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Gibson ES-165 Herb Ellis: ormai un pezzo di storia
Gibson ES-165 Herb Ellis: ormai un pezzo di storia
di [user #32554] - pubblicato il

Una archtop è per sempre, direbbero alcuni. Mettersi accanto una ES-165 Herb Ellis vuol dire contare su uno strumento in grado di offrire anni di felicità, sempre affidabile ma tutt'altro che moderno. Un pezzo di storia del genere ha i suoi lati positivi, ma anche innegabili limiti.
Una archtop è per sempre, direbbero alcuni. Mettersi accanto una ES-165 Herb Ellis vuol dire contare su uno strumento in grado di offrire anni di felicità, sempre affidabile ma tutt'altro che moderno. Un pezzo di storia del genere ha i suoi lati positivi, ma anche innegabili limiti.

Non posso negare il personale coinvolgimento emotivo nello stendere un articolo in cui presento la bellissima Gibson ES-165 Herb Ellis di cui sono il felice possessore.
Acquistata oltre quindici anni fa, è stata per tanto il mio primo strumento con centinaia di live di cui tanta gavetta in ristoranti per compleanni e matrimoni. Ne abbiamo viste tante.
Non potrei farne un test oggettivo, ma di contro so elencarne pregi e difetti con minuziosa dovizia.
Sono venti i tasti su cui faccio scorrere una muta Galli Strings Jazz Flat .012/.052, la tastiera è in palissandro e manico -anzi manicone- vecchio stile, grosso ma preciso e scorrevole.
Tre per lato sono ovviamente le meccaniche, Grover dorate e auto lubrificate, un po' lente nell'escursione ma precise nel loro lavoro. Un solo pickup al manico decreta la natura profondamente jazz di questo strumento. Senza orpelli, un tono e un volume chiudono i semplici controlli.

Gibson ES-165 Herb Ellis: ormai un pezzo di storia

Cominciando con i difetti, fastidiosi feedback subentrano molto facilmente. Bisogna lottare con l'equalizzatore e con la posizione dell'ampli o dei monitor. Ho leggermente risolto il problema tappando le buche a effe con della carta bi-adesiva trasparente, quella per coprire i libri per capirci.
Un altro elemento degno di nota, che per la natura dello strumento non ritengo un vero difetto ma una semplice caratteristica, è quella di essere una chitarra piuttosto "lenta". Il manico spesso, abbinato a corde di grosso calibro e a un'action generosa al punto di poter ottenere il massimo del volume, il tutto facendo scorrere le dita su una testiera di vecchia scuola, non ne fanno certo una macchina da corsa.
Paragonarla a una archtop moderna sarebbe come mettere a confronto la Stratocaster del '56 del signor Biraghi con la Giannina Ibanez da purista dello shred del buon Rojatti: è semplicemente impensabile sotto la maggior parte dei punti di vista.
La ES-165 devi impugnarla come le corna del toro per ottenere suoni forti e sopratutto fermi. Ho paragonato il suono di questa chitarra a un pianoforte ben accordato: esattamente come un piano, la Herb Ellis ha un suono deciso, grosso e sempre presente, preciso nella totalità delle note che può emettere e, nello stesso tempo, accarezzandola sa regalare meravigliose sfumature e sfiziosi colori, che in realtà sempre dalle proprie mani escono.
In fondo, se devi affrontare un lungo viaggio a bordo di una maestosa Bentley, cerchi la morbidezza e il confort al di là della velocità di punta che una Mustang saprebbe regalare, a discapito però di un viaggio tutt'altro che comodo.

In ultimo, l'uscita del pickup è impressionante. L'humbucker Gibson 490R sviluppa molti bassi, che tendono a saturare con facilità. Si può solo intervenire scaricando il gain, ma come controindicazione la dimensione sonora generale dello strumento si rimpicciolirà di un poco. Inoltre è necessario un po' di tempo per equalizzare dignitosamente questo strumento, indipendentemente dall'ampli che si sta usando. In questa prova ho utilizzato il Laney A1, dove ho scaricato i bassi di circa 2 dB, mentre il resto è Flat, senza controllo di feedback e con l'aggiunta di un riverbero dalla Zoom G3.


