di redazione [user #116] - pubblicato il 25 marzo 2014 ore 10:30
Quando un chitarrista con una laurea in ingegneria elettronica si stanca di non riuscire a trovare il sound che ha in testa, succede che si arma di saldatore e comincia a costruire da sé i pedali perfetti per il suo stile. Questa è la storia di NGR, produttore di pedali made in Italy ospite di SHG Napoli.
Quando un chitarrista con una laurea in ingegneria elettronica si stanca di non riuscire a trovare il sound che ha in testa, succede che si arma di saldatore e comincia a costruire da sé i pedali perfetti per il suo stile. Questa è la storia di NGR, produttore di pedali made in Italy ospite di SHG Napoli.
Il detto "fatto da musicisti per musicisti" non ha mai avuto tanto senso. Francesco De Nigris ha calcato per anni importanti palchi italiani in qualità di chitarrista. Come per tutti, anche per Francesco la ricerca del sound è stata lunga e tortuosa, articolata tra infinite prove e continui ricambi di strumentazione, finché ha deciso di prendere in mano il proprio destino e costruirsi da sé i pedali di cui aveva bisogno. Da qui nasce NGR, laboratorio elettronico che progetta e costruisce effetti artigianali con l'obiettivo principale di offrire all'utente una massima dinamica e un sound grosso e articolato anche quando il gain comincia a crescere. La collezione di pedali NGR attualmente è composta da nove stompbox, che saranno tutti al Second Hand Guitars di Napoli, il 12 e 13 aprile 2014, pronti per essere messi alla prova dai visitatori.
Di solito chiediamo un po' di storia dell'azienda. Questa volta invece vorrei che mi raccontassi quello che è, secondo te, l'evento più importante nella storia del tuo brand, che lo ha segnato rendendolo ciò che è oggi. Il marchio NGR è giovanissimo (circa un anno dai primi prototipi costruiti), quindi la storia è breve e poco densa di avvenimenti particolari. Posso dire che dopo avere suonato a livello professionale per anni (tra gli altri Max Gazzè, Marina Rei e Cristina Donà) ed essere sempre stato un appassionato di pedali, mi è venuta voglia di provare a realizzare qualcosa che potesse darmi quello che i pedali in commercio non erano in grado di dare (in particolare, per il mio modo di suonare ho bisogno di grande dinamica, ossia della minor quantità di compressione possibile). Ho fatto tesoro della mia laurea in Ingegneria Elettronica e mi sono messo al lavoro. I risultati sono stati incoraggianti e il feedback dei chitarristi cui ho fatto provare le mie cose ottimo, e ho quindi deciso di proseguire e di dare una logica e uno stile alla produzione. I pedali sono realizzati interamente a mano da me, finitura compresa (che eseguo personalmente con i miei fidi pennelli), utilizzando componenti di alta qualità e in alcuni casi componentistica vintage ormai fuori produzione.
La Mostra d'Oltremare sarà gremita di stand di ogni genere. Cosa avete preparato per spiccare tra la folla e attirare a voi i visitatori? Per la mostra avrò l'intera produzione di pedali a disposizione (sono nove differenti modelli) e una postazione di prova per avere modo di dimostrare ai presenti le possibilità dei miei prodotti. Non ho particolari assi nella manica se non la qualità che posso mettere sul tavolo. Avrò a disposizione volantini e possibilmente un libricino esplicativo, il tutto sottolineato da uno striscione con il logo del marchio NGR.
E cosa farete, invece, per fare in modo che i visitatori tornino da voi anche dopo la fine di SHG? Alcune demo sono già disponibili su YouTube e presto se ne aggiungeranno altre, a breve partirà anche della pubblicità su web e su riviste specializzate. Confido nel passaparola e nella qualità dei miei prodotti. Sono anche in partenza svariate unità demo per chitarristi noti al grande pubblico. Sicuramente una buona esposizione pubblicitaria non può che favorire lo sviluppo di un'azienda piccola e giovane come la mia.
C'è un prodotto o un'iniziativa in particolare che non vedi l'ora di condividere con i visitatori di SHG? I prodotti NGR sono tutti usabilissimi e la gamma è ampia e per tutti i gusti, devo dire che sono particolarmente affezionato all'Orange Spot (un fuzz-distorsore estremamente massiccio e versatile), al Red Spot (un overdrive caldo e dinamico) e al Pink Spot (una mia rivisitazione del Fuzz Face, al cui circuito ho apportato delle modifiche per renderlo più versatile e gestibile). Ma il resto della produzione è ugualmente valido è di prima qualità.