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Bob Dylan?

di mmas [user #15948] - pubblicato il 16 luglio 2015 ore 09:50

A me Bob Dylan non è mai piaciuto.

Forse è un discorso generazionale o forse un limite linguistico, non lo so.

Fatto sta che le cose che ho ascoltato non mi hanno mai fatto tremare.

La voce, ancora, non mi piace.

C’è qualcuno capace di spiegarmi l’enorme successo di quest’artista?

Forse è un limite mio ma i suoi seguaci sono molti e io mi sento come se mi fossi perso qualcosa.

Cronaca di ieri sera a Locarno:

 

http://www.tio.ch/News/Ticino/Attualita/1039806/Bob-Dylan-delude-e--spegne--Moon-Stars/

Edit: modifico il post cercando di spiegarmi meglio: l'importanza di Bob Dylan è indubbia, che sia un mostro sacro è fuori da ogni discussione

le sue canzoni , che possono piacere o meno , sono importantissime. Nessuno lo nega. Il contesto storico in cui è venuto fuori è chiaro.

Ma Bob Dylan è qualcosa che va oltre tutto questo

Giusto per capire cosa mi domando, qui' ci sono diversi spunti di riflessione:

http://www.ondarock.it/songwriter/bobdylan.htm


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di coldshot [user #15902]
commento del 16/07/2015 ore 10:14:1
Beh la risposta potrebbe essere semplice, i gusti sono gusti e a te non piace. Dylan è stato il punto di rottura tra il classico folk americano ed il folk rock, scusa se è poco, a me piace molto, soprattutto i dischi vecchi, highway 61 revisited è uno di quei dischi che porterei sull'isola deserta, ma anche blonde on blonde, lo preferisco più sui dischi che dal vivo questo si, ha scritto testi memorabili e non è da tutti, la sua voce non è il massimo ma chi se ne frega, a me per esempio i Queen non sono mai piaciuti nonostante il suo leader avesse una voce della Madonna, in sostanza Dylan ha gettato le basi per un genere che da 50 anni più o meno non ha mai smesso di esistere, il folk-rock, scusa se è poco.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 10:55:28
Non metto in dubbio la sua importanza, tanti hanno rifatto le sue canzoni ( De gregori, De Andrè) molti leggono e rileggono i suoi testi/poesie ( l'ultimo che ho sentito è Cremonini amante anche lui di Dylan che dice di tenere sul comodino un libro dei suoi testi ) quindi l'importanza dell'artista è palese. Inoltre come hai detto tu è venuto fuori e ha segnato il momento di rottura, ok. Ma il vero artista ( oltre al momento storico che ha vissuto) è tale anche per altre cose, insomma Bob Dylan è un artista incredibile (nessuno lo mette in dubbio) non solo per il momento storico che ha vissuto ma sopratutto per quello che ha scritto e per come "comunica" con/alla gente. Quindi quando sento le interviste di gente che lo chiama Maestro/Poeta/il vero songwriter etc etc etc , ripeto, ho l'impressione di essermi perso qualcosa, non che debba piacermi per forza, è che mi sembra di non sentire quello che sentono gli altri... comunque grazie ascoltero' highway 61 revisited...
Rispondi
di LUKITA utente non più registrato
commento del 14/08/2015 ore 14:39:15
io sono completamente d'accordo con te e ho 57 anni......
bob dylan e' uno dei tanti cantautori politicizzati che deve piacere per forza....il sociale, i messaggi politici....e tutte le minchiate varie, come cristicchi che per il sociale gli hatto vincere sanremo....ok sanremo sappiamo.....ma e' una roba penosa.
ma la musica e' musica.....con gusti personali e se vogliamo implicazioni tecniche. la musica puo' comunicare tante cose.....non solo i sociale, che spesso è pure solo di facciata.
qualche canzone decente......ma per me dylan è noioso mortale....e pure sfigatello.
pure rispettando le opinioni di tutti.....
ciao
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 16/07/2015 ore 11:02:58
Spiegare è lunga si tratta periodo storico, politica, costume sociale, cmq sul web c'è tutto,
E' come dire perché Elvis è stato così famoso? perché il Beatles sono stati così famosi? ecc. ecc.
Perché il Rolling Stones riempiono gli stadi nonostante siano vecchi?
Il fatto è che molti che qui dai chitarristi vengono osannati non lascieranno traccia nella Storia.
Bob Dylan è un personaggio che va oltre la musica.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 11:11:4
Hai ragione Pearly lo so , ho già letto un sacco di cose in internet , forse semplicemente non mi piace.. Post inutile
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 16/07/2015 ore 13:38:02
quanti anni hai?
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 13:47:31
39
