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Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?
Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?
di [user #428] - pubblicato il

Alle fiere musicali non è raro imbattersi in artigiani fuori dal comune, con idee e progetti che si discostano notevolmente dai concetti di liuteria tradizionale, fino a sperimentare copie economiche di chitarre costose fatte con calchi in carbonio… e che sembrano anche in grado di tener testa alle originali.
Alle fiere musicali non è raro imbattersi in artigiani fuori dal comune, con idee e progetti che si discostano notevolmente dai concetti di liuteria tradizionale, fino a sperimentare copie economiche di chitarre costose fatte con calchi in carbonio… e che sembrano anche in grado di tener testa alle originali.

Bighellonando per una fiera locale (Trieste Mini Maker Faire) mi sono imbattuto nell'ormai usuale chitarrista-inventore-fuor-dal-normale. Che il chitarrista abbia un cervello non normale è ormai provato scientificamente, che scientificamente si interessi alla chitarra è cosa meno usuale.

A voler esser precisi, i conoscenti che incontravo in fiera mi dicevano: "Zmi', hai visto la chitarra in grafite?"
Uh! Chitarra in grafite? Dove?!

Seguendo le indicazioni e l'istinto, sono approdato a uno stand dove sono rimasto un po' di tempo perplesso. Cos'è sta cosa? L'ho già vista...

Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?

Weissenborn... L'ho già sentita o vista a un GGC, può essere? Accordata in LA, ovviamente, e fretless. Si suona come la chitarra slide, sulle ginocchia, tipicamente. Come suona? Nonostante le dimensioni contenute, il volume è lo stesso di una chitarra acustica di buon livello, anche una jumbo direi. In fiera non si hanno confronti diretti.

E accanto a lei... did-look-graphite! Una copia esatta in carbonio!

Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?

In pratica, è stato fatto un calco, stampato il corpo (ossia base e bordi), stampata la tavola armonica superiore, uniti i due pezzi assieme, completati con tastiera e ponte colati in grafite. Unica cosa comprata (per pigrizia, ammettono i costruttori) le meccaniche. Costo del materiale 300 euro.

Obiettivo era capire se e come avrebbe suonato la replica in carbonio. L'unica scelta diversa rispetto l'originale è stata fatta sulle fasce: sono state ritenute non necessarie e tolte, vista la maggior resistenza della grafite rispetto il koa, eccettuata la X sotto la tavola armonica superiore (scelto il legno di balsa affogato in resina). Io mi sarei aspettato un suono freddo, metallico, secco.

Come suona. Bene! Rispetto l'originale? Direi incredibilmente bene! Il volume è leggermente maggiore rispetto l'originale. Basse e alte sono identiche, le medie sono più morbide nell'originale. Si sente soprattutto con accordi. Il mio sospetto è che siano le armoniche smorzate da legno (vecchio di ottant'anni oramai) e fasciatura a differenziare, ma onestamente mi aspettavo una differenza marcata. A detta del costruttore, il sustain è migliore sulla versione in grafite. Devo credergli, perché non sentivo differenze!

Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?

Esteticamente la trama della fibra è a vista, molto cool. Il modello prodotto è esemplare unico, non destinato al mercato. Abbiamo ragionato anche sui costi: aggiunte tasse e remunerazione del lavoro, uno strumento così potrebbe costare attorno al migliaio di euro (da confrontare con parecchie migliaia di euro richiesti per le originali). Il vantaggio della grafite a parità di suoni, a detta del costruttore, è che te la puoi portare al mare e usarla come pagaia prima di andare a suonare al party a tema hawaiano. E non è poco.

Weissenborn: il futuro è nella fibra di carbonio?
lap steel e chitarre slide
Link utili
Il cervello del chitarrista è diverso
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carina ma...
di dale [user #2255]
commento del 19/05/2014 ore 13:26:23
Mi tengo la mia in legno, più che volentieri; però un giro su questa me lo farei lo stesso, per sentire come suona.

Non ho solo capito perchè, "accordata in LA, ovviamente", nel senso che è molto, ma molto più diffusa l'opend D (oppure E) in questo tipo di strumenti, anche se naturalmente si presta a performance countryblues in open G.

Rispondi
Re: carina ma...
di smilzo [user #428]
commento del 19/05/2014 ore 14:10:
Ovviamente è un termine usato dal costruttore, a cui io ho risposto con alcuni cenni del capo "certo ovvio"... accordata in La per rendere più difficile suonarla ai chitarristi standard!

Potrebbe essere che storicamente sia nata in La. Di recente l'ha usata Ben Harper, magari lui la usa in open G e tutti ad usarla in open G... consentendo tensioni minori... non lo so di preciso.

