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Davide Pannozzo - A portrait of Jimi Hendrix
Davide Pannozzo - A portrait of Jimi Hendrix
di [user #17844] - pubblicato il

Segnalato tra le sue maggiori influenze nonché riferimento per intere generazioni di musicisti, al chitarrista elettrico per eccellenza Davide Pannozzo dedica un tributo con A portrait of Jimi Hendrix. Registrato tutto in analogico e lontano dalla banale raccolta di cover, lo abbiamo ascoltato a fondo.
Segnalato tra le sue maggiori influenze nonché riferimento per intere generazioni di musicisti, al chitarrista elettrico per eccellenza Davide Pannozzo dedica un tributo con A portrait of Jimi Hendrix. Registrato tutto in analogico e lontano dalla banale raccolta di cover, lo abbiamo ascoltato a fondo.

Se non fosse morto all'età di 27 anni, lo scorso 27 novembre Jimi Hendrix avrebbe compiuto 72 anni. A un sostenitore della numerologia o a un semplice chitarrista innamorato del prodigio di Seattle, certe coincidenze non possono passare inosservate. Davide Pannozzo non si è lasciato sfuggire l'occasione per dedicare un album speciale a Jimi, pubblicato proprio il 27 novembre 2014. A Portrait of Jimi Hendrix è una collezione di cover hendrixiane in chiave blues moderna, lontana anni luce dal classico tentativo di imitare stile e sound del voodoo child.
Quando si affronta un brano di Jimi ci si confronta inevitabilmente la sua leggenda e, il più delle volte, si esce inesorabilmente sconfitti. D'altronde, perché ascoltare un tributo quando si può avere l'originale? È con questa idea che si schiaccia il tasto play sul nuovo lavoro di Davide Pannozzo. Fin dai primi secondi, però, è chiaro che non ci si trova di fronte a un emulo, ma a un bluesman dal piglio moderno e dal fraseggio forbito che, come molti, è cresciuto a pane e Jimi Hendrix.

Davide Pannozzo - A portrait of Jimi Hendrix

Le otto tracce attraverso cui si snoda A Portrait of Jimi Hendrix sono reinterpretate con un sound nettamente più elaborato ed educato rispetto all'approccio sporco e psichedelico di Jimi. L'uso degli effetti è ridotto al minimo, la chitarra di Davide graffia quando deve, ma è per lo più sui margini del clean appena sporcato. Batteria e basso, insieme ai quali ha registrato il tutto in presa diretta, senza sovraincisioni e su nastro magnetico, contribuiscono con un background pulito e compatto, che a tratti ricorda la musica soul o alcune derivazioni fusion più soft.
Il bluesman di Formia ha scelto brani sicuramente meno inflazionati rispetto a molti altri, come "Have you Ever Been" o "May This Be Love", e ne ha fatto delle composizioni nuove, dove il ritratto è sì di Jimi, come spiega il titolo, ma pennelli e colori sono a totale discrezione dell'interprete.
Tra le "solite" non può mancare "Little Wing", stavolta in un arrangiamento pressoché irriconoscibile prima dei due minuti di canzone e, finalmente, lasciando a casa "l'accordo stoppato signature" in apertura con cui sono state incise cover su cover fino alla nausea.

Non ultimo, fa sicuramente piacere sapere che il disco di un bluesman made in Italy, oltre a essersi guadagnato fin dall'uscita un posto nei top100 blues album su iTunes Italia e la prima posizione per dieci giorni, è comparso per circa due settimane anche nei top100 New blues realease in USA.

Prima di lasciare la parola a Davide, ecco un assaggio della traccia d'apertura del disco: "You Got Me Floating". A questo link è possibile acquistare il disco e ascoltare delle brevi anteprime di tutti i brani.



