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Il mercato della Stratocaster vintage
Il mercato della Stratocaster vintage
di [user #26523] - pubblicato il

I sessant'anni della Stratocaster, con tutte le celebrazioni e le edizioni speciali che l'accompagnano, fanno venire voglia di accaparrarsene una, magari un buon pezzo d'epoca. Con un estratto dal libro "Fender" di Maurizio Piccoli vi diamo qualche spunto per distinguere il vero vintage dalle ciofeche.
I sessant'anni della Stratocaster, con tutte le celebrazioni e le edizioni speciali che l'accompagnano, fanno venire voglia di accaparrarsene una, magari un buon pezzo d'epoca. Con un estratto dal libro "Fender" di Maurizio Piccoli vi diamo qualche spunto per distinguere il vero vintage dalle ciofeche.

Il mercato degli strumenti Fender di buona annata (Stratocaster, Telecaster, Precision Bass) ha vissuto più stagioni. La prima si pone a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta quando progressivamente si diffuse la consapevolezza che la produzione CBS non era all’altezza della precedente. La seconda stagione si prende buona parte degli anni Settanta e Ottanta ed è caratterizzata dalla ricerca degli esemplari vintage pre-’60, allargandosi poi ai pre-CBS, in un crescente clima di diffusa confusione, di circolazione di strumenti con parti falsificate, di copie di provenienza orientale sufficientemente ben fatte per essere base di partenza per contraffazioni destinate ad acquirenti superficiali. In questo periodo il vintage vero non si è ancora rarefatto e i prezzi risultano “comprensibili” all’amatore.

Il mercato della Stratocaster vintage

Alla rimessa in ordine del mercato e alla cura della schizofrenica corsa all’insù delle quotazioni dei pezzi collezionabili concorsero più fatti: l’emissione, fin dalla prima metà degli anni Ottanta, delle serie Vintage, la naturale scomparsa per accaparramento di tutto ciò che di appetibile e/o collezionabile era ancora acquistabile a prezzi “umani” e la valutazione stellare dei pezzi più interessanti che eresse un argine psicologico e raffreddò la ricerca.

La terza stagione del mercato del vintage si apre con gli anni Novanta, definibili ironicamente quelli “con la bocca asciutta”. In questa decade, vista la rarefazione o l’irraggiungibilità dei pezzi buoni, il collezionista e l’amatore di bassa disponibilità economica ricercano, rivalutandoli, i “palettoni” CBS della seconda metà degli anni Sessanta e le serie limitate. Nulla di scandaloso, ma il fenomeno viene dettato dalla comprensibile “fame” dell’amatore, del “raccoglitore” più che del collezionista, entrambi in fase di prolungata astinenza.
Ai giorni nostri la corsa alla vera Stratocaster vintage è da considerarsi chiusa per i più. Ci sono transazioni o regalìe ad altissimi livelli tra super collezionisti e star dello spettacolo. In giro o sul palco di vere Strato pre-’60 nemmeno l’ombra. Le sostituiscono le ottime Relic le quali, per questo lavoro da controfigura professionale, si fanno pagare niente male. Quelle vere riposano nelle custodie o sotto teche di vetro.

Il mercato della Stratocaster vintage

Passando alla compravendita di modelli di Stratocaster “normali”, al di fuori dell’area delle collezionabili, è bene tener presente alcuni criteri di valutazione.
L’eventuale riverniciatura, anche se attuata professionalmente, fa calare di un buon 5% il prezzo. Se i pickup originali sono stati sostituiti con altri di valore anche superiore, il prezzo non lievita; tutt’al più è bene pagare un piccolo sovrapprezzo, rispetto alla valutazione del momento, e farsi consegnare anche i pickup originali. La sostituzione delle meccaniche con altre di miglior qualità non implica aumento o diminuzione nella valutazione a meno che la sostituzione abbia implicato il fare nuovi fori sul retro paletta. In questo caso è bene diminuire il prezzo di un 3/4%. La presenza di ammaccature e strisci dovuti al normale uso mantiene la valutazione mentre è accettabile pagare un 5% in più se lo strumento è in condizioni quasi perfette. Anche un 10% se l’esemplare è immacolato (mint conditions).

