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Il Samurai della chitarra
Il Samurai della chitarra
di [user #116] - pubblicato il

Gianluca Ferro è un chitarrista italiano che sta andando fortissimo. Dotato di una tecnica e di un fraseggio a dir poco futuristici, è riuscito a finire in copertina su Young Guitar, rivista giapponese da sempre riferimento mondiale per il chitarrismo moderno. L'abbiamo incontrato per parlare di tecnica, dei suoi progetti e ufficializzare la sua collaborazione come docente per la nostra Didattica.
In Giappone sei molto apprezzato: concerti, clinic, collaborazioni e sei finito pure sulla copertina di "Young Guitar"...
Guarda quella del Giappone è stata davvero un esperienza "marziana"! La cultura Giapponese, si sa, è estremamente diversa dalla nostra ma, credimi, non ero pronto ad una tale rivoluzione! Per loro l' "Entartainement" è un settore fondamentale; molti ragazzi con cui ho parlato mi hanno confermato che persino durante il periodo a ridosso dello Tsunami la gente non ha mai smesso di vedere concerti, teatro e spettacoli di vario genere perchè per loro è anche un modo per esorcizzare la negatività. Ho scoperto che per loro vedere un concerto di Jazz o uno di Metal strumentale non fa alcuna differenza purchè sia musica ben suonata. Probabilmente è il popolo meno intimorito dal metal che abbia mai conosciuto, rischi di sentire gli Slipknot in TV nella pubblicità dei pannolini !
In Giappone c'è un interesse vivissimo per progressive, Metal Strumentale e per la figura del chitarrista... E' una specie di Samurai per loro. Se poi aggiungiamo a ciò il fatto che hanno una economia in perfetta salute ecco pronta la ricetta per il paradiso terrestre musicale, un posto in cui puoi facilmente imballare i locali con un biglietto di 40 € suonando tutto quello che vuoi, anzi, più è di nicchia una propsta musicale più in Giappone la gente se ne appassiona... Una delle cose che in molti mi hanno confermato, sia giapponesi che americani trasferitisi lì è che hanno l' abitudine di andare in profondità nelle cose, un approccio molto cerebrale e di certo a favore delle propste artistiche più ricercate.

Il Samurai della chitarra

Che cosa pensi del tuo chitarrismo abbia
 colpito e impressionato il pubblico internazionale?
Mah, credo che il fatto di suonare quacosa che è abbastanza di nicchia mi abbia pradossalmente agevolato. Credo che cercare di non assomigliare troppo a nessuno sia sempre importante, così che tu possa essere distinto. In Giappone però c'è qualcosa di più, hanno un grande interesse verso la composizione, sono incuriositi dalle progressioni armoniche più particolari, sono appassionatissimi di metal e di fusion, tutti elementi importanti nel mio modo di scrivere. Poi credo che certe sonorità futuristiche colpiscano particolarmente il loro immaginario. Guarda, ho fatto il pieno di libri su teatro kabuki, su mostri e demoni giapponesi e ora mi sembra di capire che c'è una contimuità tra quello che faccio io e la loro tradizione, cosa che tra l' altro mi hanno confermato fortemente i ragazzi di Young Guitar durante l' intervista che abbiamo fatto !

Il Samurai della chitarra

Parliamo di didattica: che peso ha nella tua attività?
Si, la didattica ha un peso importante, è un' attività a cui tengo molto e cui dedico gran parte del mio tempo. Insegnare è una cosa bellisima e rappresenta una grande responsabità. In effetti è abbastanza naturale che un musicista legato ad una musica "di settore" come la nostra, in cui il pubblico è per lo più composto da musicisti, trovi una continuità nel mondo didattico. E' un po' quello che avviene nel jazz, perchè al di là della musica ci sono sperimentazioni, ore di studio, concetti teorici che è bellissimo poter condividere con gli allievi. Recentemento ho suonato ad una manifestazione all' aperto e molti dei miei allievi storici, a partire da fine anni '90 si sono organizzati per farmi una sorpresa...Ero commosso !

Ci anticipi gli argomenti e temi che ti piacerebbe affrontare nelle lezioni qui su Accordo?

Mi piacerebbe molto esplorare il mondo delle scale, da qualche anno ho intrapreso una ricerca su molte scale esotiche e sintetiche che possono suonare benissimo anche in contesti melodici e rappresentano delle piacevoli varianti rispetto ai più tradizionali modi della scala maggiore. Alcune di queste poi rappresentano un formidabile punto di partenza per sviluppare affascinanti e creative sequenze di accordi !

