Accordo: Banjo, resonator ed elettrica in uno: Eastwood presenta Bojotar

Il musicista folk Bow Thayer entra nei laboratori Eastwood e ne esce con uno strumento che unisce le caratteristiche principali del banjo, della solid body e della chitarra resofonica. La Bojotar è diversa da qualunque altra sei-corde attualmente in circolazione, e Bow la spiega a fondo in video.

Chi segue Eastwood Guitars conosce la passione dei progettisti verso i grandi classici del passato. Chitarre elettriche e bassi dalle forme bizzarre e dagli abbinamenti cromatici che sembrano arrivare direttamente dal mondo delle auto hot rod hanno riempito i cataloghi con anni di riedizioni ispirate a strumenti provenienti direttamente dagli anni '50 e '60, ideati da marchi oggi scomparsi. La missione primaria di Eastwood è sempre stata quella di riportare tra le mani dei chitarristi moderni, con prezzi concorrenziali e qualità di tutto rispetto, dei modelli ormai irreperibili se non restando in una ristretta cerchia di collezionisti. Di tanto in tanto, però, la voglia di innovare conquista anche i più tradizionalisti. Con questo spirito, Mike Robinson di Eastwood Guitars si è messo al lavoro con il musicista Bow Thayer per dare alla luce uno strumento tutto nuovo: la Bojotar non è una chitarra elettrica, non è un banjo e non è una resonator, ma è la somma dei tre.

L'idea della Bojotar nasce proprio da Bow Thayer, suonatore di banjo e chitarra con il pallino della sperimentazione folle. Lo strumento è composto praticamente in parti uguali da caratteristiche tipiche del banjo, della chitarra a risuonatore e della solid body. Su una cassa in mogano con camere tonali, i costruttori hanno piazzato un cono in metallo con un pickup piezo di tipo Biscuit per replicare l'inconfondibile tono delle chitarre slide. Al manico c'è invece un single coil per elettrica, modello NY Mini. Un volume e un tono master gestiscono l'output generale, mentre un controllo blend permette di dosare insieme i due sistemi di microfonazione.

Le particolarità non finiscono sul corpo, anzi diventano ancora più singolari quando si alzano gli occhi in direzione del manico, un pezzo di acero avvitato con tastiera in palissandro modificato per diventare un vero e proprio ibrido tra chitarra e banjo. Bow ha deciso di rinunciare alla sesta corda della chitarra e di modificare il manico per riportare la meccanica corrispondente all'altezza del quinto tasto, come accade su un banjo.
In questo video, Bow spiega la storia della Bojotar.

A seconda delle tecniche utilizzate, la Bojotar può rivelarsi una valida macchina da slide al pari di un ottimo emulo del banjo per chitarristi, mischiando toni da resonator e da elettrica con esiti inediti. Qui il chitarrista fa ascoltare il prototipo in azione e spiega le possibilità espressive per le quali è stata progettata la nuova Eastwood.

La Bojotar viene presentata ufficialmente oggi 15 dicembre ed è disponibile per l'acquisto direttamente sul sito ufficiale Eastwood, a questo link.