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Maton SRS808C: cedro e potenza
Maton SRS808C: cedro e potenza
di [user #16167] - pubblicato il

La ricetta per una chitarra acustica coi fiocchi prevede qualche etto di buoni legni, elettronica quanto basta, ma soprattutto un buon lavoro di liuteria. Alla Maton per la SRS hanno seguito il procedimento punto per punto.
La ricetta per una chitarra acustica coi fiocchi prevede qualche etto di buoni legni, elettronica quanto basta, ma soprattutto un buon lavoro di liuteria. Alla Maton per la SRS hanno seguito il procedimento punto per punto.


Tra le diverse Maton presenti da Lucky Music, abbiamo scelto di passare un po’ di tempo in compagnia della SRS808C, un esemplare che ci sembra concentrare gran parte della filosofia dell’azienda australiana.

La cassa, di dimensioni molto contenute, è realizzata con un top in cedro, contornato da fasce e fondo in blackwood, una tra le essenze più pregiate utilizzate per la realizzazione di chitarre acustiche. Saldamente incollati al body, un pezzo di acero e uno di palissandro indiano formano il manico a 21 tasti dal profilo slim, sottile e a C. Sulla paletta rifinita con un top in sapele, infine, trovano posto le meccaniche cromate Grover, solide e precise.

La vernice satinata, unita al battipenna tartarugato, danno alla 808 un look moderno, accentuato dalle finiture curate ma semplici, come il binding nero. Completa la dotazione di bordo il sistema AP5-PRO, made in Maton. Sulla fascia superiore trovano posto tutti i controlli più utili per uno strumento come questo. Oltre ai tre classici fader per la regolazione di alti medi e bassi, si può intervenire ulteriormente sull’equalizzazione con le manopole MID e FQ. All’interno del body sono alloggiati un microfono a condensatore, visibile dalla buca e il piezo, sotto all’osso del ponte. Questi hanno volumi separati, per avere il massimo del controllo sull’output dello strumento e, all’occorrenza, chiudere uno dei due trasduttori.

Maton SRS808C: cedro e potenza

Le caratteristiche tecniche della 808C sono di alto livello, ma l’ottima qualità dello strumento la si avverte appena la si imbraccia. Le dimensioni contenute aiutano a prendere subito confidenza, il manico sottile accoglie la mano sinistra facendola sentire a proprio agio, mentre il body poco ingombrante lascia liberi i movimenti del braccio destro, sia che si suoni da seduti che in piedi. Anche in questo frangente la Maton si fa apprezzare per la leggerezza e l’ottimo bilanciamento. Dopo aver preso le misure con il tatto passiamo a valutare la 808C con le orecchie. Da uno strumento come questo ci si aspetta molto, non solo per il prezzo, ma soprattutto per le caratteristiche che abbiamo trovato nella scheda tecnica. La cassa piccina trae un po’ in inganno, perché subito si viene avvolti da un sound per nulla privo di basse, anzi. La corposità della Maton lascia piacevolmente colpiti. I medi sono presenti, come ci aspettavamo, ma sono sorretti da un bottom bello cicciotto e infarciti da cantini frizzanti ma non metallici. Sia con il plettro che con le dita ci si può veramente divertire, si può giocare con la dinamica e con il colore, avendo sempre la certezza di essere assecondati dalla 808.

Colleghiamo un jack per farci un’idea del possibile comportamento su un palco. L’abbinata piezo/microfono è vincente. L’uno pesca il sound più secco, dando un’ottima base su cui appoggiare la voce catturata e riprodotta dal condensatore puntato verso le corde. Una volta trovato il giusto equilibrio tra i due si resta davvero soddisfatti da quanto simili siano il timbro acustico e quello amplificato.