Dal punto di vista tecnico e dello studio quali sono le pecche più frequenti e diffuse che vedi negli studenti?
Io credo che molti studenti non riescano autonomamente a formarsi un idea obiettiva del loro livello. Questo li porta a non sentire l' impellenza di migliorarsi e di correggere i propri difetti. Questo non vale per quelli più bravi, che in qualche modo hanno superato l' ostacolo! Uno dei difetti tecnici principale che sembra essere preso spesso troppo sotto gamba dai ragazzi è l' importanza dell' intonazione, bending, vibrati. Il bending è una tecnica essenziale per il chitarrista elettrico eppure è spesso bistrattato, povero !

Il Samurai della chitarra

La tua articolazione e meccanica tecnica è impressionante. Quali ritieni siano gli elementi che i chitarristi trascurano di più quando studiano la tecnica?
Beh, ti ringrazio! Quando iniziai a suonare, da piccino ero ossessionato dalla velocità, ciò mi condusse in breve tempo a sviluppare una tecnica che ahimè era priva di musicalità oltre che essere confezionata con un sacco di errori ed imprecisioni. Io penso che il suono debba essere sempre al centro di tutto. Anche quando studiamo con il metronomo è importante che le note che suoniamo siano sempre chiare, nitide. Anche le dinamiche sono importanti, saper suonare piano o forte a seconda di quello che vogliamo cominucare... Oltretutto se una cosa suona bene significa che è già "ripulita" da tutti i difetti di esecuzione e quindi sarà più facile da velocizzare.

So che sei totalmente immerso nelle registrazioni del tuo nuovo disco. A che punto sei della realizzazione? Stai ancora componendo o sei già in fase di registrazione?
No, sono ancora in fase di scrittura, sarà un processo lungo perchè ho un sacco di idee per questo nuovo album. Sono comunque a buon punto, ho finito l' 80 % dei pezzi ma in molti mancano del tutto le parti soliste. Sarà decisamente più ricco dal punto di vista compositivo! Ho passato un anno e mezzo a studiare i compositori tardo romantici come Schubert, Chopin ma anche impressionisti e avanguardisti come Debussy e Sostakovich, ho cercato di tradurre alcuni concetti in una chiave che potesse funzionare col mio stile e, a furia di sperimentare, ho trovato delle sequenze armoniche davvero interessanti e originali, che richiamano qualcosa di antico e futuristico al contempo. Roba da colonna sonora di Film diciamo! Poi ho lavorato tantissimo sul ritmo sperimentando nuove idee con polimetrie e poliritmi. Un lavoraccio... Però mi sono messo a comporre solo quando ho avuto la sensazione di avere le idee chiare e sono molto felice di quello che sta venendo fuori anche se, continuo a cestinare un sacco di idee !

C'è qualcosa che ascolti in maniera mirata perchè ti ispiri ora, in fase di composizione?
Si! Altro chè ! Beh io sono un grande appassionato di cinema e ho un debole per le colonne sonore, per compositori come Hans Zimmer o Christopher Young, da qui la mia ricerca verso i compositori classici, ho davvero un debole per Stravinsky, Debussy e Sostakovich. Poi ascolto molte band... Non ascolto mai chitarristi perchè non vorrei proprio cadere nella tentazione di imitarli... A livello ritmico sperimento molto con combinazioni matematiche, cercando l' ispirazione in un territorio astratto però ammetto che quando cerco il groove, la band che mi dà più ispirazione sono i Sevendust ! Per le parti solistiche invece cerco di suonare in modo istintivo e di improvvisare la maggior parte delle sezioni!

Il Samurai della chitarra

Hai già deciso come e dove registrerai il nuovo disco? Userai amplificazioni o sistemi digitali?
Si certo ! Registrerò tutte le mie parti nel mio home studio mentre il resto verrà realizzato nello studio di Andrea De Bernardi che è il mio storico amico/produttore. Lasciare finire i dischi a lui è come un gesto scaramantico, dopo la parte creativa preferisco che lui si occupi della realizzazione tecnica anche se molte cose le decidiamo insieme. Nel prossimo disco ci saranno molti ospiti, anche stranieri, alcuni di loro registreranno per i fatti proprio mentre altri verrano da noi in studio; Andrea, infine, si occuperà del mix e del Mastering! Una volta finite le mie parti effettuerò il reamping delle mie chitarre con la mia strumentazione, due testate Blackstar HT metal e Stage 100 e per gli effetti utilizzo un rack contenente pedali Providence e Strymon !

Valvole Vs digitale. Non si smette mai di parlarne...
Guarda io non sono particolarmente a favore nè di una scuola ne dell' altra, entrambe hanno pro e contro... Io talvolta uso molto gain e mi sono reso conto che le apparecchiature digitali generano una certa confusione nelle frequenze con livelli gain alti, suono quasi sempre con le mie Blackstar HT Metal e Stage 100 però se ho bisogno di alleggerirmi, soprattutto se viaggio, non disdegno l' axe FX ! Ho anche una Kemper di cui sono estremamente soddisfatto, però si, in effetti propendo per le valvole!