Credo che la situazione dell'ascolto musicale oggi sia disastrosa, tra streaming, cuffiette e hi-fi da pochi euro. Convincimi che vale ancora la pena di registrare in analogico come hai fatto per A portrait of Jimi Hendrix.
È vero, si spendono centinaia di euro in equipment, studio, microfoni, cavi, pedali boutique, chitarre ultracostose e poi ci si affida agli MP3 e supporti sempre più scadenti per l'ascolto. È il più grande paradosso dei nostri tempi ed è proprio per questo che ho accettato la sfida dell'analogico, quando l’etichetta Hemiolia Records mi ha contattato per affidarmi un progetto da registrare senza sovraincisioni, interamente e direttamente su nastro. Tutto è stato registrato in questo modo, neppure la voce è stata registrata in overdub!
Abbiamo registrato tutto dal vivo, come si faceva un tempo. Mi è bastato entrare nel loro studio di Perugia per capire che mi trovavo di fronte a qualcosa che dovevo assolutamente fare. Riascoltare la propria musica dal supporto analogico e con gli ascolti giusti è come assistere al proprio concerto! Si tratta di una qualità sonora andata ormai perduta nel mondo discografico di oggi, una realtà di cui a dire il vero non conoscevo neppure l’esistenza.
Da lì, sono andato a fondo per capire la filosofia e la tecnologia che c’è dietro e me ne sono inesorabilmente innamorato.

Ho trovato interessante la scelta di interpretare i brani con uno stile tuo anziché imitare Jimi. Mi sembra la risposta alla tipica domanda "perché ascoltare un disco di cover quando posso ascoltare l'originale?", ho visto giusto?
Grazie, sei molto gentile! Hai visto giusto. Purtroppo non sopporto i cloni, e non sono un grande amante dei "dischi tributo" che ripropongono le stesse versioni degli originali. Ho cercato di creare “un ritratto” di Jimi Hendrix (da qui il titolo), filtrando la sua musica attraverso la mia sensibilità. Una mia rilettura della sua straordinaria e inimitabile musica.

Nella tracklist hai accantonato alcuni grandi classici in favore di brani in un certo senso "minori" nella carriera di Jimi. Come mai la scelta di lasciare a casa pezzi come "Foxy Lady", "Purple Haze"...?
Giustissimo! Da fan e da appassionato della musica di Jimi Hendrix ho pensato di proporre quei brani meno “famosi”, meno conosciuti al grande pubblico, che hanno un significato profondo, ancora inesplorato. Sono convinto che l’essenza di Jimi Hendrix sta proprio in brani come “May this be Love” o “If 6 Was 9”, dove si scorge un Jimi poetico, sensibile, ma anche arguto con una grande intelligenza politica. Un artista ben più vasto e poliedrico di quello che ci è arrivato negli anni.

Inaspettatamente, il disco si conclude con una "cover di una cover". C'è un motivo per questa decisione?
Sì, Hoochie Coochie Man non è ovviamente di Jimi, ma è un brano che Jimi ha suonato nelle celebri BBC Sessions (disco postumo uscito nel '98) e che pare amasse molto. In realtà è stato il primo brano che abbiamo suonato durante la session di registrazione. Ci è piaciuta l’intenzione, così abbiamo deciso di inserirlo come “bonus track” nel disco.

Come consideri lo stato di salute del blues oggi?
Penso che il blues sia ancora in buona salute a livello internazionale. Negli ultimi anni ho suonato molto in Germania, Francia, Inghilterra, America e in questi luoghi ho notato grande attenzione per il genere. Purtroppo in Italia non c’è una vera e propria cultura del blues e manca una reale attenzione su questo linguaggio da parte di radio e TV. Ci sono tuttavia delle situazioni molto interessanti.

nota della redazione: a seguito delle curiosità mosse dai lettori, Davide ha voluto chiarire i retroscena della registrazione all-analog del disco. Riportiamo di seguito l'aggiornamento.

Questo progetto è nato per nostra scelta dalla filiera analogica, poiché volevamo offrire a tutto il nostro pubblico, indipendentemente dalle possibilità tecniche ed economiche (ovvero tutti coloro che non hanno un impianto da migliaia di euro e non possono acquistare un nastro da centinaia di euro), di poter ascoltare quello che noi riteniamo con molta umiltà e modestia un ottimo prodotto.
Questo progetto è stato costruito ad hoc per l’etichetta analogica Hemiolia Records. Una volta registrato il nastro in fase di riascolto abbiamo ritenuto che fosse un peccato escludere il 90% degli ascoltatori. Così, partendo dalla qualità indiscussa della filiera analogica, abbiamo scelto di offrire a tutti la possibilità di ascoltare il progetto anche in digitale. Da qui la scelta di utilizzare Loudr che permette la distribuzione anche dei file digitali nei formati meno compressi (flac e apple looseless).
album davide pannozzo
Link utili
A portrait of Jimi Hendrix
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Hendrix sempre grande
di mf_click [user #20554]
commento del 31/12/2014 ore 10:48:21
Felice che qualcuno rivaluti Axis: Bold as Love. Buon anno a tutti!
Rispondi
Bravo Bel Lavoro Ottima Filosofia!
di rufusss [user #18169]
commento del 31/12/2014 ore 11:40:38
Complimenti!!!