Puoi trovare la storia completa della Stratocaster con dettagli tecnici, evoluzione del modello, varianti e indicazioni per riconoscere pezzi da collezione e identificare codici seriali sul libro "Fender" di Maurizio Piccoli. Il libro è ora in offerta limitata sullo Store di Accordo, scoprilo a questo indirizzo.

Il mercato della Stratocaster vintage
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Ma a conti fatti, se ...
di irmo [user #17391]
commento del 11/07/2014 ore 08:52:45
Ma a conti fatti, se lo strumento lo si usa per suonare ( per questo in fondo viene progettato/costruito/venduto/comprato), ha senso spendere cifre anche importanti per chitarre con 40/50 anni sul groppone ? per il piacere della suonatina ogni tanto ok ma anche l'affidabilita' ha il suo peso, altrimenti succede come a quei muratori 65 enni che non possono andare in pensione e di tanto in tanto ( spesso ) cadono dalle impalcature a causa di malesseri dovuti all'eta'. Mah,.. se devo spendere per suonare e suonare davvero ci sono strumenti davvero validi sui cataloghi di ogni marca, solo l'imbarazzo della scelta e avere soldi da spendere.....
Rispondi
Re: Ma a conti fatti, se ...
di Zado utente non più registrato
commento del 12/07/2014 ore 14:01:44
Credo che qui il discorso sia un po' diverso,più correlato a mania collezionistica e alla voglia di fapparsi sul pensiero di chissà quali mani han toccato quello strumento.D'accordissimo con te,se la chitarra va suonata (e dovrebbe così essere,in teoria) tanto vale prenderla nuova.Capisco lasciarsi affascinare,ma insomma..
Rispondi
Ciao, non credo che il ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 11/07/2014 ore 10:17:12
Ciao, non credo che il collezionista puro, ma anche il professionista affermato, voglia una Stratocaster Vintage originale per suonarla: penso lo faccia per il puro gusto del possesso e lla voglia di preservare un pezzo di storia e lasciarlo inalterato per le generazioni future come lascito culturale....

Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di tel3 [user #25135]
commento del 11/07/2014 ore 11:07:50
Per preservare un pezzo di storia e (tentare di) lasciarlo inalterato per le generazioni future come lascito culturale ha più senso fondare un museo e racchiuderci dentro più "pezzi di storia" e ricostruire così una linea temporale da ripercorrere fino ai giorni nostri; in fondo l'Italia è un paese che ha la sua storia per quanto riguarda gli strumenti musicali, sarebbe più sensato creare una struttura apposita per "rendere onore" anche a questo genere di cose. Scusami/temi se parlo così ma sono dell'idea che uno strumento (il più delle volte) debba essere suonato e non lasciato ad impolverare in qualche scantinato in attesa di essere riesumato chissà quando; se poi il proprietario è un vecchio negoziante rimbambito che tiene ad impolverare la sua vecchia Fender Mustang (a detta sua del 60' ma so bene che è del 70' circa, il modello con body in frassino e manico pezzo unico in acero con battipenna nero è di quel periodo), facendosene vanto ogni volta che qualcuno mette piede nel negozio, screditando il tuo strumento in quando figlio delle attuali produzioni ma non curando affatto il proprio, non posso che provare totale disappunto e anche un po' di rabbia.
Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di lbaccarini [user #14303]
commento del 11/07/2014 ore 19:44:07
per curiosità siamo a milano centro? se sì è lo stesso che cercò di spacciarmi un fenderino a transistor per un valvolare, non ero molto esperto allora ma non così pollo... mai messo più piede in quel negozio
Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di tel3 [user #25135]
commento del 12/07/2014 ore 12:45:04
No no, io sono del sud, in Puglia: dalle mie parti in alcuni negozi o ci sono vecchi saccenti o totali incompetenti. Per fortuna i negozianti non sono tutti così...
Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di mrnippo [user #31138]
commento del 15/07/2014 ore 14:14:32
milano centro zona colonne intendi? :D:D
Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di lbaccarini [user #14303]
commento del 15/07/2014 ore 14:50:42
no loro sono in gamba
Rispondi
Re: Ciao, non credo che il ...
di LeleOne1957 [user #33434]
commento del 28/07/2014 ore 11:16:00
La mustang che descrivi (battipenna nero e body in frassino lasciato natural con manico in acero unico pezzo) io ne comprai una nel 76 nuova di zecca e la possiedo tuttora, anche se viene indicata con questi colori come costruita nel 78. In ogni caso non può essere del 60 (la prima mustang vide la luce nel 64) vai al link
Rispondi
...
di claude77 [user #35724]
commento del 11/07/2014 ore 11:54:37
Lo strumento Vintage ha il suo fascino e secondo me questo non può essere dimenticato.
E' bello suonare uno strumento di qualità e che suoni bene che ci piaccia avere tra le mani che odori di buono e che ci renda felici ogni volta che lo prendiamo.
Detto questo io se potessi avrei grande piacere poter suonare una strato originale dell'epoca 60/70 ma concordo nel dire che la vorrei per SUONARCI e mai e poi mai per tenerla chiusa nel suo case.
Il vintage è affascinante ma anche molto pericoloso. Bisogna capirci e alla fine, come sempre quello che deve guidarci sono sempre le orecchie e quello che veramente ci piace e ci rende felici.
Rispondi
"L’eventuale riverniciatura, anche se attuata ...
di nawa utente non più registrato
commento del 11/07/2014 ore 12:14:48
"L’eventuale riverniciatura, anche se attuata professionalmente, fa calare di un buon 5% il prezzo."

