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Sei sfumature di Treble Bleed
Sei sfumature di Treble Bleed
di [user #17844] - pubblicato il

Il Treble Bleed è una modifica semplice ed economica per prevenire la perdita di alte frequenze durante il roll-off del volume della chitarra. A diversi componenti corrispondono però più sonorità, e progetti differenti hanno esiti vari. Ecco all'opera sei configurazioni di Treble Bleed.
Il Treble Bleed è una modifica semplice ed economica per prevenire la perdita di alte frequenze durante il roll-off del volume della chitarra. A diversi componenti corrispondono però più sonorità, e progetti differenti hanno esiti vari. Ecco all'opera sei configurazioni di Treble Bleed.

Quella del Treble Bleed è una modifica piuttosto comune tra i chitarristi. Alcune chitarre, come le PRS e certe Ibanez, escono di fabbrica con un circuito del genere già a bordo, mentre per la maggioranza degli strumenti in commercio non resta che armarsi di condensatori, resistenze, un saldatore e voglia di sperimentare.
Tirarsi su le maniche è fondamentale per essere soddisfatti del risultato. Sebbene la modifica sia estremamente semplice, infatti non è detto che i valori dei componenti suggeriti dai canali "ufficiali" soddisfino dita e orecchie e potrebbe essere consigliabile armeggiare un po' fino a trovare l'equilibrio ideale.
Il circuito del Treble Bleed è un semplice filtro passivo e può essere realizzato da chiunque abbia un saldatore, un po' di stagno e un minimo di pazienza per fare un lavoro pulito.
Il funzionamento del filtro e le versioni più diffuse del circuito sono in questo articolo. Di seguito si andranno a realizzare le modifiche proposte da Seymour Duncan, da Kinman e quella cosiddetta "semplice".
Per le prime due vengono utilizzati una resistenza e un condensatore, mentre per la terza basta un condensatore.

Sei sfumature di Treble Bleed

I componenti scelti
I valori consigliati per i componenti sono indicati nell'articolo già linkato qualche rigo più in alto. Per i test di questo articolo saranno invece utilizzati dei componenti volutamente diversi, condensatori fuori scala per estremizzare l'effetto Treble Bleed e le differenze tra le varie configurazioni. Non ultimo, alcuni dei condensatori adottati per uno dei test provengono semplicemente dalla classica scatola degli scarti, quindi in parte la selezione è anche dettata dal caso.
La chitarra adoperata per la prova è una Squier Cabronita, comoda per modifiche on the fly grazie al coperchio dell'elettronica sul retro che permette di agire "a cuore aperto" sul circuito. Inoltre, la chitarra non ha controlli di tono che avrebbero potuto inserire altre variabili nell'equazione ed è, per sua natura, piuttosto incline al fenomeno di incupimento a cui si intende porre rimedio con un Treble Bleed.

Modifica semplice, Duncan e Kinman
Le tre configurazioni più famose di Treble Bleed prevedono nell'ordine l'uso di un solo condensatore, di un condensatore e di una resistenza in parallelo, di un condensatore e di una resistenza in serie. Tutti i componenti vengono saldati direttamente sul potenziometro del volume, tra il pin centrale e quello da cui proviene il segnale dei pickup.

Sei sfumature di Treble Bleed

La resistenza adottata per la modifica Duncan e per la Kinman misura 100KOhm, vicina ai valori consigliati dai progettisti. Il condensatore impiegato per il confronto tra Duncan, Kinman e progetto semplice, invece, misura 2,2nF contro un valore consigliato compreso tra 1 e 2nF.

L'effetto ottenuto montando il solo condensatore è senza dubbio il più evidente, forse anche troppo man mano che si abbassa il volume. Con l'aumentare della resistenza, infatti, la frequenza di taglio del filtro cala e la porzione di alte frequenze recuperate si allarga. Complice l'adozione di un condensatore troppo elevato di valore, a bassissimi volumi la chitarra diventa davvero troppo presente. Va comunque segnalato che, a parità di posizione del potenziometro, la Cabronita in configurazione di fabbrica risultava già muta laddove con il Treble Bleed offre ancora un certo volume.
Aggiungendo la resistenza in parallelo, questa va a sommarsi a quella del potenziometro. Similmente a come accade all'impedenza di due altoparlanti in parallelo, la resistenza risultante è inferiore a ognuna delle due resistenze in ballo (quella del potenziometro e quella aggiunta). Questo modifica l'equazione e fa innalzare la frequenza di taglio. Il Treble Bleed risulta quindi meno invadente, più vicino al risultato che si avrebbe con un solo condensatore più piccolo ma con una corsa lungo il potenziometro differente.
Interponendo la resistenza in serie tra il condensatore e il potenziometro nella modifica Kinman, quello che realizziamo è fare in modo che meno segnale passi attraverso il Treble Bleed. Il risultato è più dolce e delicato, sembra conservare una certa gamma di frequenze basse verso fine escursione del potenziometro, laddove prima apparivano coperte dalle troppe acute. L'effetto somiglia a quello di un controllo "blend" posto a metà. Un suggerimento può essere sostituire la resistenza con un trimmer, in modo da avere realmente la possibilità di miscelare il segnale originale con quello filtrato dal Treble Bleed.


