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Liuteria, fai-da-te e Marconi Lab
Liuteria, fai-da-te e Marconi Lab
di [user #116] - pubblicato il

Il laboratorio di liuteria Marconi Lab sarà a SHG con tutta la sua collezione di strumenti Tribute Series, ora ampliati, più una buona selezione di novità. Tra consigli per gli appassionati di autocostruzione e un sistema touch per chitarra elettrica, gli abbiamo rubato alcune chicche.
Il laboratorio di liuteria Marconi Lab sarà a SHG con tutta la sua collezione di strumenti Tribute Series, ora ampliati, più una buona selezione di novità. Tra consigli per gli appassionati di autocostruzione e un sistema touch per chitarra elettrica, gli abbiamo rubato alcune chicche.

Già nota agli affezionati di SHG, Marconi Lab non passa inosservata in sala grazie ai suoi strumenti singolari e le sue riproduzioni di chitarre e bassi storici appartenuti ai grandi del rock. È impossibile non notare il suo cartonato in scala 1:1 di alcuni dei guitar hero più amati di sempre con al collo le chitarre della Tribute Series. Ed è difficile non girare la testa quando si incrociano i suoi progetti più estrosi come la d:gtar, una solid body dal taglio moderno, con tanto di manico headless e fanned fret, caratterizzata da un sistema di switch per i pickup con touch pad.
La chitarra sarà al loro stand al prossimo SHG, il 9 novembre 2014 al Quark Hotel di Milano, e accompagnerà un'ampia selezione di modelli tra cui le nuove Tribute che ora comprendono anche la White Pearl di Jake E. Lee e il Bass Of Doom di Jack Pastorius, in versione fretless.
Marconi Lab presta un'attenzione particolare anche agli appassionati di fai-da-te e noi, sapendo quanto il tema faccia gola agli Accordiani, abbiamo colto al volo l'occasione per scendere un po' nel tecnico con Davide.

Basta fare un giro sul vostro sito per scovare modelli decisamente singolari. Qual è la chitarra più strana che vi siete trovati a costruire?
Bella domanda! In realtà non ce n'è una sola. Come hai visto sul nostro sito, non abbiamo un design particolare da presentare come Marconi Lab, ci piace molto di più lavorare con ogni singolo musicista che si rivolge a noi per farsi una chitarra su misura. Devo ammettere: ogni strumento che facciamo ha qualche peculiarità che ci portiamo un po' a casa, perché da qualunque musicista si può imparare sempre qualcosa.
Non saprei rispondere con un solo unico esemplare, ognuno ha qualcosa di veramente speciale. Ogni volta facciamo strumenti realmente su misura e si può parlare realmente di "unico pezzo".
C'è sempre qualche caratteristica che decidiamo di sviluppare sui nuovi strumenti o che ci fa venire delle idee nuove, che siano finiture o concezioni strutturali… È successo più di una volta e ci è capitato più volte di mettere in pratica quelle idee su strumenti successivi, sempre con buoni risultati, anche perché parlando con i musicisti ci si riesce ad aprire molto la mente: hai a che fare con persone che suonano generi molto diversi da quelli che preferisci tu, e questo aiuta ad ampliare gli orizzonti per poter dare sempre uno strumento versatile o molto specifico per un genere musicale.

Liuteria, fai-da-te e Marconi Lab

Uno strumento decisamente particolare l'abbiamo adocchiato noi. Parlami del sistema touch della d:gtar!
Ecco, questo è un esempio di un esperimento nato un po' per gioco che poi s'è trasformato in uno strumento effettivo. La concezione era quella di partire da uno strumento molto moderno, infatti ci sono varie tecniche costruttive molto all'avanguardia, tra cui volevamo inserire anche questa nuova tecnologia digitale touch. Infatti, sul battipenna la selezione dei pickup non è più meccanica, ma è a sfioramento: abbiamo preso in prestito la tecnologia dagli smartphone! Si tocca una zona vicina ai pickup e questi entrano in funzione. Inoltre, abbiamo pensato a quei momenti in cui si può entrare in contatto involontariamente con il battipenna, in particolare con la parte superiore come nella tecnica del tapping: schiacciando il joystick che sostituisce le manopole, si passa a una selezione manuale, una sorta di "sicura".
Il sistema ha affascinato molti, e molti ci hanno anche criticato: come tutte le nuove cose, va così!