La Maton SRS808C è una chitarra top quality sotto tutti i punti di vista. Si parte dai materiali ben selezionati, si passa alla liuteria precisa per finire al timbro corposo. Uno strumento professionale, con l'aggiunta di un sistema di amplificazione performante. Per acquistare la Maton bastano 1650 euro, una cifra adeguata per una chitarra come la 808.  




chitarre acustiche maton srs808c
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Non me ne voglia la ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 02/06/2015 ore 09:06:36
Non me ne voglia la redazione, ma, sinceramente, da strimpellatore più acustico che elettrico trovo queste recensioni piuttosto sbrigative. E mi chiedo come sia possibile che si vada molto più nel dettaglio su uno dei trenta miliardi di overdrive, ennesima riproposizione di qualcosa di già esistente, che per di più suonerà diverso da caso a caso a seconda di dove e con cosa è piazzato in una pedaliera, mentre si preferisce sbrigare in pochi minuti la prova di uno strumento nel quale invece il suono lo fa davvero il legno. Boh, non so, questa è l'ennesima chitarra che non solo non mi fa gridare al miracolo, limitatamente ad un ascolto su youtube, ma non mi piace proprio. Ma come lo riprendete il suono unplugged? Io mi aspetterei una sfilza di microfoni puntati su tutte le parti della chitarra, una miscelazione di suono unplugged, piezo e condensatore, un'occhiatina a come cambia il suono agendo sui controlli, qualcosa di più approfondito e meglio curato insomma. Poi magari mi direte che devo andare di persona a provarla, certo, lo so, ma abito nel profondo sud, quindi il primo contatto lo cerco ovviamente in rete e dalle vostre ultime demo sembrerebbe che tutte le acustiche suonino uguali...Almeno per le mie orecchie...

Esprimo il tutto con il massimo rispetto per il lavoro svolto dalla redazione, ma, d'altronde, qualche critica di tanto in tanto forse fa anche bene.
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di prada [user #19807]
commento del 02/06/2015 ore 12:03:30
Sono parecchio d'accordo con te; come sempre mille grazie alla Redazione che ci dà la possibilità di avvicinarci a strumenti che nei negozi si vedono poco, ma già una volta avevo espresso le mie riserve sulle modalità con cui si svolgono i test. Mi sembra di aver letto che venga utilizzato uno Zoom per le riprese, ma il risultato è comunque approssimativo, le chitarre tendono un po' a suonare tutte uguali.
Inoltre, al di là dell'indubbia bravura di chi le suona (magari sapessi suonare così) i test dovrebbero essere fatti per sentire come suona la chitarra, non come è bravo il chitarrista: preferirei accordi pieni e/o con barrè, arpeggi con plettro e solo con dita, scale lente nelle varie posizioni del manico, e soprattutto dei microfoni (Neumann ?) a zero equalizzazione piazzati al 12° tasto per i suoni unplugged (un po' come fa il 'mitico' Tony Plolicastro su Acoustic Letter.
Per le sonorità plugged, come suggerisci anche tu, mi piacerebbe sentire le diverse variabili dei filtri e dell'equalizzazione presente, utilizzati con le varie tecniche; è vero che occorrerebbero test di diversi minuti, ma aiuterebbe a farci capire e apprezzare meglio gli strumenti proposti.
Certo, piuttosto che niente ... è meglio piuttosto !!
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di nawa utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 12:13:26
io avevo capito che era una specie di vetrina commerciale di lucky music, una sorta di "abbiamo questa, venitela a provare"...
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 02/06/2015 ore 16:41:58
Avevi capito male ;)
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di nawa utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 18:28:4
non era malizioso il commento. avevo capito che lucky music facesse un favore a tutta la comunità mettendo a disposizione le chitarre senza ovviamente condizionare alcunché. questo immagino che comprima i tempi della prova a un paio d'ore. a me manca il confronto tra due o più chitarre della stessa fascia di prezzo. basterebbero anche le sensazioni soggettive con i tre Pro e i tre Contro principali degli strumenti. il limite più grosso certe volte è che dite di tutte le chitarre le stesse cose e alla fine la quantità di informazione è veramente poca. comunque mi rendo conto di tutte le difficoltà e non saprei fare di meglio se non tenendo per sei mesi le chitarre a casa. d'altra parte ci avete viziati in questi anni e le critiche sono proporzionali alle aspettative.

avanti così!
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 02/06/2015 ore 21:38:27
Ma è così! Lucky Music ci dà la possibilità di passare una giornata a porte chiuse immersi nelle acustiche. In questa maniera possiamo realizzare dei video con strumenti molto costosi che in Italia spesso arrivano con il contagocce e che si possono toccare con mano solo nei negozi. Questo, però, puoi ben comprendere, è diverso da "spazio pubblicitario" come dicevi nel commento precedente.

