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Suono e manutenzione della corda liscia
Suono e manutenzione della corda liscia
di [user #32554] - pubblicato il

La scelta delle corde è del tutto soggettiva, ma esistono dei fattori precisi che possono portare a preferire una corda liscia, con anima tonda, esagonale, in acciaio o in bronzo. Tutte hanno pro e contro e delle precise regole per ottimizzarne durata e stabilità.
La scelta delle corde è del tutto soggettiva, ma esistono dei fattori precisi che possono portare a preferire una corda liscia, con anima tonda, esagonale, in acciaio o in bronzo. Tutte hanno pro e contro e delle precise regole per ottimizzarne durata e stabilità.

Nella maggior parte dei casi, alla chitarra semiacustica si accompagna l'uso della corda liscia (o flatwound) in acciaio. A differenza di quelle ruvide (o roundwound) più diffuse sulle chitarre elettriche, questa è nota per produrre un suono più caldo, limato sulle frequenze acute, generosamente più grosso. Non è da meno l'effetto accessorio che, nell'essere liscia, comporta l'eliminazione dei classici rumori da spostamento della mano che ditteggia accordi e soloing.

Oggi il mercato offre una vasta scelta di corde lisce, differenti per composizione chimica e sezioni. Ognuna ha caratteristiche ben precise che possono adattarsi a gusti e necessità dei chitarristi.

Suono e manutenzione della corda liscia

Che chitarra hai?
Hollow body: nella maggior parte dei casi si montano corde flat, per meglio assecondare il tono caldo e rotondo di questo strumento.
Semihollow body: per un tono più classic jazz rimane la corda liscia a predominare, mentre l'avvicinarsi al mondo della fusion, del rock o di comunque territori distorti e dalla pronuncia più aggressiva, la corda ruvida è l'ovvia scelta per le armoniche acute che conferiscono espressività ai suoni saturi.
Archtop: storicamente montavano delle corde in bronzo in quanto nascono come strumenti acustici. Con l'avvento dei pickup sospesi al manico, sono state preferite corde in acciaio per la loro maggior conduzione magnetica, fondamentale per generare un segnale elettrico vigoroso. Quelle in bronzo, solitamente ruvide e con la sola anima centrale in acciaio, generano un segnale più debole, ma con un sound tutto loro.
Personalmente ho apprezzato le Galli Bronze 80/20 Flat, un raro esempio di corda in bronzo completamente liscia.

Che genere suoni?
Rapportarsi alle formazione con cui si ha a che fare e al sound di ciò che si ha intorno può essere utile a individuare il tipo di corda più adatto. La ricerca del proprio suono passa anche attraverso le corde, non solo per feeling, ma anche come pragmatico ascolto deducendo ciò che vorremmo ottenere, cioè bucare ed emergere con sicura intelligibilità, tanto quanto poter facilmente controllare la rotondità che serve a amalgamarci alla struttura armonica della band.

Come suoni?
A parità di calibro, la tensione di una muta di corde può cambiare da una chitarra all'altra, e sopratutto da una marca di corde all'altra. La tensione di una corda, cioè la durezza e la forza necessaria nel premerla, è un aspetto fondamentale nella scelta e va relazionata alle proprie mani e sopratutto all'approccio personale.

Suono e manutenzione della corda liscia

Tipologie di corde
Rimanendo all'interno del gruppo "corde lisce in acciaio" diverse sono le componenti che fanno la differenza tra un modello e l'altro. In primis, indipendentemente dal fatto che esternamente siano lisce, la parte interna dell'avvolgimento a contatto con l'anima centrale può essere a sua volta liscia oppure zigrinata. Questa tipologia dura meno, ma risulta nettamente più morbida da tastare.
Inoltre la sezione dell'anima, se tonda o esagonale, incide sul modo in cui si avvolge il rivestimento esterno, determinando variazioni timbriche, di durata e grado di morbidezza sotto le dita.
Infine la miscela della lega tra acciaio e nichel incide notevolmente sul sound e grado di brillantezza. Più acciaio equivale a un aumento delle frequenze acute e quindi un tono più brillante, viceversa all'aumentare del nichel il suono s'ingrossa e scurisce.

