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Fender cede Ovation: continua l'odissea delle roundback
Fender cede Ovation: continua l'odissea delle roundback
di [user #3] - pubblicato il

È durata sei anni l'agonia Ovation nelle mani di Fender Musical Instruments. Sei anni durante i quali sono stati introdotti cambiamenti drastici al design degli strumenti, è stato stravolto il logo, sono stati inventati endorsement del tutto scollegati dal brand, finalmente sono stati chiusi gli storici impianti di New Hartford, CT, in cui nascevano gli strumenti top di gamma Ovation e le Guild.
È durata sei anni l'agonia Ovation nelle mani di Fender Musical Instruments. Sei anni durante i quali sono stati introdotti cambiamenti drastici al design degli strumenti, è stato stravolto il logo, sono stati inventati endorsement del tutto scollegati dal brand, finalmente sono stati chiusi gli storici impianti di New Hartford, CT, in cui nascevano gli strumenti top di gamma Ovation e le Guild.

Tutto finisce il 6 gennaio, con la befana che porta l'annuncio con cui FMI comunica che la sua controllata Kaman Music ha ceduto il marchio Ovation, oltre a Gretsch Drums e Gibraltar Hardware, alla Drum Workshop, Inc., produttore di batterie e accessori DW. Non ci sono notizie sugli aspetti economici dell'operazione, che certamente ha aiutato FMI a fare un po' di cassa al prezzo di qualcuno trai gioielli meno amati di famiglia.
 
Fender cede Ovation: continua l'odissea delle roundback

La notizia conferma il momento negativo attraversato dal colosso di Corona. A fronte di una qualità dei suoi prodotti di punta, uguagliati solo dagli strumenti degli anni d'oro, Fender mostra da anni una incredibile debolezza finanziaria e manageriale, palesatasi nel 2012 con il fallimento della IPO (soprattutto a causa di un pesantissimo indebitamento) e aggravata dall'andamento negativo di Guitar Center, che valendo 1/6 del fatturato globale di Fender ne rappresenta la maggiore debolezza.
Ma al di là degli aspetti finanziari, peraltro interessanti, a noi appassionati interessa il futuro delle chitarre del cuore. Se non sembrano sussistere problemi per Stratocaster, Telecaster, Precision e Twin Reverb, tanti altri marchi storici sembrano a rischio.
 
Fender cede Ovation: continua l'odissea delle roundback
 
Intanto, l'odissea delle "roundback" inventate da Charlie Kaman a fine anni '60 continua a tenere col fiato sospeso chi non rinuncia a sperare di poter rivedere la squadra di liutai coordinata da John Budny di nuovo impegnata a costruire Adamas e Custom Legend a New Hartdord, con la qualità impeccabile dei tempi d'oro.
È solo un sogno da nostalgici? Forse. Ma è certo che questo cambio di proprietà porterà anche un cambio al timone della produzione delle Ovation. La speranza è che in nuovo timoniere diriga la prua un po' meno a Est e un po' più a Ovest, meglio se in direzione Connecticut. Staremo a vedere.
 
