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Conta di più l'ampli o la chitarra?
Conta di più l'ampli o la chitarra?
di [user #32554] - pubblicato il

Quando si è alla ricerca di un suono specifico che non si riesce a ottenere con la propria strumentazione, conviene leggere le offerte di nuove chitarre o pensare a un cambio di amplificatore? Quanto riesce a risultare credibile una Jem su un ampli da jazz, e una archtop su un Marshall? Abbiamo voluto scoprirlo.
Quando si è alla ricerca di un suono specifico che non si riesce a ottenere con la propria strumentazione, conviene leggere le offerte di nuove chitarre o pensare a un cambio di amplificatore? Quanto riesce a risultare credibile una Jem su un ampli da jazz, e una archtop su un Marshall? Abbiamo voluto scoprirlo.

Mi sono chiesto se quest'estate mancata potesse influenzare malsane comparative per veri nerd della chitarra. Resta il fatto che, in uno scambio di vedute con il buon RozzoAristocratico, è venuta fuori una prova che sembra uscire da BanzaiTV.
In pratica, vista la natura eterea e impalpabile del suono, il paragone è stato come prendere una poderosa Ferrari per farci un giro su sterrato in mezzo ai boschi, e viceversa mettersi alla guida di un Jippone attrezzato di tutto punto per cercare di competere con una fuoriserie su una pista di lucido asfalto. È semplicemente scorretto in tutti e due i casi, ma sapere com'è ha sempre il suo perché, passatemi l'involontaria rima.

Conta di più l'ampli o la chitarra?

Per la prova, mi sono armato di una Gibson Herb Ellis 165 e di un'Ibanez Steve Vai 555 alla quale è stato cambiato il corpo (sostituito con uno della 470 o forse 770, ricordo che era sempre in tiglio americano), distrutto dopo dieci anni di live e un po' troppi sollevamenti per la leva. Il body originale si era crepato in corrispondenza delle viti che rendono basculante il ponte, ho poi fatto "scaloppare" la tastiera fino al 12esimo tasto e il ponte originale è stato sostituito con il Lo-Pro Edge montato di serie sulla 777.

Passando dall’altra parte del confronto chitarra-ampli, troviamo un Laney A1: è stato la mia scelta perché è un amplificatore formidabile per il suono acustico, ci sta perfettamente con la semiacustica e ovviamente con la chitarra acustica o classica. La voce ne esce decente e graziosa come anche il basso e la tastiera.
Compagno sul ring, entra in scena anche un Marshall JTM. L'amplificatore appartiene a una serie vintage, quindi pronunciata per natura sulle medie e scarica di basse rispetto a serie come la JCM. Le caratteristiche sonore sono pressoché inverse rispetto al Laney.

Conta di più l'ampli o la chitarra?

Sull'A1, la solid body esce bocciata per quello che viene abitualmente considerato il suo clean. In questo caso, con la Vai ho ottenuto dei bassi un po' eccessivi ma molto lineari e sopratutto delle frequenze acute, quindi le prime tre corde della chitarra, con un tono che mi ricorda i live del grande Tuck Address, dove non usa amplificatore ma passa semplicemente da un preamplificatore, poi in un equalizzatore e in ultimo entra nell'impianto diretto. Acquisii lo stesso suono come esperienza oltre vent'anni fa, studiando con Joe Diorio che predilige lo stesso sistema: diceva sempre che il suono lo devi avere nella testa, e così facemmo diverse lezioni dentro un monitor live, altre con un cassa Montarbo e così via, ma sempre con il suo suono scolpito da un equalizzatore che metteva tra la chitarra e quel che trovava.

Nel caso della prova in questione, da un lato viene fuori che la credibilità tra chitarra jazz e chitarra rock stia più nell'ampli. La Vai si è scurita troppo sulle frequenze basse nel Laney, viceversa in un ampli rock la Gibson tende a "spernacchiare" sulle medie. Tutto questo sempre pensando ovviamente a un suono jazz, perché poi semplicemente si arriva al giusto suono e non al suono giusto, quindi ho limitato volontariamente questa prova a un solo suono/stile.

Conta di più l'ampli o la chitarra?

Personalmente, d'istinto ho un po' storto il naso: dopo anni di volontaria ma anche involontaria educazione d'ascolti più o meno raffinati e ricercati, mischiare tutto è stato a tratti destabilizzante, ma anche divertente tanto quanto parlare dopo aver inalato l'elio racchiuso nei palloncini che si comprano alle fiere.

Per gioco, ho provato per qualche istante la 165 con il canale distorto del Marshall portando il gain a tre quarti. Avendo montato corde lisce in acciaio .012/.052, senza contare l'influsso del pickup Gibson 490R al manico e la natura hollow body dello strumento, il risultato era simile a quello di una Ferrari impantanata in un guado profondo cinquanta centimetri durante un giro in uno sterrato. Ha prodotto una distorsione malsana, ingolfata e intrattabile almeno alle mie orecchie collegate alle dita.
Per carità, la semiacustica in crunch è una cosa, ma se si parla di una pura hollowbody con tanto di unico pickup il discorso cambia. La chitarra è pensata per un suono rigorosamente clean grosso e se vogliamo grasso, dove le saturazioni potrebbero raggiungere al massimo un leggero crunch, comodo per tenere testa al poderoso suono di un combo di fiati da cui uscire pulita e robusta.

Un discorso a parte va fatto sull’altra chitarra in questione. La reattività dell'Ibanez nel Laney per acustica giova sicuramente alle frequenze medio alte, confezionando un suono molto particolare se si pensa a una parte funky, ma in generale il tutto è sovrastato dalle frequenze basse tanto scure e cupe. Apparentemente fanno il loro lavoro, ma sono sicuramente difficili da controllare e quantomeno a tratti poco intellegibili anche se sempre scolpite e lineari.

La Gibson trova la sua giusta dimensione e tono naturale nel Laney, mentre nel Marshall l'esubero delle frequenze medie e relativo scavo sulle basse fanno un suono quasi innaturale nell'accompagnamento in quanto un po' troppo spigoloso per il plettro. Cerco subito di accompagnare con le dita adattando il tocco, avverto comunque minor disponibilità di sfumature e dinamiche.
Nel solismo, risulta semplicemente sovraesposto. Viene a mancare la morbidezza sulle frequenze acute, che risultano così a tratti quasi fastidiose e comunque pungenti.


Va da sé che su Banzai TV ho visto giapponesi fare le peggior cose proporzionatamente alla voglia di stupire sperimentando l'inverosimile.
Probabilmente, alla maggior parte dei chitarristi non verrebbe mai in mente di acquistare un Marshall se si suona jazz e si possiedono solo semiacustiche, viceversa allo shredder incallito tra valvole e distorsori non verrebbe mai in mente di comprarsi un ampli per ottenere un ottimo suono acustico da strumenti acustici, ma forse a tutti e due resterebbe semplicemente la curiosità di poter sapere come suona.

Due giorni dopo aver girato il video, riascoltandolo, provo per qualche istante la stessa sensazione che si prova al risveglio dopo un sogno di quelli incasinati con tutte le cose fuori posto. Sento le macro differenze percepite durante la registrazione più lievi e attenuate, come se fosse l’intenzione nell’ottenere un sound jazz credibile a sovrastare sia le chitarre sia gli amplificatori, ma poi mi risveglio e ancora mi chiedo: ma conta di più la chitarra o l’amplificatore?

Conta di più l'ampli o la chitarra?
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