non sono d'accordo. è un refuso? 35/45 o 50 %
Rispondi
Rispetto le idee di tutti, ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 11/07/2014 ore 12:32:39
Rispetto le idee di tutti, ma non sono d'accordo con alcune di queste.

Una chitarra vintage originale acquista valore per il fatto che ce ne sono poche in circolazione, come per gli Stradivari, monete/banconote da collezione, francobolli, auto dei primi del '900 e così via;la rarità di un oggetto ne determina un valore intrinseco in partenza.

Portarsi in giro una chitarra del genere, per suonarla ovunque come fosse uno strumento qualsiasi, trasportarla in auto, tir, aerei, ecc.ecc... secondo me non è l'ideale.

Diciamo che, per come la vedo io, una chitarra così, cessa di esistere per la funzione per cui era stata costruita e si trasforma in un'icona culturale. Quindi può essere tranquillamente custodita e non suonata... per suonare ci sono migliaia di chitarre stupende in giro.

Rispondi
Concordando con chi sostiene che ...
di Oskar77 [user #17983]
commento del 11/07/2014 ore 12:54:22
Concordando con chi sostiene che uno strumento e' fatto per essere suonato, credo che molti acquirenti di pezzi vintage lo facciano anche per puro investimento, oltre il fatto di essere appassionati del settore e godere nel possedere un pezzo d'annata. Quindi si unisce l'utile con il dilettevole. Concordo anche con chi sostiene che una chitarra vintage non puo' essere trasportata nei vari modi o lasciara a giacere nei locali mentre la band si allontana per bere qualcosa.. un eventuale furto sarebbe un gran danno economico soprattutto. Se ne avessi la possibilita' lo farei per investimento, con l'aggiunta di qualche "giro" ogni tanto.
Rispondi
Con le date non ci siamo....
di FBASS [user #22255]
commento del 11/07/2014 ore 13:35:01
Le pre-CBS sono datate dal 31 dicembre 1964 a scendere, hanno la matricola composta da una L seguita da 5 cifre, mentre le storiche pre-1959, la hanno a 4 cifre e hannno la quasi totalità il manico con tastiera in acero, la prima tastiera in palissandro fu adottata nel 1958 sulla Jazzmaster, poi sul Precision nel 1959 inoltrato, solo il Jazz Bass nacque già con il palissandro ma è datato 1962. La Mustang vide la luce a fine 1964 ( basso compreso ) ed era l'evoluzione ( con il tremolo ) della Duo Sonic II solo di un anno o poco più vecchia, la Jaguar è datata 1962; Vintage significa integra in ogni sua parte, verniciatura e freets compresi, ho già detto più volte che i bassi dopo 40 e più anni li puoi ancora suonare ( ne ho tre ma dei primi anni CBS ), ma le chitarre dopo 30 anni d'uso intensivo le devi ritastare, pertanto di vintage hanno ben poco, almeno che non le si voglia "appendere al chiodo ma integre". La riverniciatura fa perdere circa il 40% del valore allo strumento, senza parlare poi della sostituzione dei pickups interrotti, potenziometri, commutatori e condensatori, io sono contrario da sempre al fenomeno puramente speculativo chiamato "Vintage" per non parlare poi del più deleterio "Relic"che strappazano una chitarra nuova per poi vendertela a prezzi esosi ( la chitarra o il basso deve essere vissuta ed invecchiata con te, poi a me per una Jazzmaster Relic Fiesta Red hanno chiesto € 3800 mentre per una Sunburst CBS del 1968, solo € 3600, pure un poco trattabili ), Ciccio il Nostalgico. PS) la consapevolezza della decadenza CBS si ebbe tra il 1975-1980, con un tentativo di recupero da parte loro ad inizio anni 80 con le Elite e un po' prima con la Strat ed il Precison Special, la stessa cosa successe in Gibson ma per colpa della Norlin, un tentativo di ripresa fu con le Victory ad inizio anni '80; gli anni bui della Fender comunque vanno dal 1965 al 1985, quando divenne Fender-CBS e cominciò a fare le Semi-Hollow e la Hollow Body ( vedi Coronado, eccc. ), mentre quelli Gibson dal 1969 al 1985 quando Norlin trasferì Epiphone dagli USA in Giappone e cercò di battere la rivale sul campo delle Solid Body ( Marauder, S 1, Ripper e Grabber, RD ecc. ),però inizialmente tanto bui non furono ma proprio a fine di questi periodi per tutti i motivi che ho elencato, cioè agli inizi degli anni '80, nacque il fenomeno Vintage che prima non esisteva, ho fatto molti articoli in merito.
