Come strutturare una scaletta quando si suona in strada? Cosa vuole sentire la gente? Come fare ad attirare la loro attenzione e magari infilare nel repertorio qualche pezzo struggente che ci piace tanto senza annoiare nessuno? Il tour in Vespa insieme a Davide Taloni continua.
La strada è la strada. Non fa sconti.Una lunga ballatona in minore, per giunta inedita, ti può essere fatale. Un SUV in retromarcia può decidere di investirti all’improvviso. Una rondine magari non farà primavera, ma potrà decidere di fare i suoi bisogni, direttamente sulla tua testa. Il gestore di un locale nei pressi della tua postazione può decidere di installare appositamente una cassa rivolta verso di te e di mettere musica "tuz tuz" a palla e spazzare via te e i tuoi cinque watt di potenza dalla faccia della terra. Una... ok, basta così. Dovrei aver reso l’idea.
Tuttavia, l’esperienza in strada porta i suoi frutti.
Scaletta? Nessuna scaletta, piuttosto un elenco di brani, la sequenza la si decide al momento, in base alle "sensazioni" che si provano. Per esempio, se nei dintorni c’è un gruppo di tedeschi in vacanza, è il caso di sfoderare qualche brano allegro con chitarra e armonica. Perché? Il suono dell’armonica li attira in maniera pazzesca e in breve si trasformano in "pubblico" cominciando a battere le mani: "oh Iah, sì ankora preko!". Così si crea il clima giusto e finalmente posso sfoderare una delle mie tanto amate "ballatone in minore".
"Io canto quello che gli italiani vogliono sentirsi dire" disse recentemente in un’intervista una giovane cantante italiana di successo. Io preferisco essere onesto e, a parte gli scherzi, penso che l’importante in strada come sul palco è essere onesti con se stessi e con il pubblico. Così la custodia forse non si riempirà di monete, ma l’animo sarà molto più leggero.
Nel bene e nel male, i tuoi "simili" apprezzeranno, i tedeschi applaudiranno, altri ti malediranno... e le rondini...