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 16/07/2015 ore 14:03:22
Beh sei abbastanza giovane perché Bob Dylan non faccia parte del tuo background.
Cmq per capire Dylan bisogna collocarlo nel periodo politico del movimento studentesco e per i diritti sociali.
Lui si rifaceva a Woody Guthrie che era il suo modello.
vai al link
Poi essendo stufo e non volendo farsi etichettare tutta la vita come cantautore folk di protesta ha fatto una svolta elettrica, nel frattempo aveva conosciuto i Beatles e si sono influenzati a vicenda.
inoltre c'erano tutti gli altri come Hendrix che amava e ammirava molto Bob Dylan (lo sapevi?) per questo fece la cover di All along the Watchtower che è una canzone di Dylan.
Bob Dylan ha gradito l'interpretazione.
C'è voluto molto coraggio a presentarsi al Newport Folk Festival del 65 imbracciando un chitarra elettrica con un gruppo blues con alla chitarra Mike Bloomfield...volevano menarlo...alla fine ha dovuto uscire da solo e fare qualche canzone con l'acustica perchè erano tutti incazzatissimi.
guarda qeusto video e ascolta mike bloomfield con la telecaster.
vai al link
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 16/07/2015 ore 14:08:54
THE BEATLES - You've Got To Hide Your Love Away - 1965
vai al link
questa canzone è influenzata dall'incontro con Dylan
Qua puoi leggere quello che ti ho detto.
vai al link
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 14:30:23
Grazie per aver scritto cosi' tanto, guardero' i video che mi hai consigliato , in cambio nel caso non l'avessi letto ti giro questo link:
vai al link
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 17/07/2015 ore 09:37:46
Mi è venuta in mente una provocazione: Io potrei chiedere perché bisogna osannare Fabrizio De Andrè? Tranne quelle più famose che grazie alla PFM che le ha rese più divertenti e briose molte canzone sono depressive e funebri. Solo perché è sponsorizzato dalla sinistra?
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 17/07/2015 ore 10:54:58
Non lo so, pero' De Andrè è molto piu' semplice da capire di Dylan, è venuto fuori influenzato prima dai Francesi poi dagli Americani( Dylan) o viceversa, creandosi un piccolo mondo, una cerchia in cui era seguitissimo per poi esplodere grazie a Mina. In quel periodo era molto figo ascoltare De Andrè, lo è stato anche dopo ( poi non dimenticare che anche G Paoli era depressissimo come tutto il periodo ). Io lo prendo a piccole dosi e per piccoli periodi perchè se no mi ammazza, cmq per rimanere in tema , Desolation road è di Dylan, avventura a Durango pure Tu quanti anni hai?
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 17/07/2015 ore 11:01:32
50 anni Secondo me Lucio Battisti non è abbastanza celebrato e neppure Ivan Graziani.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 17/07/2015 ore 11:20:0
Ivan Graziani probabilmente è vero , ma non lo conosco abbastanza. Lucio Battisti direi di no, è monumento nazionale...
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 17/07/2015 ore 12:52:33
Ma poi se non esistesse Bob Dylan Francesco De Gregori da chi avrebbe rubato le canzoni?
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 16/07/2015 ore 11:17:25
Queste definizioni tipo Maestro/Poeta/il vero songwriter mi stanno un pò sulle p....e.
Anche sulla ormai antica discussione se il cantautore può essere definito un poeta avrei delle opinioni ma non è il caso di aprire un dibattito, è troppo caldo.
A me piace Bob Dylan, preferisco quello vecchio, ha scritto canzoni e fatto album favolosi, ha dei testi molto profondi. ( io sono comunque uno che presta più attenzione alla musica che al testo, tanto per farti capire)
Per me è un grande musicista e liricista, se non mi piacesse non avrei problemi a dirlo ma sarei comunque consapevole dell'importanza e del contributo che ha dato alla musica degli ultimi 50 anni.
Detto questo ci sono musicisti pop-rock ecc...che preferisco a Dylan ma rimane un grande.
Ascoltalo quel disco.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 11:21:33
Grazie , lo faro'
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 16/07/2015 ore 14:25:54
