E adesso? dove mi fermo a suonare? La solita domanda che ci si pone, appena arrivati in qualche luogo sconosciuto. Non potevi pensarci prima? No.
Mi piace l’effetto "avventura", le cose programmate non fanno per me. A rigor di logica, ci si dovrebbe fermare in un posto dove c’è tanta gente, in una piazza affolata, giusto? No.
Per il mio Vespa tour ho deciso di fare diversamente. Il posto deve essere bello. Chi non ricorda i Pink Floyd che suonano nell’anfiteatro di Pompei? Fantastici. Il ragionamento è stato questo. Non facendo cover, o meglio facendone poche e sconosciute ai più, non mi sembrava molto sensato imporre la mia presenza, suonando davanti ad un folto gruppo di persone, che però, magari si trova li per altri motivi. Quindi, “perché non ci mettiamo su quel molo, magari nel punto più lontano possibile e vediamo che succede?” Si, lo so, uno potrebbe pensare “ma questo è scemo”, però la cosa in qualche modo funziona. La gente che poi ti trovi davanti mentre suoni, è li di sua spontanea volontà, è li perché ha deciso di venire ad ascoltarti. Questo vuol dire suonare davanti ad un pubblico amico, che applaude, si informa e soprattutto…interagisce. Così finisco per scegliere le rive dei laghi, i passi alpini, i boschi, la piazzetta periferica. E pazienza se non ci sono 50 persone, magari ce ne sono 10, ma quelle dieci si ricorderanno di te, e tu di loro.
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