corde, meccaniche autobloccanti , tastiera di radius generosissimo... un perfetto strumento per lo shredder o il Satriani di turno...

Ora pero' prendi il chitarrista e digli di riprodurre il Groove di un classico del Rock anni '60; mettiamo ... suonami "La bamba" con la tua Charvel... e facciamoci tutti insieme quattro risate!!! W STRATO FOREVER!
Rispondi
Re: C'e un liutaio nel modenese ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 12/01/2014 ore 12:46:04
Si ma se sei uno shredder non ti compri una stratocaster !Poi tu parli di ponte floyd rose,meccaniche autobloccanti ect... cose che già ci sono sui modelli nuovi,non capisco perchè stravolgere uno strumento già buono di suo.
Comunque W Stratocaster!
Rispondi
Re: C'e un liutaio nel modenese ...
di scrapgtr [user #12444]
commento del 13/01/2014 ore 13:35:13
Ha davvero dei difetti, e non da poco. Il fatto é che molti la comprano perché é un icona e poi si lamentano dei difetti, altrettanti (me compreso) la comprano e la usano PROPRIO per quei difetti!
Rispondi
Jimi =strato
di esseneto [user #12492]
commento del 13/01/2014 ore 10:19:49
Jimi Hendrix ha tirato fuori da una stratocaster amplificata da vari Marshall suoni mai sentiti,colori,lamenti,pianti,cori,urla,ha rivoluzionato in modo di suonare la chitarra elettrica e di conseguenza anche la musica in generale ed è stato quello che più di ogni altro ha mostrato cosa si poteva fare e cosa si sarebbe fatto con una stratocaster,attraverso la riproduzione di un suo cd si viene instantaneamente catapultati in mondi sconosciuti e magici.Ha creato musica senza tempo e non penso sia del tutto casuale che Leo fender abbia inventato la stratocaster giusto in tempo affinchè James Marshall Hendrix ne potesse fare un fantastico mezzo di trasporto per viaggi emozionali.Nessun altro strumento contemporaneo a tutt'oggi è riuscito ad eguagliare la stratocaster in quanto a capacità di scuotere emotivamente l'ascoltatore con il suo suono sia pulito che distorto.
Rispondi
concordo in pieno
di fender64 [user #14522]
commento del 13/01/2014 ore 12:54:24
Attualmente ho cinque chitarre..cinque voci diverse...cinque anime diverse ma...quella che accompagna la mia di anima è sempre la mia fedele black horse stratocaster!!
Rispondi
Appunto , la Strato...
di musicmaster [user #30940]
commento del 13/01/2014 ore 16:25:13
Possiamo stare qui a parlarne all'infinito, ma la Strato rimane la Strato che si voglia o no è uno standard, è un'icona dell'immaginario chitarristico, come la Gioconda di Leonardo, come la Venere di Botticelli, come il David di Michelangelo E mi viene da pensare che vederla imbracciata ancora oggi da generazioni di chitarristi nel XXI secolo a quasi 60 anni dalla sua invenzione è una cosa che emoziona, perfetta cosi' come è proprio come una Harley, come i lacci delle scarpe, come la bottiglia della Coca Cola. a volte penso che la Strato ( e ricordiamoci il perche' di quel nome, come quello della Telecaster) è l'icona di un epoca che è diventato un classico come la musica di quegli anni, come quegli artisti che uno ad uno , purtroppo ci stanno lasciando, ma restano eterni nel nostro immaginario. In fondo la strato confrontata con una Ibanez di oggi è come l'Apollo 11 confrontato con lo Space Shuttle... eppure con l'alluminio rivettato a mano e con un computer di bordo intelligente quanto i microchip di una lavatrice di oggi l'uomo è arrivato sulla Luna! ( anche se gli esperti dell'epoca dicevano che la probabilita' di riuscita della missione dell'Apollo 11 era uguale al 50%!) E cosi' è la Strato, con quel suo body inconfondibile, che si fonde col tuo corpo, che puoi sentir vibrare sulla tua pancia, che puoi strapazzare, far volare sopra la tua testa, quel manico che puoi far vibrare col palmo della mano sinistra (proprio perchè è fissato con quattro viti) i suoi tre pickup single-coil recalcitranti e fischianti ma cosi' pieni di twang, i suoi selettori e i suoi potenziometri, (e chissa' perche' quelli migliori sono proprio quelli costruiti come gli originali degli anni 50-60), e penso che persino la tecnologia del cavo con cui ci colleghiamo al nostro amato amplificatore è ancora quella. Eppure nel frattempo hanno inventato la fibra ottica, il bluetooth, il wifi, eppure ci colleghiamo al nostro ampli con un cavo e un connettore che furono inventati 60 anni fa abbondanti , con standard che oggi dovrebbero essere superati, come quantita di materiale impiegato, ingombri , solidita' meccanica della giunzione... eppure... funziona ancora oggi! God save Leo Fender!!!
Rispondi
in effetti la mia USA custom non è mai invecchiata...
di Fabione72 [user #28527]
commento del 13/01/2014 ore 16:28:52
...infatti l'ho svenduta dopo solo 5 anni :D

Scherzi a parte, bisogna ammettere che per quell'epoca aveva un design e una concezione eccezionale, attualissima anche oggi.
