Accordo: Fender Deluxe in testa: arrivano '65 e '57

I fanatici del Fender sound per antonomasia avranno l'imbarazzo della scelta. Due nuove testate riportano in vita tutte le caratteristiche di un Fender Deluxe blackface, con il modello 65, e del tweed originale, con il 57. Quest'ultimo, storicamente corretto dalle manopole fino al point to point.

Il Fender Deluxe, nelle sue costanti evoluzioni, è da sempre simbolo del più puro suono Fender. Nato negli anni '50 come amplificatore di media potenza, sa produrre una gamma ricchissima di suoni entusiasmanti semplicemente alzando il volume per dare ossigeno alle sue due 6V6. Fino a mezza potenza è blillante e cristallino, aprendo la manopolina del volume si imbizzarrisce e diventa cremoso e un po' rauco come ogni buon rocker si aspetta. Il tutto senza mai perdere qualità e definizione del suono: una caratteristica del Deluxe è la perfetta riconoscibilità delle note anche alla massima potenza.
Sempre più difficile da trovare sul mercato del vintage (anche perché piace indiscriminatamente alle star di rock & blues, da Eric Clapton a Derek Trucks), compare in due appetitose riedizioni proposte da Fender in versione testata.

Il primo è una versione moderna del classico blackface stile 1965, completamente a valvole (inclusa la raddrizzatrice), con i soliti canali Normal e Vibrato spinti da due splendide 6V6 Groove Tubes al finale (garanzia di tone-to-the-bone) e classico riverbero Fender a molle (per tutto il twang che un umano possa chiedere). Il secondo replica fedelmente il capostipite fino nelle manopole chicken head e nella preziosa circuitazione cablata a mano point-to-point (caratteristica comune agli altri ampli della prestigiosa Custom series). Niente altro che la purissima magia Fender a portata di chitarra.