dw fender ovation
Link utili
Fender cede Ovation
Il fallimento della IPO
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Da appassionato delle vicende ...
di Deadwing utente non più registrato
commento del 07/01/2015 ore 18:15:21
Da appassionato delle vicende aziendali dei produttori di strumenti musicali, mi chiedevo se esistesse qualche fonte particolare da cui attingi:)
Per ora la mia unica fonte sono i tuoi articoli:D
Rispondi
Re: Da appassionato delle vicende ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 07/01/2015 ore 18:48:54
Google? :-) In realtà seguo molti siti soprattutto americani che danno news freschissime e molti forum di appassionati dei diversi brand. Lì salta fuori tutto subito.
Rispondi
Peccato
di AlbyJK utente non più registrato
commento del 07/01/2015 ore 19:08:2
Peccato per la Ovation, da sempre bistrattata, speriamo bne per il futuro. Attualmente possiedo una roundback della Stagg (una copia insomma XD), spero un giorno di possederne una della Ovation! Bell'articolo comunque.
Rispondi
Se le chitarre avranno uno ...
di dale [user #2255]
commento del 07/01/2015 ore 21:05:43
Se le chitarre avranno uno standard simile alle batterie DW possiamo stare tranquilli; anche se credo che si andrà probabilmente ancora più in economia....più oriente, più qualità scadente e quant'altro....
Rispondi
Del resto la Fender ha,se ...
di Zado utente non più registrato
commento del 07/01/2015 ore 22:50:49
Del resto la Fender ha,se non ricordo male,praticamente trombato anche la Hamer...
Rispondi
gaudeamus igitur!
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 08/01/2015 ore 09:29:58
Comunque poi ci lamentiamo dei managers nostrani, ma quelli di FMIC stanno battendo tutti i record!
Rispondi
mah...
di Luciano m utente non più registrato
commento del 08/01/2015 ore 12:03:4
...la prima volta che ho visto questa chitarra, esattamente quella della foto di quest' articolo, e'
stato, penso, nel 1987, nel mio negozio di chitarre, quando comprai la mia seconda chitarra, una Washburn dread. La vidi sulla busta di un set di corde e come la vidi me ne innamorai subito, pensando chissa' quando me la potevo permettere una chitarra del genere.
Figurati che, tanti anni fa, passai dei mesi per portare a zero il legno della mia washburn, sul cui top disegnai e dipinsi quelle foglie che mi facevano impazzire, cercando di imitare le decorazioni della Adamas :-).
Beh, col tempo mi sono ricreduto e questo tipo di strumenti o li ho rivenduti, o permutati, oppure giacciono nella polvere giu', nello scantinato.
Suono troppo bilanciato e secco, per i mei gusti.
La mia guitar ideale, anzi LA Guitar, rimane la Dreadnought! Precisamente la Martin D28.
Non cambierei il calore del suo suono sbilanciato a favore dei bassi e dei cantini con nessun altro strumento al mondo. Forse solo con la D35 di Johnny Cash :-).

Vedi Tony Rice...in una rara foto imbraccia un' Ovation, ma solo in una rara foto! Nelle altre centinaia le sue mani stringono una Dread!
E Riccardo Zappa? Nei suoi primi album risuonano le note della Legend dalla paletta con il becco a papera, ma...nella maturita' ha sempre stretto Martin dread, sia a 6 corde che a 12!
Beh, dai, i gusti son gusti ma io non preferiro' mai la plastica al legno, ahahah!
Rispondi
Re: mah...
di catoblepa utente non più registrato
commento del 11/01/2015 ore 09:40:29
come sempre (globalizzazione, crisi economica e politica del profitto sempre più forsennato a parte) ci si trova sempre nel campo del gusto personale ...
io posseggo 2 ovation una elite di oltre 25 anni fa cassa sottile e una Adamas 1680 NWT (quella con paletta finestrata) col top in carbonio che se non ricordo male possiede anche il ns Albertone ... che suona e vibra veramente alla grande e che udite udite ha sostituito la mia precedente Martin D42 che mi aveva stancato ... ma siamo nel gusto personale quindi ...

poi amico Luciano circa il tuo esempio di Riccardo Zappa, per come la vedo, io ha semplicemente smesso di incassare soldi dall'implortatore di Ovation per switchare (o suicciare?) su quelli dell'importatore Martin ... perchè credo che quasi tutti i nostri musicisti preferiti passino 'di palo in frasca' a seconda del 'quid' che ricevono come endorser ... ah maledetto denaro!
un caro saluto a tutti gli accordiani ...
Rispondi
Re: mah...
di Luciano m utente non più registrato
commento del 11/01/2015 ore 21:05:27
Si, me la ricordo bene quell' Adamas dalla voce imponente e che ha usato tante volte Paolo Pilo in molti brani-lezione qui su Accordo. Del resto quella chitarra e' stata la causa di uno dei piu' lunghi topic in merito all' argomento Ovation, nel 2009, topic in cui ci fu anche la partecipazione di diversi chitarristi anche famosi in ambito editoriale e professionistico, dal punto di vista musicale.
Per quanto riguarda lo Zappa nazionale, e' vero ed ora che ci penso ho ancora l' articolo apparso su Chitarre di anni fa in cui era documentato il suo cambiamento di rotta in tal senso. Bah, fatti suoi. Certo che i suoi primi album, registrati con Ovation, li ho ascoltati a lungo e sono bellissimi; non cosi' per il resto della sua produzione ad opera di chitarre Martin, forse perche' successivamente il mio indirizpo di ascolto e di pratica conseguenziale si e' mossa in direzioni diverse.

Comunque ci terrei a ribadire un punto fondamentale per quanto riguarda le differenze di suono delle chitarre e le eterne diatribe che queste suscitano. Sono convinro che, alla fine, la differenze tra uno strumento e l' altro sono davvero minime. E' ovvio che una chitarra di 10 milioni suonera' un po' meglio di una di 250 mila lire. Ma solo un po'!

