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Robben Ford: il fattore umano è essenziale
Robben Ford: il fattore umano è essenziale
di [user #116] - pubblicato il

Quanto è importante avere un buon feeling con i propri compagni di palco? Un gruppo può funzionare se si è semplici colleghi e non veri amici? È questa la domanda di un fan selezionato su Accordo a cui Robben Ford ha risposto per voi.
Ci si dedica alla musica essenzialmente per passione e la voglia di andare a suonare con altre persone ne è l'evoluzione più naturale. Quando fare musica diventa un lavoro, però, può non bastare essere buoni amici e si sente il bisogno di circondarsi di professionisti seri, rispettosi delle scadenze e competenti nei propri ruoli. Se per un turno in studio si potrebbe anche pensare di fare un buon lavoro anche senza il minimo feeling con gli altri musicisti e tecnici in sala, la cosa cambia ancora quando ci si appresta ad avviare un progetto musicale insieme o ad affrontare un lungo tour.
Quanto è importante chiamare con sé dei professionisti seri piuttosto che affidarsi a persone magari meno preparate, ma con cui ci si diverte a suonare e a trascorrere i lunghi momenti a stretto contatto che una stagione on-the-road richiede?
Lo abbiamo chiesto a Robben Ford, che di musica suonata e vissuta ne sa più di qualcosa, girandogli la domanda proposta dall'Accordiano mafuz.

Robben Ford: il fattore umano è essenziale

mafuz: Ho avuto la fortuna di vederti spesso dal vivo, sempre con musicisti estremamente talentuosi. Considerando che in un tour si condividono mesi di vita insieme, quanto il lato umano dei musicisti ha peso sulla scelta della band e sulla buona riuscita dei concerti?

Robben Ford: È assolutamente essenziale, e non è sempre facile da raggiungere. Una volta che trovi delle persone con cui sei a tuo agio sia musicalmente parlando sia sul lato umano, non vuoi cambiarli!
Come diciamo negli USA, è come "aprire un barattolo di vermi", è potenzialmente pericoloso. Ma io sono stato piuttosto fortunato nel trovare sempre buone persone che mi piacciono, brave in quello che fanno, versatili, divertenti...
Non necessariamente i musicisti che ho con me in tour sono gli stessi che mi hanno accompagnato nel disco, ma sono davvero felice di poter avere la sezione ritmica degli ultimi due dischi: quei ragazzi sono fenomenali.



Con questa pillola dal meeting esclusivo offerto da Accordo e Zed! per lo scorso concerto di Padova, Robben Ford si congeda e dà appuntamento al prossimo tour, con un saluto al volo per tutti i suoi fan italiani.


