Le caratteristiche tecniche da citare finiscono qui tocca accendere l’amplificatore e liberare la voce di questa vera e propria super-strat. Ammettiamo di non avere un ottimo ricordo dei pick up INF, generalmente freddi e con poco corpo. Aprendo il potenziometro del volume però restiamo colpiti. Certo le nostre orecchie riescono a intuire di non avere a che fare con un top di gamma, ma il timbro è piacevolmente caldo e corposo. I clean non mancano di basse e il sustain è accettabile. L’humbucker spinge molto di più del single coil al ponte, come immaginavamo, ma lo squilibrio tra i due non è devastante. La posizione due regala delle buone soddisfazioni richiamando le sonorità che hanno reso celebre la creazione di Leo Fender. I materiali e le geometrie sono diverse ma la filosofia tutto sommato si avvicina.

Alziamo il guadagno e facciamo urlare la RG460VFM. Con il crunch un po’ di basse si perdono e questo è un peccato. Di contro però ci piace la maggior cattiveria che la chitarra mette sul piatto. Un po’ di corpo in meno ma più medio alte, ma non abbastanza da diventare fastidiose. Passando dal crunch alla distorsione vera e propria la situazione non cambia. L’equalizzazione rimane pressoché la stessa, ma non guasta, diventa la sua caratteristica. In questo territorio preferiamo di gran lunga la voce più sguaiata dell’humbucker a quella più tonda ed educata del single coil al manico.