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John Martyn: Bless The Music
John Martyn: Bless The Music
di [user #27043] - pubblicato il

Spesso sottovalutato, a volte dimenticato, John Martyn è considerato un vero innovatore nel suo campo, sperimentando l'uso complesso di effetti e di tecniche percussive e ritmiche sulla chitarra acustica quando questa era ancora considerata un semplice strumento d'accompagnamento folk.
Spesso sottovalutato, a volte dimenticato, John Martyn è considerato un vero innovatore nel suo campo, sperimentando l'uso complesso di effetti e di tecniche percussive e ritmiche sulla chitarra acustica quando questa era ancora considerata un semplice strumento d'accompagnamento folk.

La chitarra acustica, si sa, ha il suo fascino e tanti chitarristi elettrici per esempio si sono "convertiti" a questo strumento.
Di grandi chitarristi acustici è pieno il mondo, di tanti si parla o se n'è parlato, ma poco si sa, o poco si parla di Iain David McGeachy, meglio noto come John Martyn.

John Martyn, Scozzese DOC, nasce l'11 settembre del 1948 precisamente a New Maiden.
Inguaribile romantico capace di emozionare come pochi grandi artisti, il chitarrista e cantante John impara a suonare all'età di 15 anni influenzato da vari generi musicali tra cui Debussy, da uno dei suoi eroi chitarristici Davey Graham e da Clive Palmer, fondatore della Incredible String Band da cui imparerà un sacco di cose sulla musica e sulla chitarra.
La sua reputazione cresce rapidamente e così il giovane Martyn capisce che è giunto il momento di fare sul serio andando a esibirsi in rinomati folk club londinesi come il "Les Cousins" o il "Kingston Folk Barge" dove viene notato da Chris Blackwell che gli vale un contratto con la Island Records.

London Conversation, primo album a carattere folk, esce nel 1967. È composto perlopiù di semplici e innocenti canzoni e verrà ben accolto dalla stampa musicale dell'epoca.
The Tumbler, secondo album, esce nel dicembre del 1968 e vede comparire, accanto alle delicate canzoni folk, le prime influenze jazz grazie anche all'apporto del flautista Harold McNair.

John Martyn: Bless The Music

Nel 1969 sposa John Beverley Kutner, una cantante del Coventry che in quel periodo sta registrando per Joe Boyd dove John viene ingaggiato per essere il chitarrista di supporto di Beverley per le sessioni di registrazione, ma ben presto cominciano e registrare insieme dando alla luce durante l'estate del 1969 Stormbringer, primo album a nome di John e Beverley Martyn dove fa la sua prima comparsa l'Echoplex che utilizzerà per emulare il sustain del sassofonista Pharaoh Sanders nell'album Karma, e che sarà un'elemento chiave e costante per tutti gli anni '70 e oltre, abbinandolo a una tecnica chitarristica sopraffina basata sul fingerpicking in stile folk/blues, creando con la mano destra elementi percussivi rendendo il suono così unico e riconoscibile praticamente per tutta la sua carriera ricordandoci il The Edge degli anni '80 che cita anche come fonte di ispirazione.


The Road To Ruin è l'ultimo album a nome di John e Beverley Martyn, pubblicato nel novembre del 1970. Si verificano dei disaccordi con Joe Boyd sulla produzione, con Martyn che lamenta una carente spontaneità nel disco a causa delle numerose sovraincisioni.
Farà qui la sua comparsa, in "New Day", il Pentagle Danny Thompson contrabbassista jazz con il quale instaurerà una fruttuosa e duratura collaborazione musicale.
Gli album che vanno dal 1971 al 1975, quindi da Bless The Weather passando per i suoi capolavori assoluti Solid Air (da cui la title track dedicata all'amico e collega Nick Drake) e lo sperimentale Inside Out fino a Sunday Child, vengono considerati dalla quasi unanimità della critica dischi importantissimi, ma dai quali Martyn non ricaverà granché in termini di vendite a differenza degli anni ottanta, dove invece il suo nome diventerà più popolare grazie alla collaborazione con musicisti del calibro di Phil Collins ed Eric Clapton, in un periodo comunque minore della sua carriera.


Tornando alla sua produzione migliore (1971/75), i suoi due capolavori assoluti Solid Air e Inside Out che stanno tra Bless The Weather e Sunday Child dimostrano come Martyn abbia fatto della sua voce un uso "strumentale", usando il canto come un flusso di coscienza etereo, proprio come Tim Buckley che era un "navigatore delle stelle" trasformando parole in suoni sublimi.