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Per quanto mi riguarda se ...
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2015 ore 10:05:18
Per quanto mi riguarda se non ho un buon feeling con chi devo condividere il palco lascio perdere e cerco altre situazioni, il fattore "umano" è altrettanto importante quanto quello strettamente professionale. Non siamo chirurghi che devono fare operazioni o meccanici che riparano auto, il nostro mestiere è legato al fattore emozionale in modo imprescindibile. Io ho tra l'altro il "difetto" di considerare il gruppo come una famiglia quindi tendo a pensare che gli altri si comportino di conseguenza,quindi aiutarsi a vicenda e specie quando si va fuori x suonare adoperarsi tutti x far si che tutto fili liscio. Purtroppo spesso però mi rendo conto che non la pensano tutti come me e le delusioni dal punto di vista comportamentale/umano sono sempre tante perchè si sa che molti si mettono in gioco non tanto per la passione verso la musica ma per denaro o semplice esibizionismo ed esaltazione del proprio ego.....e c'è ne parecchi.....
Complimenti alla redazione per questo articolo che ci da modo di riflettere su temi diversi ed altrettanto importanti rispetto ai soliti argomenti legati alle chitarre tipo pedali,scale,valvole ecc.ecc,
Rispondi
Concordo
di swing [user #1906]
commento del 02/07/2015 ore 11:31:45
Credo un po' come tutti, mi sono trovato a suonare con musicisti validi ma con cui dal punto di vista interpersonale non si legava e le cose sono finite molto presto, altre volte invece dal punto di vista musicale magari il gruppo faceva un po' acqua però si legava meglio e di più e di conseguenza ci si divertiva anche molto di più. Credo sia fondamentale per i componenti di un gruppo trovarsi bene insieme anche fuori dalla sala prove, a bere una birra o a mangiare l'aglio olio e peperoncino a mezzanotte.
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Re: Concordo
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 02/07/2015 ore 21:38:32
O a far fuori la riserva di Malvasia del padre del cantante dopo le prove! ;-)
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esseneto non potrei più essere ...
di Rick Riley [user #34807]
commento del 02/07/2015 ore 11:41:04
esseneto non potrei più essere d'accordo con qualcuno. Sono reduce da un'esperienza musicale (ed umana) molto lunga (per avere "solo" 19 anni) che mi ha letteralmente distrutto sia a livello emotivo che musicale. Quando in un progetto comune si investe tempo denaro e una passione sconfinata che sbatte contro la paura degli altri di fare le cose "come dovrebbero esser fatte" e si vede crollare tutto ciò che si è provato a costruire in anni, è come se cedesse il terreno sotto i piedi. Sono mesi che non riesco a suonare con tranquillità e gioia pura con qualcuno o anche da solo a causa di questo simpatico "scherzo" giocato da quelli che pensavo fossero finalmente i compagni giusti per costruire qualcosa di veramente serio e con uno scopo, e non solo questo, ma anche i miei migliori amici che invece non appena si è affievolita la spinta iniziale hanno preso e sono spariti.
Almeno una lezione l'ho imparata: se si suona in un progetto (non jam session per divertimento a caso) e tutti non hanno la stessa identica voglia e passione, meglio mandare a monte tutto subito che stare a perdere tempo e speranze dietro persone che non hanno le tue stesse intenzioni. Non solo perchè si rischia seriamente la depressione ma perchè ne risente anche, e non poco, il livello della musica suonata.
In ogni caso come al solito grande Robben, non smetterò mai di ringraziarti per avermi fatto scoprire tutte le possibilità degli accordi di settima.
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Al livello di Robben Ford ...
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 02/07/2015 ore 12:56:50
Al livello di Robben Ford dal mio punto di vista c'è molta meno munnezza umana di quanta non ne becchiamo noi dei bassfondi. Sono tutti, di base, degli uomini che compiendo sacrifici hanno dedicato la vita a una passione e queste non sono caratteristiche comuni, poi certo, chi è più simpatico e chi meno, chi si droga e chi no, pazzi e non pazzi, ma vuoi mettere dover avere a che fare invece con chi di base è generalmente un cialtrone che tratta la musica e la band al pari della palestra, della moto, fidanzata...etc... e suddivide impegni e priorità con pari sprezzo e sufficienza?

Quest'anno e siamo appena all'inizio della stagione, mi è già capitato 10 volte di annullare una data per futili motivi...