Ora dovrei parlare dei pregi, ma rischierei un elenco lungo tanto quanto tutti i brani che ci ho suonato. Semplicemente non mi stancherei mai di suonarla quando la imbraccio.
A volte mi capita di sognarla di notte e, quando mi sveglio, ci passo di fianco e le strizzo un occhio perché non è rimasta nel sogno!

Gibson ES-165 Herb Ellis: ormai un pezzo di storia
chitarre semiacustiche es165 herb ellis gibson
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wow!
di svizzero [user #4516]
commento del 31/08/2014 ore 09:08:04
che gioiello! un sogno!
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Corbezzoli che bel suono! Quando ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 31/08/2014 ore 10:47:01
Corbezzoli che bel suono!
Quando fai lo walking bass sembra quasi un contrabbasso!
Guardando le tue chitarrone mi son sempre chiesto quanto son dure.
Magari è solo un'impressione, ma da quanto dici di questa, mi sa che non è del tutto sbagliata.
:-)
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:-) ...
di giambu [user #4070]
commento del 31/08/2014 ore 12:43:30
:-)
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Bella!
di bobbe [user #36282]
commento del 31/08/2014 ore 18:51:01
che bella chitarra... e tu sei molto bravo!
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Me ne capitò una qualche ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 31/08/2014 ore 20:29:25
Me ne capitò una qualche anno fa,ad un bel prezzaccio,ma dopo provata,non mi piacque molto.....
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Ce l'ho!
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 02/09/2014 ore 19:28:57
Ne ho una in casa da luglio, ritirata in permuta. Non posso che confermare quanto ha detto Paolo. Aggiungo che ha un notevole volume unplugged (corde Dogal flatwound 0.12), decisamente più "viva" delle varie 175 che mi è capitato di provare (pare che quelle anni '60 siano migliori, ma non ne ho mai avuta una tra le mani), ed anche... della L-4. Questa cosa mi ha sorpreso. Devo dire però che il test con il pedale ABY (due chitarre sullo stesso amp) mi fa preferire di "un qualcosina" la L-4, che ha un timbro più "legnoso" ed è leggermente più aperta sugli acuti. Ci sta peraltro che le differenze siano dovute al tipo ed alla posizione del pick-up, più vicino al manico nella L-4, e dal piano armonico massello. Se dovessimo considerare il rapporto qualità/prezzo (tanto del nuovo che dell'usato) la scelta andrebbe invece sulla 165. Concludo facendo outing di una cosa che continuo a non spiegarmi: quelli della Gibson cosa si ostinano a mettere il pickup al ponte quando non ho ancora visto uno che lo usi, me compreso, tanto che si tratti di 175, L-4, L-5, super 400 ecc. ecc.?
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Re: Ce l'ho!
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2014 ore 19:41:25
li mettono per quei pochi rocchettari, tipo me, che le comprerebbero non per farci il jazz ... :-)
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Mi piace
di gigswiss [user #35314]
commento del 02/09/2014 ore 21:42:5
Mi piace tantissimo la chitarra e mi piace come la suona Paolo. Apprezzo sempre i contenuti scelti per i suoi articoli e ammiro la sua capacità di esprimere i pensieri con un linguaggio da professionista della scrittura.
Rispondi
Quando si dice...
di paoloanessi [user #32554]
commento del 02/09/2014 ore 22:12:5
Ciao a tutti e grazie per i complimenti :)

In realtà la chitarra è molto bella e suona talmente bene....
come ad esempio quando si dice: Che suona da sola!!

Ecco, è proprio quel caso li :-D

Per Giovanni e per tutti "i curiosi con le orecchie" ecco un esempio di utilizzo direi non prettamente jazz della chitarra semiacustica: vai al link

E come sempre: buona Musica!!

PaoloAnx
JazzRock
Rispondi
Re: Quando si dice...
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 03/09/2014 ore 21:57:08
Non avrei mai pensato!... Ma non è che ha invertito il selettore? ;-)))
Rispondi
di bend_it [user #29446]
commento del 01/12/2015 ore 14:08:35
Ecco qui la mia: vai al link
Rispondi
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