C'è sempre spazio di miglioramento, va da sé che in un negozio, con i tempi compressi non si possono realizzare prove da studio. Le demo di prodotti (quelle superprodotte, con suoni stellari e sempre perfetti) non fanno parte del nostro DNA, noi preferiamo fare dei brevi video che diano un'idea di come sia lo strumento descrivendone pro e contro nella recensione, cercando di trasmettere le sensazioni che ci ha dato.
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di nawa utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 23:39:27
vetrina commerciale, non spazio pubblicitario. solo per la precisione. adesso sono cotto. con calma domani qualche riflessione su chitarre acustiche alto di gamma e varie altre cose....

buona notte
Rispondi
Re: Non me ne voglia la ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 02/06/2015 ore 17:50:58
Concordo! o le cose si fanno bene o non le si fanno!
Rispondi
a me fa gridare al ...
di Deadwing utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 10:33:05
a me fa gridare al miracolo eccome. questo è un chitarrone:) sempre amato le maton
Rispondi
Re: a me fa gridare al ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 02/06/2015 ore 18:35:42
Le Maton di fascia alta sono delle bellissime chitarre!
Rispondi
Posizione Mic Interno
di leo_gi79 [user #30772]
commento del 02/06/2015 ore 11:4
Ciao, da posessore di una Maton (TE1) equipaggiata con AP5 PRO vi chiedo qual è secondo voi la miglior posizione per il mic interno (visto che quando l'ho acquistata mi hanno detto che l'asta del mic interno non è un cambio per le marce ma va posizionato una volta per tutte) ?!?!?.......eeee un'altra cosa chi ha avuto la fortuna di fare un confronto è migliore il vecchio AP5 MIC o il nuovissimo AP5 PRO?!?!....( Tommy Emmanuel ha ancora il vecchio AP5 MIC!!!!)
In attesa di numerosi commenti vi ringrazio e saluto!!!!
Rispondi
Re: Posizione Mic Interno
di nawa utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 18:43:01
nella posizione che ti da la resa migliore con tutta la catena e secondo stile ed esigenze. io sulla Metelli ho un microfono interno (non mi chiedete il modello :-) che sta a cinque sei centimetri dietro la buca, due o tre centimetri sotto il piano armonico, leggermente inclinato verso l'alto, cioé guarda fuori la buca verso il manico.

in generale è vero che va posizionato una volta per tutte ma solo per non impazzire e farsi troppe pippe. se ti piace come è ora lascia tutto così. se è sbilanciato fai un poco di prove e poi amen.
Rispondi
Mi rendo conto delle difficoltà ...
di aleck [user #22654]
commento del 02/06/2015 ore 16:21:58
Mi rendo conto delle difficoltà di produrre demo ben fatte soprattutto per gli strumenti acustici, ma mi accodo al coro di chi non è soddisfatto. Se posso dare un consiglio: prendete spunto da Audiofanzine e dai loro video "how does it sound", demo semplici ma efficaci.
Rispondi
Ciao a tutti, comprendiamo perfettamente ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 02/06/2015 ore 17:05:17
Ciao a tutti,
comprendiamo perfettamente il punto: sarebbe bello poter trasmettere in un video il sound e il feeling di uno strumento, ma sappiamo tutti che non è possibile.
Nel far ascoltare una chitarra attraverso un video si possono scegliere alcune strade:
- si può mettere ogni strumento nel suo ambito migliore con riprese di massima qualità e che facciano risaltare le sue doti. Il pro è che sarà sempre una gioia per le orecchie, il contro è che sarà una prova non veritiera anche perché, con ogni probabilità, una Cort da 300 euro riuscirebbe a suonare (attraverso il video) come una Martin da 1000. Poi la comprate, vedete che non è così a casa e sul palco e ve la prendete con noi :p . A conti fatti, è quello che cambia tra una demo (mostrare le potenzialità dello strumento) e una recensione (analizzarlo e spiegarlo "as-it-is").
- si può standardizzare una ripresa con diversi microfoni puntati e miscelando i vari segnali in modo uguale per tutte le chitarre. Il pro è che si darebbe una panoramica completa di ogni strumento, facendo risaltare le sfumature di ognuno. È un approccio che a me piacerebbe tantissimo, ma il contro è che, quando poi ci si troverà a suonare in casa, su un palco o in un piccolo studio, difficilmente ci si troverà in quella condizione, ottenendo quindi un suono totalmente diverso e vedendo sparire delle particolarità che in video sembravano invece evidenti.

