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Squier Telecaster Cabronita with Bigsby
Squier Telecaster Cabronita with Bigsby
di [user #17844] - pubblicato il

Gemella cattiva della Telecaster, la Cabronita è entrata nelle file Squier con una versione a doppio humbucker e una con Bigsby, un single coil al ponte e un Fender Fideli'Tron al manico. Abbiamo provato quest'ultima per scoprire se è all'altezza della sua fama di budget-twang-machine definitiva.
Gemella cattiva della Telecaster, la Cabronita è entrata nelle file Squier con una versione a doppio humbucker e una con Bigsby, un single coil al ponte e un Fender Fideli'Tron al manico. Abbiamo provato quest'ultima per scoprire se è all'altezza della sua fama di budget-twang-machine definitiva.

Nata inizialmente in seno al Custom Shop e tra le mani degli appassionati di fai-da-te più estremi, la moderna Cabronita continua a guadagnare terreno e consensi. Il pubblico innamorato delle forme Telecaster abbinate ai pickup stile Filter'Tron si è talmente ampliato negli ultimi anni da giustificare una serie di modelli dedicati sia sotto il marchio Fender sia Squier. Puoi trovare una breve retrospettiva e una gallery approfondita a questo link.
La Telecaster Cabronita è uscita dalle fabbriche messicane con una vistosa finitura Surf Green e con due begli humbucker Fideli'Tron, la risposta Fender ai TV Jones. Chi desidera in dotazione un Bigsby di serie, però, deve rivolgersi a Squier.
La serie indonesiana Vintage Modified offre una controparte estremamente abbordabile della Cabronita con un abbinamento di single coil al ponte e humbucker al manico. La chitarra acquisisce l'eloquente nome di Squier Telecaster Cabronita with Bigsby.

Seduto nella sua placca metallica, il single è un pickup standard da Telecaster firmato Squier, mentre l'humbucker pare essere lo stesso Fender Fideli'Tron offerto sul modello messicano.

C'è chi attribuisce il twang all'humbucker tipico delle Gretsch, c'è poi chi non riesce a immaginarlo senza un single coil inclinato al ponte. La Cabronita mette d'accordo tutti e, piazzato sul piatto anche un Bigsby su licenza, offre una potenziale macchina da twang definitiva.

Parlare di "potenziale" è inevitabile perché, tutto sommato, la chitarra è in vendita tra i 350 e i 370 euro in negozio, e non si possono pretendere miracoli.
Nessuno regala nulla, si sa, e anche la Squier Telecaster Cabronita with Bigsby ha dovuto fare i conti con i costi.
Se il manico interamente in acero è irrinunciabile, un body in tiglio prende il posto del più tradizionale ontano. Sull'esemplare recensito, inoltre, è possibile notare un assemblaggio migliorabile tra manico e body. Niente che comprometta l'uso, ma è lecito supporre che, riavvitando per bene, la chitarra possa guadagnarne leggermente in sustain e nella trasmissione delle vibrazioni.
Ne esce sconfitto anche il capotasto, fissato in cima alla tastiera con precisione e solidità, ma per nulla regolato in altezza. Un ritocco ai solchi è consigliabile se non necessario, ma bastano pochi minuti per cominciare ad apprezzare i pregi della chitarra.
Una volta rifinito per bene il capotasto, le meccaniche tengono l'accordatura in modo più che accettabile anche con un uso neanche troppo moderato della leva. Le sellette filettate su un ponte in stile Mustang non comportano il minimo attrito e la piccola Squier può essere stuzzicata per tutti i suoi 22 fret, suonanti dal primo all'ultimo e ben posati contro il classico manico modern C, tondeggiante ma non ingombrante.