Su Ben Harper non mi dilungo, domani sera sarò a Piazzola a vederlo come tante altre volte ho fatto. Sulla vera domanda che tu poni, il problema è la tua ignoranza, e ti prego di non prendere questo termine come un'offesa perchè non è mia intenzione offenderti, assolutamente. Ci sta benissimo che non ti piaccia, ci mancherebbe altro. Su Bob Dylan non devo dire niente, è un'icona della musica, della letteratura mondiale ed è uno dei personaggi cardine del secolo scorso, mi pare possa bastare. Posso solo dirti di ascoltare ciò che ha fatto, vai qui: vai al link Ascolta tutto almeno fino a Desire, poi ti risponderai da solo; se non bastasse guarda anche il docu film di Scorsese "No direction home". Dopo questa premessa ti posso dire che Bob Dylan ha cambiato stile di canto negli ultimi anni e riarrangiato molti pezzi storici, altri non li suona, non ti so dire il eprchè, scelta stilistica?Vezzo?Non so, ormai lui appartiene alla ristretta schiera di leggende che si possono permettere qualunque cosa, tipo Neil Young ad es. Se la gente sa questo ed è preparata si godrà il concerto (anche io ho visto Bob in questa fase ed è stato un bel concerto, ma sapevo del suo "cambio", ma l'ho visto anche nella fase precedente a metà anni 90, cantava e suonava molto diversamente)) altrimenti.......meglio mettere su Blood on the tracks e buonanotte ai suonatori.... Un caro saluto Dale
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/07/2015 ore 14:32:08
Grazie Dale per i consigli, con calma ascoltero' quello che posso
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 17/07/2015 ore 19:15:11
Premetto che io ho sempre detestato Dylan. Personalmente credo che se uno sa scrivere bei testi, ma fa musica banale, deve fare il poeta, non il musicista. Certo forse una delle ragioni di questo mio odio viscerale e' la voce di Dylan, che proprio non sopporto. Non sono contro il genere, ad esempio adoro Pete Seeger, ma Dylan proprio no.
Comunque, credo sia anche una questione culturale. Dylan appartiene ad una specifica generazione, credo sia difficile apprezzarlo realmente se non si comprende a fondo il contesto culturale, come hai giustamente detto tu, e poi c'e' ovviamente la componente linguistica che hai citato. Per questo un po' non capisco come in molti possano apprezzarlo, un po' come non capisco come possano esistere dei c.d. "rappers" in Italia, vista la lontananza culturale e linguistica del genere, o persino blues men. La musica non e' un linguaggio universale, ma una espressione culturale molto specifica, e un po' come per una lingua, se non si conosce realmente il sottostato culturale, non la si può apprezzare a pieno, e i tentativi di riprodurre saranno giusto scimmiottamenti
Comunque alla fine, come gia' detto da altri, i gusti son gusti, quindi non e' che debba andarti a genio per forza. Non sei il solo.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 17/07/2015 ore 20:12:26
in pratica dovremmo ascoltare solo Gigi D'alessio o comunque la musica derivata dalla canzone napoletana o dall'opera, ma che discorso è?, uno non può tradursi i testi di Dylan? oltre a questo anche il discorso generazionale lascia il tempo che trova, un 40enne non dovrebbe ascoltare neppure i led zeppelin se la metti cosi, io il rap non lo ascolto perchè mi fa venire l'orchite ma Robert Johnson ho cominciato ad ascoltarlo a 18 anni e David Bowie da quando ne avevo 15, non comprendevo i testi allora ma tutto il resto si, che è tutt'ora quello che mi interessa di più, cioè la struttura del pezzo, melodia, arrangiamenti, armonia, suoni ecc.....
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 17/07/2015 ore 20:51:01
Non ho fatto un discorso di quello che uno dovrebbe fare o meno. Ognuno e' libero di fare quello che gli pare, ci mancherebbe. Quello che ho detto e' che pero' non si puo' apprezzare appieno un artista se non se ne capisce il linguaggio, cosa che richiede tempo, studio, ascolto. Il modo piu' normale e' di vivere in un contesto simile, quindi capisco chi e' cresciuto con Dylan, chi ha vissuto il 68, ecc, per cui fa parte del suo bagaglio culturale. Io non c'ero allora, e forse anche per questo di Dylan me ne importa poco, cosi' come non ho neppure un album dei Led Zeppelin, ero troppo piccolo quando si sono separati, e non m'e' mai interessato andarli a rispolverare, ascoltare, studiare.
Questo come ascoltatori, come esecutori la necessita' di studio e comprensione del linguaggio aumenta esponenzialmente se si vuole evitare lo scimmiottamento di cui parlavo. Ad esempio per me non esiste un singolo rapper in Italia che possa tener testa a quelli stranieri, e quando senti un italiano suonare blues o jazz senti la differenza (anche nelle eccellenze). Poi ci sono ottimi esempi di integrazione e reinterpretazione culturale onesta, non ci si deve solo ascoltare Gigi D'Alessio, ci mancherebbe altro.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 18/07/2015 ore 10:22:56