Abbiamo preferito quindi un tipo di ripresa standard ma anche semplice, alla portata di tutti: un buon registratore con due microfoni XY che prenda la chitarra così come la sentiresti se fossi lì di fronte al nostro Paolo in video. Chiaramente, le micro-differenze le sente lui sotto le dita e in pancia, e noi cerchiamo di spiegarle negli articoli: le nostre prove video non hanno alcuna ambizione di essere descrittive. Riteniamo infatti che le variabili siano troppe e che solo una prova dal vivo, con i propri strumenti e le proprie orecchie, possa dare al musicista un'idea chiara. Il nostro unico intento è raccontare i prodotti, per informare, eventualmente creando interesse e voglia di provarli.
Rispondi
Re: Ciao a tutti, comprendiamo perfettamente ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 17:36:45
Io in realtà penso sia sbagliato suonare dei pezzi accordati in drop D, come spesso sento fare in queste prove.
Mi piacciono tantissimo, ma trovo che carichino le chitarre di una quantità di bassi che poi in accordatura standard non sono presenti.
Sarebbe corretto dichiarare nel video quando vengono utilizzate, se proprio non è possibile evitarle.
Grazie
Rispondi
Re: Ciao a tutti, comprendiamo perfettamente ...
di nawa utente non più registrato
commento del 02/06/2015 ore 18:37:33
al contrario, accordare più basso fa sentire se il piano armonico restituisce potenza e bassi, se le corde friggono e altri dettagli. ci sono chitarre che se accordi più basso si siedono e si spengono, altre che risuonano ancora meglio e mantengono una buona proiezione. cose da tener conto secondo me più del volume dello strumento.
Rispondi
Grazie
di prada [user #19807]
commento del 02/06/2015 ore 17:36:48
Grazie per la risposta, cortese ed esplicativa. Comprendo le motivazioni che vi portano a fare questo tipo di scelte; tuttavia non sono d'accordo. Quando dici "le nostre prove video non hanno alcuna ambizione di essere descrittive": se non sono descrittive allora a che servono?
E' vero che ci sono un mare di aspetti personali e che le variabili sono tante, ma ritengo anche che altrettanto lo siano i vari aspetti oggettivi. Non credo che, opportunamente microfonata, una Cort suoni come una Martin, e neppure penso che qualcuno di noi fruitori possa prendersela con voi se una chitarra suonata da noi non suona come se suonata da Paolo: anche il tocco e le mani di chi suona hanno un peso!
Dici bene quando affermi che "il nostro unico intento è raccontare i prodotti, per informare, creando interesse e voglia di provarli": ma chi non abita a Roma o Milano non è che ogni volta si fa 1000km in treno per andare a provare le chitarre: come se poi i negozianti fossero lì per farle provare anche se uno non ha la possibilità o l'intenzione di comprarle. Le prove dovrebbero fornire, sempre a mio parere, tutte le potenzialità, i suoni, i timbri, le caratteristiche e anche i difetti degli strumenti testati: allora sì che mi sciroppo 1000 km di treno ed eventualmente parto con l'idea di comprare.
A mero titolo di esempio invito all'ascolto della prova qui sotto:
vai al link
sono due signore chitarre, molto simili, ma le differenze si sentono, eccome! Se hai un suono in mente così sai cosa scegliere.
Poi ognuno resterà sulle proprie idee e amici come prima.
Cordialmente