Rispondi
Paletta evocativa
di Kristian [user #33950]
commento del 13/01/2014 ore 18:41:47
A me piace molto tutta la linea e, se il body richiama un perfetto feeling con il musicista, la paletta mi fa immaginare una f stilizzata come la chiave di violino. Non sapevo come allegare il disegno (scusate l'approssimazione ma è rifinito con paint) e l'ho messo come immagine del mio profilo.
E' solo una mia impressione o qualcun'altro ha notato questa somiglianza?
Rispondi
Stratocaster
di Onghi [user #35497]
commento del 13/01/2014 ore 20:48:57
Avevo 8 anni, mio padre mi portò a un concerto degli Stadio. In quegli anni ero innamorato delle chitarre elettriche, ne andavo matto.
Vidi quella chitarra, per la prima volta e, me ne innamorai subito.
Mi ricordavo il nome e il modello a memoria, FENDER STRATOCASTER.
LEI E' LA REGINA DELLE REGINE, NON POSSIAMO FARNE A MENO, E' LA STORIA, POSSIAMO PARAGONARLA AL BRANO IL RITRATTO DI DORIAN GRAY, GLI ANNI PASSANO E IL QUADRO INVECCHIA, MENTRE DORIAN RIMANE GIOVANE. GLI ANNO PASSANO, LA STRATOCASTER INVECCHIA, MA IL SUO FASCINO RIMARRA' COME LA BELLEZZA DI 60 ANNI FA.
Ora ho 19 anni, e posseggo da 2 anni una Stratocaster Highway One Hss prodotta a Corona. Non posso farne a meno.
Rispondi
Non mi è mai piaciuta...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 13/01/2014 ore 23:25:11
Niente da fare: amo musicisti che la suonano, ascolto decine di brani suonati con essa... eppure, non riesco ad apprezzarla. Molte ne ho suonate, ed altrettante ne ho odiate: pickup troppo sottili, per me che amo il suono gigantesco dei pickup attivi; tastiera troppo bombata, per me che sono un utente di una comodissima curvatura 12"; ponte e meccaniche di qualità contestabile, a fronte di quelli montati dal capolavoro MusicMan che ogni giorno imbraccio e abbraccio.
La Stratocaster ha ricoperto un posto importantissimo nella storia della chitarra elettrica, ma non è mai riuscita ad occupare neanche il più basso gradino della mia classifica di oggetti del desiderio.
La Stratocaster per me è come la musica dei Beatles: ne riconosco l'importanza storica, ma non la apprezzo assolutamente.
Rispondi
La stratocaster è la chitarra ...
di angeletto [user #21395]
commento del 14/01/2014 ore 11:16:41
La stratocaster è la chitarra che sognavo da ragazzino guardando le registrazioni dei concerti di Jimi Hendrix ed ascoltando i dischi di Stevie Ray Vaughan ed è stata la prima chitarra che ho acquistato appena avuta la possibilità. Tuttavia il suo suonare un po' "spompo", a causa del rock mi hanno portato ad acquistare e suonare la Les Paul (per via degli humbucker) prima e la Telecaster dopo (che comunque può suonare bella incazzata). Per poi tornare di nuovo alla Strato a causa di un certo David Gilmour... E' la chitarra che sto suonando in questo periodo, con grande piacere e soddisfazione. Inoltre è leggera e si indossa comodamente. Bella chitarra.
Ciao
Angelo
Rispondi
Verissimo anche se...
di keplero [user #34108]
commento del 14/01/2014 ore 14:52:39
... è ben difficile far di tutte le Stratocaster un fascio... io per esempio ne ho 4 ed ogniuna di loro ha la sua particolarità e suono.
Cambiano i legni della tasitera e del body, la forma del manico, il ponte, il capotasto e i pickup... insomma dire a priori provando una strato che il tipo di chitarra piace o meno è molto restrittivo.
Comunque anche pert me in generale la strato e la strato, tra le chitarre che ho alla fine le strato sono quelle che mi trovo più spesso in baccio. ;-9
Rispondi
era...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 17/01/2014 ore 12:47:41
...anche il mio "sogno proibito". poi potei comprarla ed ebbi una strato e una tele. dopo nemmeno due mesi mi avevano letteralmente stufato. erano limitanti per quello che era il mio stile e genere personale. inoltre fanno un po' troppo casino per i miei gusti, quando li si collega ad un distorsore, i single coil alla fine sono quello che sono, che piacciano o meno, ma è la realtà. ha detto bene rojatti: è la chitarra del tradizionalista ed io ci aggiungo che è la chitarra di chi vuol rimanere fermo e ancorato a dei ricordi nostalgici su tempi ormai passati, che non torneranno più e gran parte della "magia" fender è proprio questa. all'epoca non c'era una grande varietà di scelta e la fender era praticamente quasi l'unica sulla quale buttarsi. oggi per fortuna esistono chitarre per tutti i gusti e a prezzi inferiori si può avere qualcosa di meglio, garantito...ah, dimenticavo, ovviamente le vendetti dopo nemmeno un anno dall'acquisto e mi sentii più leggero!
Rispondi
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