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Vintage V100 Lemon Drop: rock goccia dopo goccia
Vintage V100 Lemon Drop: rock goccia dopo goccia
di [user #16167] - pubblicato il

Abbiamo tra le mani oggi un’altra chitarra leggendaria, o meglio, un’altra chitarra molto simile a una chitarra leggendaria, la Vintage V100 Lemon Drop. Una chitarra, che a differenza dell’originale, ha un costo accessibile senza rinunciare alla cura nei dettagli, bisognerà rinunciare alla scritta sulla paletta però.
Abbiamo tra le mani oggi un’altra chitarra leggendaria, o meglio, un’altra chitarra molto simile a una chitarra leggendaria, la Vintage V100 Lemon Drop. Una chitarra, che a differenza dell’originale, ha un costo accessibile senza rinunciare alla cura nei dettagli, bisognerà rinunciare alla scritta sulla paletta però.

Dopo aver dedicato ampio spazio a un’altra leggenda (o simil leggenda) come la V6 Monterey che abbiamo testato poco tempo fa proprio qui su Accordo, ecco la controparte in mogano. Controparte perché le linee della V100 sono immancabilmente quelle di una Les Paul. Con la regina del rock non condivide solo le sembianze, ma anche materiali e struttura. Il body è in due pezzi di mogano ricoperto da un top in acero con impiallacciatura fiammata. A questo troviamo incollato il manico a 22 tasti dello stesso legno. La tastiera è in palessandro con binding bianco e termina in una paletta reclinata con il grosso logo Vintage. 

Vintage V100 Lemon Drop: rock goccia dopo goccia

Per chi non lo sapesse le manopole diverse non sono dovute a un errore di fabbricazione. Quella che abbiamo in prova oggi è un replica della Lemon Drop, la Les Paul di Peter Green acquistata poi da Gary Moore, direttamente dalle mani del chitarrista dei Fleetwood Mac e usata poi nello splendido Blues for Greeny. La V100 oggetto del test ricalca colore e configurazione dell’originale, come già detto, lo fa anche nei dettagli meno evidenti come la configurazione dei pick up. Per un errore maldestro Peter Green montò il pick up al ponte al contrario, invertendo la polarità e di fatto modificando in maniera enorme la posizione due del selettore, quella con i due humbucker in parallelo, ma andiamo con ordine. Nello specifico i due magneti sono dei Wilkinson, così come ponte e meccaniche. Queste sembrano essere solide, la tenuta dell’accordatura non è stata messa in scacco dai bending più decisi. Un piccolo appunto solo al setup di fabbrica che non è certo perfetto. Bisogna armarsi di un po’ di pazienza, righello e cacciavite e regolare l’action di base un po’ altina. È vero, la V100 è una replica, nella realtà però qualche differenza con la storica chitarra di Nashville c’è. Il body infatti nel punto di giunzione del manico è più scavato rispetto a quello standard LP. Inoltre l’originale Lemon Drop è una chitarra con manico bello cicciotto, mentre la Vintage ha un profilo più slim. Uno shape comunque comodo, che accoglie appieno la mano sinistra (o destra visto che esiste il modello lefty). Questo unito allo scasso al tacco rende la Lemon Drop performante sotto il profilo della comodità durante il playing

Vintage V100 Lemon Drop: rock goccia dopo goccia

Se l’aspetto ricorda chiaramente una LP anche il peso non è da meno. Sollevando la V100 si sente tutto il peso che si vorrebbe sentire da una solid body del genere. Questo si traduce in ovvi indolenzimenti alla schiena, nonché un discreto risparmio sulla retta della palestra. Senza addentrarsi nel ginepraio del camere tonali si camere tonali no, diciamo che sicuramente la presenza di qualche chilo di legno al suono male non farà di certo. Peso a parte la chitarra è ben bilanciata, la si suona sia da seduti che in piedi senza fastidiose pendenze. Le caratteristiche per essere un buono strumento le ha tutte, ma la prova del fuoco la dobbiamo fare con il nostro fido Fender Super Reverb del ’67. Cominciamo con un suono pulito e il pick up al manico. Quando imbracciamo strumenti come questo dalla posizione neck ci si aspetta un suono corposo, rotondo, ma anche potente. Quello del Wilkinson ha proprio queste caratteristiche. I bassi sono veramente presenti, ma non rendono il suono intubato. L’equilibrio tra le frequenze è buono, con un ottimo volume d'uscita. Nonostante il Super Reverb abbia un signor clean il doppio magnete mette a dura prova la resistenza delle valvole. Colpendo più forte si raggiunge presto un crunchettino leggero, un suono che ci piace, ci piace davvero tanto. Passiamo direttamente al ponte per vedere se si avverte una differenza evidente. Un colpo al selettore, molto solido tra l’altro, ed ecco attivo il secondo Wilkinson. La potenza aumenta, così come le medie frequenze. Il suono però resta abbastanza scuro, carico di basse. Questo però non è un male, anzi si rivela un’ottima arma per garantire ritmiche granitiche. Una maggior propensione per le alte frequenze avrebbe forse aiutato a bucare meglio il mix, ma altrimenti i boost in pedaliera non avrebbero senso.

