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Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto
Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto
di [user #43736] - pubblicato il

Gli alimentatori professionali sono ottimi, ma costano davvero tanto. Se non si hanno necessità particolari, un accessorio d'uso comune e un po' d'ingegno possono offrire la soluzione al problema dell'alimentazione in pedaliere meno complesse, spedendo una cifra irrisoria e dicendo addio ai disturbi da massa e rete elettrica.
Alimentare i pedalini di questi tempi è diventata una faccenda delicata e costosa.
Un T-Rex Fuel Tank costa da 120 a 160 euro, e per di più occupa un bel po' di prezioso spazio in una pedaliera.
Del resto, per poter collegare la rete elettrica e trasformarla in 9 o 12 volt, serve isolare decentemente la massa altrimenti nei nostri cavi entra il consueto "buzz" a 50Hz.

La mia modesta pedaliera per uso fingerstyle acustico ed elettrico è composta da un accordatore Boss, una DI Tech 21 SansAmp, un compressore (indispensabile con acustica) Dr. J, un amp simulator Joto AC e poi i pedali di modulazione, tra cui TC Electronic Hall of Fame, un vecchissimo chorus Ibanez, un prezioso harmonizer Boss usato come detuner e altra roba più o meno buona aggiunta e rimossa periodicamente.

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Ho pensato che, per evitare di far entrare nei cavi il maledetto buzz, la cosa migliore era non collegare del tutto i miei pedali alla rete elettrica. Potevo alimentarli da una batteria a 12V, abbassando la tensione a 9V. Ma le batterie a 12V sono al piombo, hanno una capacità limitata e pesano parecchio. In casa ho un buon power bank per alimentare tablet e telefono in viaggio, ben 15000 mA pagato una sciocchezza su Amazon: chi di noi non ne ha almeno uno? L'importante è che permetta una scarica di due Ampere.
I power bank forniscono una tensione di 5V. A noi serve a 9 (o 12). Quindi dobbiamo alzarla in qualche modo.

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Su eBay si trova una scelta fantastica di DC-DC Adjustable Step-up boost Power Converter, per non rischiare ne ho preso uno... da 1 euro e 50 (UN-EURO-E-CINQUANTA), spedizione compresa. Dopo circa un mese è arrivato (son soddisfazioni).
Ho cannibalizzato un cavo USB stampante e collegato l'uscita positiva USB con l'ingresso positivo del convertitore, una cosa banalissima.
Con un voltmetro si controlla la tensione desiderata in uscita (9V per me) e la si aggiusta con un cacciavite agendo sulla vitina-trimmer del convertitore. Tempo cinque minuti ed ecco pronto il primo prototipo di alimentazione power bank.
Tutto acceso, nessun buzz, ci mancherebbe.
A questo punto ci ho preso un po' gusto e ho sistemato il giocattolino in uno scatolotto, ci ho messo un piccolo interruttore, un LED spia e un connettore femmina USB.

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Posso collegare la scatoletta a un alimentatore USB da rete (come quello per del tablet) oppure al powerbank.
Ho lasciato accesi tutti i pedali per dieci ore attaccati al power bank Anker, il quale alla fine aveva ancora metà della sua carica.
Praticamente una riserva di energia illimitata, dal punto di vista pratico.
Il costo complessivo del giocattolo è pochi euro, e la scatola è il pezzo più costoso.

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Se avessi un pedale a 12V lo alimenterei allo stesso modo, con un secondo dispositivo tarato a 12 volt anziché a 9.
Mi lascia perplesso vedere in vendita alimentatori a 120-160 euro, che per di più richiedono il collegamento alla rete elettrica.
Siamo nell'era delle batterie al litio! Cellulari, tablet, trapani, addirittura il mio decespugliatore Black&Decker funziona con batteria al litio, ma per alimentare dei pedalini dal consumo irrisorio la gente ancora usa la corrente elettrica, si lamenta dei disturbi e spende oltre cento euro per - in sostanza - un filtro. De gustibus!

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Adesso viene la parte più interessante.
Sempre su eBay ho acquistato per meno di tre euro un voltmetro-amperometro USB: volevo conoscere gli assorbimenti dei pedali.

Pedali, alimentatori, una soluzione economica e un mistero risolto

Succedeva infatti che talvolta il powerbank andava in protezione quando accendevo la scatoletta e mi toccava riprovare.
Una volta acceso, mai un problema. Quindi era una corrente "di spunto" richiesta da un pedale. Quale?

Collegato lo scatolotto tramite l'amperometro, acceso il tutto, rimango sconcertato..
Tutti i miei pedali sono spenti, ma c'è un assorbimento di 560 mA (attenzione, a 5V). Accendendo i pedali, la corrente aumenta di qualche decina di milliampere nel caso dei pedali analogici (chorus Ibanez e AC Tone, per esempio). Mentre accendendo un Nux Mod Core, un Hall of Fame della TC Electronic, un Digital Delay ecc. cambia poco o niente.

Ricordo che qualcuno si lamentava del fatto che le batterie in questi pedali non durano niente.
La ragione è questa: i pedali della nuova generazione si accendono quando si inserisce il cavo, e rimangono accesi in standby pronti all'uso, consumando tanto quanto durante il loro uso. Un TC Electronic Hall of Fame reverb consuma a 5V 130mA anche da spento (se il cavo è collegato).
I pedali NUX consumano il doppio dei TC. Un Joyo Digital Delay consuma poco, ma all'accensione richiede oltre mezzo ampere, probabilmente per un difetto di progettazione. Molta attenzione dunque con il Joyo. Ho dovuto rimuoverlo, sostituito con un Nux Time Core.
Un Boss HR-2 Harmonist consuma 150mA da spento e 170mA da acceso.

In sostanza, anche se il LED è spento il vostro pedale è acceso!
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Link utili
Sito ufficiale Anker
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