Rispondi
Finalmente qualcosa che ci da ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 31/12/2014 ore 17:08:00
Finalmente qualcosa che ci da un ritratto personale di Jimi Hendrix, e perlopiù in analogico...
Grazie!
Rispondi
Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 31/12/2014 ore 17:54:19
Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ridere,nell'intervista si criticano i "nuovi media",
(giustamente salvo rari casi di compressione lossless la qualità è sempre bassina) si parla di analogico e poi...donwload digitale con codec di compressione as usual,bel controsenso. :-)
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di voodooman [user #8538]
commento del 01/01/2015 ore 21:57:56
Concordo. Da grande appassionato di Hendrix complimenti ancora prima di avere sentito qualcosa, già solo per l'intenzione del lavoro svolto, però...almeno un CD.... Ho un impianto decente e degli artisti che amo ho tutti album originali. Sono uno di quelli che ama anche leggere le note di copertina ma se devo proprio comprare un FILE...lo farò....

Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 02/01/2015 ore 01:04:14
Esatto,io ho un impianto con i controfiocchi,preferisco sempre il CD "fisico",con tutta la qualità che serve,e le note del libretto,le foto,insomma è un'altra storia ;-)
Qui hanno fatto un sacco di bei discorsi e poi ti propinano gli MP3,altro che analogico.
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di voodooman [user #8538]
commento del 02/01/2015 ore 01:33:28
Bravo, oltre alla qualità audio anche le foto, in alcuni casi i testi, il tipo di carta del libretto... Chi sa dove può comprare il cd lo dica grazie!
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di bluesbreaker83 [user #4636]
commento del 02/01/2015 ore 11:10:17
Ciao Ragazzi,
sono Davide Pannozzo.. Ci tenevo a rispondervi in prima persona!
Il progetto è stato prodotto in primis su Nastro Analogico poiché la label Hemiolia Record produce esclusivamente su supporti analogici (nastro e vinile). La versione su nastro contiene infatti un booklet di 30pg con foto della Session e racconti scritti da Federica Piacentini ispirati ai testi di Jimi Hendrix delle canzoni scelte!
Abbiamo deciso di non stampare il cd per mantenere la filosofia di produzione iniziale, raggiungendo "il compromesso" del file digitale per arrivare anche alle persone che non hanno in casa un impianto con lettore a nastro.
Tuttavia abbiamo scelto la piattaforma Loudr per distribuirlo perché permette il download anche nei formati meno compressi come Apple Loosness e Flac. La stessa qualità sonora non potevamo averla su CD.
La label inoltre produrrà nei prossimi mesi anche il vinile.

Colgo l'occasione di Augurare a Tutti un Buon Anno!!
DP
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Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di distorto [user #28299]
commento del 02/01/2015 ore 13:13:01
Ciao Davide sto ascoltando il tuo album su spotify, lo trovo davvero bello e soprattutto hai cercato di suonare come fai tu di solito, senza fare il clone di Jimi, complimenti! Mi devi togliere una curiosità, che strumentazione hai usato? Grazie, ti auguro un felice e sereno 2015.
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di bluesbreaker83 [user #4636]
commento del 02/01/2015 ore 20:56:23
Ciao! Ho usato principalmente una Stratocaster su tutti i brani, tranne una Les Paul GoldTop Deluxe '68 su "May This Be Love". Per gli ampli invece un Fender Vibrover e una testata Dumble by Assolari su cassa DVMark.
Grazie a te e Auguri di di Buon Anno!!
DP
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Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 02/01/2015 ore 20:25:33
Il nastro dei master costa 280€.....un pelo fuori budget,poi fate su vinile e non su cd? beh....
se non fate il CD per scarsa qualità sonora,figurati il vinile che ha la metà di dinamica.
Ripeto complimenti per il progetto "sonoro" e l'ottima esecuzione,ma non condivido le altre scelte.
Tutto questo IMHO naturalmente :-)
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Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di bluesbreaker83 [user #4636]
commento del 02/01/2015 ore 20:54:05
In realtà questo è un altro falso mito da sfatare: se il vinile viene prodotto dal nastro analogico e con una masterizzazione ad hoc ha un senso, se viene fatto dal digitale (come avviene oggi nel 90% dei casi) hai in pratica un "downgrade" visto che viene dimezzata la dinamica e si hanno tutti i rumori del vinile. Noi faremo il vinile seguendo la prima opzione. :-)

