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Vintage Tone System: Martin presenta l'invecchiamento controllato
Vintage Tone System: Martin presenta l'invecchiamento controllato
di [user #116] - pubblicato il

Martin dichiara di aver compiuto il passo definitivo verso l'imitazione fedele di estetica e timbrica di una vera chitarra vintage. Fred Greene e Jeff Allen, dello staff Martin Guitars, spiegano come funziona il VTS, Vintage Tone System.
Martin dichiara di aver compiuto il passo definitivo verso l'imitazione fedele di estetica e timbrica di una vera chitarra vintage. Fred Greene e Jeff Allen, dello staff Martin Guitars, spiegano come funziona il VTS, Vintage Tone System.

Martin Guitars ha sempre prestato attenzione a conservare e celebrare il proprio retaggio. La liuteria di Nazareth, Pensilvania, possiede un vero e proprio museo in cui custodisce documenti storici e diverse chitarre della propria produzione migliore. Ciò le ha permesso di inserire in catalogo delle repliche fedeli dei modelli d'epoca, seguendo le stesse specifiche costruttive e adottando gli stessi materiali.
La linea Authentic in particolare raccoglie chitarre assemblate seguendo, per così dire, la ricetta originale. Le chitarre così costruite, però, suonano come avrebbe suonato la chitarra vintage di riferimento appena uscita di fabbrica, e non con il sound arricchito negli anni che molti amanti desiderano. I prezzi del vintage, in certi casi, sono proibitivi e i liutai Martin assicurano che quelle nuove chitarre, col passare delle decadi, guadagneranno simili caratteristiche timbriche e tattili, ma non tutti hanno pazienza o modo di attendere gli anni necessari a trovarsi tra le mani uno strumento invecchiato quanto lo è oggi una ricercata pre-war. E qui subentra il VTS.

Vintage Tone System: Martin presenta l'invecchiamento controllato

Il Vintage Tone System è un processo studiato da Martin per invecchiare artificialmente i legni di top e bracing al fine di replicare nella maniera più fedele estetica, struttura e suono di una tavola stagionata naturalmente per lungo tempo.
Non si ha a che fare con vernici speciali per effetti relic o trattamenti mirati a clonare esemplari specifici, bensì con un passaggio che permetterebbe - il condizionale è d'obbligo fino a una prova sul campo - di far suonare fin da subito una chitarra al massimo delle sue potenzialità, senza attendere che gli anni e l'usura intervengano "slegando" e asciugando i materiali.

Il punto di partenza è la già rodata torrefazione, nota ai chitarristi elettrici per gli esperimenti effettuati da produttori come Gibson, Suhr e Warmoth.
Per essere "torrefatta", una tavola viene sottoposta a un'elevata temperatura sotto specifici livelli di pressione atmosferica e in un ambiente privo di ossigeno. Durante il processo, le molecole d'acqua vengono rilasciate, elementi come cellulosa e lignina si decompongono lasciando come residui un materiale più rigido, secco e stabile.
La torrefazione viene eseguita principalmente per rendere un legno più leggero, resistente agli sbalzi termici e - effetto collaterale talvolta volutamente inseguito - per donargli il caratteristico colore caramellato. Sotto vari aspetti, però, il risultato è simile a quello ottenuto con il semplice passare del tempo. Su questo gli esperti Martin hanno calcato la mano per approfondirne le potenzialità.

Vintage Tone System: Martin presenta l'invecchiamento controllato

Il team di ricerca e sviluppo ha analizzato una Martin già distrutta con 107 anni di età nel tentativo di coglierne la struttura cellulare e confrontarla con i risultati della torrefazione, affinando il procedimento per renderli sempre più simili. Ci sono voluti due anni per raggiungere esempi fedeli nella struttura quanto nel colore. La torrefazione, infatti, è nota per colorare i legni chiari rendendoli più rossicci, mentre il processo studiato da Martin rispetta il tono del legno nel suo processo d'invecchiamento naturale.
Inoltre, la "asciugatura" del materiale è meno estrema e, mentre la torrefazione classica rimuove pressoché ogni traccia di umidità, il Vintage Tone System garantisce altrettanta stabilità alle fibre del legno pur lasciando una piccola percentuale di umidità.
Il processo è stato studiato per essere applicato gradualmente, andando virtualmente indietro nel tempo fino alla dose d'invecchiamento desiderata.

