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Anti-feedback: cos'è e come funziona?
Anti-feedback: cos'è e come funziona?
di [user #32554] - pubblicato il

L'anti-feedback è un dispositivo elettronico irrinunciabile quando si suona con strumenti acustici a grandi volumi. Il suo funzionamento è semplice quanto efficace e sfrutta un'equalizzazione automatica e mirata per zittire la chitarra senza alterarne il timbro. Ecco come e quanto funziona.
L'anti-feedback è un dispositivo elettronico irrinunciabile quando si suona con strumenti acustici a grandi volumi. Il suo funzionamento è semplice quanto efficace e sfrutta un'equalizzazione automatica e mirata per zittire la chitarra senza alterarne il timbro. Ecco come e quanto funziona.

Ho in prova una coppia di Laney A1 Acoustic. Nel testare il tono dell'amplificatore, sono stato letteralmente rapito dalla qualità e immediatezza di funzionamento del filtro anti feedback di cui è dotato. Vediamo come funziona.
Il feedback è un loop incontrollabile (ma dipende anche dai generi) che si crea tra la fonte che emette il suono e quello che lo cattura. Cioè il monitor emette il suono, un microfono posto davanti crea l'innesco con conseguente esasperazione della frequenza più risonante. La chitarra si comporta allo stesso modo di un microfono.
L'archtop, che nel suo principio costruttivo è tra le chitarre da jazz quella dotata di maggior suono acustico, in quanto la sua progettazione dà grande spazio alla totale vibrazione del body. In particolar, modo il top arcuato (da qui il termine archtop) vibra amplificando il suono delle corde. Altra storia è il pickup, un trasduttore elettromagnetico che traduce in un segnale elettrico lo spostamento della corda nel campo magnetico prodotto dal pickup. Rimane un sistema diverso ma simile al funzionamento di un microfono vocale che, semplicemente attraverso lo spostamento di una delicata membrana, cattura la pressione sonora della voce (in realtà non tutti i microfoni funzionano così... ma sarebbe argomento per un altro articolo). Rimane alla base lo stesso tipo di problema: il feedback.

Anti-feedback: cos'è e come funziona?

Questo particolare suono alimentato da se stesso non solo è accettato, ma a volte anche voluto nel mondo della chitarra rock. Resta invece un grave difetto nel mondo acustico quindi della chitarra jazz hollowbody, semi-hollowbody e archtop, acustica folk flat top e chitarra classica. Una volta amplificate in situazioni live, tra monitor ai nostri piedi, amplificatore alle spalle, impianto per il pubblico in un ambiente che comporta un certo quantitativo di suono riflesso verso il palco, il feedback è tra i difetti più comuni e temuti nel mondo acustico.
Sicuramente una certa accuratezza nel posizionamento di se stessi nei confronti del monitor può migliorare la situazione. Inoltre, se pensiamo che il feedback è l'esasperazione di una certa frequenza, con un accurata equalizzazione si può ulteriormente limitare il problema. Rimane l'ambiente in cui si è immersi, o meglio il modo in cui lo spazio che ci circonda influisce sul nostro suono, sopratutto se amplificato da qualche migliaia di watt.
Un filtro anti-feedback è tarato per agganciare la frequenza con il maggior picco di risonanza, limitando il controllo di Q ad agire su pochissimi Hz. Questo controllo agisce appunto su quale frequenze lavorare e, se pensiamo che lo spettro sonoro è composto da 20mila frequenze distinte, togliere una o poco più frequenze dall'intero spettro non dovrebbe essere influente più di tanto.
Quindi, oltre ad agire su un numero strettissimo di frequenze, questo filtro abbassa drasticamente il volume della frequenza prescelta con la semplice rotazione del relativo controllo.


Come si può vedere nel video, mi sono posizionato a circa 30/40 cm dall'amplificatore, soluzione alquanto improbabile, ma utilissima per ottenere feedback immediati e ululanti quanto basta.
Indubbiamente un passaggio sonoro così drastico, una volta innestato l'anti-feedback crea la sensazione di impoverimento del suono, effetto psicologico che involontariamente ci fa cascare nel "più era meglio". In realtà la sensazione è di totale intelligibilità e definizione di tutte le note sul manico. Sgranando accordi di ogni specie e diteggiatura si avverte, e si aggiunge il beneficio di grande definizione senza perdere in tono e dinamicità.
Testando il tutto a questa distanza mi è successo di togliere completamente il feedback generato da un
D7/#9 al quinto tasto, e ritrovarmi l'innesco sul G13 al terzo tasto, difetto immediatamente cancellato nel momento in cui ho semplicemente posizionato l'amplificatore per terra dove normalmente dovrebbe essere.
L'amplificatore Laney A1 suona alla grande con l'archtop e il filtro anti-feedback funziona egregiamente, ma sicuramente al prossimo live non me lo piazzerò a trenta centimetri!

Anti-feedback: cos'è e come funziona?
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