"Io non c'ero allora, e forse anche per questo di Dylan me ne importa poco, cosi' come non ho neppure un album dei Led Zeppelin, ero troppo piccolo quando si sono separati, e non m'e' mai interessato andarli a rispolverare, ascoltare, studiare." Lasciami dire che ti sei perso molto, amico mio. E spero per te che non valga anche per Beatles, Stones ecc... Ma sei sempre in tempo. I rapper non USA sono patetici! ciao
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 18/07/2015 ore 17:12:1
Evidentemente mi sono spiegato male. Certo, non e' che non ascolto nulla di cio' che e' stato composto o eseguito prima della mia nascita... anzi, ascolto di tutto, dalla musica medievale fino a quanto di piu' sperimentale esista oggi. Quello che dico e' che non capisco chi dice "questo e' figo" in base ad un ascolto sommario di qualcosa che non gli appartiene culturalmente. Se cresci in un ambiente e periodo circondato da certa musica, entra a far parte automaticamente del tuo linguaggio musicale. Se non sei in quel contesto storico e culturale invece, devi fare un enorme sforzo di studio, o non capirai realmente di che stai parlando. Mentre scrivo questo penso alle decine di amici che erano tutti appassionati dei Doors quando eravamo ragazzetti negli anni 80/90, ma non capivano una mazza di inglese, e certo non erano di quel periodo.
Quando ascolto qualcosa di culturalmente distante, non lo faccio con approssimazione, ma procedendo ad un'analisi piu' completa, come ho imparato a fare all'universita'. Forse perche' ho una laurea in musica, ma ho una tendenza ad analizzare in modo oggettivo oltre che ad usare parametri piu' istintivi (comunque importanti) per apprezzare un certo tipo di musica.
Quindi, riallacciandomi al discorso posto inizialmente dal nostro amico, capisco la sua difficolta' ad apprezzare Dylan: e' una persona di una o due generazioni distanti dalla sua, di un'altra cultura, un'altra lingua... lo sforzo necessario per provare a capirlo va oltre il semplice ascolto di qualche canzone, quindi applaudo all'onesta' di ammetterlo.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 18/07/2015 ore 11:13:07
Praticamente visto che sei del'77 ascolti solo musica prodotta da metà anni'80 in poi ? a parte che faccio fatica a crederci ma se fosse vero sappi che ti perdi un bel pò di roba buona.
Penso che ascoltare dei musicisti fuori dal loro contesto storico / culturale sia anche meglio perchè non si è influenzati dal contesto stesso appunto e quindi si può giudicare con più distacco il valore di un artista senza dovercelo far piacere per forza come spesso accade quando ci sono ideologie e movimenti tipo il '68, il'77 ecc...
Per quanto riguarda il blues ed il jazz non è che abbiamo un grande passato quindi non c'è storia specialmente se paragonata agli Usa, ci sono comunque degli ottimi jazzisti in Italia.
Sul rap non mi esprimo.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/07/2015 ore 17:04:15
Eh sì, può veramente permettersi qualunque cosa (come il grande Neil), 50 anni di album sono veramente per pochissimi.
Rispondi
di Claudio80 [user #27043]
commento del 16/07/2015 ore 14:34:15
Bob Dylan può piacere o meno, certo questo è un fatto. Come hanno detto in tanti, è importante capire e conoscere un po' il contesto storico in cui è nato. Si è schierato, insieme a Joan Baez, e tanti altri, in favore dei diritti civili, quindi dei più deboli, degli afroamericani partecipando alle marce per l'uguaglianza di tutti, e denunciando e scimmiottando spesso e volentieri quell'immagine di America tutta perfettina carina carina, che intanto mandava i propri uomini a morire in Vietnam, per una guerra che non le è mai appartenuta, e per giunta persa come dei pirla....Ha fatto anche questo Bob Dylan, al di là della sua levatura vocale...E' stato quindi un personaggio che ha dato il suo contributo ad una causa importante. Forse è con questo spirito che potresti iniziare ad ascoltarlo, e potresti magare ascoltare le versioni dei suoi brani fatte da altri artisti, tipo Richie Havens che qui, purtroppo, viene spesso e volentieri dimenticato...
Un saluto!
Rispondi
di gianninord [user #16466]
commento del 17/07/2015 ore 18:20:33