Buon Anno!!
DP
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 03/01/2015 ore 00:44:32
Buon Anno anche a te,ma il vinile in qualsiasi modo lo fai ha sempre meno gamma dinamica del supporto digitale,non è un falso mito,è la realtà dei fatti; poi che si possano fare vinili che suonino bene è un dato di fatto ( così come ci sono CD che fanno schifo,come qualità intendo),ma le misure dicono che la dinamica è inferiore al CD,non si scappa ;-)
Comunque complimenti ancora per il disco,hai fatto davvero una bella cosa! \,,,/
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Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di distorto [user #28299]
commento del 03/01/2015 ore 13:10:3
Scusami, sono fuori argomento, però mi incuriosisce quello che hai affermato sul vinile, quindi a parità di qualità di registrazione, ipotizzando che la fonte sia analogica al 100% sia per il cd che per il vinile, credi che poi alla fine dopo il riversamento il digitale suono meglio? Mi spieghi più analiticamente? grazie
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 03/01/2015 ore 19:37:44
Il supporto digitale garantisce più dinamica rispetto al vinile,questo è arcinoto,inoltre ogni ascolto su vinile deteriora il supporto stesso,la testina fa attrito sui solchi,è semplice meccanica,è un processo distruttivo nel tempo.Ma indipendentemente da questo leggi qui,lo so è lungo ma così capisci meglio ;-)

Il più grosso problema che ha il vinile è con la gamma dinamica, ovvero la distanza in decibel (dB) tra il suono più basso e il suono più alto che può riprodurre. Su uno dei più grandi forum di audiofili del mondo, hydrogenaudio, spiegano che in condizioni normali la distanza tra il suono più basso e il suono più alto di una registrazione su vinile è di 80 dB e che in condizioni ideali potrebbe arrivare al massimo 120 dB. Sul CD, questa distanza è di 150 dB. Vuol dire che un suono particolarmente basso e un suono particolarmente alto non possono essere registrati su vinile, nemmeno volendo.

I motivi di questa limitazione sono molto molto semplici e hanno a che fare con come è fatto fisicamente il disco. I suoni troppo bassi hanno un problema su vinile: per inciderli bisogna allargare molto il solco dentro cui si muove la puntina, riducendo così di parecchio la quantità di musica sul disco. E anche i suoni troppo alti hanno un problema, perché per suonarli la puntina rischia di muoversi troppo velocemente e di causare distorsioni nel modo in cui viene riprodotto il suono (che, ricordiamolo, su vinile è tutta una questione di vibrazioni). Così, l'associazione americana dell'industria discografica ha creato uno standard (l'equalizzazione RIAA) che impone la riduzione della gamma dinamica per non causare problemi né con la riproduzione, né con la quantità di musica che si può registrare su un disco.

