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Come funzionano Presence e Resonance
Come funzionano Presence e Resonance
di [user #24557] - pubblicato il

Il tonestack di un amplificatore ha pochi segreti per i chitarristi, ma controlli come Resonance e Presence sono ancora in grado di mettere in crisi molti malati del suono. Ecco come funzionano e come conviene utilizzarli per una resa ottimale.
Il tonestack di un amplificatore ha pochi segreti per i chitarristi, ma controlli come Resonance e Presence sono ancora in grado di mettere in crisi molti malati del suono. Ecco come funzionano e come conviene utilizzarli per una resa ottimale.

Salve accordiani, la calura si fa sentire, oggi come negli altri giorni, ma non mi impedirà mai e poi mai di suonare, magari con il mio bel valvolare, magari ancora tirato a manetta, ora che i dintorni sono meno popolati. Sarà il caldo, sarà il sole, sarà la maggior disponibilità di tempo per la mia personale ricerca sonora, fatto sta che continuo a domandarmi: a cosa possono servire i controlli denominati Presence e Resonance presenti sulla maggior parte dei nostri amplificatori?
Se il Presence cercando un po' in rete viene spiegato, anche se in maniera alquanto confusa, mettendolo in relazione con le frequenze alte (non è che serva poi a tanto dire così), il Resonance invece è assolutamente bistrattato, ghettizzato, non considerato. Insomma, poverino!
Concludendo, qualcuno potrebbe per favore far chiarezza sull'utilizzo di questi controlli? A cosa servono, come possono influire sul suono che cerchiamo di scolpire e tirar fuori dal nostro ampli e come interagiscono con la normale equalizzazione?

Come funzionano Presence e Resonance

Risponde Pietro Paolo Falco: i controlli di Presence e Resonance vengono spesso indicati come dei valori addizionali alle normali manopole di alti, medi e bassi, per gestire rispettivamente la messa a fuoco di alti e di bassi. Se dal lato elettronico è sbagliato accomunare Presence e Resonance al tonestack, sul lato funzionale può aiutare a capire a cosa servono.
Il tonestack, ovvero i classici controlli di bassi, medi e alti, è composto da filtri che riducono o amplificano (se si tratta di un circuito attivo) diverse bande di frequenza. Si tratta di una classica equalizzazione e può essere gestita da un semplice controllo di Toni, due bande per bassi e alti, tre per bassi, medi e alti o anche più, basti pensare agli slide Mesa Boogie. Generalmente, il tonestack agisce nello stadio di preamplificazione e, negli amplificatori a più canali, è possibile trovarne uno per ogni canale.
Resonance e Presence, invece, sono dei circuiti diversi che funzionano per il cosiddetto "feedback negativo". Senza scendere nel tecnico, prelevano segnale dal finale e per questo vengono considerati dei controlli "master", ovvero che agiscono sull'output generale dell'amplificatore.
Il feedback negativo è un particolare espediente elettronico utile a regolare la risposta dell'amplificatore. Consiste nell'inviare una parte di segnale in uscita dal finale di nuovo al preamplificatore (il che, attenzione, non vuol dire "all'ingresso dell'amplificatore") con fase invertita. Si genererà così una cancellazione di fase che ridurrà in parte il segnale. In soldoni, diverse regolazioni determineranno la propensione alla distorsione e una regolarità o meno dei toni.
Resonance e Presence partono dal concetto di feedback negativo e sono composti da dei filtri per cui non vanno a sottrarre indiscriminatamente tutto il segnale, ma solo una banda di frequenze. Di nuovo in soldoni, il Resonance può rendere il suono gonfio e ingolfato o secco e definito sulle basse, mentre il Presence può far emergere dal mix la chitarra con maggior facilità, se richiesto.
Va comunque precisato che esistono delle eccezioni, amplificatori in cui Presence e Resonance funzionano come normali controlli di tono che alterano delle precise frequenze (che variano di modello in modello) per rincorrere uno scopo simile.
Solitamente Resonance e Presence risultano utili per regolazioni di fino e per adattare la risposta dell'amplificatore all'ambiente e al volume (generalmente, a volumi maggiori è più facile avvertire il loro intervento). Un consiglio può essere di usarli per adattare il proprio suono di sempre alle diverse situazioni, agendo su di essi anziché sul tonestack quando ci si trova su un nuovo palco.

Come funzionano Presence e Resonance
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