Non riesci a digerire mr Dylan? Io lo adoro, ma ti posso capire. Tieni presente che sono "più grande" di te, e ho avuto la fortuna di conoscere la sua musica nel giusto contesto. Ora non sto a farti menate sulla rivoluzione che ha portato nei testi delle canzoni, nella metrica dei versi o soltanto nella loro durata. Tutto ciò fa parte di un mondo che non c'è più, e che ora difficilmente può essere apprezzato. È però necessario tenere presente che Dylan è l'unico che ha prodotto almeno un capolavoro al decennio. Secondo me Time Out Of Mind , mi pare del 97 è il suo ultimo grandissimo lavoro, però anche successivamente a scritto grandi pezzi. Grandi pezzi ho scritto. Infatti riascoltando alcune sue composizioni con attenzione, si resta sbalorditi dal suo modo di comporre, a prescindere dai testi, che spesso sono troppo criptici. Ho visto che un po' tutti infilano nei commenti qualche album imperdibile; anch'io allora ti consiglio di ascoltare l'originalità di quasi tutti i pezzi di Blood on the Tracks, oppure affidati al volume 8 degli archivi oppure Another Self Portrait, materiale dedicato a dischi meno fortunati dei soliti classiconi sempre citati. Concludo e confesso che qualche anno fa sono andato a un suo concerto. Non ci andrò mai più, non mi ha trasmesso nulla. Dylan sa essere uno stronzo, geniale anche in quel campo. In una intervista a Joan Baez, si capisce che il personaggio, umanamente, è molto strano. Concludo e dico: ma ti rendi conto che Dylan, in pieni anni '70 ha voluto collaborare con Jonny Cash, e ha chiesto la collaborazione di uno come David Bromberg, gente lontanissima dal suo mondo. Irripetibile.
Ciao.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 20/07/2015 ore 10:25:57
Bob Dylan è per me un poeta "astratto" - mi ci è voluto molto tempo a capire i suoi testi e parecchi non li ho ancora capiti... !!! Recita piuttosto che cantare e a me va bene così dato che sono un fanatico di testi tosti.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 24/07/2015 ore 09:35:50
Personalmente, rileggendo un po' tutti i commenti, devo dire che capisco fino ad un certo punto la difficoltà di comprendere il contesto musicale e culturale in cui e' nata la musica e la poetica di Dylan. Dalla fine della seconda guerra mondiale siamo stati permeati nostro malgrado (nel bene o nel male) dalla cultura americana e non solo dal punto di vista musicale: basti pensare alla lingua, al cinema, alla letteratura etc. Credo che una certa conoscenza della storia e della società americana dovrebbe fare un po' parte di un bagaglio culturale più o meno inconscio. Forse sbaglio, ma credo che il periodo che va all'inizio delle lotte per i diritti civili, all'assassinio di Kennedy e alla guerra nel Vietnam siano entrati anche nel nostro immaginario collettivo. Anche se sarebbe poi un errore considerare la musica e il personaggio Dylan solo nella chiave dell'autore delle canzoni di protesta. Un ruolo che lui, per altro, ha presto rifiutato. Inoltre per me e' impossibile non vedere un filo rosso che collega la musica moderna del '900 a partire dal blues, al Jazz, al folk, per arrivare al Rock attraverso i vari decenni. Per cui il discorso della nostra lontananza dal contesto storico mi pare poi molto relativa. Inoltre credo che la musica abbia una forza comunicativa che supera anche le barriere culturali e linguistiche. Io ascoltavo Dylan ben prima di approfondire la conoscenza dell'inglese. La sua voce roca, lo stile minimalista e percussivo della sua chitarra me lo hanno fatto apprezzare e credo capire anche prima di poter capire i testi in lingua originale. Riguardo alla sua importanza nella storia della musica credo basti vedere l'influenza che ha avuto su altri musicisti anche di estrazione e generi molto diversi. Poi e' chiaro i gusti personali non si discutono.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 24/07/2015 ore 10:45:56
Ciao Zabu, rispondero’ al tuo commento a costo di ripetermi:
L’importanza di Dylan è chiara. Il contesto sociale e politico, l’importanza dei testi e della sua musica è chiara. IL filo rosso che collega tutto è piuttosto grosso.
IL problema è che Dylan, mi ripeto, va oltre tutto questo.
E io questo “Oltre” non lo capisco.
Leggiti il link che ho messo sopra per avere un'idea di quello che sto dicendo.
Grazie
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 25/07/2015 ore 09:42:48
Ciao, ho dato con piacere un'occhiata al link che avevi postato: bell'articolo e molto esaustivo. La mia riflessione comunque non aveva la pretesa di essere una risposta al tuo quesito, che per altro non ho. Volevo solo rimarcare che non ero d'accordo (per diversi motivi) con quanto espresso in alcuni post precedenti riguardo al discorso dalla lontananza dal contesto temporale e culturale per comprendere un artista come Dylan.