Com'è logico che fosse, le prime chitarre ad adottare il VTS sono state quelle della serie Authentic, ma Martin sembra intenzionata ad applicare lo stesso processo anche a strumenti d'estrazione moderna.

Il Chief Product Officer Fred Greene e il General Manager del Custom Shop Jeff Allen sono protagonisti in un video promosso dal canale YouTube di Martin in cui è spiegato più a fondo il concetto dietro il Vintage Tone System.


Per il Namm 2015, Martin prevede di presentare i primi cinque modelli del nuovo catalogo a fare uso del sistema, di cui solo due faranno parte delle Authentic. Questi saranno:
OM-45 DeLuxe Authentic 1930
OM-28 Authentic 1931
CEO-8
CS-00041-15
SS-GP42-15

chitarre acustiche martin
Link utili
OM-45 DeLuxe Authentic 1930
OM-28 Authentic 1931
CEO-8
CS-00041-15
SS-GP42-15
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O sei vintage....
di distorto [user #28299]
commento del 15/01/2015 ore 11:43:21
o sei out, ormai tutte le case costruttrici si sono adeguate, a quanto pare una chitarra nuova e splendente non la vuole più nessuno, se non sono ingiallite non hanno appeal, pensate se un giorno la moda del vintage contagia anche l'estetica dei denti, pensate i "poveri" dentisti che faranno, magari anche loro studieranno un processo naturale di ingiallimento dei denti............ qualcuno direbbe basta non lavarli no?
Rispondi
Re: O sei vintage....
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 15/01/2015 ore 12:48:28
Premessa: non amo il relic. In questo caso però credo che non si tratti di relic, solo di un tentativo di fornire ai clienti una chitarra che suoni da subito un po' più vicina al pieno delle sue potenzialità. In effetti, pensandoci, sulle acustiche si legge spesso di persone che le acquistano e dopo molti anni ne scoprono realmente la voce. Quanto questo processo di tostatura mantenga la promessa di metter tra le mani dei clienti chitarre dal feel sessantennale io non lo so. Una cosa che però mi chiedo è: ma le chitarre famosissime dei dischi, che i veri bluesman squattrinati si portavano in giro esponendole a acqua, vento, neve, temperature torride, alcol e fumo di sigarette, tutte le accortezze pare oggi necessarie, le hanno avute? Sinceramente io penso proprio di no e dunque suonerà meglio una chitarra che ha vissuto o una della stessa epoca giunta a noi in condizioni mint? Sono solo seghe mentali! Sulle acustiche c'è poco di cui parlare, vai in negozio, la provi e se ti piace te la prendi e, forse molto più che con le elettriche, te la tieni a vita.
Rispondi
Re: O sei vintage....
di distorto [user #28299]
commento del 15/01/2015 ore 21:21:2
La mia ovviamente era solo una provocazione,è chiaro che se questi processi diano un reale effetto sul suono,che ben vengano, solo che sarebbe quasi impossibile capire in che misura, bisognerebbe avere due chitarre identiche una normale e l'altra trattata, forse solo così si riuscirebbe a misurare il vero effetto, almeno in qualche misura.
E poi bisognerebbe anche capire quanto in più costa questo processo sul prezzo finale di vendita, ad ogni modo sai cosa faccio sulla mia acustica preferita? La metto sempre davanti le casse dello stereo ed a volte di fronte l'amplificatore, nella speranza di chissà quale miglioramento, per lo meno è tutto gratis :-)
Rispondi
Re: O sei vintage....
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 16/01/2015 ore 11:05:04