Con un overdrive la Lemon Drop dà il meglio di se. Tornando al manico l’equilibrio notato in precedenza resta perfetto. L’aggiunta della saturazione di un OD trasforma il suono in un crunch rotondo e sempre corposo. Potente alla bisogna, ma dinamico. Questo merito sicuramente di un buon pedale, ma anche di pick up di qualità. Di base i magneti montati sulla V100 sono considerati economici, ma la nostra esperienza ci ha insegnato a considerare le cose per come suonano e non per quanto costano. L’elettronica della chitarra in prova oggi è dignitosissima, soprattutto rapportandola al prezzo di mercato. Passando al ponte le buone sensazioni aumentano, il crunch si fa più vigoroso, aggressivo, ma con i bassi sempre ben presenti il tutto resta rotondo e mai tagliente. 

Vintage V100 Lemon Drop: rock goccia dopo goccia

Il crunch è il suo pane, ma il distorto non è da meno. Una chitarra in mogano con manico incollato è rock, non ci sono storie. Salendo col guadagno sale il divertimento. Il sustain è lungo, il suono pieno e corposo. Forse in questo frangente avremmo preferito un pick up al ponte più sguaiato e aggressivo. In generale però il buon livello di uscita è una garanzia per un wall of sound degno dei Grateful Dead.

Discorso a parte per la posizione due del selettore con i pick up in controfase. Sul clean il sound è molto utile. Permette, senza switch per lo split degli humbucker, di avere un suono perfetto per ritmiche funk. Sul crunch invece può essere la base perfetta per suoni alternative rock. Solo sul distorto può avere un uso più limitato, anche se in musica parlare di limiti è relativamente impossibile. 


Concludendo la Vintage V100 Lemon Drop è una signora chitarra, per un prezzo che si aggiro al di sotto dei 400 euro. Con questa cifra ci si porta a casa un bel pezzo di mogano, assemblato con cura e con un sound in linea con quello della chitarra di cui ha preso le forme. Per gli amanti di Peter Green e Gary Moore poi esiste anche una versione relic che, manco a dirlo, costa un paio di centinaia di euro in più. In definitiva la V100 è forse una delle migliori copie LP che abbiamo testato. La concorrenza, sia chiaro, è agguerritissima, ma la Lemon Drop si difende con le unghie e con i denti e può essere perfetta sia per il neofita sia per chi ha bisogno di un buon muletto da affiancare alla sua Gibson. 

Vintage è distribuita da Stefy Line
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Senza considerare la manina santa ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/10/2014 ore 08:56:39
Senza considerare la manina santa di Quaini, che probabilmente saprebbe produrre suoni di qualità facendo semplicemente "air guitar", anche secondo me nella sua fascia di prezzo Vintage propone alcune tra le repliche più credibili dei modelli di riferimento. E' vero che spesso richiedono un piccolo "aiutino" nell'ottimizzazione del setup, ma ritengo che il gioco valga la candela.
Solo due precisazioni: mi pare che il body sia in due pezzi, e mi sembra di intravederli anche nel close-up dell'innesto del manico, sebbene l'accoppiamento sia molto ben fatto; il pickup non è solo montato al contrario, ma è anche avvolto al contrario (nella Greenie originale, qui potrebbe semplicemente avere i magneti a polarità invertita): diversamente non si potrebbe ottenere il suono out of phase.
Rispondi
Re: Senza considerare la manina santa ...
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 03/10/2014 ore 10:09:33
Si, è in due pezzi, grazie per la precisazione. ;-)
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corde ed effetti
di japoncian [user #35819]
commento del 03/10/2014 ore 10:28:08
Anche l'orecchio vuole la sua parte sicuramente, ma vorrei sapere, ed è capitao altre volte, perchè non indicate la misura delle corde che monta lo strumento e la marca dell'effetto che usate, non penso sia vietato ;)
Rispondi
Ho provato una vintage gold ...
di sdl [user #5004]
commento del 03/10/2014 ore 10:43:27
Ho provato una vintage gold top 2 giorni fa in un negozio. Al di la' del set up che la rendeva difficilotta da suonare, devo dire che mi ha impressionato molto favorevolmente. Un'ottima chitarra, con una sensazione di solidità (da tutti i punti di vista, anche timbrico) di tutto rispetto. I pick up non erano malvagi, ma con una sostituzione può davvero diventare un chitarrone.
Rispondi
Re: Ho provato una vintage gold ...
di Pi_Crunch [user #15682]
commento del 03/10/2014 ore 16:48:14
Io grazie ad Accordo sono diventato, fortunatissimo, possessore della Vintage V100WR (vinta nel gioco di dicembre 2011).