Una volta settata come si deve, adattando alle proprie esigenze ponticello e capotasto, settata la tastiera, rettificata e lucidata a regola d' arte, agito in modo opportuno sul truss rod e tutte queste cose qui, beh, il resto, cioe' il SUONO VERO E PROPRIO proviene unicamente dal proprio tocco!
Oserei dire addirittura anche con cambi di plettri e corde diverse. Non se ne avverte differenza alcuna, se non nella comodita' pratica personale che puo' essere comunque ragione di adattamento.

Guarda te! Ti sei stufato di una Matin D42! Ma questo non significa che ti stuferesti, che so, di una Ibanez o di una Crafter da 200 euro. Perlomeno io non me ne stufo mai e le suono sempre, ogni giorno. Non e' cosi' invece purtroppo per una Martin di 800 euro che non prendo quasi mai in mano...
Ergo e concludo.
Non c'e 'bisogno di fare nessun blind test su nessuno strumento al mondo!
Anche quando ne leggo qui sopra, su Accordo (e se ne fanno aiosa), mi viene da ridere!

L' unico test possibile e' quello di andare in un negozio di strumenti musicali, avvicinarsi alle chitarre appese e pizzicarne le corde a caso. Di norma il La basso, o anche il Re o il Mi, ma qualsiasi corda va bene. Ebbene? Non sembra, in tutti i casi, un bellissimo suono quello che ne esce?!?
Prendine una a caso, mettila sulla coscia destra e facci un pezzo che sai fare bene, a menadito: quella e' una chitarra che suona bene in quel momento, in quell' ambiente, nel qui ed ora!

Le chitarre sono tutte uguali, anche quelle elettriche (guarda i grandi: stesso suono con chitarre opposte), siamo noi che siamo differenti!
Piglia una chitarra qualsiasi, vedi se ti ci trovi comodamente, settala a tuo piacimento, mettile le corde nuove e suona!
Il suono di una chitarra E' il nostro suono, il nostro tocco! Punto.-

Ricambio i saluti a te e a tutti gli Accordesi!
Rispondi
Re: mah...
di MM [user #34535]
commento del 11/01/2015 ore 23:57:48
Perdonami, ma su quest'ultimo tuo pensiero non sono assolutamente d'accordo. L'ultima chitarra acustica che ho comprato, un Sigma di fascia media/bassa, l'ho scelta tra tre modelli dal prezzo quasi uguale e che suonavano piuttosto (non poco) diverso, e chiaramente ho scelto quella che a me piceva di più. Sempre meglio provare gli strumenti, in particolare gli acustici e i semi acustici.
Rispondi
Re: mah...
di Luciano m utente non più registrato
commento del 12/01/2015 ore 08:45:
Ma una volta arrivato a casa la sensazione e' stata la stessa?!? Io credo di no! Le chitarre, provandole in negozio, sembra suonino differenti, meglio cioe'! Una volta arrivati a casa ed imbracciandole sul divano, i dubbi rimangono.
Del resto perche' ci affanneremmo a comprare 50.000 chitarre permutandone altrettanto se rimanessimo soddisfatti a vita del nostro "ultimo acquisto"?!?

Sai che anche la mia ultima guitar e' un Sigma by Martin?
Per la precisione una DR 28. Ottima dreadnought, come piace a me: cantini rotondi e bassi profondi, nonche' suono definito e tutto. Quando faccio "Wildwood Flower", alla Tony Rice, mi sembra proprio una goduria "flatpickinghese" :-), eppure, non so, c' e' sempre qualcosa che non va.
Forse la cassa che preme sotto l' ascella destra, forse il manico un po' piu' largo del solito che non mi permette di usare il pollice sinistro sui bassi come vorrei o che so...
Beh, quando smetto di suonarla e prendo la Crafter da 150 euro, quest' ultima sembra una ciofeca rispetto alla prima, ma una volta "riscaldatola" ed entrato nell' ordine delle sue idee con un paio di pezzi, beh, ecco che il gap si annulla velocemente e torna il suono sperimentato precedentemente!

