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Convegno: la musica è un bene comune
Convegno: la musica è un bene comune
di [user #116] - pubblicato il

Musicisti, docenti e istituzioni si incontreranno questo sabato 12 aprile alla Mostra d'Oltremare di Napoli per discutere del ruolo della musica in quanto valore per la società. L'incontro precede Second Hand Guitars e Ritmi Show, è a partecipazione gratuita e sarà trasmesso in streaming su Accordo.
Musicisti, docenti e istituzioni si incontreranno questo sabato 12 aprile alla Mostra d'Oltremare di Napoli per discutere del ruolo della musica in quanto valore per la società. L'incontro precede Second Hand Guitars e Ritmi Show, è a partecipazione gratuita e sarà trasmesso in streaming su Accordo.

Fare musica vuol dire promuovere la cultura e alimentare un bene comune, a uso della società intera.
Accordo.it si impegna a diffondere i valori della musica in occasione di Second Hand Guitars e Ritmi Show con un convegno sulla musica in qualità di bene da tutelare.
Sabato 12 aprile un incontro con musicisti, professionisti del settore e istituzioni anticiperà la due giorni della Mostra d'Oltremare per la prima edizione di SHG e Ritmi Show a Napoli.

L'incontro è promosso da Didattica, è realizzato in collaborazione con Mostra d'Oltremare e affronterà il valore della musica in ambito culturale, tecnico, didattico, artistico e sociale.
Il presidente di Mostra d'Oltremare Andrea Rea e il direttore di Accordo.it Alberto Biraghi apriranno le danze, mentre Gianni Rojatti, coordinatore di Didattica, farà da conduttore. Relatori d'eccezione si alterneranno al microfono per condividere esperienze e la propria visione con i partecipanti.
La lista completa dei temi trattati e delle personalità che interverranno è consultabile a questo indirizzo.

Convegno: la musica è un bene comune

L'appuntamento, a ingresso gratuito, è fissato per sabato 12 aprile 2014 alla Mostra d'Oltremare, sala Cubo D'Oro. Il convegno della durata di circa 90 minuti avrà inizio alle ore 11:30 e sarà trasmesso anche in streaming su Accordo.

Convegno: la musica è un bene comune
eventi musica e lavoro ritmishow napoli 2014 second hand guitars 2014 napoli
Link utili
Maggiori informazioni sul convegno
Mostra d'Oltremare
Second Hand Guitars e Ritmi Show
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Se parliamo di musica e ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 10/04/2014 ore 07:50:38
Se parliamo di musica e cultura in genere l Italia penso che sia al top di patrimonio artistico storia nel mondo ! Peccato che ai nostri cari politici non gli importi nulla di tutto cio ' ! Siamo uno dei paesi in Europa in cui lo Stato da meno contributi per lo spettacolo ! W l ' italia ! Ciao
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Re: Se parliamo di musica e ...
di smilzo [user #428]
commento del 10/04/2014 ore 23:30:33
Il problema non sono i pochi contributi... ma le troppe tasse!
Si tar-tassano i locali, i musicisti, i supporti magnetici e ottici, gli strumenti (vedi quanto costa un effetto o una chitarra prodotta in Cina da noi o negli USA), i produttori di strumenti... ogni nicchia è stata colpita dalle tasse, imposte, bolli.
La burocrazia impone orari, divieti, richieste dal significato ormai decaduto: chi vuole fare viene ostacolato in mille modi, punito se sbaglia di compilare un modulo!
Non si vive l'arte nelle scuole... è già tanto se insegnano la storia (seduti sul banco).

I contributi sono il vecchio modo del politico per cercare voti, mettersi la coscienza a posto e fare favori agli amici.

W L'Italia! :D
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Re: Se parliamo di musica e ...
di E! [user #6395]
commento del 10/04/2014 ore 23:45:16
Quello che proponi è giustissimo (e non avevo dubbi, dato che leggo i tuoi commenti dal 2004).

La cosa triste è che, comunque, tutto ciò non basterebbe.
La parte marcia è composta anche noi musicisti: non compriamo i dischi dei colleghi, non andiamo ai concerti dei colleghi, non supportiamo il lavoro di quelli della nostra stessa classe.

La maggior parte dei nostri colleghi non capisce che, così facendo, resta ferma in cameretta a copiare i licks del guitar hero di turno.
Si potrebbe fare molto di più, si potrebbe ragionare come una classe, aiutarsi a vicenda, crescere insieme, far crescere "giri" che porterebbero concerti e maggiore gradimento da parte del pubblico che da troppo tempo ascolta solo i deejay... Ma siamo in Italia!

W l'Italia.
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Re: Se parliamo di musica e ...
di smilzo [user #428]
commento del 11/04/2014 ore 09:15:37
*** Non compriamo dischi dei colleghi ***

Non si può generalizzare... chi lo fa, chi no... quando è venuto qualcuno al GGC con un prodotto, l'ho sempre comprato con piacere. Ma non può diventare IL sistema per sopravvivere...

