Il pedale è studiato per lavorare sia con chitarre elettriche sia con acustiche elettrificate, e ha la particolarità di ricreare virtualmente sei corde addizionali con l'intonazione esatta in cui si troverebbero nella realtà. Una chitarra a dodici corde raddoppia all'ottava superiore solo le quattro corde più gravi, mentre i due cantini sono duplicati alla stessa ottava. Il Mosaic fa esattamente questo e aggiunge due controlli per meglio definire l'effetto.
Con il potenziometro Level, il chitarrista può decidere quanto il suono trattato dovrà essere presente nel mix finale, e funge di fatto da blend tra i segnali dry e wet. Con il Tone, invece, può andare ad agire sulla quantità di armoniche generate dal pedale, passando da suoni brillanti e aperti a timbriche più definite e compatte.
Quando è usato con parsimonia, oltre al ruolo di simulatore il Mosaic può fornire anche delle semplici sfumature per aggiungere dettagli sonori e ricchezza armonica al proprio timbro, rendendo più presenti le note al canto e più ricchi gli accordi.
Grazie alla capacità di lavorare in polifonia senza richiedere altro che il classico cavo jack mono per chitarra, il pedale assicura l'assenza di glitch e note fasulle.
Il lancio del Mosaic fa seguito alla , uno tra gli esempi più evidenti del cambio di rotta stilistico che ha interessato la recente produzione DigiTech, dallo switch true bypass all'adozione di livree variopinte dall'aspetto psichedelico e vintage.
Negli USA, il Mosaic sarà disponibile a partire da dicembre. Per ascoltarlo di persona in Italia e confermare o smentire le promesse dei progettisti, sarà necessario attendere ancora un po'.