A me (e al costruttore) quello che ha stupido è la similarità dei suoni tra strumenti acustici che di uguale hanno solo forma e dimensioni. Abbiamo fatto anche qualche considerazione sulla chitarra elettrica, e ci siamo chiesti se le non-risonanze-acustiche siano una cosa che avvicinerebbe o allontanarebbe il suono di una elettrica in legno da una in grafite.
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Re: carina ma...
di dale [user #2255]
commento del 19/05/2014 ore 14:21:59
"Di recente l'ha usata Ben Harper, magari lui la usa in open G e tutti ad usarla in open G..."

Intendi la Weiss oppure ben ha provato questo modello?
Nel primo caso , Ben la usa almeno dal 1992.......ma potrebbe essere vero anche il secondo caso, nel senso che era (Ben) in tour in Italia un paio di settimane fa...
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Re: carina ma...
di smilzo [user #428]
commento del 19/05/2014 ore 14:39:37
Intendevo che Harper usa una in legno! :)
Le originali in Koa sono molto leggere e risonanti... se non vuoi "stressare" una chitarra degli anni '30 dal valore di qualche migliaio di euro un tono in meno può essere una buona ricetta! :)
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Re: carina ma...
di dale [user #2255]
commento del 19/05/2014 ore 15:33:08
Certo :-)
Ma non "di recente", bensì almeno dal '92.
Sono d'accordo che questi materiali sono molto più resistenti alle tensioni, tuttavia esistono ottime repliche moderne senza andare a scomodare il vintage, con 0.13 o superiori (non 0.16, ricordiamoci che all'interno del manico sono "vuote") open D/E/G le tengono senza problemi.
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Re: carina ma...
di smilzo [user #428]
commento del 19/05/2014 ore 16:03:0
Capisco ora il tuo dubbio: recente è relativo alla storia dello strumento, nato credo ai primi del '900, e riscoperto negli anni '90 grazie a Ben Harper. Prima del '90 gli strumenti costavano poche centinaia di migliaia di lire, mentre in seguito le quotazioni degli originali sono schizzate alle stelle.

Le repliche moderne, a detta del costruttore che ne ha comparate diverse direttamente con il suo originale, non reggono il confronto in termini di suono. Il legno è molto differente, il Koa è illegale usarlo attualmente. Usando il mogano, ad esempio, suona da mogano! Gli conferisce una sua timbrica. Invece (ripeto: riporto a memoria la discussione con il costruttore) questa in grafite è stata anche per lui una sorpresa, la leggerezza del materiale (con caratteristiche di stabilità e resistenza superiori) permette una restituzione acustica trasparente simile allo strumento originale.
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Io pensavo...
di viabcroce [user #13757]
commento del 19/05/2014 ore 14:16:46
... che costruire questi strumenti fosse molto costoso... se comincia a costare così poco è una svolta, anche perché le stampanti 3D ormai sono molto accessibili anche loro... ;D
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Re: Io pensavo...
di smilzo [user #428]
commento del 19/05/2014 ore 14:44:15
Con il 3D (in fiera c'era una marea di stampanti 3D!!!) ci puoi fare il calco (con uno scanner 3D)... ma non credo sia possibile usare fibre di vetro... usi il materiale da stampa...

Tra le altre cose in fiera c'erano due automi (stile electric dreams) che suonavano uno il piano, l'altro la batteria. A quando i profili dei musicisti da inserire nei droidi??? ;)
Rispondi
Re: Io pensavo...
di smilzo [user #428]
commento del 19/05/2014 ore 14:45:07
ops grafite, non vetro! ;)
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Ah :)
di viabcroce [user #13757]
commento del 19/05/2014 ore 20:40:35
... andiamo veloci, di certo! XD

[Comunque non serve uno scanner necessariamente: se l'oggetto è semplice bastano due foto buone messe in un programma di CAD: hanno già mostrato che con una copia 3D di una chiave ricavata da due opportune foto si può aprire una serratura di sicurezza a norma Europea... :/]
Rispondi
Re:Articolo
di alanlonzo [user #40996]
commento del 21/05/2014 ore 11:06:
Grazie per l'articolo:
Quando ho iniziato questo progetto non avrei immaginato di finire su una rivista del settore
comunque la vera sorpresa è stata il suono di questa chitarra!!
L'accordatura comunque era in DO, visto che la volevo paragonare alla Weissenborn originale che
non gradisce certe tensioni.
un saluto a tutti
Lorenzo Medici
Rispondi
Re:Articolo
di smilzo [user #428]
commento del 21/05/2014 ore 15:15:51
Azz... ringrazia Accordo! L'avevo scritta nel diario, ma sistemate un paio di cose è stata pubblicata...

A me interessa l'applicazione dei materiali più performanti sulla chitarra, magari in commistione con gli altri. Penso, ad esempio, ad un manico dal cuore in legno, rivestito di grafite. Avrebbe maggior stabilità al clima e alle tensioni? Lo facciamo un esperimento? ;)
Rispondi
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