Rispondi
Io sollevo un problema che ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 11/07/2014 ore 15:58:06
Io sollevo un problema che magari non centra nulla , ma quando si spendono certe cifre secondo me bisogna essere abbastanza tutelati visto che oggi ci sono copie reliccate ad arte e basta guardare quelle uscite dal custom shop della Fender sono veramente stupende ! Dove si acquista ad es una fender del 54 con un certificato di autenticita' in tutte le sue parti con la garanzia del venditore ? Credo che si stia parlandi di cifre attorno ai 50.000,00 € e anche di piu' forse ! Ciao
Rispondi
un sopravvisuto
di frankestrat [user #1278]
commento del 11/07/2014 ore 16:45:52
Sono nato in un periodo che mi ha permesso di mettere le mani su questi oggetti del desiderio. L'amico e collega di gruppo che negli anno 80 mi vendette la "the strat" dell'83 suonava con una strato blu del 1964, già allora era considerato vintage ma ci potevi ancora andare in giro.
Ai lati opposti dell'italia (Verona e Fasano) cari amici collezionisti mi hanno fatto provare di tutto (strato pre 60, sg/lp con paf, jazzmaster, jazz bass con i dot, ecc.) e anch'io nel mio piccolo ho avuto per un pò una stratocaster transition logo del 1965.
Nei ricordi alcuni strumenti erano eccezionali e poco paragonabili alle varie repliche ma tanti altri erano nella norma e non svettavano rispetto a chitarre recenti e francamente l'eccellenza lo trovata pure nella mai troppo rimpianta Tom Anderson Grand Am che ho usato per alcuni anni.
A mio avviso sono ormai strumenti da considerare alla stregua di una Ferrari 250 GTO (battute a quasi 40 milioni di €) con un valore scollato completamente da un corrispettivo prestazionale ma legato alla rarità ed alla storia....per il resto a quasi 50nni suono felice con una normalissima american standard del nuovo millennio perché il genio di Leo per me è nell'invenzione stessa non solo nella fisicità delle sue prime realizzazioni
Rispondi
"il genio di Leo per ...
di blea [user #29925]
commento del 11/07/2014 ore 17:37:1
"il genio di Leo per me è nell'invenzione stessa non solo nella fisicità delle sue prime realizzazioni"
Straquoto in pieno!!!
Rispondi
Se la comprassi, la suonerei ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 11/07/2014 ore 20:28:22
Se la comprassi, la suonerei indipendentemente dal valore.
Se dovessi pensare ogni volta al suo valore, mentre la porto in giro e la suono, allora fanculo,
non la comprerei.
Rispondi
Re: Se la comprassi, la suonerei ...
di bobchill [user #6868]
commento del 15/07/2014 ore 02:41:35
Sono pienamente d'accordo. C'è da aggiungere che ci sono molte vintage originali che hanno perso gran parte del loro valore collezionistico; magari sono state sverniciate, riverniciate, refrettate o hanno perso "cosmetics" originali quali battipenna, manopole, etc. Sono le cosiddette "Player's Guitars", conservano le componenti originali più importanti ai fini della resa timbrica (pick-up, legni, hardware) ma hanno perso le prerogative di un oggetto da collezione. Questi strumenti chiedono solo di essere suonati e quasi sempre suonano assolutamente meglio di qualunque replica, copia o relic. Il problema è che molti chitarristi non hanno mai avuto la fortuna di provare una chitarra vintage originale nelle condizioni idonee e non sono in grado di apprezzare l'enorme differenza qualitativa rispetto alla produzione contemporanea.
Rispondi
la mia del 99
di Actarus_the_Ufo [user #37848]
commento del 11/07/2014 ore 22:11:39
vai al link

