Metà show ad accordare, l'altra metà a suonare scordati
di redazione [user #116] - pubblicato il 05 marzo 2014 ore 14:30
Così Tommy Emmanuel descrive molti show di chitarristi che impiegano le accordature aperte. Parliamo di queste accordature con il re della chitarra acustica che ci racconta perchè non ne vuole sapere di utilizzarle.
Così Tommy Emmanuel descrive molti show di chitarristi che impiegano le Open Tuning. Parliamo di queste accordature con il re della chitarra acustica che ci racconta perchè non ne vuole sapere di utilizzarle.
Stupisce che un genio della chitarra acustica, un punto di arrivo vivente delle possibilità offerte da questo strumento come Tommy Emmanuel abbia sempre snobbato queste accordature.
E allora gli abbiamo chiesto il motivo per il quale, nella sua musica, non si sono mai sentiti brani in open tunings, se non per brani in drop-D con la sesta corda abbassata di un tono.
“Non le uso principalmente perchè non sono bravo a usarle e poi, quando sento dei chitarristi suonare in open tuning, mi sembrano tutti uguali, ecco il problema.
Penso che troppa gente usi troppe accordature sul palco: non ho assolutamente nessun problema con musicisti che vogliono usare accordature diverse; ma ho un problema con loro quando passano metà show ad accordare, e l'altra metà a essere scordati.
Se devi suonare in più accordature, dovresti avere più chitarre sul palco già accordate, altrimenti il pubblico deve aspettare che tu accordi ogni volta, e questo non è molto professionale. Il pubblico che viene a vederti non ha pagato il prezzo del biglietto per vederti accordare la tua chitarra. Ci sono tante accordature che mi piacciono, ma non sono in grado di suonare niente in questo modo: mi sto già scervellando abbastanza con la normale accordatura standard che già di per sé è un mistero”.
Tommy evidenzia una nota dolente del panorama della chitarra acustica moderna: le accordature aperte, sempre più intricate e difficili da gestire, penalizzano lo spettacolo elemento vitale nel rapporto tra l’artista e il suo pubblico. Basta andare a cercare su YouTube un live set come quello di Antoine Dufour a Berlino, per accorgersi dei tempi morti che intercorrono tra un brano e l'altro a causa delle accordature difficoltose. Nonostante il canadese riesca a gestire il pubblico parlando e chiacchierando mentre accorda, la sua performance risulta molto meno d'impatto se paragonata a una qualsiasi di Tommy Emmanuel. Il chitarrista aggiusta il tiro aggiungendo:
“Ammiro le persone che riescono a usare queste accordature: significa che il loro cervello funziona in quel determinato modo; io, invece, non ci riesco. Sto cercando una maniera di ricreare le sonorità delle accordature aperte sull'accordatura standard”.