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Optical Tremolo fai-da-te
Optical Tremolo fai-da-te
di [user #17844] - pubblicato il

Si chiama ottico non per caso. L'optical tremolo è un effetto capace di alterare il segnale in base alla presenza di una fonte di luce. Costruirne uno a casa è davvero facile, e basta poco per inventare pattern ritmici che più analogici non si può.
Si chiama ottico non per caso. L'optical tremolo è un effetto capace di alterare il segnale in base alla presenza di una fonte di luce. Costruirne uno a casa è davvero facile, e basta poco per inventare pattern ritmici che più analogici non si può.

Per un chitarrista, parlare di tremolo crea non poca confusione. Fender ci ha abituati a pensare al tremolo come quel particolare congegno che rende il ponte mobile e permette di alterare momentaneamente la tensione delle corde e di conseguenza il pitch, magari ritmicamente. In realtà, quell'effetto in musica è definito vibrato, mentre il tremolo è una variazione ciclica in volume. Per intenderci, è quello che gli amplificatori Fender chiamo "vibrato". Insomma, un bel casino. Molto più semplice è invece la realizzazione casalinga di un vero effetto tremolo di tipo ottico.

Solitamente, uno stompbox che genera un effetto tremolo è basato su circuiti elettronici, oscillatori a bassa frequenza o processori digitali. Nel caso del progetto proposto dal magazine statunitense Make, invece, tutto il lavoro lo fa un disco di plastica.

Per costruire il tremolo ottico disegnato da Sean Michael Ragan per Make bastano pochissimi componenti, un minimo di competenza in campo di saldature a stagno e una manciata di euro.

Optical Tremolo fai-da-te

L'Optical Tremolo Box basa il suo funzionamento su un componente forse meno conosciuto tra i chitarristi rispetto a valvole, condensatori e diodi, ma non per questo meno sorprendente: una fotoresistenza.
Una fotoresistenza è un particolare tipo di resistenza variabile il cui valore aumenta con il diminuire della luce che la colpisce. Per comprendere cosa succede all'interno del componente, è come se si avesse un rubinetto e lo si aprisse se c'è luce o lo si chiudesse quando fa buio.

Il circuito, proposto a questo indirizzo, fa un uso semplice e furbo della fotoresistenza.
Un potenziometro e una fotoresistenza collegano i due cavetti che trasportano il segnale dalla chitarra all'ampli. Se la resistenza del fotoresistore è alta (poca luce), il segnale fila dritto al jack d'uscita, ignorando fotoresistenza e potenziometro. Ricordiamo che la corrente prende sempre la via più breve da un punto all'altro, quindi il ramo con potenziometro e fotoresistenza viene completamente ignorato.
Se invece il valore della fotoresistenza diminuisce (molta luce), la corrente passa anche in quel ramo, il segnale viene circuitato e non arriva più al jack d'uscita. Grazie al potenziometro, è possibile regolare di fino quanto segnale verrà "mangiato" dal nuovo ramo, regolando così l'incisività del tremolo.

Naturalmente, fino a questo punto stiamo parlando solo di un circuito che interrompe il passaggio di segnale in maniera statica. Non c'è una pulsazione ritmica e quindi è solo un circuito on-off, o giù di lì.
Ci serve, insomma, qualcosa che interrompa ciclicamente il passaggio di luce davanti alla fotoresistenza, e qui inizia il divertimento.

Innanzitutto, il progetto prevede l'uso di una piccola torcia a LED per illuminare a dovere la zona della fotoresistenza: la luce ambientale può non essere sufficiente allo scopo e sicuramente non è affidabile se si ha intenzione di usare il pedale su un palco o in condizioni di scarsa luminosità.
Il compito di creare il tremolo è quindi affidato a un motorino elettrico e a dei dischetti di plastica. Questi devono avere delle zone trasparenti e delle zone coprenti, che non lasciano passare la luce. Messi a roteare sull'alberino del motorino, i dischi "faranno e non faranno" passare la luce a seconda del disegno che hanno su di essi.
La velocità del tremolo dipende dalla velocità con cui girano i dischetti, quindi basta mettere un altro bel potenziometro per regolare la tensione che arriva al motorino per ottenere l'effetto desiderato.

Il sito mette a disposizione dei pattern pronti da stampare a questo indirizzo. Vi viene in mente una soluzione più analogica di così?


Come spiegato all'inizio dell'articolo, la fotoresistenza è una resistenza variabile, quindi può assumere una gran quantità di valori a seconda della luce che la colpisce. Con questo concetto ci si può divertire a personalizzare i pattern dei dischetti: un dischetto semitrasparente abbasserà il volume ma senza annullarlo del tutto, uno con una parte trasparente che va gradualmente nel nero creerà un effetto più morbido rispetto a un dischetto con strisce nette, e delle strisce di diversa larghezza personalizzeranno il pattern ritmico del tremolo similmente a come farebbe un complesso circuito step.

Realizzabile senza stampare circuiti e con pochissimi componenti, l'Optical Tremolo non sarà forse il più moderno e affidabile tra i circuiti che si possono fare in casa, ma è decisamente uno tra i più semplici e divertenti.

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Circuito Optical Tremolo
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