Lo so figurati. Il problema è che con le acustiche non è come sulle elettriche. Nelle acustiche suonano solo i legni e visto che è (o meglioe era) materia viva, organica, cellule, non ne esisteranno mai due uguali. Che le gente pensi quello che gli pare, ma due chitarre elettriche, stesso modello, stessi pu, stesso tipo di manico, stesse meccaniche, stesso ponte, ecc. ad un ascoltatore risulteranno uguali o quasi indistinguibili, forse chi le suona potrebbe distinguerle ma non ne sono nemmeno sicuro...Due acustiche no. Ognuna ha la sua voce e basta andare in un qualsiasi negozio per rendersene conto, senza neanche scomodare pezzi pregiati. Sai cosa penso? Che questa ricerca continua del passato sia frutto di un processo che si autoalimenta...Credo sia iniziato tutto dai forum, su internet, dove alcune leggende, magari anche vere eh, sono diventate con il tempo leggi matematiche, quasi assiomi oserei dire. Correggimi se sbaglio, negli anni 80-90 qualunque ragazzo iniziasse a suonare vedeva una Straotcaster American Standard o un Les Paul Standard come qualcosa di inarrivabile, il meglio a cui aspirare. Io addirittura quando iniziai a suonare aspiravo ad avere una Pacifica, che mi sembrava essere la chitarra migliore al mondo, in negozio quella era una delle migliori che ti facevano provare e sembrava essere di un altro pianeta rispetto alle Squier più economiche o alle imitazioni di altri marchi. Oggi se parli con un sedicenne che ha appena iniziato a suonare e ti chiede con che chitarra ti sei esibito, alle risposte Standard o American Standard quasi quasi ti guarda con disapprovazione. Che ben vengano le ricerche, se funzionano, ma, magari, io sarei più contento se alla Martin si concentrassero per offrire chitarre in legno massello a prezzi competitivi, con essenze solidali con l'ambiente, invece che chitarre di compensato a 1000€, che non suonano meglio della mia Walden da 250€, e tu che l'hai suonata penso possa confermare che di certo non vale meno di quanto è costata.
Rispondi
Re: O sei vintage....
di distorto [user #28299]
commento del 16/01/2015 ore 11:58:49
Infatti il discorso è proprio questo, la tua Walden per quello che costa suona molto bene, se costasse 400€ sarebbe anche giustificato il suo prezzo, sai benissimo come la penso sul relic, concordo pienamente sul fatto che ormai c'è una rincorsa ai suoni del passato ecc., credo che non esista un suono migliore o peggiore, esiste solo il suono che si ha in testa e che si vorrebbe ascoltare dallo strumento, ma credo che dipenda al 98% dal chitarrista, soprattutto in ambito acustico. A presto.
Rispondi
di Devis Sansovini [user #50820]
commento del 22/07/2023 ore 09:26:45
Non credo mi perdoni ma un orecchio accorto attento si percepisce la qualità sonora migliore che va al di là dell'aspetto visivo la chitarra non è una visione la chitarra è una percezione sonora l'aspetto è solo un dettaglio,
Rispondi
non capirò mai questa ossessione ...
di coldshot [user #15902]
commento del 15/01/2015 ore 12:43:52
non capirò mai questa ossessione per il vintage
Rispondi
Sono d'accordo. Poi non mi ...
di gipson [user #32466]
commento del 15/01/2015 ore 12:50:35
Sono d'accordo. Poi non mi convince molto..
Rispondi
ho sempre l'impressione che 'sta ...
di giuseppe40 [user #18743]
commento del 15/01/2015 ore 13:37:13
ho sempre l'impressione che 'sta roba è fatta per i musicisti da salotto o per i "feticisti" che passano più tempo a parlare del proprio strumento che non a suonarlo. Chi deve suonare, credo badi poco a queste cose. Poi oh, se ne vendono tante, hanno pur ragione loro!
Rispondi
legno
di nawa utente non più registrato
commento del 15/01/2015 ore 18:26:18
i il tema della stagionatura è centrale per la liuteria acustica dai tempi di stradivari e Martin sembra sapere quello che fa (marketing compreso).

quello che chiamiamo stagionatura di un piano armonico è un processo molto complesso che oltre che coinvolgere le temperature, l’umidità e il tempo, riguarda anche una serie di trasformazioni chimiche di quello che chiamiamo legno. Idealmente un tronco deve poter vivere nell’acqua a lungo per poter trasformare le fibre più morbide in qualcosa di altro, di migliore, con il contributo contemporaneo di enzimi, funghi, sali minerali, etc etc etc. E Martin non può permettersi forniture di questo tipo e i decenni necessari alla stagionatura. Cosa che ancora fanno i liutai da 20 chitarre o violini l’anno.