A seguire una lista (non completa) delle chitarre, effetti e amplificatori usati.
Yamaha FG Series, inizialmente microfonata con microfono di fronte alla buca, sostituito subito dopo da un pickup DeArmond e un Barcus Berry a contatto posizionato dietro il ponte.
Intorno al 1972/73 ha scambiato la Yamaha FG con una Martin D28 anch'essa con il DeArmond e Barcus Berry.

John Martyn: Bless The Music

Alla fine degli anni '70 comincia a utilizzare sia in tour sia in studio una Guild D55, suonata anche per registrare Outside In.

Il DeArmond montato sulla Guild D55 viene collegato alla catena effetti, mentre il Barcus Berry viene collegato o all'ampli in uno dei due canali, oppure tramite una DI ai monitor.

John Martyn: Bless The Music

Nei primi anni '70 utilizza un amplificatore Fender Twin Reverb Silver Face, più un altro ampli Fender. Non è sicuro, ma forse un Vibrolux, dove collega una drum machine Korg utilizzata per esempio su brani come Small Hours o Anna.

Per quanto riguarda l'effettistica ecco una lista di quelli più usati:
- EH Big Muff,
- Gibson Maestro Booemerang Wah Wah/Volume
- MXR Phase 90
- Mu-Tron III Auto-Wah alimentato a 18v.
- Un Echoplex una EP2 posizionato sull'ampli, e un altro EP1 sul pavimento.

Il segnale quindi percorre quest'ordine:
De Armond - Maestro Boomerang Wah/Vol - Mu-Tron III - MXR Phase 90 - Electro Harmonics Big Muff - Echoplex EP1 - Echoplex EP 2 - Fender Twin Reverb.

Verso la fine degli anni '70 sostituisce il Fender Twin con un Music Man probabilmente l'HD 130 o l'HD 65. La Guild D55 è ancora in uso e aggiunge una Gibson SG con i P90 sostitutuendo però alcuni effetti come il Maestro Boomerang con un wah Vox, e utilizzando ora un Morley come pedale volume.

John Martyn: Bless The Music

L'uso del Mu-Tron III diventa più frequente dopo l'uscita di One World e vengono sostituiti (non del tutto) i due Echoplex con delay digitali: Korg SDD3000 prima, e Boss DD1 dopo, più un nuovo pedale volume Ernie Ball.
In seguito passa dalla Guild D55 alla Martin D28 sempre con il DeArmond e il Barcus Berry, e aggiunge, nel periodo con cui ha la band, una Tokai Stratocaster copia giapponese delle Fender, mettendo da parte la SG.

Modifica ulteriormente il set-up effetti che ora si fa più semplice ed è così composto:
- Ernie Ball Volume Pedal
- Il Big Muff è stato sostituito con un ProCo RAT
- Boss Delay DD1 o Echoplex
- Electro Harmonix Q-Tron.

Anche l' amplificatore subirà un cambiamento passando da un Peavey (Bandit 65?) a un Roland JC120.

John Martyn: Bless The Music

Spero di aver dato un po' di meriti a un grandissimo artista che molto spesso viene sottovalutato e dimenticato ma che invece è stato, nel mondo musicale e in particolare chitarristico, un pionere e innovatore.