Tra il nuovo disco e la didattica trovi anche spazio per altri progetti e collaborazioni?
Si, assolutamente, poter suonare dal vivo e comporre nuova musica è vitale per me ! Sto attualmente collaborando con Nick Pierce degli Unheart al progetto "Breath Of Nibiiru", oltre a ciò ho una band con Alberto Bollati (Mike Terrana) ed Edo Sala (Fokstone) chiamata "Bouncing The Ocean". C'è anche una bellissima collaborazione con Isao Fujita e Josiah Baker, sarà una band a tutti gli effetti e alla batteria avremo il colossale Thomas Lang ! A parte questi progetti sto convogliando molte energie nella stesura del mio prossimo disco solista ed un EP molto particolare che uscirà prima del disco!

Senti, proprio in questi giorni è uscito un tuo nuovo lavoro per la Jamtrack. Di cosa si tratta?
E' un pacchetto didattico che si focalizza su un approccio moderno al fraseggio in ambito rock metal. Privilegia melodia e fraseggi con intervalli ampi esplorando molte applicazioni dell' hybrid picking, senza rinunciare ad una buona dose di shred!

gianluca ferro interviste
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di stratoide76 [user #43221]
commento del 05/08/2015 ore 13:36:57
Dio mio... Un marziano.bravissimo.forse non lascerà un segno indelebile nella storia ,comunque complimenti.
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 05/08/2015 ore 15:19:21
Mitico Gianluca !!!!
bravo musicista e persona positiva, con quella "marcia in più".
In bocca al lupo !
Federico
Rispondi
di Gianluferro [user #18556]
commento del 05/08/2015 ore 15:44:56
Grazie mille Fede !!!
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di slash.bonny [user #34391]
commento del 05/08/2015 ore 17:35:28
ho notato che anche Gianluca usa gli elastici come fa Simone Gianlorenzi in un video spiegando che lo fa "per migliorare la pulizia del suono"...portano un vantaggio in ambito solistico, ritmico o in entrambi?dove considerate utile sistemarli e perchè?mi incuriosisce molto
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di Gianluferro [user #18556]
commento del 06/08/2015 ore 13:39:5
Ciao slash.bonny ! Io ho iniziato ad usare l' elastico studiando alcuni esercizi del libro "Over The Top" Di Dave Celentano! Il libro è dedicato all' 8 finger tapping , dovendo usare tutte le dita della DX sulla tastiera non si può fare il classico muting vicino al ponte, quindi l' elastico risulta utile perchè previene le vibrazioni indesiderate delle corde. Successivamente ho notato che molti chitarristi lo utilizzano anche per legati e tapping più tradizionali. In realtà può essere utile anche per le ritmiche se posizionato oltre il capotasto (muta la porzione di corde tra capotasto e meccaniche) ed infine ancore per certe ritmiche se posizionato appena sul capotasto, funziona come una sorta di "gate naturale" !
Rispondi
di slash.bonny [user #34391]
commento del 06/08/2015 ore 13:48:4
Grazie per la spiegazione sei stato molto esaustivo!in bocca al lupo per il nuovo disco ;)
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 05/08/2015 ore 19:19:02
Non c'entra niente, ma, guarda un po', all'EXPO il padiglione più bello, interessante ed interattivo è quello giapponese...Ci credo che in Giappone si sia trovato così bene...D'altronde tutti i grandi lì hanno sempre tenuto gran concerti...
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di slash.bonny [user #34391]
commento del 06/08/2015 ore 11:34:31
E molte band storiche sono diventate famose prima in Giappone che nel resto del mondo
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di DC [user #43677]
commento del 06/08/2015 ore 14:10:44
Volevo ringraziare la redazione di accordo.it e gianluca per questo articolo, in quanto mi è stato molto d'aiuto. grazie infinite!!
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di Zado utente non più registrato
commento del 06/08/2015 ore 15:18:46
Ammazza,non lo conoscevo ma è veramente tanta tanta roba,bravo! Se è endorsato da ESP chissà che fra un annetto non gli arrivi una signature,sarebbe proporzionata!
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di fanta [user #6344]
commento del 16/08/2015 ore 09:30:51
Che noia, che noia, CHE NOIA! Senza nulla togliere all'abilita e alla tecnica che non discuto, a che serve questo chitarrismo estremo? Chi si mette ad ascoltare quella musica lì se non una piccola nicchia di patiti e qualche altro chitarrista che ambisce a diventare l'ennesimo mostro di velocità e tecnica? La musica deve regalare emozioni, ti deve ricordare momenti particolari della tua vita, un pezzo che entra nella storia deve rimanerti nella testa, lo devi poter canticchiare, pur magari arrangiato benissimo e magari con uno splendido assolo che ti ricordi a memoria. Con questo genere non passi alla storia della musica, al massimo entri nel guinnes dei primati come fenomeno di tecnica e velocità. Pareri ovviamente del tutto personali. Ciao
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