Condensatori a confronto
Risultati diversi per sonorità e corsa del potenziometro si ottengono cambiando i valori in gioco. Un condensatore dal valore più elevato estende verso il basso il range di frequenze acute recuperate dal Treble Bleed. Ovvero, più sarà alto il suo valore, più evidente sarà l'effetto e interesserà dapprima solo le frequenze altissime, poi alte e dopo ancora medio-alte…
Per semplificare il test, il confronto è stato fatto con il circuito semplice, composto dal solo condensatore.

Sei sfumature di Treble Bleed

La scatola degli scarti in questo caso ha offerto:
- un condensatore in Mylar (poliestere) da 2,2nF simile al celebre Orange Drop, con tolleranza del 10%
- uno di pari valore in polistirene recuperato da una radio d'epoca. La tipologia è apprezzata per l'alta qualità e la bassa tolleranza, che qui misura solo il 5%. Alcuni, probabilmente a torto, considererebbero questo condensatore "vintage"
- uno plastico da 2,7nF
- uno vergognosamente superiore ai valori consigliati, da 4,7nF.

Attenzione: a causa dei codici non standardizzati usati dai vari produttori di componenti elettronici, la mia interpretazione dei valori dei condensatori potrebbe anche contenere degli errori, in particolare considerando che si ha a che fare anche con oggetti usciti di produzione molto tempo fa (vedi quello in polistirene).
Se in fase di progettazione sarebbe importante conoscere esattamente ciò che si ha tra le mani, nella sperimentazione sfrenata ci si può concedere leggerezze simili: nella peggiore delle ipotesi, si scopriranno sonorità che altrimenti non ci si sarebbe mai spinti a toccare e ci si troverà ad adottare quel nuovo componente, qualunque esso sia.


L'impressione è che il polistirene, a parità di valore con il simil Orange Drop, restituisca una sonorità più stridula a bassi volumi. Va detto che, nelle attuali configurazioni, la Cabronita ha un suono bello aperto già di suo e, in condizioni normali, i toni sarebbero stati regolati diversamente, tali da risultare sicuramente meno sgradevoli durante il roll-off. Ma già che si è in sede di test, abbondiamo. È lecito pensare che sia proprio la qualità superiore del vecchio condensatore a far passare con maggior vigore gli acuti… oppure è solo vecchio.
Il piccolo condensatore da 2,7nF, economico e dalla capacità leggermente più alta, non offre gli stessi picchi acuti. Appaiono forse un po' compressi, complice magari la registrazione e forse anche la qualità non eccelsa del componente. Suona di sicuro in modo diverso rispetto allo pseudo Orange Drop e anche al fantomatico pezzo "vintage" (tra mille virgolette). Se suona meglio o peggio, però, è tutto da stabilire.
Ultimo nella fila, il condensatore da 4,7nF offre dei risvolti interessanti. Nel roll-off il suono non si assottiglia mai eccessivamente e anche con il volume quasi a zero non infastidisce all'ascolto, sembra invece dare un suono più nasale. L'idea è che, con un valore così elevato, la frequenza di taglio sia andata a interessare la banda dei medi fino a ricordare alla lontana il sound privo di bottom end di due pickup con fase invertita. Di fatto, con il potenziometro della Cabronita a metà valore (125KOhm su 250KOhm totali), la frequenza di taglio è di soli 271Hz. In pratica vengono tagliati solo i bassi. In questo caso parlare di Treble Bleed puro potrebbe essere inesatto, ma il timbro ottenuto non stona affatto con la Telecaster. Fateci un pensiero.

Sei sfumature di Treble Bleed

Cosa cambia in pratica
Particolare comune a tutte le configurazioni, per chi non avesse notato: il volume perso durante il roll-off, mentre il suono si pulisce dalla distorsione, è minimo rispetto a quello a cui bisogna rinunciare per "pulire" la chitarra senza Treble Bleed installato. In realtà, il segnale cala in maniera simile, ma la presenza di maggiori acuti fa sì che la saturazione sparisca mentre la percezione di volume resti, e con essa la presenza nel mix. Niente male se si intende gestire i livelli di distorsione sul palco solo con il potenziometro del volume.

La presenza di alte frequenze anche con il volume a metà apre un nuovo panorama di possibilità: un booster attivo comincia a sembrare superfluo e si comincia a guardare al potenziometro come un controllo a doppio senso, anziché solo sottrattivo. Se finora l'istinto ha portato a suonare sempre al massimo, calando il volume solo quando bisogna nascondersi un po' nel mix, ora si può provare a tenerlo sempre verso la metà, godendo di una maggior saturazione e ricchezza sonora man mano che lo si apre, quasi fosse un controllo attivo.

Inoltre, seppure in maniera differente a seconda dei circuiti e dei valori adottati, la corsa del potenziometro del volume cambia. Se avete una chitarra che passa dal pieno volume a un suono minuscolo in pochi gradi di rotazione per poi crollare nel silenzio su tutto il resto dell'escursione della manopola, fatevi un regalo: comprate un condensatore a lenticchia da pochi centesimi con un valore intorno a 1nF, provate ad applicarlo sul potenziometro del volume come descritto in precedenza (anche senza saldarlo, incastratelo sui pin avvolgendovi i suoi terminali) e riprovate. Quello che sentirete potrebbe anche piacervi.

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Link utili
Realizzare un Treble Bleed
Squier Cabronita with Bigsby
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