Personalmente, ormai, mi diverto di più se partecipo a diversi progetti contemporaneamente e non prendo davvero seriamente nessuno, cioè io sono molto serio e affidabile, ma faccio in modo di non dovermi aspettare nulla da nessuno, appena qualcosa scricchiola, inizio subito a cercare altrove nuovi stimoli, non mi va di insitere, convincere e bisticciare... non vuoi fare le cose bene? Problemi tuoi, fuck off, ma col sorriso! Un po' il principio della ragazza/scimmia che lascia un ramo non appena e solo quando ne ha aferrato un altro, me ne rendo conto, ma faccio tutto alla luce del sole, e poi perchè mai a pagare devono essere sempre quelli che investono e ci credono di più?
Il modello al quale auspico moltissimo è la jam session con sconosciuti, nei locali, in giro, per strada, l'improvvisazione è bella di per se, ma condividere qualcosa con musicisti appena conosciuti o coi quali ci si incontra casualmente è molto poetico:-) in questo senso viva il jazz e viva il blues... io da "metallaro" non ho mai avuto i dubbi di paul gilbert in proposito!)))
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Il fattore umano sta alla ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 02/07/2015 ore 13:29:22
Il fattore umano sta alla base di qualsiasi cosa si decida di fare nella vita. Nel caso della musica, secondo me, ci vuole anzitutto, prima anche della capacità di sapere suonare divinamente, il rispetto per i membri/amici di band.
Preferisco di gran lunga una persona che magari suona sufficientemente bene, ma con la quale si è affiatati, piuttosto, e potrei fare miliardi di esempi da esperienze personali, che un ottimo musicista che si comporta di merda, ed è magari preso dal proprio stupido ego, che dal punto di vista umano non ti lascia niente perché in realtà è una persona vuota e di plastica.
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il sole è giallo ...
di nopairbaby [user #40212]
commento del 02/07/2015 ore 13:54:25
il sole è giallo
Rispondi
Io vado un po' controcorrente...
di Repsol [user #30201]
commento del 02/07/2015 ore 18:37:33
...rispetto ovviamente le esperienze di tutti ma nel mio caso la situazione è un pó diversa.
Vivo negli States, in una città californiana dove ogni sera in tutti i locali ci sono dei piccoli concerti.
Blues, jazz, r&b etc...
I gruppi non sono stabili, definiti, a parte la voce e la sezione ritmica gli altri musicisti continuano a cambiare. Diciamo che sono delle specie di jam session dove c'è uno zoccolo e gli altri musicisti cambiano in continuazione. In questo scenario ci si ritrova a suonare ogni sera con musicisti diversi, alcuni magari ci hai già suonato assieme, altri sai chi sono ma non ci hai mai suonato assieme, altri non li hai mai visti.
I musicisti vanno e vengono, non importa se sono simpatici o antipatici, egoisti o altruisti, talentuosi o amatori, quello che conta è la musica. Cioè noi siamo lì per la musica,per dare il meglio di noi stessi, lo faccio io, ma lo fa l'antipatico, l'egoista, il talentuoso. Ognuno a modo proprio, l'antipatico con supponenza, il talentuoso con dei soli interminabili..
Ma alla fine ciò che mi piace è vedere la gente felice della nostra musica, le birrette che ci beviamo tra una session e l'altra, conoscere qualcuno (anche antipatico) che ti dice, sai l'altra sera ero al Terrapin, stavo suonando ed è arrivato John Mayer...
Sono perfettamente consapevole che la mia non è una visione professionale e Robben Ford al suo livello giustamente dice certe cose...ma per me e per come vedo la musica il feeling con gli altri musicisti è una delle cose che se c'è bene, altrimenti...keep calm and carry on!
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Re: Io vado un po' controcorrente...
di biolotti [user #13907]
commento del 04/07/2015 ore 10:37:50
Concordo, anche qui a Brescia sta funzionando così però tra musicisti che si conoscono da anni, è un continuo miscelarsi di gruppi che si scompongono e ricompongono. In questo modo si impara anche di più perché è un arricchimento personale e ci si forza anche su generi diversi.
Un caso diverso riguarda i grandi concerti, non si può rimanere senza un componente della band e dare buca a migliaia di persone, li oltre all'affiatamento ci vuole anche un po' di antipatica serietà. Quindi bravi si, seri si e magari anche simpatici... ma direi che non è determinante, almeno quando si suona.
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Una domanda per Robben Ford ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 02/07/2015 ore 21:41:15
Una domanda per Robben Ford a questo punto ce l'ho anch'io:
Che diamine di vermi hanno negli USA per doverli mettere in un barattolo, e poi trovare pericoloso aprirlo?

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