Spesso, quando sono in negozio e provo una guitar che mi piace, c'e' qualche cliente, evidentemente reduce da un acquisto recente, che dice al negoziante: "Oh, ma questa non me l'avevi mica fatta provare! Non l' avevo mai vista, suona veramente bene!"
E il negoziante: "Ma guarda che questa chitarra e' sempre stata qui! E' Luciano che suona bene!" (nel mio piccolo, naturalmente).
Beh, non so se mi prende in giro o lo dice tanto per dire ma questo la dice lunga sulla soggettivita' del ...soggetto! :-D.
Per dire: non e' l' oggetto (strumento) che conta, ma il soggetto (suonatore).

Una volta provai una Martin per una buona oretta, cercando di sfoggiare, tamarraicamente ahahah, tutto il mio repertorio, anche se devo dire con poca soddisfazione rispetto ad altri casi.
Beh, appena mi disse che era un esemplare di non so di quale anniversario anni settanta e che chi l' aveva portata voleva 3000 euro, esclama!: " Cooosaaa?!?!" Ahahah, ma riprenditela!"
Avevo suonato molto ma molto piu' felicemente con chitarre molto piu' economiche!

Per dire: ci sarebbe ancora tantissimo da dire, ma mi fermo qui altrimenti, come in altri ambienti, passo per logorroico e peggio :-) !


Rispondi
Re: mah...
di MM [user #34535]
commento del 12/01/2015 ore 09:22:14
Guarda, concordo sul fatto che il nostro tocco fa la differenza, aggiusta, si adegua, e anche sul fatto che a volte strumenti costosi e blasonati possono suonare peggio di altri meno costosi.
Ma sono straconvinto che gli stumenti hanno sempre una loro personalità.
Io in negozio mi sono messo lì, con calma, senza nessuno che mi pressava, e mi sono provato due Sigma di modelli diversi e un'altra chitarra di altra marca, e ti assicuro che suonavano diversi, e non di poco. Quando sono arrivato a casa non avevo chiaramente più il confronto con le altre, ma l'impressione sul suono non è cambiata, il mio tocco, nel bene e nel male è quello, in lenta e continua evoluzione (spero in meglio) ma è quello.
Me lo ha confermato un amico, che andato in negozio per comprare una Epiphone modello ES335 per un suo allievo, ne ha provate 3 indentiche, e una di queste tre suonava meglio delle altre, e anche in questo caso non di poco.
Lo stesso vale per un pianoforte, quando ho comprato il pianoforte a mia figlia (un verticale Yamaha), il negoziante (ottimo e onesto) mi ha detto: le faccia provare i 4 modelli (identici) che sono in esposizione in assoluta tranquillità, sarà lei a scegliere quello che lo sentirà come il suo strumento: e così è stato, senza dubbi.
Uno strumento andrebbe sempre provato.
Rispondi
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Re: mah...
di Luciano m utente non più registrato
commento del 12/01/2015 ore 09:37:00
D' accordissimissimo!!!
Provato va, eccome! Sempre! Altrimenti come fai ad accorgerti che quello E' lo strumento che fa per te?!?
Fino al prossimo acquisto, naturalmente. Non fosse altro che per tutte le varianti in gioco, anche di comodita' pratica, come dicevo prima, possibilita' di difetti congeniti e tanto altro ancora.

Quando si parla di questo argomento mi viene in mente sempre Paganini e il suo genio.
Siamo sicuri che fosse il suo Stradivari ad essere uno strumento eccezionale? Sono convinto che se suonasse il suo "Trillo del Diavolo" con un violino cinese di 50 euro il risultato sarebbe lo stesso.
Anche se devo dire che io preferisco di gran lunga il "Trillo" di Tartini a quello di Paganini.

Cazspita e quanto divago! Chiedo scusa e...torniamo alle Ovation :-)





Rispondi
ovation vs resto del mondo
di Ace [user #34053]
commento del 08/01/2015 ore 13:18:25
io ho una collectors del 2007, quindi in teoria il massimo per quanto riguarda ovation essendo i modelli a tiratura limitata che facevano con particolari accorgimenti e cura ogni anno.
Quando l'ho presa ho avuto modo di scegliere quella che per me suonava meglio tra TRE identiche.. alla faccia del fatto che la leggenda dice che il concetto "ovation" è nato proprio per limitare, se non eliminare, le variabili dati da legni ecc.

ci sono affezionatissimo sia perchè è stato un regalo da parte di una persona per me molto importante, sia perchè da sempre sono stato affascinato dal marchio... e non ultimo anche il valore collezionistico ha un suo perchè....

detto questo la chitarra è quasi sempre nella sua custodia perchè mi diverto molto di piu a suonare la mia recording king rd-10 che, dall'alto dei suo circa 200 euro di puro massello ad imitazione martin ricoperti da una vernice che sembra più una glassa da dolcetto cinese, ha una sonorità invidiabile in confronto alla quale l'ovation sembra una scatola di scarpe con il manico....

più che suono equilibrato lo definirei "suono assente"....