Martin ha da confrontarsi con queste tematiche con la difficoltà di dover applicare le soluzioni su scala industriale. Nella stessa direzione sono da leggersi i tentativi in fascia bassa di utilizzare materiali non convenzionali per dare delle risposte alle future carenze di legno ecosostenibile ed educare il musicista a capire perché suona una chitarra acustica.

Comunque siamo in un ambito in cui solo un chitarrista eccellente e una ripresa impeccabile sono in grado di evidenziare queste sfumature la cui valutazione cade nella soggettività.

fonti :-) vai al link
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ricordo un articolo in controtendenza
di summerandsun [user #22475]
commento del 15/01/2015 ore 18:32:38
Non ricordo bene, aiutatemi, era su questo sito. Non so se fosse uno della Warmoth ad essere intervistato.
Sosteneva che secondo i loro test, il processo termico sotto vuoto non influiva sul suono, ma dava maggiore stabilità al legno e minore resistenza meccanica (fragilità se non ricordo male).
Forse si trattava di strumenti elettrici.
bah...in ogni caso meglio giudicare con le orecchie che con le schede tecniche.

Personalmente ho potuto ascoltare sia una Martin vintage che una di pochi anni fa e......le avrei rubate entrambe!
Rispondi
Anche per il vino pregiato ...
di guidog [user #11266]
commento del 15/01/2015 ore 19:51:56
Anche per il vino pregiato
...ho sempre l'impressione che 'sta roba è fatta per i sommelier da salotto o per i "feticisti" che passano più tempo a parlare delle proprie bottiglie che non a berle. Chi deve bere davvero, credo badi poco a queste cose...

Rispondi
Il consulente della Martin deve ...
di AlexEP [user #35862]
commento del 16/01/2015 ore 08:57:41
Il consulente della Martin deve essere il Conte Mascetti
Rispondi
??
di telecrok [user #37231]
commento del 16/01/2015 ore 10:41:11
Solo il "tempo", quello vero, quello che passa e non torma più aimé, può dare l'effetto desiderato da questi alchimisti.
I legni, archi, chitarre, liuti ecc ecc, hanno bisogno di essere suonati, suonati e risuonati per anni e anni, senza intervalli (vedi i violini storici che vengono suonati ogni santo giorno) solo così, forse, si raggiunge l'eccellenza, le scorciatoie sanno di sotterfugio e furberia per spillare quattrini ai gonzi, il colore vintage non basta.
Questo è puro marketing, la musica e la bellezza non centrano nulla.
Martin è un simbolo della liuteria chitarristica, ne ho una da poco e si comporta giustamente come deve comportarsi una D28 di un paio di anni, suono fresco e argentino, più in là staremo a vedere....a sentire e se entrambi saremo stati bravi il successo è garantito, ma occorre tanto tempo ed è giusto così.
Quelle sensazioni di cui parlano loro sono dovute a una serie di fattori, una magica combinazione di elementi che non sempre accade, ma che tostatura.
Perché non assumono qualche decina di poveri diavoli e gli fanno smaneggiare i manici per 24 ore al giorno in modo da conferire morbidezza e scorrevolezza, nonché sfumature della vernice, tutte caratteristiche che si acquistano in anni di sonate?
Se anche loro si mettono a giocare con le provette e con l'ego delle persone allora c'è veramente qualcosa che non va'.
Se volevo una Martin che suona come desiderano loro allora dovevo mettere in conto qualche decina di migliaia di Euro, ammesso di trovarla, ma non posso e non intendo spendere certe cifre, una Martin o chitarra di pari dignità deve accompagnarci per sempre ed esprimersi poco per volta, maturare, c'é poco da tostare.
Personalmente spero che falliscano miseramente nel loro poco onesto intento di ingannare il tempo e la natura, mi spiace dirlo ma questa non è ricerca e desiderio di realizzare strumenti sempre migliori, è un marchio che stimo, non vorrei parlarne al passato.
ciao a tutti
Rispondi
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