John Martyn: Bless The Music
gli articoli dei lettori john martyn
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Un grande
di Rothko61 [user #32606]
commento del 09/07/2014 ore 13:30:47
Un grande, già poco conosciuto da noi, e oggi dimenticato.
Grazie per l'articolo.
Rispondi
Re: Un grande
di Claudio80 [user #27043]
commento del 09/07/2014 ore 14:58:49
Prego!!!mi sembrava il minimo che potessi fare per ricordare un'artista cosi importante!!
Forse avrei potuto scrivere di più, ma la sua musica toglie ogni dubbio sulla grandezza di questo grande musicista!
Rispondi
io lo conoscevo...
di f.n [user #3760]
commento del 09/07/2014 ore 14:22:52
per quanto non approfonditamente, e devo dire che è un gran piacere da ascoltare.
Grazie delle dritte!
Federico
Rispondi
Re: io lo conoscevo...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 09/07/2014 ore 15:01:57
Grazie a te che hai avuto il piacere di leggere queste mie righe!!
Sono sicuro che approfondendo la sua musica ti renderai conto di quanto fosse avanti!!
Un saluto!
Rispondi
articolo molto bello soprattutto per ...
di Mawo [user #4839]
commento del 09/07/2014 ore 18:40:23
articolo molto bello soprattutto per uno come me che non lo conosceva affatto...mentre scrivo sto ascoltando "Solid Air", da togliere il fiato per quanto è bella.
Ti ringrazio di cuore.
Rispondi
Re: articolo molto bello soprattutto per ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 09/07/2014 ore 20:55:38
Ciao! grazie di cuore a te, sono molto felice che questo articolo ti sia piaciuto,e sono convinto che ascoltando la sua produzione ti piacerà sempre di più!!
Io personalmente preferisco gli album dei 70, compresi i primi due del 67 e del 68; ma anche gli altri lavoro sono ovviamente belli.
Un saluto!
Rispondi
bellissimo articolo
di stefano58 [user #23807]
commento del 09/07/2014 ore 20:14:27
su un artista che amo da sempre , e che immeritatamente da sempre tento di imitare....
Ci ho provato anche io a ricordarlo tempo fa , e non bisogna mai smettere di farlo
vai al link
vai al link
Grazie ancora :-)
Rispondi
Re: bellissimo articolo
di Claudio80 [user #27043]
commento del 09/07/2014 ore 21:02:52
Grazie,
sono contento e orgoglioso che ti sia piaciuto; tra l'altro ricordo di aver letto i tuoi articoli che sono stati un motivo in più a spingermi a scrivere di questo grande artista che anche io come te amo, e tento di imitare studiando il suo stile applicandolo nei limiti del possibile ai miei brani e alle cover; ed è sempre grazie a lui e a Richie Havens che uso chitarre GUild!
Fin che posso porterò avanti il suo nome e la sua arte!!!
Un saluto!
Rispondi
Bravo
di rockbottom [user #14725]
commento del 10/07/2014 ore 08:15:23
E' bello leggere un articolo su John Martyn su queste pagine, oltretutto scritto sia con la passione dell'amante di musica che con l'accuratezza e i dettagli del tecnico, complimenti.
E' vero Martyn è stato sfortunato nei primi anni, ma più che altro la sua musica non era ruffiana o semplice come quella di altri cantautori. Non è un caso che il suo disco più famoso sia dedicato ad un altro sfortunato, Nick Drake... d'altronde devo ammettere che pure io l'ho scoperto molto tardi, solo pochi anni fa.
Rispondi
Re: Bravo
di Claudio80 [user #27043]
commento del 10/07/2014 ore 10:44:20
Grazie sono contento che anche a te sia piaciuto!
Io ho scoperto John Martyn qualche anno fa, e sinceramente in un primo momento non era scattato il famoso colpo di fulmine proprio perchè la sua musica iniziamlmente può risultare di non facile ascolto; ma subito dopo mi sono fortunatamente ricreduto ed ho iniziato veramente ad apprezzare un grande artista, dotato di una gran bella voce e di un chitarrismo veramente personale ed eccezionale.
Inoltre come ho scritto anche ieri è stato grazie a lui e Richie Havens che acquistai la Guild D55, e sempre grazie a John Martyn ho iniziato ad usare sopratutto con l'acustica il delay cercando di emulare alcune delle cose che faceva.
Quindi buon John Martyn a tutti!!!
Un saluto!
Rispondi
complimenti
di frankestrat [user #1278]
commento del 11/07/2014 ore 16:56:03
Splendido articolo! Ho conosciuto John Martyn nel suo periodo pop e devo dire che era grande anche in quel contesto almeno quanto i compari Collins e Clapton,

vai al link

ha ritroso sono arrivato ai capolavori di cui parli...un grande che ha influenzato tanti artisti diversi (non ultimo un nostro blues cantautore della vasca con pedaliera looper!)

Tra le sue chitarre aggiungerei una les paul gold top con p.90 che usava nei brani in solo quando lo vidi dal vivo

Ale
Rispondi
Re: complimenti
di Claudio80 [user #27043]
commento del 11/07/2014 ore 21:05:54
Ciao grazie mille!!!
Come già ho scritto a qualcuno ho provato a trasmettere l'amore per questo artista meglio che potevo.
Ora sto già pensando di scrivere un'altro articolo su qualcuno di nicchia!!!posso provare anche a scrivere il musicista che mi hai consigliato tu; ma mi devo documentare bene perché purtroppo non lo conoscevo...chiedo venia!!!:)
A presto saluti!!
Rispondi
P.S.
di frankestrat [user #1278]
commento del 11/07/2014 ore 17:00:26
Vista la tua bravura ci devi un articolo su un altro grande sconosciuto

Bruce Cockburn

vai al link
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