Metà anni '60, si sperimenta, si vuole uscire dall'ordinario. La corsa verso lo spazio è cominciata e si guarda alla chitarra del futuro. Sono gli anni in cui si dà libero sfogo all'immaginazione e soprattutto sono anni in cui qualche genio progetta e realizza una chitarra di vetroresina dalla forma stravagante che puoi acquistare sul catalogo di vendite per corrispondenza e appagare la tua sete di fantascienza.
La questione è semplice: prendi due gusci pre-sagomati di vetroresina, un legnetto "di cassetta" che corra all interno e mantenga stabile il guscio, un bel manico di legno in tinta, una importantissima guarnizione bianca da frigo per separare i gusci e dare quel simpatico effetto "clavette da flipper", due splendidi single coil cammuffati da humbucker, assembli a colpi di cacciavite e viti a croce il tutto e, voilà! Sei protagonista!
Una volta regolata, l'action è ottima, solita tastiera in palissandro brasiliano che all'epoca trovavi anche dal salumiere, ma la magia la fanno i magneti: sensazionali, da brividi.
Cantano forte, dinamica da vendere, potenza perfino superiore ai P90, armoniche che non le conti, attacco da rock duro e pasta blues a non finire.
Quando parlando di suoni si parla di colore, qui è un caleidoscopio. Vuoi sentire il suono che in America è detto "killer"? Attaccala a un AC30. Vuoi del blues corposo con indigestione di sustain? Attaccala a un Pro Reverb o a un Princeton brown face. Ti piace il rock duro? Plexi Marshall e vai a gas aperto.
Qui niente botanica, vetroresina docet. L'aveva ben capito Larry Parypa, noto chitarrista dei The Sonics e precedente possessore della chitarra in oggetto, che ne ha firmato il battipenna.
Ma, ricordo male o all'inizio si era parlato di una scabrosa domanda post-punk?
Secondo voi quanto vale il plasticone? Difficile reperibilità, vintage di diritto, materiali costruttivi direi altamente economici. L'estetica deve piacere, come si suol dire.
Prova pratica? Vendete tutto, anche la suocera, e comperatevene una fin che potete. Vi spiego subito perché. Io come sempre ho investito il solito millino e ho dovuto tribolare per averla e sistemarla, e già la cifra farà drizzare il pelo a più di qualcuno. Adesso le quotazioni per un oggetto così stanno correndo verso i 3mila euro. Dà fastidio? A me sì, e io di solito non mi scompongo, ma ho preso l'ultimo treno buono. Oggi te le fanno cadere dall'alto quasi come comperare una Gibson Junior coeva.
Voi che ne pensate? Concludo come al solito: se vi capita, provatela. E, se avete i soldi in tasca, portatevela a casa. Per trovarla a cifre ragionevoli dovrete girare molto, ma per dirla alla Sonics: "Have love, will travel".