Il sistema intacca in qualche modo il suono?
Il suono non viene processato digitalmente: lo strumento è assolutamente passivo e l'unica pila che c'è all'interno serve esclusivamente per gestire i sensori all'interno del battipenna. A parte l'estetica molto moderna e l'uso dei pickup Lace Alumitone, nei quali crediamo molto come tecnologia di pickup, lo strumento ha una concezione assolutamente standard.

Si potrebbe pensare di farlo come modifica a una chitarra di fabbrica?
Assolutamente sì, infatti ci piacerebbe inserire quanto prima anche questo sul nostro sito, nella sezione dedicata a customizzazioni e servizi. Lavoriamo molto anche con clienti che ci spediscono da lontano lo strumento, e questa sarebbe un'ottima opportunità per trasformare uno strumento tradizionale in uno avveniristico.

Diversi modelli della Tribute Series si rifanno a strumenti che vengono proposti anche da marchi noti in via "ufficiale". Perché un chitarrista dovrebbe scegliere il vostro?
Domanda lecita, devo ammettere che ce l'hanno fatta in molti! Noi ci divertiamo davvero tantissimo a curare la Tribute Series. Come sai, chi è in questo ambiente è un po' musicista, un po' appassionato, un po' feticista.
Viviamo in un mondo fantastico in cui si riesce anche a fare delle ricerche approfondite e veloci grazie a internet, e devo ammettere che è molto bello andare a fare le pulci a questi grandi musicisti e agli strumenti che hanno scritto fiumi di pagine rock. Per noi nasce come passione e diletto, ma ammetto che la presentiamo anche perché è molto più facile proporsi con uno strumento già conosciuto così ampiamente. Dopodiché, quando hai catturato l'attenzione delle persone a cui stai parlando grazie alle copie di queste perle incredibili, hai occasione di parlare anche dei tuoi progetti originali.
C'è comunque dietro tanta passione, tanto studio. In molti ci hanno detto che alcuni nostri strumenti Tribute sembrano addirittura migliori del Custom Shop. Io questo non lo so, ma devo ammettere che ci dedichiamo tanto ai dettagli. Quello che abbiamo voluto fare io e Guido è una sorta di passaggio di proprietà: la sensazione che vogliamo dare a chi suona questi strumenti è come se fossero davvero quelli del guitar hero di turno, che te lo passa e tu lo suoni. L'impressione deve essere questa, poi ci stanno bene anche le critiche, perché sappiamo di essere andati a toccare degli strumenti un po' particolari!

Liuteria, fai-da-te e Marconi Lab

Vi occupate anche di componenti per il fai-da-te. Molti scelgono questa strada come alternativa alla liuteria un po' per diletto, un po' per risparmiare, ma non sempre i risultati sono quelli che ci si aspetta. Quanta esperienza serve per riuscire a farsi in casa una chitarra come si deve?
È ovvio, bisogna avere un po' di cognizione di come funziona uno strumento. Le nostre parti si rifanno ai pezzi originali delle varie case, quindi sono facilmente assemblabili. Soprattutto per quanto concerne il manico, i nostri manici sfruttano una tecnologia a controllo numerico, quindi sono veramente molto raffinati e precisi, escono con pochissime cose da fare una volta montati. Di sicuro ci vuole un po' d'esperienza nel campo del setup. Quello che di solito manca è la parte elettrica.
Spesso lo strumento torna non tanto per il setup, ma perché qualcosa è andato male nel cablaggio delle varie parti, soprattutto se non ci si attiene a schemi standard.
Fare un po' d'esperienza sui pezzi da montare è ottimo per un chitarrista, perché si conosce meglio lo strumento che si ha in mano, per lavoro o per passione che sia, e il rapporto cambia subito. Abbiamo avuto clienti che hanno fatto della loro passione musicale una passione anche di auto-costruzione, alcuni di loro si sono evoluti creandosi delle piccole collezioni di diversi modelli, fanno lavori splendidi… e questo non so se è un bene per noi!
Anche dal rapporto col cliente che si appassiona alla costruzione, però, possono scaturire nuove idee.

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