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Aristocrats: strumenti, plexiglass e angelo custode
Aristocrats: strumenti, plexiglass e angelo custode
di [user #116] - pubblicato il

I tre Aristocrats, Guthrie, Bryan e Marco ci invitano sul palco per raccontarci e mostrarci in video la strumentazione utilizzata nell'ultimo tour europeo. Così, scopriamo che a vegliare su di loro, i loro cavi, strumenti e pedaliere c'era un vero e proprio angelo custode...
I tre Aristocrats, Guthrie, Bryan e Marco ci invitano sul palco per raccontarci e mostrarci in video la strumentazione utilizzata nell'ultimo tour europeo.
Così, scopriamo che a vegliare su di loro, i loro cavi, strumenti e pedaliere c'era un vero e proprio angelo custode...

Intervistiamo Marco Musco, detto "Panda", tecnico e stage manager che ha lavorato con artisti come Paul Gilbert e Andy Timmons. Ha seguito gli Aristocrats attraverso il loro ultimo tour e ci aiuta a capire le esigenze del vivo della band e le difficoltà e problematiche di un tour così esteso.

Con gli Aristocrats eri una sorta di angelo custode tutto fare. Ci fai un riassunto delle tue mansioni durante il tour?
Mi piace prendermi cura degli artisti con i quali ho il privilegio di lavorare; come diti tu, celare dietro la figura di Angelo Custode il mio ruolo di “Factotum” di fiducia della band. In un tour come l’ultimo europeo degli Aristocrats, ovvero van-tour, devi essere pronto ad affrontare qualsiasi evenienza date le limitazioni di spazio a disposizione per il trasporto del backline ed effetti personali. Devi essere abile a incastrare le cose nel van come se fosse una partita a tetris! C’è sempre la probabilità di “incidenti” di ogni genere (foratura gomme, cambio di olio etc etc) che è direttamente proporzionale alla durata del tour da affrontare e nell’ultimo tour Aristocratico abbiamo percorso oltre 18000 km, fortunatamente però senza nessun problema! Oltre alla conduzione del furgone mi occupo di dirigere il load-in della strumentazione, del posizionamento della stessa sullo stage, assicurandomi sempre che non manchi niente di quello richiesto sul rider …sempre se pervenuto al locale! Eventualmente mi preoccupo anche di comunicare a chi di dovere, possibili variazioni tecniche che spesso capita avvengano in corso d’opera; supporto il montaggio di tutta la backline e poi via al soundcheck. Quando il palco lo consente, gli Aristocratici cercano di posizionarsi quanto più vicino possibile l’uno all’altro: così possono evitare l’utilizzo di monitor ed aumentare l’interplay. Dopo lo show mi occupo dello smontaggio di tutta la backline e del loadout.


Aristocrats: strumenti, plexiglass e angelo custode

Il Panda tra gli Aristocrats

C'erano esigenze specifiche e direttive che ti avevano dato per la gestione dei loro ascolti sul palco o per la loro microfonazione?
Non c’erano specifiche esigenze e/o direttive di base né per il monitoraggio né per la microfonazione. I ragazzi sono molto malleabili a riguardo: dall’ abbassare l’ampli fino a cambiare intonazione dei vari fusti del drum kit per far quadrare i conti. Ovviamente ogni giorno ci ritroviamo su un palco diverso in ambienti diversi con P.A., monitor e microfoni diversi; tutto inevitabilmente è diverso così cooperiamo cercando di raggiungere il giusto compromesso in termini di frequenze e volumi.

Gli Aristocrats suonano davvero a volumi alti. Questo ha mai creato problemi?
I volumi alti hanno creato problemi solo nel caso di piccole venue dove però, da subito, Bryan e Guthrie si prodigavano per rientrare nei giusti range senza però oltrepassare i propri “limiti/gusti” in termini di saturazione.


Perchè il plexiglass tra Guthrie e Minnemann?
Per una migliore comunicazione tra loro, preferiscono posizionarsi molto vicini e, com’è noto, a Guthrie piace tanto e sfrutta tanto - a mio avviso saggiamente - la saturazione dell’amplificatore risultando così più alto di volume. Il plexiglass tra Guthrie e Marco serviva da attenuatore per le orecchie di Minneman.

Ti occupi anche della manutenzione dei loro strumenti? Ci sono stati degli interventi particolari che hai dovuto fare sugli strumenti di Guthrie e Bryan?
Si occupano loro stessi della manutenzione ordinaria dei propri strumenti (cambio corde ed eventuali set-up dell’ action). Io mi occupo della manutenzione straordinaria come nel caso della sostituzione del preamp nel basso rosso di Bryan o la saldatura di connettori e/o sostituzione di valvole e potenziometri. 


In un tour così intenso, dove si suona ogni sera, quali sono le problematiche tecniche in cui si incorre più di frequente? Che cosa si rompe più facilmente?
Controlla il cavo!!! Non so quante volte ho pronunciato oppure sentito pronunciare questa frase. Il più delle volte che c’è un problema è colpa di un cavo…a volte si stenta a crederci! Di sicuro è la cosa che si rompe più facilmente. Per questo motivo, infatti, porto sempre con me dei buoni cavi di riserva e qualche connettore sciolto. 

Le tre cose che assolutamente non devono mancare nella valigia di un tecnico che segue in tour una band...
Le cose che assolutamente non devono mancare nella toolbox di un tecnico sono saldatore, tester, morsetto, pinze e giraviti, nastro isolante e gaffa tape, un po’ di guaine termo restringenti, un accordatore ed almeno un paio di torce. Se proprio dovessi sceglierne tre, sceglierei: saldatore, tester e torcia.

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bryan beller guthrie govan interviste marco minnemann palchi e strumentazione the aristocrats
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Il mitico "Panda"...
di Rothko61 [user #32606]
commento del 13/05/2014 ore 12:08:40
A Brescia il pubblico non si è accorto di particolari problemi, anche se il Panda ogni tanto saltava sul palco, toccava qualcosa e poi scappava via.
A Verona, invece, ha combattuto tutta la sera con il microfono che si staccava dal tom di Marco e con un paio di fari puntati fastidiosamente in faccia a Guthrie (che, da vero british, ha sopportato con eleganza...) e a Brian (che invece urlava "fuck you" da tutte le parti...).
Comunque, deve essere stata una gran bella esperienza.
Ah, dimenticavo. Il plexiglass aveva anche una funzione diversa: Marco Minneman lo suonava ogni tanto, come l'ennesimo pezzo della sua batteria, così come percuoteva le aste dei microfoni ed ogni altro oggetto che gli capitasse a tiro.
Io aspetto già il loro prossimo tour... con i Dolcetti!
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E' vero
di jdessi [user #27382]
commento del 16/05/2014 ore 10:20:47
a Brescia avvitava continuamente i piedini della gran cassa di Minnemann, che, come notoriamente risaputo, è dotata di vita propria e tendeva ad andare a spasso.
Per quanto riguarda i volumi: io ero a un metro circa dall'ampli di Govan e i livelli non erano così mostruosi ....
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