:-)
Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/01/2015 ore 14:30:38
Andiamo un po' fuori tema, ma ci sta anche.

Il roundback è nato sull'idea dei Kaman che fondo e fasce servano solo a riflettere il suono e abbiano un'influenza minima sul medesimo. Conseguentemente - sempre secondo i Kaman - è meglio una superficie curva e senza spigoli, perché proietta meglio. Questo è confermato dalle differenze enormi di suono che ci sono tra Ovation diverse con la stessa cassa.
Sulla qualità del suono e l'esperienza tattile con la chitarra c'è poco da discutere, come sempre si cade nell'oggettività, ogni opinione è buona. Io amo e colleziono le Ovation e ho trovato di tutto. La più pregiata che ho non è certo quella che suona meglio, mentre la vecchia Anniversary con la tavola tutta a bozzi ha una voce grossa, straordinaria, molto "boomy", quindi in grado di ingannare chiunque in un blind test.

Ma l'argomento era un altro: la triste fine che stanno facendo le aziende del settore a causa della sempre più ingombrante presenza dei gruppi di investimento, che trattano allo stesso modo chitarre, prosciutti, biciclette e laptop nel totale disinteresse per le professionalità in gioco e i sentimenti dei consumatori.
Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di Luciano m utente non più registrato
commento del 08/01/2015 ore 21:18:03
Beh, allora chissa', forse aveva ragione Pino Daniele nell' asserire che per lui le chitarre
non sono altro che pezzi di legno con sopra dei fili metallici?!? E che, tra l' altro, il vintage non e' altro che una sola e lui i suoi "pezzi di legno" li ha sempre rivenduti?!?
Insomma, a ben vedere, le chitarre possono veicolare i sentimenti di chi le suona ma
esse stesse, da sole, SONO da considerare alla stregua di prosciutti, biciclette e laptop!!!

Ehm...forse io un po' di rispetto, io lo avrei per i prosciutti. Non dimentichiamo mai, nemmeno per un secondo, che provengono da esseri viventi, uccisi, tagliati e fatti a pezzi.
Esseri viventi, senzienti, con dei sentimenti, tristi o felici che siano. Animali, nostri fratelli.
Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di team72filo [user #20000]
commento del 09/01/2015 ore 09:13:1
Buongiorno Alberto,
prendo spunto da questo tua ultima nota per ricordarti che qualche mese fà commentasti un mio intervento critico su queste pagine(inaugurazione di un nuovo negozio a Roma e quantità di articoli "informativi" a proposito)dicendo che "il tema vero è che tutto cambia, il mondo soprattutto, quindi anche noi dobbiamo cambiare"," L'audience evolve, i nostri gusti molto meno","occorre un fatturato per pagare i compensi"e rispondendo ad un altro accordiano..."non riconosco il deterioramento artistico e creativo che dipingi.
Certo, il mondo è cambiato. Quello che Hendrix e Clapton hanno fatto negli anni 60 e 70 oggi semplicemente non sarebbe possibile. Accadrebbe altro. Mé meglio né peggio, ma diverso sicuramente""Insomma, è un'epoca fast-food, in cui tutto è pronto, disponibile, offerto. Ovvio che questo influisce sulla creatività. Ma non la uccide, la modifica.
Paragonare il mondo non connesso di quando eravamo giovani noi con la società telematica non è possibile, se non cadendo nella retorica e nella nostalgia, che mettono filtri scurissimi al giudizio. Il rischio dell'età è cadere nel rimpianto dei bei tempi andati. Ma siccome questo capita a ogni generazione, è molto probabile che l'unica cosa "andata" sia la gioventù di chi la rimpiange e non sa rallegrarsi di esistere ancora, come spettatore di una realtà e del suo perenne divenire.
Mi rendo conto che occorra uno sforzo di consapevolezza, ma non si può non affermare che questa epoca continua a portare innovazione e creatività a palate. Con modi, tempi e logiche diverse, ma si crea, eccome. Non nasceranno nuovi Jimi, Eric, Jimmy, perché sono cambiate le condizioni. Ma la musica continuerà a esistere e a essere scritta e a portarci nelle orecchie buone vibrazioni"
Non pensi che possano essere concetti applicabili al contenuto di questo articolo?
O forse meglio andrebbero un pò "filtrati"...
Saluti
Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di alberto biraghi [user #3]
commento del 09/01/2015 ore 10:49:16
Ho letto e riletto, ma sai che non ho davvero capito il punto, ovvero cosa c'entra la citazione con il contenuto dell'articolo?
Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di team72filo [user #20000]
commento del 09/01/2015 ore 12:03:09
La mia PROVOCAZIONE e FORZATURA non si riferiva all'intero articolo ma solo alla parte finale della tua ultima risposta.