Per quanto riguarda il discorso dell'"oltre" penso che in parte Dylan si sia trovato suo malgrado ad essere all'inizio della sua carriera l'icona di quella generazione di giovani americani che volevano un mondo diverso e si battevano per i diritti civili e per la pace. Dico malgrado perché è apparso presto chiaro come il ruolo gli stava stretto. Per questo nella sua carriera ha fatto spesso e volentieri cambiamenti molto repentini nel suo stile, a partire proprio dalla famosa svolta elettrica a Newport nel 1965. Però quell'etichetta di rappresentate di una generazione se l'è suo malgrado ritrovata attaccata per tutta la carriera.



Rispondi
di LordAxel [user #32439]
commento del 15/08/2015 ore 09:49:37
Riporto su questo argomento perchè mi era sfuggito e l'ho purtroppo letto solo oggi.

Inizio col dire che Dylan è uno dei miei preferiti, insieme a Neil Young, Cash, Willie Nelson ecc.. Ma sono di parte, mi piace da impazzire quel genere di musica, quel misto di folk-rock-country-blues americano che ha fatto la storia della musica.

Ma i gusti musicali sono assolutamente personali, possono anche non piacere, nulla quaestio.

Volevo solo soffermarmi un attimo, come peraltro già evidenziato da qualche altro accordiano prima di me, sui testi. Ok, il discorso musicale è un conto, ma i testi sono di una bellezza inarrivabile.

Ho la fortuna di parlare correntemente l'inglese, quindi il testo l'ascolto "in diretta" se così si può dire, ma anche tradotto, scritto su pochi fogli, magari di un libro/raccolta di testi di canzoni di questi immensi songwriter è poesia allo stato puro.

Anche qui si va a gusti, adoro la poesia, ma vi assicuro che, se avete un pochino di tempo, magari in un periodo di vacanza, oltre all'ascolto musicale, la lettura dei testi di pezzi storici (e anche meno famosi) è qualcosa che merita, che coinvolge, e che in fondo aiuta a capire anche l'immensa grandezza di un mostro sacro come Dylan.

"My two cents"... ;-)
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 17/08/2015 ore 07:59:5
Ciao grazie per aver scritto. Si penso anch'io che buona parte del plus nasca dai testi.
I"dylaniati" sono tanti e il successo del Bob è tale da superare il normale successo di un cantante famoso. Io adoro Neil Young, ma Bob Dylan è diverso.
Ed è propio su questo "diverso" su cui mi faccio la domanda, non è solo ( se solo si puo' dire) il momento storico in cui è uscito, la rottura con il tradizionale modo di scrivere, la poetica, la forma ( e già qui ci sarebbe da far diventare santi chi ci riesce) è di piu', Dylan è sempre di piu'.
Rispondi
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