Controllo
La corda liscia si rovina sopratutto a contatto con i tasti. L'appiattimento della naturale rotondità in concomitanza con il continuo premere è un evidente segno che è giunta l'ora di cambiare la muta. Altri sintomi sono la perdita dinamica e reattività al tocco. Se il suono risulta spento, quasi "stanco", è un altro evidente segnale. Infine, la perdita di accordatura sempre con maggior frequenza può essere un altro indice. Abituarsi a suonare con una corda in buone condizioni non può che migliorare il nostro modo di suonare, ascoltarci e farci ascoltare. In linea di massima, un tempo compreso tra tre e sei mesi può essere dignitoso e onesto per mantenere vivido e presente il proprio playing senza vederlo compromesso da una corda poco reattiva.
Con una semiacustica, dove un suono rotondo e povero di acuti può apparire più gradevole, delle corde appena montate possono risultare quasi fastidiose per le frequenze alte recuperate. Tuttavia, basta rivedere l'equalizzazione dell'amplificatore o concentrarsi sul tocco per tornare ad avere il controllo del proprio sound.

Mantenimento
In commercio esistono prodotti per la pulizia delle corde. Sopratutto se si ha un'abbondante sudorazione e nel dettaglio di natura piuttosto acida, nel giro di pochi giorni sentiremo un certo grado di ruvidità delle corde a partire dai cantini, una specie di ruggine. In effetti il metallo viene letteralmente attaccato dall'acido del nostro sudore, rovinando la corda e il sound.
Il consiglio è di ripulire le corde dopo ogni uso con un panno e una piccola quantità di prodotto specifico, avendo accuratezza di girare il panno per asciugare il prodotto utilizzato.

Sostituzione
La pratica di togliere tutte e sei le corde contemporaneamente è sempre sconsigliata: il manico riceve un rilascio di tensione nell'ordine degli 60/100 kg a seconda di calibro, materiale e costruzione della corda. Resta il fatto che non fa per nulla bene, quindi è buona pratica cambiarle una per volta avendo cura di riportare ogni corda ad accordatura prima di passare alla successiva.
In particolare sulle archtop e comunque su quei modelli che hanno il ponte semplicemente appoggiato alla tavola armonica, è consigliato sostituire una corda alla volta in quanto la rimozione di tutte insieme implicherebbe l'ovvio spostamento del ponte e conseguente necessità di riposizionarlo per calibrare le ottave. Non da meno è la perdita di pressione tutta d'un colpo come quella al manico, che su una archtop si andrebbe a generare anche sulla tavola superiore dello strumento. Qualora fosse necessario riposizionare il ponte, questo articolo può tornare utile.
Si raccomanda di avvolgere con cura la corda alla meccanica, senza che gli avvolgimenti si accavallino. Un cattivo montaggio è spesso causa di una tenuta d'accordatura carente. Un buon sistema per fissare le corde alle meccaniche di una chitarra è illustrato in questo articolo.
Particolare talvolta ignorato, è importante fare attenzione anche al senso in cui si avvolgono: l'angolo descritto al capotasto non dovrà essere eccessivo in modo da non generare troppo attrito. Sarà sufficiente osservare il senso in cui sono montate la prima volta che si effettua il cambio corde.
Di fondamentale importanza la fase di stiramento manuale per assestare la corda a mantenere un accordatura stabile e duratura. Un video esplicativo a riguardo è disponibile a questo link.

Nota della Redazione: questo articolo fa parte della rubrica Entry Level. Cerca gli altri articoli contrassegnati con questo tag inserendo "#entry level" nel motore di ricerca del sito.

Suono e manutenzione della corda liscia
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Link utili
Posizionare il ponte di una archtop
Montare le corde
Stirare le corde
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