Ellade Bandini: semplicità, personalità & musica nel cuore
di redazione [user #116] - pubblicato il 07 agosto 2015 ore 14:35
Ecco tre cose da non dimenticare quando si scrive e fa musica. Per farsi capire dai più e per distinguersi dai tanti. Ellade Bandini, un gigante della musica leggera italiana (batterista di Guccini, De Andrè, Mina) ci racconta la sua storia e insegna a essere musicisti migliori.
Scegliere la semplicità come criterio guida delle nostre scelte musicali ci offre la garanzia che la nostra musica resti accessibile e gradita ai più. Soluzioni compositive o esecutive troppo complesse – che di sicuro gratificano il musicista – rischiano di essere capite solo dagli addetti ai lavori. Addetti ai lavori che poi, il feroce Bandini, ci svela spesso si vantino di apprezzare cose astruse solo per non sfigurare!
Altro atteggiamento fondamentale è ragionare svincolati dal proprio strumento e prendendo unicamente come riferimento la musica. Ogni scelta che si compie, ogni nota che si suona dev’essere in funzione della valorizzazione di quest’ultima e non dello strumento di fronte al quale siamo seduti o che portiamo al collo. Suoniamo per amore della musica non per celebrare la nostra abilità.
E quindi la personalità. Mettere se stessi nella propria musica, lasciare che lo strumento diventi un mezzo per esprimere la nostra unicità, sensibilità, un mezzo per raccontarci. Questa è l’unica maniera per essere apprezzati e notati; si rischia altrimenti di essere dei semplici esecutori, magari eccellenti nella tecnica, ma tutti miseramente uguali, indistinguibili.
La personalità si rivela anche nella voglia e capacità di dare dei giudizi, dei pareri sulla parti che ci viene chiesto di suonare. Pareri che se guidati dalla ricerca della semplicità e dall’amore per la musica non potranno che farci essere sempre più apprezzati come musicisti.