Accordo: Vemuram Jan Ray: overdrive perfetto?

Per chi non lo conoscesse, Vemuram è un laboratorio giapponese specializzato nella realizzazione di overdrive e distorsioni che definire boutique è riduttivo, visto soprattutto il prezzo al dettaglio. Il vestito con cui si presentano, però, è di tutto rispetto. Oltre che sul sound, i tecnici del sol levante hanno dedicato molta cura nella scelta del look. Il case, interamente in metallo, ha una finitura che evidenzia gli spigoli arrotondati e dorati, dandogli un aspetto lussuoso. Tutto sul Vemuram ha un certo peso. Perfino le manopole sono pesanti e di dimensioni generose e contribuiscono a raggiungere il ragguardevole mezzo chilo, non certo da piuma per un overdrive.

L’equazione peso/qualità non sempre è veritiera, anzi. Nel caso del Jan Ray, invece, ogni componente è selezionato e montato a mano nei laboratori nipponici a garanzia di un controllo estremo in ogni fase della produzione. Questo solitamente si traduce in un sound di livello, che almeno a vedere il successo raggiunto dall’OD non sembra mancare.

Nello specifico le quattro manopolone bianche controllano alti, bassi gain e volume, tutti controlli che non hanno assolutamente bisogno di presentazioni. Qualche informazione in più va data riguardo al piccolo trimmer nella parte posteriore del Jan Ray. Questo può essere regolato con il piccolo cacciavite Philips incluso nella confezione e gestisce il livello di saturazione in combinazione con la manopola del guadagno. In questo modo si può centellinare con precisione il gain e la pasta dell’overdrive, trasformandone la voce alla bisogna.

Bando alle ciance e colleghiamo il Jan Ray al Marshall del ‘69 bello caldo in sala di ripresa. Cominciamo con tutti i controlli a metà corsa, trimmer compreso. Il Jan Ray non si presenta come un OD tranquillo. Fin dalle prime note sfodera un’aggressività inaspettata. Stupiscono le basse che spingono poderose, tanto che con gli humbucker siamo invogliati a scaricarle un po’ con il controllo dedicato. Prima di andare dove il gain si fa pesante proviamo ad azzerarlo portando il volume a manetta per provare il Vemuram come puro boost. Boostare il Marshall con un overdrive di questa qualità è gustoso. La spinta dell’OD aumenta il sustain e sposta quello che era un clean appena sporco in un crunch corposo e questo ci fa godere.

Rialziamo il guadagno, ma ci fermiamo a un quarto della corsa, riabbassando il volume a livelli umani. Il Jan Ray ci ripaga con un sound ricco di armoniche, anche a livelli di gain ben lontani da quelli massimi che può raggiungere. Il crunch è la sua carta vincente. Anche quando la distorsione è volutamente scarna restituisce un sustain evidente e caratterizza il sound dello strumento con una dose di basse e medie generosa.

Quello che lascia piacevolmente sorpresi è la presence del pedale giapponese, che aumenta all’aumentare del gain. Ruotando la manopola, infatti, sembra che il sound che esce dalla 4x12 sia sempre più in faccia, fino a diventare un vero e proprio dritto. Già, perché raggiunto il fondo corsa resta il piccolo trimmer da ruotare per recuperare ancora un po’ di saturazione e trasformare nuovamente la voce dell’overdrive.

Come spesso accade, può essere difficile trovare spiegazioni per un prezzo elevato come quello del Jan Ray. 450 euro per un overdrive sono una cifra bella tosta da sborsare, ma collegato tra chitarra e ampli regala una soddisfazione davvero impareggiabile e difficile da spiegare sia a parole sia tramite un video.

Piccola curiosità, sembra che i tecnici Vemuram si siano ispirati al Fender Magic Six sound, un setting preciso dedicato agli amplificatori americani di vecchia data che sicuramente non mancheremo di approfondire.

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