Non è forse il mondo che cambia che fà si che le storiche aziende del settore passino in mano a gruppi d'investimento,che per loro natura devono produrre utili possibilmente da subito altrimenti...tanto più se l'audience evolve(i nostri gusti meno) e Ovation perde appeal!
D'altra parte mandare avanti aziende di strumenti come si faceva negli anni 60 o 70 sarebbe ora impossibile.

Poi a seguire tutto il resto sul non meglio non peggio ma diverso,il rischio del rimpianto ed i filtri scurissimi,non ultimo lo sforzo di consapevolezza,la buona musica con le sue vibrazioni.

E' davvero così privo di riferimento?







Rispondi
Re: ovation vs resto del mondo
di zabu [user #2321]
commento del 10/01/2015 ore 03:40:21
>> mandare avanti aziende di strumenti come si faceva negli anni 60 o 70 sarebbe ora impossibile.

Il problema e' complesso. Prendiamo in considerazione l'unico marchio storico americano che non ha mai cambiato proprietari: la Rickenbacker, dagli anni '50 in mano alla famiglia Hall. E' un'azienda che ha deciso volutamente di rimanere in una dimensione "media", con una produzione attorno ai 50 strumenti al giorno. E' un'azienda che scoppia di salute rispetto a Fender e Gibson che sono attanagliate dai debiti e hanno letteralmente, a causa dei debiti contratti, le banche pronte a saltargli addosso. E anche l'unica azienda americana a non aver mai delocalizzato la produzione in altri paesi e ad aver mantenuto una qualità sempre altissima dei prodotti, a prezzi per altro secondo me assai competitivi rispetto alla concorrenza.

Insomma le scelte manageriali fanno moltissimo. Se l'industria manifatturiera occidentale e' in crisi (il mondo delle chitarre e' solo un piccolo esempio) lo dobbiamo anche e soprattutto a scelte spesso più che opinabili in fatto di strategia e di politica industriale.

Rispondi
Comunque...
di Luciano m utente non più registrato
commento del 09/01/2015 ore 11:55:01
... si puo' dire tutto quello che si vuole in merito alle Ovation ma al di la' di qualsiasi dubbio e' certo che le chitarre Adamas sono delle vere e proprie opere d' arte. Io starei per delle ore a guardarle, soprattutto quelle nelle varie tonalita' di Blu'.
Sono davvero bellissime.
Rispondi
La prima volta che vidi ...
di MM [user #34535]
commento del 09/01/2015 ore 12:22:43
La prima volta che vidi una Ovation (Al di Meola, Simon e Garfunkel, e tanti altri) rimasi quasi folgorato per la bellezza dello strumento, anche del suono (amplificato).
Non le colleziono, ma per me rimane un'icona di chitarra.
Detto questo, credo che purotroppo per lei sia una chitarra fuori moda, e noi uomini e donne spesso assomigliamo a pecore e seguiamo le mode.
Una chitarra con un suo suono naturale molto particolare e se la confronto ad altre buone chitarre in legno, spesso delude.
Ho un amico che ha il modello con corde in Nylon e se la si paragona con altre, spesso il confronto è impietoso.
Per quanto riguarda questo:
= la triste fine che stanno facendo le aziende del settore a causa della sempre più ingombrante presenza dei gruppi di investimento, che trattano allo stesso modo chitarre, prosciutti, biciclette e laptop nel totale disinteresse per le professionalità in gioco e i sentimenti dei consumatori =
..... mi sembra che sia veramente da tanto, tanto, tempo che le cose stiano andando così.
E sempre noi uomini e donne, passiamo dall'essere molto nostalgici quando ci toccano le cose che ci piacciono e i sentimenti, all'essere molto pronti a seguire le logiche di mercato e degli squali investitori quando ci conviene.
Non so, mi sembra che il mondo rotoli sempre più in quella direzione, e non so nemmeno se possa invertire questa tendenza.
Rispondi
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