E poi c'è il grande aspetto di come suona il vinile. Spesso si sente dire che il vinile ha un suono più “caldo” e “morbido” rispetto a quello del CD. Mark Richardson di Pitchfork dice che «il “calore” che molte persone associano ai vinili può essere generalmente associato alla minore accuratezza dei suoni bassi» (per i motivi di sopra). Mentre il professor Stanley Lipshitz, che si occupa di elettroacustica all'università di Waterloo, ha detto a PopSci che quello che persone scambiano per “calore” del suono è in realtà la vibrazione del disco causata dalla puntina, che finisce per essere aggiunta alla musica e crea quella “pienezza” del suono che viene spesso associata al vinile. «Alcune persone confondono questa cosa per una virtù», dice Lipshitz.
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di distorto [user #28299]
commento del 04/01/2015 ore 01:26:26
Grazie, davvero una bellissima risposta, arrivato a questo punto ti farei un' ultima domanda, il vinile se creato da vere fonti analogiche (nastro bobina) dovrebbe avere quanto meno una maggiore fedeltà di suono rispetto al digitale, che è pur sempre una rappresentazione del suono basata su numeri, o sbaglio? Per finire, a questo punto, soltanto il nastro originale della registrazione analogica garantirebbe in teoria la migliore riproduzione possibile, ammesso che l'ascoltare abbia l'hardware per riprodurlo...........
Ti ringrazio tantissimo, ci metti passione quando scrivi, un saluto.
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 04/01/2015 ore 02:21:59
Guarda che anche adesso molte incisioni che trovi su CD,provengono da Master analogico,non roba vecchia ma anche roba attuale,questa è una scelta personale dell'artista o del produttore,riguardo la fedeltà,una digitalizzazione (diciamo volgarmente "numerizzazione" di vibrazioni sonore) non perde assolutamente nulla rispetto al primigenio master anlogico,vai tranquillo!( oppure può nascere subito tutto in digitale)
C'è poi anche da tenere conto di un altro fatto e cioè come viene fruito il prodotto musicale finale,nel senso tutta la catena deve essere di qualità altrimenti una meravigliosa incisione analogica dall'A alla Z,se ascoltata su apparecchi di riproduzione mediocri,o in ambienti acusticamente inadatti,cosa diventa? Quindi alla fine mi pare inutile incaponirsi con "analogico è meglio" o robe del genere,la qualità sta sia nell'analogico che nel digitale,ma deve essere diffusa per tutto il percorso,dall'inizio fino all'ascolto,altrimenti è tutto fine a se stesso.Io personalmente sono nato e cresciuto nell'era analogica,ma sono ben contento che ci sia il progresso tecnico che ha portato a ciò che abbiamo oggi,
non tornerei assolutamente indietro!Ho metri cubi di vinili,ma stanno in soffitta,come ben sai ci sono mode e cicli per cui tornano in auge certe cose etc..etc....si chiama consumismo e marketing,mode snob effetto placebo,chiamalo come vuoi vale per molte cose,non solo la produzione musicale.
Ciao e Buon Anno. :-)
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di distorto [user #28299]
commento del 04/01/2015 ore 14:15:19
Grazie Peter, eccellente come sempre, auguri anche a te di un sereno e felice anno nuovo ;-)
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Newrant [user #42610]
commento del 04/01/2015 ore 18:16:40
Buona sera e buon anno.
Nel complimentarmi con Davide per il lavoro svolto, sia artisticamente che tecnicamente, volevo replicare a quanto espresso da Peterpanico nella frase che riporto:

Il più grosso problema che ha il vinile è con la gamma dinamica, ovvero la distanza in decibel (dB) tra il suono più basso e il suono più alto che può riprodurre. Su uno dei più grandi forum di audiofili del mondo, hydrogenaudio, spiegano che in condizioni normali la distanza tra il suono più basso e il suono più alto di una registrazione su vinile è di 80 dB e che in condizioni ideali potrebbe arrivare al massimo 120 dB. Sul CD, questa distanza è di 150 dB. Vuol dire che un suono particolarmente basso e un suono particolarmente alto non possono essere registrati su vinile, nemmeno volendo.


Ricordando che nel'uso tecnico corrente, ogni aumento di 3dB corrispone al RADDOPPIO della sua grandezza ( se ad esempio abbiamo un oggetto che aumenta una grandezza fisica di 34 dB, significa che la grandezza che otterremo alla fine sarà 2500 volte più grande di come era inizialmente ), vorrei con questo mio intervento puramente chiarificativo, riportare i valori scritti nella loro giusta dimensione.

1) La gamma dinamica teorica del sistema CD, quindi 16 bit, è di 96,33 dB;
2) Nell' SACD la gamma dinamica viene dichiarata pari a 120 dB, anche se varia a seconda della frequenza a causa della modellazione del rumore;
3) La gamma dinamica di un vinile direct-cut è di circa 70 dB
4) La gamma dinamica di un vinile stampato è molto variabile e va da 40 a 60 dB.

