di redazione [user #116] - pubblicato il 05 ottobre 2014 ore 08:00
Ispirato ai delay a nastro responsabili di alcuni tra i suoni più memorabili degli anni '50 e '60, il nuovo Deco punta a restituire tutti gli effetti generati alla manipolazione dei registratori d'epoca, dalla saturazione del segnale alle modulazioni. Strymon ne accompagna il lancio con una serie di video dettagliati.
Ispirato ai delay a nastro responsabili di alcuni tra i suoni più memorabili degli anni '50 e '60, il nuovo Deco punta a restituire tutti gli effetti generati alla manipolazione dei registratori d'epoca, dalla saturazione del segnale alle modulazioni. Strymon ne accompagna il lancio con una serie di video dettagliati.
Nella seconda metà del secolo scorso, qualche tecnico di sala particolarmente creativo pensò di cominciare a "giocherellare" con i registratori a nastro, manipolando le bobine alla ricerca di suoni nuovi. I nastri usati per generare echo e delay diedero vita ad alcune delle sonorità più consistenti e caratteristiche dell'epoca, producendo dei particolari chorus e flanger insieme alla ricercata saturazione da nastro causata dalla riproduzione degli "strati" sonori. Con il nuovo Deco, Strymon conta di infilare tutte quelle sonorità in un delay fuori dal comune, che aggiungesse alla funzione tradizionale di echo anche tutte le complesse manipolazioni dei nastri magnetici in uno chassis a misura di pedalboard.
Quelli che ora conosciamo come stompbox, avanzati, programmabili, digitali, capaci di produrre ogni genere di suono ruotando qualche semplice manopola o schiacciando un pulsante, in origine erano il risultato di lavori eseguiti in studio da mani attente e sapienti. Il video di presentazione preparato da Strymon per il Deco può rendere un'idea di ciò che il pedale intende riproporre, quando si parla di "manipolazione delle bobine".
Il Deco è progettato per restituire la caratteristica risposta meccanica di due registratori a bobina da studio in interazione tra loro. Tutto è replicato nel dettaglio a partire dalla saturazione generata in modo naturale nel processo di registrazione e riproduzione, ma è ora controllabile esattamente come accade per il gain di un overdrive. La sonorità generata è trasparente e reattiva al tocco, ideale per ingrossare un tono pulito o sporcarlo fino a un leggero crunch.
La linea di ritardo del Deco è studiata per ricreare il calore della bobina analogica. È ideale per delay corti e slapback vecchio stile, smussati delle frequenze più acute e, se richiesto, arricchiti da una dose di modulazione.
I controlli di Lag Time, Blend e Wobble interagiscono per enfatizzare gli effetti generati, e il piccolo selettore a tre posizioni posto al centro dello chassis pone l'utente dinnanzi a una vasta gamma di possibilità timbriche, partendo dalle modalità Sum, Invert e Bounce.
Gli sperimentatori più avanzati possono agire sulle funzioni più profonde del delay, modificando il valore dei trimmer nascosti sotto il cofano. Gli aspetti alterabili a piacimento comprendono High Trim, Low Trim, Auto-Flange Time, Wide Stereo Mode e una regolazione dell'output fino a 3dB di attenuazione o amplificazione.
Il Deco non tarderà ad affacciarsi anche sugli scaffali italiani, e le previsioni lo assestano in una fascia di prezzo non dissimile da quella dei più noti delay digitali Strymon. Stereofonico, versatile, potente e probabilmente non tra gli echo più immediati da usare o più abbordabili sul mercato, il Deco si prospetta come uno stompbox indirizzato ai chitarristi più navigati, appassionati delle inimitabili sonorità calde e a tratti imprevedibili dell'epoca dei registratori reel-to-reel.