Luca
Rispondi
" chi non abita a ...
di Guycho [user #2802]
commento del 02/06/2015 ore 18:04:29
" chi non abita a Roma o Milano non è che ogni volta si fa 1000km in treno per andare a provare le chitarre:"

Non puoi nemmeno pretendere di acquistare 1650€ di chitarra solo avendola ascoltata su un video, per quanto bene sia fatto.
Rispondi
Re: " chi non abita a ...
di prada [user #19807]
commento del 03/06/2015 ore 08:52:26
No, però una prova ben fatta aiuta, parecchio anche!
Saludos
Rispondi
Il problema é lo Zoom...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 02/06/2015 ore 18:33:48
Concordo in pieno con quanto scritto sopra sulla qualità delle registrazioni. Io credo che il problema sia proprio il gingillo Zoom in questione che é veramente pessimo e forse il peggior modo in assoluto di registrare una chitarra. Un mio amico l'aveva preso per registrazioni senza pretese di chitarra e voce ma alla fine l'ha venduto dopo neanche un mese perché le registrazioni a momenti venivano meglio con un iPhone tenuto alla dovuta distanza. Io non so perché la redazione si ostini ad usare il suddetto, forse é stato regalato loro da Zoom, forse é uno sponsor tecnico, ma é in assoluto il modo peggiore per registrare un qualsiasi strumento a mio avviso. E non é che serva un microfono a condensatore da mille mila euro, forse persino il microfono della telecamera può fare meglio. Alla fine il suono che viene fuori non ti dà per niente l'idea di come potrebbe suonare lo strumento se fossi lì davanti, semmai ti dice come suona quello strumento registrato (male) con lo Zoom in questione...cioè in pratica tu da soprattutto il suono dello zoom.
Altro discorso é come viene suonato lo strumento: evidentemente per fare capire come suona uno strumento lanciarsi in tapping ultra tecnici, usare lo slide (a meno che non sia uno strumento deputato soprattutto a quell'uso), usare accordature aperte o drop d non ha molto senso. Insomma a mio avviso le possibilità accordo le avrebbe per fare articoli che non sembrino mere recensioni pubblicitarie degli strumenti, anche per fare prove comparative serie degli strumenti non so perché non percorra questa strada...
Rispondi
Re: Il problema é lo Zoom...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 03/06/2015 ore 00:45:57
Non sono d'accordo. Proprio recentemente per puro diletto con un gruppo di amici abbiamo fatto una serie di blind test a distanza, perché volevo dimostrare che il mio antico pallino (le Ovation) producono sonorità che non sono seconde a nessuno per ricchezza. La registrazione con H4n è stata eccellente, anche a detta di amici americani col palato fine (tra loro anche l'ex presidente di Ovation in persona, che ha riconosciuto a distanza una Anniversary del 1979 da una Custom Legend del 2006). Non credo che altri strumenti anche più costosi avrebbero dato risultati migliori.
Ciò premesso, secondo me ha ragione il Direttore quando dice che le microdifferenze - che sono le differenze vere - si sentono sotto le dita e con la pancia. Da sempre Accordo dice con grande sincerità che le "prove" degli strumenti registrate non possono essere realistiche, quindi si insiste sull'aspetto divulgativo delle stesse. Anche disponessimo delle risorse necessarie a realizzare tutti i test nello stesso studio professionale, con microfoni Neumann e ogni altro bendiddio, ci sarebbe sempre il filtro telematico e quello psicoacustico in mezzo. Ovvero daremmo suoni magari eccelsi, ma non potremmo dare **il suono** di uno strumento, perché quel suono non esiste! Ogni strumento ha infiniti suoni, in relazione ad ambiente, dita e orecchie del musicista.