Piccola notazione personale: la registrazione di Davide, che ho avuto la fortuna di ascoltare nel formato analogico e anche in quello digitale, è indubbiamente lontana anni luce dal Loudness-War che purtroppo affligge la stragrande maggioranza delle registrazioni attuali.
I complimenti a HemioliRecords per la scelta della tipologia di registrazione e a Davide per avere avuto il coraggio di "esporsi" in una registrazione live.
Rispondi
Re: Complimenti,belle interpretazioni,però mi viene da ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 04/01/2015 ore 21:21:46
Grazie per la precisazione,ma io ho solo riportato quanto trovato scritto,comunque ai fini della discussione non cambia il risultato :-)
Rispondi
complimenti...
di FrankieBear [user #29169]
commento del 01/01/2015 ore 21:09:38
....per l'idea, per i modi, per il coraggio di prendere in mano Hendrix ed, ancor più, di riproporlo non come semplice copia carbone....
Rispondi
Analogico e Digitale...
di HemioliaRecords [user #42608]
commento del 04/01/2015 ore 16:48:3
Buongiorno, scrivo come portavoce dell’etichetta Hemiolia Records, di cui sono direttore tecnico, in merito alla diatriba che si è innescata sul senso dell’operazione messa in atto nella produzione del titolo in oggetto. Il mio intervento è da intendersi esclusivamente chiarificatorio su quella che è stata la produzione dell’album di Davide e non ha alcuna intenzione di assegnare il premio qualità ai due mondi distinti analogico e digitale né di aprire una dissertazione su quali siano i benefici e/o le controindicazioni di una produzione mista analogica e digitale (quindi con interscambio dei due sistemi nelle varie fasi di lavorazione). Ognuno è libero di scegliere in funzione dei propri gusti personali e disponibilità di mezzi per la riproduzione.
E’ lecito che pochi siano a conoscenza del nuovo mondo che si è aperto in seguito alla riscoperta ed alla disponibilità di mezzi per la riproduzione audio in casa, di difficile, se non impossibile, raggiungimento all’epoca in cui questi rappresentavano de facto l’unica soluzione per la produzione di un qualsiasi prodotto musicale prima dell’avvento della tecnologia digitale. Stiamo parlando dei registratori a bobina aperta per uso professionale e ci aggiungerei anche la magica parolina “da studio” per differenziarli da quelli broadcast, destinati all’uso radiofonico. Apparecchi, questi ultimi, sempre professionali ma con altre connotazioni, più adeguate all’uso intensivo che alla qualità in sé. Come dicevo, il possesso di un registratore da studio, detto più propriamente master recorder, da parte di appassionati audiofili (parliamo ovviamente della nicchia di una già ristretta nicchia), ha portato alla conseguente domanda di materiale di altissima qualità, sia tecnica che musicale, da far girare su tali macchine. Come appassionati in primis ed esperti del settore, abbiamo creato una struttura per la produzione esclusivamente in analogico di materiale editato esclusivamente in bobina con il nome della nostra etichetta. In alcuni casi, come quello di Davide, abbiamo effettuato la registrazione in doppio domino (analogico con mixing immediato e registrazione secca su nastro a due tracce, alla vecchia maniera, come fosse un live, e digitale multitraccia). Il materiale analogico è stato editato, per togliere alcune pause troppo lunghe tra un brano e l’altro e scegliere le take migliori, ed utilizzato come master per produrre le copie di distribuzione nella nostra sala duplicazione in Perugia. Il materiale digitale è stato scaricato da HD e consegnato a Davide che lo ha poi fatto mixare e masterizzare a terzi. Il balance generale, le dinamiche, l’assetto timbrico e l’esperienza “live” sono abbastanza diverse tra le due versioni. Anche chi non ha in casa un registratore a bobine può comunque apprezzare le differenze ascoltando i sample delle singole tracce presenti sul nostro sito al solo scopo di dare un assaggio del programma musicale e non delle qualità di registrazione e tecnica insite nel supporto nastro. Quindi, riassumendo, tutto ciò che è raggiungibile per via digitale è comunque di origine digitale, mentre la versione analogica è disponibile per ora solo su nastro. In futuro pubblicheremo anche la versione in vinile, sempre tratta dalla sessione analogica. Relativamente alle considerazioni sul prezzo di vendita dei prodotti su nastro, va precisato che sono tirature limitastissime, non tanto per questioni di prestigio ma proprio perché il parco clienti è ancora molto ristretto, sia in Italia che nel mondo. Il listino è stato necessariamente dimensionato sulle aspettative di vendita per poter coprire le spese di produzione, di diversi ordini di grandezza superiori, ad esempio, a quelle sostenibili per un CD.
Per qualsiasi altra informazione tecnica ed in generale sui nostri prodotti, potete contattarci all’indirizzo info@hemioliarecords.com. Da parte nostra non ci saranno altre repliche su questo spazio attinenti all’argomento, ma invitiamo gli interessati ad approfondire la cosa, magari venendoci a trovare (su appuntamento) per ascoltare nella nostra control room le differenze tra i due lavori.

Buoni Accordi ;-)

Giorgio Foschi
Hemiolia Records
Rispondi
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