A parte che a caval donato non si guarda ...nello scasso dei pickup... questa Vintage per la fascia di prezzo in cui è inserita è davvero un gran strumento...(costa meno di una Epiphone e a mio avviso vale nettamente di più); la mia tra l'altro è arrivata con un setup pressoché perfetto.

Premesso che sono fin troppo abituato all'ergonomia Fender, dal punto di vista liuteristico non trovo nulla da eccepire sulla Vintage: manico comodissimo e scorrevole, tastiera ben rifinita, finitura generale ben realizzata ...forse i legni della cassa non sono particolarmente "risonanti" così come i pickup (minihumbucker Wilkinson nella mia) non sono particolarmente potenti...e tuttavia questi non li considererei propriamente difetti ma caratteristiche, facendo di questa chitarra uno strumento particolarmente adatto a contesti blues/jazz/pop: sui suoni puliti o i drive leggeri lo strumento da il meglio di sè mentre paga un po' di fatica a venire fuori nelle distorsioni (cosa più evidente con il pickup al ponte: prima o poi vorrei provare a sostituirlo..), ma ripeto, contestualizzando il tutto, può non essere necessariamente un limite...e comunque stiamo parlando di uno strumento che costa intorno ai 300€...fossero tutti così !
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Re: Ho provato una vintage gold ...
di sdl [user #5004]
commento del 03/10/2014 ore 18:42:20
Si si, la mia non voleva proprio essere una critica...anzi! Volevo esimermi per evitare polemiche dal dire che siamo un netto gradino sopra epiphone (ed era quello che pensavo nel dire che la vintage ha una solidità anche timbrica di tutto rispetto). Il set up...bah, quante chitarre escono con set up mediocre? Vogliamo parlare di tante (tante) fender? E comunque in due ore, anche meno, un chitarrista se lo dovrebbe anche saper fare da solo il set up! Un'ultima parola sui pick up: confermo quello che ho detto. Non sono male in assoluto e su una chitarra di questa fascia sono addirittura molto buoni. Molto meglio di tanti "designed" vari che andavano di moda una decina di anni fa. Aggiungo un'ultima cosa: fino a 10 anni fa (anche meno) su questa fascia di prezzo si trovava poco di decente (salvo colpi di fortuna su specifici strumenti ben riusciti). Oggi sotto i 500 euro si possono trovare strumenti pronti per il palco. La mia chitarra principale dal vivo e' una peerless che ho pagato nuova (con un po di culo) 700 euro...nonostante a casa abbia gretsch (e non parlo di electromatic), gibson e parecchie altre...qualcosa sta cambiando e le koreane a marchio "proprio", finché dura (come prezzi), stanno diventando le nuove giapponesi.
Rispondi
Fortunato possessore!!!
di kithara [user #24622]
commento del 03/10/2014 ore 11:29:43
Io sono un fortunato possessore di una Lemon Drop Relic, pagata 530 euri, che acquistai circa due anni fa sentendo solo delle prove su YouTube.
E, come per la Gold Top della stessa linea comprata l'inverno precedente, mi ci sono ritrovato innamorato da subito. Oltretutto, sostituendo velocemente le corde di fabbrica con delle lisce 0.10 ed un lieve abbassamento del pick-up al manico, ha cominciato ad urlare come un gatto infoiato!!! Mooolto contento...
Rispondi
Da felice possessore di una ...
di fbf [user #36393]
commento del 03/10/2014 ore 18:23:56
Da felice possessore di una V100 non posso che essere contento di queste recensioni!
Tra l'altro la mia la comprai a scatola chiusa dopo aver letto una recensione qui su accordo (e dall'Inghilterra a 215 euro!)!!!
Rispondi
Bellina! ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 04/10/2014 ore 11:56:11
Bellina!
Rispondi
Mi piacerebbe,e lo dico totalmente ...
di Zado utente non più registrato
commento del 04/10/2014 ore 14:56:40
Mi piacerebbe,e lo dico totalmente privo di intenti denigratori, vedere lo scasso dei pickup per confermare,in caso di verniciatura nonimpeccabile come sempre succede,anche in fasce molto piu alte,se il legno lí sotto è davvero mogano oppure si tratta del buon vecchio meranti. Credo che ormai sia diventata moda definire come "mogano" cio' che mogano non è.Se l essenza usata é un'altra (cosa quasi inevitabile nelle produzioni koreane-cinesi-indonesiane visto il costo crescente del mogano africano e onduregno),sarebbe giusto scriverlo. Tanto di cappello a quei costruttori che sulla categoria Body mettono "Nato".
Rispondi
A me non è piaciuta: ...
di garbage [user #41176]
commento del 04/10/2014 ore 17:17:4
A me non è piaciuta: fredda, rigida e spenta, ma anche una prova senza parlato è una bella sfida!))
Rispondi
Onestà intellettuale
di nicolapax [user #27042]
commento del 04/10/2014 ore 17:22:31
Cito Quaini/Burats:
"Di base i magneti montati sulla V100 sono considerati economici, ma la nostra esperienza ci ha insegnato a considerare le cose per come suonano e non per quanto costano. L’elettronica della chitarra in prova oggi è dignitosissima, soprattutto rapportandola al prezzo di mercato."