Inoltre vedo con piacere che molti musicisti creano legami tra di loro, si scambiano ruoli, propongono jam session, partecipazioni... non posso parlare di chiusura della classe.

Dal punto di vista dei consumi i musicisti, quando ancora non si parlava di KM0, si rivolgevano al liutataio o produttore locale. C'è cultura e sensibilità tra i musicisti.

I DJ sono una realtà: costano meno, occupano meno spazio, non sbagliano un accordo ;) e hanno repertori infiniti... dobbiamo farci i conti (lo dico da musicista live). Qualche amico riesce a fare il DJ e portare alle serate il proprio gruppo. Quindi si ha musica (sia raggae, o metal, o pop) selezionata da musicisti. A me sembra un'idea piacevole... è una prosecuzione (o anticipo) del concerto.

Poi, però, ci sono quelli che si ostinano a fare jazz... ;))) :P
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Re: Se parliamo di musica e ...
di E! [user #6395]
commento del 11/04/2014 ore 13:04:26
Eppure ti dirò che il jazz fa caso a sé. Conosco molti chitarristi jazz che comprano dischi originali e non scaricano. Inoltre, le jam e le collaborazioni sono roba quotidiana. Io mi riferivo proprio agli altri generi. Se proprio devo dirla tutta, conosco pochi rockers che non abbiano intere discografie su hard disk e che non si sparlino a vicenda. Ma ovviamente non è certo una questione di genere, gli antimusicisti sono sparsi un po ovunque e hanno gusti variegati.
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Re: Se parliamo di musica e ...
di smilzo [user #428]
commento del 11/04/2014 ore 13:52:47
Molti fenomeni rispondono al modello preda/predatore. In natura è raro vedere l'estinzione totale della preda...
La preda è il musicista, il predatore il consumatore (che non spende!).

In tempi di vacche grasse, ci si fa concorrenza, ognuno alla ricerca del massimo guadagno individuale. Poi iniziano le vacche magre. La concorrenza diventa spietata, non si guarda in faccia nessuno, sperando in un recupero del mercato. Quando tutto precipita, degli sprazzi di solidarietà emergono... allora si inizia a condividere, a dire che assieme uniti si può raccogliere quel poco di mercato che resta meglio che da soli, si possono abbattere costi.

Il jazz è nato dal disagio degli schiavi, condivisione di strumenti. Poi ha avuto dei cicli, con le star osannate, i cache da capogiro, lo snobbismo. Oggi lo vedo come genere di nicchia, con i musicisti che si aiutano. Un richiamano ai valori iniziali, quelli delle jam session, è più "vicino" al jazz che non al rock, che è nato come fenomeno di massa, puntato sugli idoli.

Il Raggae lo associo a tematiche sociali. Aldilà delle lotte sociali (liberalizzazione della maria, per dirne una), il musicista raggae ama contribuire alla società, si compra i dischi degli altri, scambia il proprio prodotto e le serate.

Questo per generalizzazione massima: troverai ovunque il super bastardo o il super altruista, e tutte le sfumature in mezzo!
Rispondi
di sicuro l'unico paese al ...
di superloco [user #24204]
commento del 10/04/2014 ore 09:17:5
di sicuro
l'unico paese al mondo in cui i beni artistici sono considerati un peso.... non un vantaggio
Rispondi
Interessante
di stexplorer [user #37156]
commento del 10/04/2014 ore 10:57:17
Sono sicuro, ricordando anche l'Shg di Salerno, che sarà molto interessante l'ascolto.
A sabato.
Rispondi
Bello!
di smilzo [user #428]
commento del 10/04/2014 ore 15:09:28
Mi piacerebbe intervenire per chiedere:
- possibilità di togliere ogni tipo di burocrazia da eventi live con meno di 200 posti a sedere;
- possibilità di rivedere la distribuzione dei compensi ai musicisti (ad esempio se uno fa musica propria ai propri concerti deve avere la possibilità di non iscriversi alla SIAE, di non pagare pizzi alla SIAE e vivere con i propri introiti);
- liberalizzare e detassare il commercio della musica tenendo conto degli strumenti moderni di controllo e verifica fiscale.

Un tanto... ;)
Rispondi
Re: Bello!
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 10/04/2014 ore 15:18:53
Why not? Alla fine del convegno ci sarà anche uno spazio per le domande.
Rispondi
Re: Bello!
di smilzo [user #428]
commento del 10/04/2014 ore 17:22:09
Because I am distant, in the extreme nord est...!
Guarderò lo streaming con mucho gusto.

Si potrebbe comunque raccogliere le domande dal web... :)
Rispondi
Re: Bello!
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 10/04/2014 ore 17:58:27
Yes! Probabilmente lo faremo, compatibilmente con i tempi dell'incontro...
Rispondi
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