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Full immersion di assolo di chitarra
Full immersion di assolo di chitarra
di [user #116] - pubblicato il

Un fine settimana in full immersion di lezioni di chitarra con Gianni Rojatti. Domani e domenica, a Majano in provincia di Udine, un Workshop con il chitarrista di Dolcetti e Racer Cafè, dodici ore di lezioni spalmate in due giorni per parlare di tecnica, suono, armonia, ritmica e divertirsi con lo shred.

Il Workshop si terrà presso il Festival di Majano ed è organizzato in collaborazione con Homepage Festival. E’ a numero chiuso e i posti ancora disponibili sono pochi. Per chi fosse interessato tutte le info e l’indirizzo mail a cui scrivere per partecipare si trovano sulla pagina ufficiale dell’evento.
Abbiamo approfittato di Gianni per farci anticipare qualcosa di più dettagliato sui contenuti del workshop e curiosare sui suoi nuovi progetti.

Che argomenti tratterai in questi due giorni di lezioni?
Parlerò soprattutto di chitarra solista. Vorrei lavorare in maniera approfondita sul fraseggio solista: sulla tecnica, la necessaria ricerca armonica da fare per dare una voce personale alle proprie frasi, il suono. Ho le mani calde e la testa fresca sugli assolo di chitarra, perché ho praticamente finito di registare le chitarre soliste del nuovo disco dei Dolcetti e quindi, per forza di cosa, sono molto concentrato su questo aspetto e sento di avere molto, anche di nuovo, da far vedere, sentire e insegnare. 

Full immersion di assolo di chitarra

 Tantissimo shred quindi...
Certo! Ma Assolutamente non solo quello. Lo shred è solo un aspetto dell’espressione solistica. Per scrivere o improvvisare un buon assolo è necessario sentire e gestire bene il timing, padroneggiare e avere consapevolezza armonica di scale e intervalli. Avere capito davvero i modi…saper trovare un suono adeguato. Tutti argomenti dei quali parlerò.

In che progetti sei coinvolto?
Come ti dicevo sto ultimando il disco dei Dolcetti e ho appena finito di produrre e registrare un disco di un chitarrista molto bravo e folle, Daniele Maraspin. Il disco è stato poi mixato da Giacomo Castellano e le batterie suonate da Erik Tulissio. Per fare le chitarre soliste del disco dei Dolcetti ho studiato e mi sono esercitato tanto, perché non volevo riproporre tante cose che avevo già suonato nel recente disco dei Racer Cafè o nel primo dei Dolcetti. Mi sono trovato un sacco di concetti, fraseggi e lick nuovi. Voglio raccoglierli in un mio metodo didattico che realizzerò per Accordo.

Che chitarra ti porti al workshop?
Porterò tutte quelle che mi stanno nel bagagliaio della macchina perché ho piacere di farle sentire il più possibile ai ragazzi. Voglio aiutarli ad avere la percezione di come il legno della tastiera, la giusta combinazione e gestione dei pick up, una tipo di set up piuttosto che un’altro possono portarli a suonare in un dato modo o in un’altro. Non esiste una chitarra perfetta ( o settata in maniera perfetta) in senso assoluto. Esiste quella perfetta per te in relazione al determinato genere che devi affrontare.

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di stratoide76 [user #43221]
commento del 31/07/2015 ore 18:47:5
Bravo e interessante. Ma quell ibanez....
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di fabioanicas [user #29312]
commento del 31/07/2015 ore 20:11:50
Wonderful!
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di stono [user #11272]
commento del 02/08/2015 ore 18:59:12
ciao Gianni! senti, hai voglia di riflettere con me su una cosa? La cosa è questa: sembri 'Vai', lo imiti prorio credo, e credo che ti esca naturalmente in modo spontaneo. Certo, tutti sono influenzati da tutto... come diceva Eliot, la poesia ha una esistenza simultanea e fra presente e passato è difficile tracciare un confine (traduco io cosi). Sei straordinariamente dotato, ma cosa ti distingue? Hai voglia di provare a spiegarmi in che cosa ti senti unico? (è certo che lo sei, o lo sarai... sicuro.) Voglio dire: quali sono le cose tue, che senti come assolutamente tue e che ti spingono a credere in te stesso nel tuo presentarti difronte al pubblico. Quali quelle assolutamente tue? Un uomo non cammina senza sicurezza nei propri mezzi no? Umilmente alberto
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di FagoCablepro [user #42327]
commento del 04/08/2015 ore 10:58:20
La domanda non è stata posta a me, comunque visto che si può commentare lo faccio per quanto riguarda ciò che penso e come la vedo..... Gianni non credo imiti nessuno, Gianni si è sicuramente ispirato a Vai, gli piace e questa non è cosa segreta. In realtà il modo di suonare, in cui è presente tantissimo legato non è propriamente uguale al tipo di legato di Vai in quanto è un mix di vari modi di suonare di vari artisti. Io per esempio sento anche molto Paul Gilbert nelle esecuzioni di Gianni. Non credo ci sia qualcosa di particolare che dia a Gianni la sicurezza di cui parli suonando e ponendosi davanti al pubblico. Lui sa bene quanto sia bravo e non c'è niente di male visto che è comunque la realtà dei fatti. E il suo stile e modo di suonare non è certo tra i più utilizzati, il che rende la cosa più unica e particolare. Gianni di per se poi è particolare, nel senso che è proprio una macchina da guerra e conoscendolo non credo si faccia particolari problemi a suonar davanti al pubblico perché non gli serve una sicurezza speciale. Ritengo che come tutti prima di affrontare il pubblico abbia quel minimo di adrenalina o "pippaculo" come si dice da noi, che appunto credo chiunque abbia, e che è normalissimo 😊
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