Ecco, io quando leggo recensioni così, trasudo gioia e sincera ammirazione!
Tanto, la storia della mia Greco LP (1982) odiata da ragazzino perché non aveva su il logo "giusto" me l'avete sentita raccontare altre volte. Suona da dio ma è una copia "lawsuit era" fin nei dettagli più nascosti della custom. Ci ho messo tutta l'adolescenza e parte della giovinezza a capirlo/scoprirlo. Ora (46 anni) che so giudicare prima con orecchi e mani e poi con gli occhi, ho anche materiale/strumenti low cost che mi permettono di fare a testa altissima questo mestiere senza rimpianti e invidie.
Grazie Massimo!
Rispondi
Re: Onestà intellettuale
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 05/10/2014 ore 01:00:27
Tienitela stretta la tua Greco perchè è sicuramente una gran chitarra: fino ad ora non me ne è capitata una che non fosse meno che buona, anche nelle versioni entry level.
Rispondi
Suono modesto...bisogna vedere con un ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 05/10/2014 ore 09:36:05
Suono modesto...bisogna vedere con un cambio di pick up.
Rispondi
Bella recensione, ma il suono ...
di Blackmama [user #27591]
commento del 06/10/2014 ore 10:08:32
Bella recensione, ma il suono proprio non mi piace. Magari nel mix è perfetto...
Rispondi
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Ho una v100 Gold Top ...
di AlexEP [user #35862]
commento del 06/10/2014 ore 14:14:09
Ho una v100 Gold Top coi P90 e devo dire che è proprio un bel chitarrino (da fenderista). Tra l'altro è la seconda (e qui devo elogiare la Stefy Line) in quanto la prima ha presentato dopo poco tempo (tre mesi) un problema al manico: contattata l'assistenza e lasciata la mia chitarra in negozio, dopo qualche settimana mi è giunta indietro una chitarra in sostituzione nuova di pacca. Seri e gentilissimi.
Rispondi
per Burats e Oliver
di psykoguitar utente non più registrato
commento del 08/10/2014 ore 18:01:19
Carissimi, premetto che l'osservazione che sto per fare è con spirito costruttivo e di condivisione di conoscenza.

Dal "Gibson Les Paul Manual" di Paul Balmer sembrerebbe risultare che sulla "Greenie" fu, volutamente, invertito solo il magnete, capovolgendo la polarità del pick up.

1. Quindi (Burats) sei sicuro che fu "un errore maldestro"?

2. Oliver, in questo caso, se Balmer ha ragione, non è stato fatto un pick up apposta avvolto al contrario ma solo modificato quello che c'era originariamente sulla Greenie, aprendo lo scatolozzo in metallo, invertendo la posizione del magnete e richiudendolo.

Sollecito un vostro intervento (o di chi ne sapesse di più) solo per ragioni storiche.

Dal punto di vista del suono io prefersico il suono standard senza magnete invertito, ma questa è un'altra storia, "de gustibus non va in autobus..." come dicevano i latini :-)

Sulla V100 sono stupito da come suona bene... la concorrenza a Gibson si fa sempre più agguerrita, tanto che viene da chiedersi se davvero il logo valga poi tutti quei soldi... i modelli Vintage, Greco e anche Harley Benton suonano bene, e costano una frazione del prezzo dell'originale.

Se poi vogliamo andare sulla alta qualità di liuteria, vedere che una Heritage H150 (che ho provato) suona come una R9 ma costa un quarto del prezzo, fa girare i torroni, ve lo garantisco...

Dopo aver fatto alcune prove da un amico sono meno integralista, mi sa che mi cambio la firma...

Ciao.
Psyk.


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