e mentre la suono con Bublè a Spiderman

vai al link

;.)
Rispondi
articolo profondamente opinabile...
di alexxx882 [user #36111]
commento del 28/07/2014 ore 09:51:52
in ordine di importanza:

1. Suono, timbrica: la chitarra vintage si compra solo se suona come deve suonare, se riesce a produrre quel suono che stai cercando da uno strumento di 60 anni. Queste timbriche, sia che si tratt di Gibson anni 50 o Fender pre CBS, non le trovi con i modelli successivi. Non è opinione ma fisica, acustica, ingegneria del suono e degli elementi...

2. Suonabilità: una fiesta red del 62 con il manico a pezzi che frigge rimane in cantina. Assicurarsi che oltre ad avere il suono sia anche suonabile.

3. Estetica e originalità: spendere 15,20 mila euro per una pre CBS vuol dire anche tenere d'occhio dell'originalità dei componenti. Il refinish deprezza lo stremento di circa il 60-70%. Una olimpic white del 62 riverniciata vale 8 mila euro, una originale 20 e oltre. L'unico upgrade che impatta meno sul prezzo è il refretting, ma fatto a regola d'arte.

Ma occhio: uno strumento originale ma che non suona, vale poco. Al giorno d'oggi, con il mercato fermo e pieno di pre-CBS in vendita, chi vende bene è solo chi possiede chitarre vintage CHE SUONANO BENE, il resto rimangono in cantina o vengono svalutate.

Infine sul concetto di uso del vintage....
Basta con l'idea che il vintage non si debba portare live e suonarlo. Chi l'ha detto?
Hai paura dei furti? mi porto la chitarra dietro nella custodia, e sto attendo a non abusarne a casa ed evitare incidenti. Ma live la suono eccome, soprattutto perche dovrei rinunciare a portare un suono unico sul palco (specialmente se faccio blues o rock)?

Costa troppo? se pago 30 mila euro è perche quel tipo di suono richiede uno strumento che costa tanto. Punto. (i giocattoli di John Cruz o le custom shop non sono assolutamente a livello delle pre cbs come timbrica)..

E poi ... Le chitarre vintage non si sfaldano in mano, non si craccano dopo due accordi... sono leggende e punti di vista di chi le vede come oggetti di lusso anziche strumenti. Hanno resistito decenni a usi e abusi, bisogno dargli la giusta attenzione, esattamente come si da al nuovo.

buona musica a tutti.
Rispondi
Risposta profondamente opinabile...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 03/08/2014 ore 17:47:44
Sul primo punto: perché di grazia?
Sull'ultimo: le pre CBS se la sognano la qualità dei "giocattoli" di Cruz (che suonano eccome) questo per lo meno sia chiaro...
Rispondi
deprezzamento del nuovo
di alexxx882 [user #36111]
commento del 28/07/2014 ore 10:14:5
dare percentuali sul deprezzamento delle Fender "normali" è uno po inutile vista la quantità immensa di merce presente nel mercato oggi...

cè una tale massa di strumenti invenduta, che il prezzo cala sensibilimente anche su oggetti intonsi...con questa saturazione d'offerta mista alla scarsa domanda, vendere oggi significa svendere, soprattutto quanto si tratta di oggetti costosi come i custom shop...

paradossalmente è piu facile vendere una pre cbs a 15 mila euro che una custom shop a 4mila.

Per non parlare di chi gonfia i prezzi di fender anni 70, 80 ... legni da ardere considerati vintage nonostante siano solo vecchi... e non a caso ingolfano il mercato dell'usato..
Rispondi
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