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Lo stile di Barney Kessel
Lo stile di Barney Kessel
di [user #32554] - pubblicato il

Barney Kessel è un chitarrista imprescindibile nella storia della chitarra jazz. Kassel ha costruito il suo chitarrismo raccogliendo l’eredità stilistica di Charlie Christian e rielaborandola con gusto e originalità. La sua evoluzione stilistica nel be-bop l’aveva spronato a sperimentare e combinare tra loro varie sonorità: blues, latin, bossa.

Barney Kessel è un chitarrista imprescindibile nella storia della chitarra jazz. Classe 1923, praticamente contemporaneo a Tal Farlow, Kassel ha costruito il suo chitarrismo raccogliendo l’eredità stilistica di Charlie Christian e rielaborandola con un gusto e originalità. 

Kessel è stato un vero innovatore della sua epoca: era capace di suonare melodicamente attraverso gli accordi di una progressione e un sicuro utilizzatore del linguaggio blues che gestiva con cambi repentini su brevi e velocissime frasi pentatoniche. Suonava accordi e rivolti al limite dell’aggrovigliarsi delle dita e aveva esplorato ritmi ed armonie latine. Pur essendo partito da un chitarrismo molto vicino alla tradizione la sua evoluzione all’evoluzione nel be-bop l’aveva spronato a sperimentare e combinare tra loro tutte queste sonorità.

Lo stile di Barney Kessel

Per avvicinarci allo stile di Kessel ho pensato di partire dal suo fraseggio live nell’improvvisazione Blues. Ecco un paio di concetti da poter applicare ad una frase basata sulla pentatonica minore:

Lo stile di Barney Kessel

Nello svolgersi della progressione blues, Kessel era solito eseguire in modo ostinato la stessa frase semplicemente cambiando la risoluzione a seconda del grado su cui suonava.
Un’altra idea è riportare la stessa frase sulla pen-tatonica relativa ad ogni singolo accordo. Nelle tre frasi abbiamo inserito un paio di rivolti relativi al grado del blues. Barney Kessel era un vero maestro nell’inframmezzare un improvvisazione in single note con accordi drop e rivolti.
E’ particolarmente interessante osservare la trasposizione della frase nello stesso box che non avviene seguendo un semplice trasporto meccanico:

Lo stile di Barney Kessel

Ora affrontiamo tre brevi fraseggi dal repertorio be-bop e latin. Funzioneranno tanto come lick pronti per essere semplicemente integrati al proprio fraseggio, tanto come interessanti spunti di studio da lavorare fino ad appropriarsene filtrati attraverso la propria personalità.
Il prossimo fraseggio è trascritto dal brano “Speak Low”. La frase si sviluppa su un accordo di F6 e mette in gioco tutte le note della relativa triade di F. Il fraseggio inizia e termina con il D sesto grado di F6. Va evidenziato il cromatismo tra il D (sesto grado) e il C (quinto grado) che fa risuona-re il C, quinta eccedente ed elemento tipico del fraseggio be-bop.

Lo stile di Barney Kessel

Lo stile di Barney Kessel

Ho trovato interessante e divertente cercare una frase che si muovesse ancora F ma questa volta minore. Questo avrebbe permesso un confronto diretto tra sonorità minore e quella maggiore ap-pena affrontata nel precedente fraseggio. La fra-se è trascritta dal brano “Lullaby of Birdland”.

Lo stile di Barney Kessel

Barney Kessel è stato anche un grande interpre-te di Bossa Nova e musica latina.
L’ultima frase trascritta è presa da “One Note Samba”. L’accordo è un Cm7 ed è interessante ascoltare l’influenza be-bop nel latin.

Lo stile di Barney Kessel


barney kessel lezioni
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bella lezione!!!
di lollofunky [user #15563]
commento del 30/03/2015 ore 22:13:33
bella lezione molte grazie!!!
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Il primo disco di chitarra ...
di giambu [user #4070]
commento del 31/03/2015 ore 07:21:36
Il primo disco di chitarra jazz che ho avuto è stato "Barney Plays Kessel". Poi ho avuto la fortuna di vederlo a Roma negli anni '80 al Mississipi Jazz Club, centro del jazz romano dell'epoca.
E quando, avendo intenzioni di studiare jazz, mi chiesero che volevo fare, risposi che volevo suonare come Barney Kessel! Poi ripiegai sullo studio, da autodidatta, del blues, che mi pareva più facile.
Che dire...uno dei migliori della sua generazione. e il suo modo di affrontare gli standard davvero magistrale.
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Colpisce che un articolo dove ...
di giambu [user #4070]
commento del 01/04/2015 ore 11:15:48
Colpisce che un articolo dove si parla di Barney Kessel non abbia quasi commenti...ma quando si discute si fesserie sono tutti molto pronti a dire la loro.
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di superloco [user #24204]
commento del 08/03/2016 ore 18:01:22
L'italia vive sulle fesserie. Me l'ero perso ma adesso ho commentato
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 08/03/2016 ore 18:47:52
---->Colpisce che un articolo dove si parla di Barney Kessel non abbia quasi commenti

grazie al cielo :-)
pensa te cosa uscirebbe fuori...per carità...
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non si meravigli,giambu...chi conosce barney ...
di franklinus [user #15063]
commento del 02/04/2015 ore 23:07:03
non si meravigli,giambu...chi conosce barney kessel?solo qualcuno degli"anta"(primi anta forse no...secondi anta,terzi anta...) o chi studia essenzialmente jazz;certo,questo non è il sito adatto per approfondire il linguaggio jazz,nonostante le ottime dritte di p.anessi...poi,bisogna dirlo,"noi" che di "anta" siamo...esperti,nella nostra evoluzione strumentale,abbiamo avuto la "fortuna"di ascoltare i grandi chitarristi jazz perchè erano lì,a portata di disco e cassetta,alla radio,in televisione...ho ancora negli occhi e nelle orecchie un concerto in bianco e nero di w.montgomery,con quel pollicione che eruttava faville....ora,lo sappiamo,c'è tutto a portata di tutti...c'è il troppo a portata di tutti...inviterei gli amici della redazione di accordo di scrivere nuovi articoli monografici sui grandi della chitarra,di ogni genere,una guida autorevole,per evitare di perdersi nel mare magnum del tubo,...ogni settimana un bell'articolone ...credo sarebbe di estremo interesse per le sedicenti nuove e vecchie generazioni...i classici sono sempre all'avanguardia.
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Simpatica lezione lezioncina, grazie!! ...
di Salvog [user #26748]
commento del 03/04/2015 ore 08:06:30
Simpatica lezione lezioncina, grazie!!

E’ stato, è rimane tutt’ora tra i grandi nomi, non ho mai avuto la fortuna d’incontrarlo, purtroppo, ma la sua musica ha qualcosa di unico, ogni artista Jazz che si rispetti ha una caratteristica sfaccettatura musicale tutta sua.


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di superloco [user #24204]
commento del 08/03/2016 ore 18:00:35
Lo vidi 2 volte al jazz club Biella tanti e tanti anni fa. Ero con la faccia dentro la sua chitarra. Fantastico.
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