Squier Telecaster Cabronita with Bigsby

Quando si acquista una chitarra come la Cabronita, non ci si aspetta un suono raffinato o un sustain eccezionale. Ciò che si vuole è un timbro scoppiettante, carico di attacco, brillante ma che non risulti fastidioso anche con i toni tutti aperti, tanto più che la chitarra non li ha, i controlli per i toni.
In questo, la Squier fa il suo lavoro e aggiunge un carattere che alcuni potrebbero non gradire, ma una volta entrati nello spirito diventa un pregio apprezzabile: da spenta, la chitarra dimostra una buona proiezione, ma pochissimi bassi e un tono povero, da giocattolo. Chiunque abbia maneggiato una Eko d'epoca o uno strumento d'annata economico in generale può comprendere facilmente di cosa si tratti.

Collegata all'amplificatore, la carenza di bassi continua a farsi sentire, ma in un modo piacevole sotto tutti i punti di vista. Qui il carattere della Telecaster è evidente, e la scelta del tiglio si rivela più che sensata.
I bassi sono svuotati, secchi. Non c'è il rischio di ingolfare il suono o di risultare troppo grossi in un arpeggio o in un passaggio in fingerpicking. Anche in distorsione, l'effetto è di una buona definizione al ponte quanto al manico, a patto di non esagerare col gain in quest'ultima posizione.
Potrebbe essere necessario regolare un attimo in altezza i pickup per trovare il giusto equilibrio, dopodiché anche la posizione mediana dà le sue soddisfazioni. L'humbucker da solo rende un po' più rotondi i bassi, il single coil potrebbe privilegiarne troppo l'attacco per alcuni, ma usati insieme si compensano a vicenda e arricchiscono notevolmente il contenuto timbrico.

Squier Telecaster Cabronita with Bigsby

Nel mix, gli acuti sono sempre molto presenti. Anche al manico, il tono è aperto e dettagliato, mentre al ponte vince un suono a dir poco brillante.
L'assenza di un'equalizzazione a bordo non sembra essere un grosso limite, in quanto gli acuti sono sì consistenti, ma piuttosto compressi e privi di quei picchi ingestibili che li avrebbero resi vetrosi e fastidiosi ad alti volumi.

Qualora si volesse ammorbidire un pizzico il timbro, è possibile comunque giocare con il volume, unica manopola presente sul body. Complice l'estrazione entry level della chitarra, l'impoverimento delle alte frequenze durante la rotazione del potenziometro è piuttosto consistente, ma per questo anche utile a godere di maggior calore ove richiesto.


Definire la Cabronita with Bigsby una bella chitarra in senso stretto sarebbe una mancanza nei confronti della liuteria di qualità, ma bocciarla farebbe un torto a decenni di musica ignorante e strumenti tanto economici quanto virtuosi dal punto di vista timbrico. L'aggettivo più azzeccato che le abbiamo trovato è "divertente".

Sebbene anche la demo ufficiale prodotta da Fender la veda impegnata in contesti rock moderni e alternative, ci siamo convinti che abbia tanto da dire in ambiti più classici, tra il blues e il più scontato rockabilly. Con alcuni accorgimenti, anche limitandosi al fai-da-te, la chitarra può diventare una delle migliori twang machine che 350 euro possano comprare. Tra l'humbucker Fender, il Bigsby e la stessa struttura che la tiene insieme, la Squier Telecaster Cabronita with Bigsby non potrebbe costare di meno e non potrebbe offrire di più, sostituendo a tutti gli effetti il concetto di rapporto qualità-prezzo con un più adeguato rapporto dotazione-prezzo.

Per il test è stato utilizzato un DV Mark Multiamp. L'amplificatore ci ha colpito per la qualità dell'audio e la risposta dinamica, e abbiamo scelto di adottarlo come banco di prova per le future recensioni insieme a Ciro Manna. Ciò garantirà una maggiore uniformità tra i test e permetterà agli Accordiani di confrontare strumenti diversi su un suono di base simile, eliminando le variabili introdotte dall'utilizzo di amplificatori, casse o microfoni differenti.
Clicca qui per la recensione del Multiamp.


Squier Telecaster Cabronita with Bigsby
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Telecaster Cabronita
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