Esaminiamo l'esercizio: come si può notare dallo spartito, ogni battuta è composta da tre quartine di sedicesimi e una duina di ottavi. La meccanica della mano destra con la quale queste note sono suonate rimanda molto a quella dei “banjo rolls”, e si ripete per tutte e quattro le battute: pollice, indice, medio.
Il passaggio è costruito solo ed esclusivamente sulle quattro corde più acute D, G, B e E. Per facilitare l'apprendimento della meccanica di questo esempio consideriamo una lettura ritmica particolare: leggiamo e pensiamo ogni singola battuta - l'insieme delle dodici note delle tre quartine di
sedicesimi – come un susseguirsi di quattro piccole cellule di tre note, piuttosto che i tre gruppi da quattro originali.
Per farlo, ricorriamo in maniera decisa agli accenti così che questi gruppetti di tre sedicesimi vengano scanditi dalla mano destra. Premendo la posizione del primo accordo si pizzicano prima le corde D, G e B, rispettivamente con pollice, indice e medio, e con lo stesso identico modello si passa alle corde G, B, e E. I due ottavi sono suonati, invece, solo con il pollice o con pollice e indice.
Ora prendiamo in esame la versione di Tommy. Questa si avvale della stessa identica meccanica della mano destra, ma ne semplifica il movimento della mano sinistra; come possiamo notare dalla trascrizione, infatti, per le prime tre battute si tiene la stessa posizione, scalando ogni volta indietro di un tasto. Possiamo notare anche come Emmanuel abbia trovato una soluzione molto più economica di movimento della mano sinistra, restando, comunque, fedele armonicamente alla versione di Chet Atkins:
A questo punto, Tommy Emmanuel spiega che, una volta raggiunto un buon livello di velocità, è possibile aumentare la resa di questi rolls accentuando ogni volta il E cantino, la corda che risulta s empre suonata a vuoto per tutta la durata del frammento.
Questo escamotage accentua maggiormente il contrasto ritmico all'interno delle tre quartine di sedicesimi, poiché sono accentati solo il sesto ed il dodicesimo sedicesimo. Di conseguenza, questo potrebbe destabilizzare il nostro senso ritmico, almeno le prime volte. Quindi, per non perdere il timing, assicuriamoci sempre di studiare usando un metronomo settato a velocità moderate.