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E' tutta una questione di intervalli
E' tutta una questione di intervalli
di [user #24327] - pubblicato il

Mettiamo le triadi sotto la lente del microscopio. Cambiandone la disposizione delle note e dilatandone le diteggiature ci imbatteremo in sonorità più moderne e originali. Un ottimo studio per padroneggiare nuove sonorità, esplorare la tastiera e affinare tecnica e coordinazione. In cattedra l'accordiano Alessandro Cossu.
Mettiamo le triadi sotto la lente del microscopio. Cambiandone la disposizione delle note e dilatandone le diteggiature ci imbatteremo in sonorità più moderne e originali. Un ottimo studio per padroneggiare nuove sonorità, esplorare la tastiera e affinare tecnica e coordinazione. In cattedra l'accordiano Alessandro Cossu.

Tornati dalle vacanze direi che la cosa migliore da fare è quella di riprendere da dove abbiamo lasciato l'ultima volta per parlare ancora un po' delle triadi in forma lata.
Anche se si tratta di un’affermazione piuttosto ovvia, in ultima analisi quello che siamo soliti definire musica si riduce ad una serie di intervalli organizzati secondo una particolare successione melodica/armonica. Se prendiamo in considerazione la triade di C maggiore questa sarà sempre formata dalle note C-E-G, ma la loro successione e disposizione su diverse ottave permettono di dar vita a un gran numero di risultati differenti, ognuno definito da un particolare rapporto nel tempo (melodia) e nello spazio (armonia). In questo caso, trattando solamente l’aspetto melodico/armonico lascio volutamente da parte l’aspetto ritmico che rappresenta un’altra questione.
Perché allora non continuare il discorso sulle triadi late iniziato qualche tempo fa con un breve riepilogo che ne metta in evidenza la struttura intervallare mostrandone allo stesso tempo il rapporto con la relativa forma stretta? 
E' tutta una questione di intervalli

Tra parentesi la tabella indica i gradi dell’accordo, con la nota al basso raddoppiata all’ottava superiore. Nella forma lata terza e ottava vanno intese più propriamente come decima e quindicesima e la nota al basso viene raddoppiata a due ottave di distanza. 
Quello che si evidenzia è che ogni triade nella sua forma stretta è ottenuta attraverso la sovrapposizione di due terze (maggiori o minori) e di una quarta (giusta, aumentata, diminuita) con cui raggiungere l’ottava superiore, mentre nella forma lata a sovrapporsi sono invece due seste e una quinta. Gli intervalli sono cioè invertiti: nella triade maggiore la successione 3 - ♭3 - 4 della forma stretta diventa ♭6 - 6 - 5 letta però al contrario. 

E' tutta una questione di intervalli

Con il successivo esempio passiamo ad armonizzare la scala di C maggiore utilizzando tutte triadi late allo stato fondamentale e sviluppandole orizzontalmente sul manico.

E' tutta una questione di intervalli


In questo caso l’arpeggio inizia con una quinta (gradi 1 e 5 della triade) tra quarta e quinta corda, seguita da due seste (gradi 5 e 3 tra quarta e seconda corda e gradi 3 e 1 tra seconda e prima corda).
Facciamo ora la stessa cosa utilizzando tutte le triadi in primo rivolto. Partiamo sempre dalla nota C, che questa volta rappresenta la terza di Am. 

E' tutta una questione di intervalli


Gli intervalli sono ora una sesta (gradi 3 e 1) tra quinta e quarta corda e ancora una sesta (gradi 5 e 3) tra seconda e prima corda, separati da una quinta tra quarta e seconda corda (gradi 1 e 5).
Per ultimo non resta che fare lo stesso con gli accordi in secondo rivolto, sempre rimanendo nella tonalità di C maggiore e sempre a partire dalla tonica, che ora diventa quinta di F.

E' tutta una questione di intervalli


Questa volta tra quinta e quarta corda si ha un intervallo di sesta (gradi 5 e 3), così come tra quarta e seconda corda (gradi 3 e 1) e una quinta tra seconda e prima corda (gradi 1 e 5).
Il confronto tra i vari esempi permette anche di sottolineare una cosa non certo nuova ma che ogni tanto fa bene ricordare e cioè che nell’ambito della scala diatonica è sufficiente spostare di grado ascendente una sola nota (la quinta) per passare da una triade a quella costruita sulla terza inferiore e da questa a quella una terza ancora sotto (la terza del primo accordo), che rispetto alla triade di partenza si trova una quarta sopra. Mantenendo la stessa nota al basso si può così ottenere un pedale su cui costruire i rivolti delle triadi in relazione di terza.
Con questi esempi ho voluto soprattutto mettere in evidenza come sia la successione intervallare ad essere fondamentale nel caratterizzare un passaggio musicale: utilizzare le triadi in forma stretta avrebbe prodotto un risultato sonoro differente pur presentando le stesse sigle al di sopra della partitura.

E' tutta una questione di intervalli

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
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