Ci rendiamo conto che ci sono tanti lettori che vivono lontano dai grandi centri e non hanno la possibilità di andare da Lucky, Tomassone, Merola, eccetera. Purtroppo è un problema che non possiamo risolvere, se non organizzando SHg e CustomShopMilano :-) Non scherzo, chi sta lontano ci pensi, il prossimo novembre ci sarà il paradiso della chitarra e condizioni perfette per provare tutto - elettriche ed acustiche - in libertà. Vale la pena di allocare le risorse per una gita a Milano.
Rispondi
Re: Il problema é lo Zoom...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 03/06/2015 ore 16:31:08
Scusa Alberto ma usare lo Zoom per fare un blind test a distanza per valorizzare il suono Ovation....beh hai detto tutto...
Rispondi
Re: Il problema é lo Zoom...
di nawa utente non più registrato
commento del 03/06/2015 ore 17:01:14
gli zoom sono eccezionali per chi li sa usare. una volta c'era il Nagra :-)
Rispondi
Sono da un paio di ...
di lvtdark [user #7699]
commento del 03/06/2015 ore 10:03:49
Sono da un paio di mesi un felice possessore di una SRS808 (con entrambe le spalle). Devo dire che è una gran chitarra. Ero entrato in un noto negozio di Roma per acquistare una Martin 000 o 00 da affiancare alla mia Martin J40 (altra grandissima chitarra). Cercavo una chitarra con sonorità small body e ho passato il pomeriggio tra numerose OM, 000 e 00 una Collings e qualche Taylor. Verso la fine ho provato le Maton (una 808 Tommy Emmanuel a la srs). La SRS mi ha sorpreso molto e sono uscito con quella.
E' una chitarra piccola e leggera, con un bellissimo manico che produce un gran feeling. Le dimensioni della tavola armonica sono circa quelle di una 00 ma lo spessore della cassa è decisamente maggiore.
Il suono che ne viene fuori è molto diretto e definito. I bassi non sono ovviamente così pronunciati come in una Dreadnought ma ci sono eccome e sono molto profondi. Rispetto alla 808TE che ho provato direi che ha una risposta a mio parere più equilibrata con un po' più bassi e una maggiore presenza sugli alti. La TE aveva una risposta con un po' più medie.
l'AP5 Pro devo dire che è un gran sistema. Non saprei dire se ci sono differenze sostanziali con la versione precedente ma la versione attuale va benissimo. Trovo poi fondamentale la presenza del microfono sia per dare naturalezza al suono ma anche per poter catturare i suoni percussivi dalla cassa.
Rispondi
Prove con musicisti migliori no?
di Salomone [user #34653]
commento del 03/06/2015 ore 13:33:14
Prove con musicisti migliori no? Spesso le prove come in questo caso sono parecchio deludenti!
Rispondi
A me manca il buon ...
di MAT77 [user #27583]
commento del 05/06/2015 ore 11:03:30
A me manca il buon Alessandro Martinez e Paolo Somigli!!!! (e chi se li ricorda!!!)
Quando ho i iniziato qualche anno fa a leggere chitarre (cartaceo) accoppiato col sito era una bomba!!! Grandi musicisti che oltre a suonare si fermavano a spiegare il loro feeleng dello strumento in prova. Oltre che a spaziare su vari stili e generi musicali ben differenti tra loro.

Senza nulla togliere a chi suona ora che certamente suona molto meglio di me, da questo punto di vista le vetrine di accordo perdono di qualità. Ogni recensione uguale alla precedente!!!

Provate a guardarvi sul tubo le recensoni su N Stuff o Acoustic letter solo per citarne un paio. Gente che la sa davvero lunga su cosa si sta recensendo (o cercando di vendere). Provo lo strumento e spiego legni, materiali, sensazioni...e perchè no, magari un 1 vs 1 tra 2 chitarre anche della stessa fascia.

Lancio la provocazione: redazione, fate un passo indietro nel passato e cercate di recuperare un pò di smalto. Ben vengano le giovani leve a patto che tutto il teatrino non diventi qualcosa di monotono fatto di 3/4 accordi con o senza plettro. Di una freddezza quasi agghiacciante!
Poi che sia Lucky Music o tomassone o pinco pallino a me poco importa. Sono di Brescia per cui non mi spingerò mai a Centro chitarre di Napoli per acquistare uno strumento. Al massimo vado a Gallarate ;-)


Ciao
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